Rugby e sabato. La scelta del giovane Eddisson
9 Aprile 2015

Rugby-SabbathVictor Hubert/Lina Ferrara – Come si fa a trovare un equilibrio tra la passione per il rugby e l’amore per Dio? Questa la sfida affrontata da Eddisson Munoz, quindicenne inglese e appassionato giocatore della squadra di rugby della Queen Elizabeth Grammar School di Wakefield. Quest’anno i ragazzi hanno giocato bene e la squadra era una delle due finaliste del campionato nazionale giocato nel famoso stadio di Twickenham.

Il successo di Eddisson e la sua bravura in campo hanno anche portato alcuni problemi. La famiglia Munoz fa parte della chiesa avventista del settimo giorno di Wakefield e frequenta la chiesa di Barnsley. Lo scorso anno, il giovane ha iniziato a studiare la Bibbia con il pastore e sarà battezzato a maggio. Tuttavia, giocare a rugby e andare in chiesa il sabato possono essere in tensione tra di loro, dato che molte partite di disputano proprio in questo giorno.

Eddisson-rugby-tackleQuest’anno, Eddisson ha chiesto alla sua scuola se poteva non giocare a rugby di sabato. È stato un momento molto difficile per lui, dato che i suoi amici non capivano perché non si potesse spostare il servizio religioso del sabato alla domenica; inoltre i genitori dei vari ragazzi continuavano a dire che Eddisson era un giocatore di talento ed era un peccato che non potesse esprimerlo. Così il ragazzo è andato un po’ in crisi, sentendosi molto isolato in un grande mondo che non capiva le sue convinzioni.

La famiglia esiste per dare sostegno, così sono intervenuti non solo i suoi genitori, ma anche l’intera chiesa che, messa a conoscenza della problematica, ha iniziato a pregare per il giovane rugbista.

Poi, i genitori di Eddisson sono andati a scuola e hanno parlato con l’allenatore dell’importanza del giorno di sabato per il ragazzo e del fatto che si stava preparando al battesimo, anche questa una scelta cruciale per lui. «Con nostra sorpresa», ha spiegato il padre, Eddy, «il coach è stato molto comprensivo ed è venuto incontro alle nostre richieste. Si è impegnato infatti a fare di tutto per giocare le partite del campionato in mezzo alla settimana, soltanto le finali di coppa si terranno di sabato. Il colloquio è stato una benedizione. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma stiamo andando nella giusta direzione».

La tensione tra impegno scolastico, o sportivo, e pressione dei coetanei, da una parte, e l’impegno verso Dio, dall’altra, è una difficoltà che i nostri ragazzi devono affrontare. Mentre percorre ancora il cammino della crescita, Eddisson è grato per il sostegno che riceve dalla sua famiglia e dalla chiesa.

La squadra di Eddisson aveva vinto, per 29 a 5, la semifinale contro la Wirral Grammar School, giocata nello stadio Allianz Park, a Londra, sede della Saracens rugby union FC.
Lunedì 23 marzo, ha disputato la finale a Twickenham, il mitico stadio dell’English Rugby. Normalmente questa partita si gioca di sabato, ma poiché contemporaneamente era in corso il Sei Nazioni, la finale del campionato delle scuole è stata spostata a un giorno infrasettimanale.

«Non è meraviglioso come Dio prepara tutto?», aveva affermato Eddy, alcuni giorni prima che fosse disputata la finale. «La scuola è arrivata in finale sette volte senza vincere mai, quest’anno però sarà diverso», aveva aggiunto fiducioso.

Eddisson-rugby-finalE così è stato, perché la squadra di Eddisson ha vinto anche la finale del campionato, contro la scuola Warwick, detentrice del titolo, e riuscendo a sollevare il trofeo della NatWest Schools Cup under 15.

Dopo la vittoria, la gioia di Eddy è esplosa: «È stata una giornata meravigliosa».

La Warwick è una scuola di rugby formidabile, con una grande tradizione di vittorie e la squadra di quest’anno era la favorita, ritenuta da tutti una delle migliori mai avute. Eppure, il team della Queen Elizabeth Grammar School, la squadra di Eddisson, l’ha spuntata.

«Quando ho letto i messaggi di incoraggiamento pubblicati nella sezione commenti dell’Adventist Review, ho detto a mio figlio che questo sarebbe stato il loro anno», ha affermato Eddy.

Ora Eddisson ricorderà per sempre che Dio interviene quando siamo fedeli e gli ubbidiamo. Oltre alla vittoria nel rugby, il ragazzo ha vinto anche alcune medaglie nel nuoto, a livello nazionale, e sogna di diventare un chirurgo come il dott. Ben Carson, al quale si ispira. A maggio vivrà la sua cerimonia battesimale e sicuramente, avendo sperimentato Dio in azione nella sua vita, la sua fede si è rafforzata perché ora sa che può contare sul Signore e affidargli tutti gli aspetti della sua esistenza. «Il mio orecchio aveva sentito parlare di te, ma ora l’occhio mio ti ha visto» (Giobbe 42:5).

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