Persone speciali
5 Novembre 2024

La testimonianza di Tiffany Anderson, dirigente scolastica di un complesso molto disagiato negli Usa. Con fede, gioia e spirito di resilienza, la donna ha trasformato il mondo attorno a sé.

Andreea Irimia – Quando penso alla vita di alcune persone, non posso fare a meno di chiedermi se siano fatti di un’altra pasta rispetto alla maggior parte di noi. Il loro coraggio di fronte alle sfide, la resilienza, la visione e la loro realizzazione sono così impressionanti che mi chiedo: “Come sarebbe il mondo se la loro passione si moltiplicasse?”.

Pochi possono eguagliare Tiffany Anderson. Vestita in modo elegante con al collo una sciarpa colorata che racconta una storia, le sneakers bianche che sono diventate il suo marchio di fabbrica, Tiffany dà l’impressione di passeggiare nei corridoi delle scuole che gestisce. Ascolta tutti, dai più giovani ai più grandi, e impara con facilità a riconoscere le loro gioie e i loro dolori.

La storia di Tiffany è iniziata in una famiglia afroamericana. Suo padre era un pastore e tutto, nella sua famiglia, ruotava attorno alla fede e al servizio verso chi aveva bisogno. Ha perfezionato il suo amore per l’istruzione alla Saint Louis University, dove ha conseguito due dottorati in educazione e leadership della formazione.

La prima scuola che diresse nel 2001 le impartì molte lezioni che porta con sé ancora oggi. Fu scioccata per le condizioni in cui versava l’istituto di Saint Louis. Il tetto era rovinato e pioveva nelle aule. “Chiesi ai docenti come potessero insegnare in quelle condizioni, e uno di loro mi rispose: ‘Attorno ai secchi, cara. Come faresti tu?'”. L’affermazione scherzosa del collega le mostrò che spesso bisogna arrangiarsi con ciò che si ha, senza cedere al pessimismo.

Le sciarpe colorate che Tiffany indossa sono in memoria di Rodney, un ragazzino di 10 anni di quella stessa scuola. Rodney a volte viveva per strada perché sua madre era tossicodipendente. Una notte fu attaccato da alcuni cani randagi a pochi isolati dall’edificio scolastico. Arrabbiata, Tiffany chiese ai vicini se avessero sentito delle urla e un genitore rispose che in quel quartiere, quando sentono gridare, chiudono la porta di casa. Se ci sono rumori e colpi di pistola, si nascondono sotto il letto. Quell’esperienza cambiò il modo in cui la donna insegnava e affrontava i problemi. Si rese conto che la paura e il crimine plasmano i bambini e gli adulti, e le modalità nelle quali si relazionano tra loro. Capì che doveva aiutare a risolvere anche le difficoltà della comunità.

Nel 2012, a Tiffany venne assegnata la gestione del distretto di Jennings, noto per avere il sistema scolastico con i risultati più bassi in America. La comunità, prevalentemente nera, aveva un deficit di bilancio scolastico di circa 1,8 milioni di dollari, il rifinanziamento era a rischio perché solo il 57% degli standard era rispettato, e il 90% degli studenti riceveva pasti gratuiti o scontati.

Ogni giorno, Tiffany impiegava quattro ore per raggiungere le scuole di Jennings. Così, prese l’abitudine di svegliarsi alle 2 del mattino per uscire di casa alle 4. Iniziò a conoscere i sette edifici del distretto, la comunità e le sue necessità. Andò tra gli studenti, pranzò nelle mense con il personale, parlò apertamente dei problemi con i docenti e cercò delle soluzioni per i genitori. I funerali dei bambini o dei loro cari, così frequenti a causa dell’alto tasso di criminalità, la devastavano ogni volta.

Dato che non aveva abbastanza denaro in bilancio per risolvere le difficoltà, provò a cercare sostegno con delle collaborazioni. Un banco alimentare l’aiutò a mettere in piedi un progetto in favore delle famiglie povere. L’Università di Washington la sostenne nella creazione di un’area pediatrica in ogni scuola e nel reperire un medico. Grazie agli aiuti esterni, Tiffany riuscì anche a ristrutturare un edificio abbandonato per offrire riparo ai bambini senza fissa dimora. Ottenne borse di studio per studenti indigenti e di talento, e istituì un programma di valutazione e sviluppo per gli insegnanti.

