Daniele La Mantia – Sabato 20 aprile, il culto di adorazione è stato profondo e toccante. Il tema del silenzio, trattato da Cynthia Munezero Gatera, Angelo Castro, Ambra e Patrick Capelli, ha commosso, edificato e incoraggiato tutti noi. Le immagini, le diverse angolazioni hanno mostrato la profondità dei pensieri di questi giovani guidati da Alessandro Rampulla. Cito una frase: «…il silenzio riempie il vuoto che è in noi per l’assenza di Dio, il silenzio è dialogo come le pause nello spartito…». Il canto di Cesare Pavez, il messaggio di Yolande Kenne Dessi ai bimbi, la lettura di Lezly Madnak accompagnata da suoni e vocalizzazioni di Bob Kamla e un canto sommesso in camerunense hanno completato un servizio indimenticabile.
Echi biblici attraverso una pietra spezzata
Una stele di basalto nero, rinvenuta nel deserto della Giordania, riporta un’iscrizione con il primo uso conosciuto del nome di Yahweh (uno dei nomi di Dio nell’Antico Testamento).
Tor Tjeransen