Per amore del canto
4 Aprile 2024
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4 Aprile 2024

“Tutti abbiamo dei doni. Il mio non è più speciale del tuo. Amo cantare, per me è come respirare”. Silvie Paladino, celebre cantante australiana, racconta la sua passione per la musica e per Dio, che testimonia con la sua voce.

Lee Dunstan – Da quando, all’età di 15 anni, salì sul palco per il concerto dell’Australia Day del 1987, con Ricky May, al Palais Theatre di Melbourne, Silvie Paladino si è affermata come una delle interpreti più versatili e talentuose d’Australia. 
Sebbene sia cresciuta in una famiglia cristiana, cosa che riconosce nei valori che oggi condivide, Paladino non ha sempre vissuto in stretto rapporto con Dio. Ha appena compiuto 40 anni e da quando, venticinquenne, ha mosso i suoi primi passi artistici, ha continuato a vivere e a lavorare in un campo in cui, come dice lei stessa, “non sei circondato da persone che la pensano allo stesso modo, e tu devi costantemente fissare gli occhi su Dio”.

Ma in che modo? “Ricordo a me stessa cosa voglio dalla vita e cosa Dio vuole da me. Nell’ambiente dello spettacolo è molto facile distrarsi”, racconta Silvie.

Rimanere con i piedi per terra 
Paladino ottenne alcuni riconoscimenti all’inizio della sua carriera quando, nel 1989, le fu offerto il ruolo di Éponine nel musical Les Misérables (I miserabili). Allora aveva 18 anni e visse un’esperienza straordinaria. La sua bravura venne apprezzata tanto che, nel 1992, interpretò lo stesso ruolo per la produzione londinese. La celebrità, tuttavia, non è mai stata qualcosa a cui aspirava da bambina o da adolescente, a differenza di molti giovani talenti di oggi, che bramano fama e fortuna in programmi come X Factor e Got Talent.

Pur riconoscendo la professionalità e l’integrità di artisti come Guy Sebastian, Paladino avvisa i giovani, soprattutto cristiani, che vogliono salire sul palco. Il suo consiglio è di rimanere con i piedi ben ancorati a terra, mettendo in guardia sul fatto che il mondo dello spettacolo può essere crudele e “può recare più danni che benefici”.

"Entrano in questo mondo per ragioni sbagliate, non per passione" commenta Silvie Paladino. “Ci sono molti cristiani nell’ambiente musicale che in qualche modo si sviano, ed è difficile per noi che vogliamo mantenere uno stile di vita cristiano. Questi programmi sono pericolosi anche per i bambini, perché ottengono tanta attenzione da parte dei media, ma a lungo termine è impossibile che una carriera rimanga per sempre sotto i riflettori”.

I successi australiani di Paladino comprendono ruoli in Hair, Cats, Miss Saigon, Mamma Mia! e più recentemente, Il re ed io. Ma il suo ruolo preferito e più bello è stato in Les Misérables, in cui ha interpretato anche Fantine, con i suoi temi fortemente spirituali e morali.

“È una storia meravigliosa” dice “Ma è duro recitarla così tante volte a settimana. È così ricca di emozione; Les Misérables ti prosciuga emotivamente oltre che fisicamente”.

È stato anche il suo momento più imbarazzante sul palco, quando, prima del suo grande numero nei panni di Éponine, di fronte al compianto Rob Guest, l’orlo del cappotto lungo fino alle caviglie si è incastrato mentre usciva dal palco e, ancora in scena, è caduta a faccia in giù. “Rimanevo lì sdraiata chiedendomi come avrei potuto andar via. Alla fine, sono strisciata fuori dal palco. Non è stata la mia migliore uscita".

Da sola 
Paladino ama il Natale e nel 2007 ha pubblicato un album a tema intitolato Silvie Paladino Christmas List. Il suo ultimo album si chiama On My Own. Vi si esibisce da sola, a differenza di altri suoi lavori.

È un titolo significativo, sostiene. Per la maggior parte della sua carriera artistica ha cantato nelle vesti di un personaggio teatrale e non come se stessa. Quindi in On My Own "sono me stessa, Silvie, invece di essere un personaggio".

Un sempreverde natalizio 
Ora è felicemente sposata e ha due figli, Christian, 11 anni, e Isabella, 8; ha limitato le esibizioni e soprattutto i tour. Qualcosa a cui però non può rinunciare è il momento dei canti natalizi: è diventata una tradizione. Quest’anno, oltre a una mezza dozzina di appuntamenti del genere, proporrà nuovamente la sua esibizione sul palco del Sidney Myer Music Bowl di Melbourne, nel corso del programma "Carols by Candlelight" di Channel 9 di Vision Australia. L’ha fatto così tante volte, dice, che “oramai faccio parte dell’arredamento!”.

