Il 2 aprile l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato un Trattato sul commercio di armi che vieterà agli stati di trasferire armi convenzionali quando sapranno che, nei paesi destinatari, quelle armi saranno usate per compiere o facilitare genocidio, crimini contro l’umanità o crimini di guerra. Questo trattato è stato definito “storico”. Quali sono state le tappe e le motivazioni che hanno portato al raggiungimento di questo obiettivo? Le armi contemplate nel Trattato sono quelle definite “convenzionali”. Per le armi di altro tipo sarà possibile fare delle modifiche agli accordi presi attualmente? Nel quadro attuale quali paesi potrebbero trarre importanti benefici dal Trattato? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS Roma, intervistano Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International.
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