Lina Ferrara – Sabato 16 novembre, la chiesa avventista di Roma Lungotevere ha dedicato la giornata a Porte Aperte (Open Doors), l’organizzazione evangelica al servizio dei cristiani perseguitati nel mondo. Attiva dal 1955, la onlus è impegnata nella ricerca sul campo di cause e soluzioni alla persecuzione, fornendo supporto materiale, aiuti di emergenza, pubblicazioni, formazione e assistenza ai cristiani perseguitati a causa della loro fede.
Ospite speciale è stato Enrico D’Eusebi, referente di Porte Aperte Italia, che, accompagnato da sua moglie, ha raccontato diverse esperienze sue personali e dell’associazione, mettendo in evidenza soprattutto la preghiera a Dio. Durante il sermone, ha raccontato di come la preghiera dei fratelli e delle sorelle nella fede abbia avuto risposta in diverse situazioni critiche e abbia aperto anche le porte delle prigioni, proprio come era accaduto a Pietro, discepolo di Gesù, e raccontato in Atti 12. Dio è sempre lo stesso, ha ribadito D’Eusebi, e mantiene sempre ciò che ha promesso.
Nel suo intervento, anche nel pomeriggio, il nostro ospite ha aperto una finestra sui Paesi in cui la libertà religiosa è quasi o del tutto inesistente, dove essere cristiani fedeli a Dio significa mettere a rischio la propria vita e quella della propria famiglia.
Ogni anno Porte Aperte pubblica la World Watch List, la lista dei Paesi in cui i cristiani sono maggiormente perseguitati.
Clicca qui per guardare la registrazione del sermone di sabato 16 novembre.