“Quest’anno accadrà la stessa cosa. Verranno a prenderci in limousine, con i bambini, farò lo spettacolo e sarò agitata come al solito – sono sempre così nervosa! – poi tornerò a casa e preparerò l’albero e i regali. Dopotutto è il giorno della famiglia. L’intero mese di dicembre è davvero pazzesco”.

Non sono i riconoscimenti per la sua esibizione la cosa che trova soddisfacente, quanto l’interazione con gli spettatori, con i quali può condividere la verità dello spirito del Natale: “La nascita di Gesù e ciò che Lui ha fatto per noi".

“Per me il dono più incredibile, più di ogni altra cosa” racconta Silvie “è poter offrire il mio cuore e ciò che so di Gesù a persone che non hanno avuto l’opportunità di sentir parlare di Lui, soprattutto in qualcosa di così grande. Riesco a percepire ciò che la gente riceve dalle mie canzoni, che ne è stata toccata, facendole pensare a nostro Signore. Le persone conoscono il Natale ma non sanno perché lo celebrano. Sento che è una mia responsabilità comunicarglielo".

“Sono stato fortunata, in quanto Channel 9 ha accettato la mia proposta di inserire canzoni cristiane nel programma. C’è stato un tempo in cui trasmetteva solo canti natalizi e non sperimentava niente di diverso. È ‘Natale’ in quanto si parla di Dio, e non strettamente come canto natalizio. Il pubblico risponde e ora Canale 9 mi chiede semplicemente: ‘Silvie, cosa farai quest’anno?’".

Fare scelte appropriate
Anche se nel periodo natalizio, nel settore dello spettacolo può essere un vantaggio essere riconosciuti come cristiani, generalmente si tratta di un ambiente ostile. "Non siamo sempre circondati da persone che credono in ciò in cui crediamo noi; più vestiti ti togli, meglio è, quindi farne parte è difficile", afferma Paladino. “Mi sono state offerte cose che non mi andavano bene. Prego per questo; parlo con mio marito, Greg, mia mamma e mia sorella, e cerco di capire se sia positivo non solo per me, ma anche per gli altri vedermi sotto una certa luce”.

“Una volta ho fatto uno spettacolo che non sentivo mio, incoraggiata da altri mi convincevo che sarebbe andato tutto bene, quando il mio cuore diceva: ‘No, non è così!’. E me ne sono pentita. Ora mi affido al mio intuito e a quello che Dio mi suggerisce, non a quello che mi dicono le persone. Il modo in cui percepisco me stessa è importante; voglio essere vista fare solo le cose in cui credo”.

Relazionarsi con gli altri 
Silvie Paladino afferma di aver condiviso la sua fede con altri operatori del settore, ma ritiene che sia prudente aspettare che le venga rivolta una domanda. Le piace raccontare la concretezza e la realtà della sua esperienza di cristiana.

“Dico loro che ho trovato il Salvatore della mia vita e quanto sia meraviglioso, e come possa aggiustare tutto e rendere tutto nuovo. Faccio degli esempi reali di quello che è accaduto a me. Ho avuto molte opportunità di parlare alla gente e ho persino portato persone in chiesa. Alcune sono rimaste, altre no”.

Il suo impegno per Gesù si è concretizzato grazie alla testimonianza di altri interpreti cristiani, in particolare quando cantava nel musical Miss Saigon. Era ambientato in Vietnam e aveva un cast di artisti filippini, quasi tutti cristiani fiduciosi e testimoni.

"Erano semplicemente raggianti di bellezza, ma non all’esterno" dice “Si trattava di qualcos’altro e mi incuriosì. Erano adorabili. Un giorno ero con Joanna Ampil [Manila, 1975. Attrice e cantante filippina, ndt] e mi ha cantato ‘He is Wonderful’, un pezzo di Sandi Patty [Oklahoma City, 1956 Cantante di musica cristiana americana, ndt.]. Non so se sia perché sono una musicista, ma la musica è stata così potente, una linea diretta con lo Spirito. Quello è stato il momento in cui ho aperto il mio cuore e mi sono detta: ‘Voglio questo Dio nella mia vita’. È stato attraverso una canzone, per mezzo di una bellissima ragazza. Così, all’età di 30 anni, ho dedicato la mia vita a Dio. Da allora è parte della mia vita e di quella della mia famiglia".

Riguardo al suo talento e successo, Silvie racconta: “Spesso mi viene chiesto: ‘Come fai a interpretare quella canzone in quel modo?’. Ma non ne ho idea: apro semplicemente la bocca e mi viene. Non ho mai studiato molto la musica; credo solo che sia qualcosa per cui sono nata. Tutti abbiamo dei doni, il mio non è più speciale del tuo, e questo è il dono che Dio mi ha dato. Per me è come respirare. Amo cantare”.

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio] 

 

 

 

 

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