Graziano Capponago del Monte – Sabato 14 settembre, la chiesa avventista di Roma Lungotevere ha avviato le attività del nuovo anno ecclesiastico con l’insediamento del past. Luca Faedda chiamato a sostituire il past. Cornelio Lupu Benone che ora è a Bologna.
L’anziano di turno, Samuele Vella, ha introdotto il past. Andrei Creţu, presidente dell’Unione italiana (Uicca), al quale è stato affidato il compito di presentare il past. Faedda all’assemblea desiderosa di conoscere il suo nuovo ministro di culto, la moglie Alessia e i piccoli Elettra e Pablo.
Il presidente ha ricordato il significato dell’attività pastorale così come l’ha definita Gesù: tutti siamo chiamati a testimoniare il suo amore e a prenderci cura del prossimo. Poi ha invitato a pregare perché ci sia sempre una collaborazione reciproca tra la comunità e il suo pastore, in una missione di squadra.
Nel suo primo sermone come responsabile della chiesa di Roma Lungotevere, il past. Faedda ha citato il brano di Atti 21:9. Racconta del giovane Èutico che, addormentatosi durante un lungo discorso di Paolo, cade dalla finestra e muore, finché l’apostolo non lo riporta in vita. Con un tono simpatico e brioso, che celava una forte emozione, il pastore ha proposto un parallelismo con la storia personale della sua conversione; ha rivolto l’appello a non essere indifferenti alle cadute di chi ci è accanto, ma anzi di essere sostegno reciproco; di non giudicare, ma essere attenti alle esigenze del prossimo sulle orme di Gesù che non ti molla mai e ti ama come sei.
Secondo l’esperienza personale del past. Faedda, Romani 5:8 è il versetto chiave. Gesù è morto per noi mentre eravamo ancora peccatori, lontani, indifferenti, persi. Il pastore si è riferito ad alcune persone che sono state importanti per lui, perché hanno reso vive la sua fede e la sua speranza. Non lo hanno mai allontanato nei momenti più ribelli della sua giovinezza, ma hanno creduto in lui, cosi come Dio crede in noi e non ci abbandona mai.
Tornando alla vicenda di Èutico (che in greco significa “fortunato”), per resuscitarlo Paolo si sdraia su di lui, cuore a cuore, donando vita e battito al giovane. Il past. Faedda ha utilizzato questa immagine per ricordare che la conoscenza passa dal cuore, la via per costruire relazioni con Dio e con gli altri.
In conclusione, ha pregato perché la fiamma dell’entusiasmo e la passione per la missione pastorale possa rinnovarsi giorno dopo giorno, come un primo amore che fa battere il cuore molto forte.
Benvenuto pastore Faedda!
[Foto: Graziano Capponago del Monte]