Molte ragazze delle scuole superiori non completavano gli studi a causa delle gravidanze impreviste. Sviluppò, allora, un programma per aiutarle a restare a scuola. Una di queste giovani è Gabby Scott. Gabby scoprì di essere incinta quando aveva 15 anni ed era convinta che non ci fosse modo di terminare il percorso scolastico. Il programma di Tiffany la convinse a non arrendersi. Nel 2016, Gabby si è diplomata come rappresentante del consiglio studentesco, con la media dei voti più alta di tutto il suo liceo. Tiffany introdusse anche delle lavanderie a gettone nelle scuole. I genitori potevano lavare i vestiti in cambio di ore di volontariato. In questo modo avvicinò le famiglie e le rese più coinvolte nella vita scolastica.

Nel 2014, quando gli studenti di Ferguson, il distretto vicino a Jennings, volevano protestare contro la polizia per l’omicidio di uno studente nero, Tiffany non si oppose. Organizzò i pullman per portare i giovani alle manifestazioni e farli rientrare in tempo per le lezioni. Voleva che imparassero a prendere posizione, senza dimenticare di essere responsabili.

Non avrebbe potuto fare nulla da sola, ammette la donna. Decine di persone hanno sostenuto i suoi piani ambiziosi. È grata a tutti loro e non dimentica mai di manifestarlo. La sua auto è sempre piena di fiori, regali di compleanno e bigliettini per i suoi studenti (a volte li scrive mentre è al volante). Tiffany è grata soprattutto alla sua famiglia, a suo marito e ai suoi due figli, ora all’università. Sono loro a sostenerla e a ispirarla nell’andare avanti.

Nessuno sapeva che, mentre Tiffany portava avanti i suoi progetti, a casa, suo marito Stan, un brillante ostetrico e ginecologo al Kansas City Hospital, aveva il cancro. Hanno tenuto segreta la malattia e proseguito, convinti di avere una missione da compiere. Lei dice che lo hanno fatto perché credono di avere uno scopo nella vita, uno scopo spirituale. Non ritenevano che una diagnosi terminale cambiasse in alcun modo quell’obiettivo. Tiffany era solita scherzare sulla loro missione. Diceva di suo marito che lui dava alla luce i bambini, e poi era lei a occuparsene.

Dalla nascita all’ultimo anno delle superiori, ecco quello che facciamo!
Nel 2016, il viaggio di otto ore tra andata e ritorno era diventato troppo pesante per Tiffany. Non poteva stare al fianco di suo marito. Così, decise di trasferirsi a Topeka, una contea più vicina a casa, ma che presentava altrettanti problemi. Quando lasciò Jennings, non si parlava più del rischio di perdere i finanziamenti, gli standard nazionali erano rispettati all’81%, e la comunità di insegnanti e studenti era unita e desiderosa di partecipare.

Il primo giorno del suo secondo anno a Topeka coincise con la morte di suo marito. Aveva lavorato fino a due settimane prima di andarsene. Anche se la perdita del coniuge spezzò il cuore di Tiffany, la sua fede e il suo coraggio non vacillarono mai.

Tiffany la pensa in questo modo: puoi abbracciare il dolore o scegliere la gioia. Lei ha scelto la gioia e dice di sentirsi fortunata. Ha vissuto 24 meravigliosi anni con un uomo straordinario e bellissimo, che l’ha formata e ispirata. La sua carriera, dice, è una testimonianza della loro storia d’amore.

Mentre va a scuola – con la foto di Stan sul cruscotto, la Bibbia tra i sedili anteriori dell’auto e i sermoni di Martin Luther King che risuonano in sottofondo – Tiffany racconta la sua storia a un giornalista che è colpito da questa donna: il suo amore, la fede e il coraggio le hanno insegnato a cambiare il mondo attorno a lei.

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio] 

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