Continuano le conversazioni di Claudio Coppini e Roberto Vacca con Alberto Corsani, direttore del settimanale Riforma, organo ufficiale delle Chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi.
Tra i temi affrontati: XXV Aprile, festa nazionale della democrazia; le chiese evangeliche su autonomia scolastica e festività religiose: il genocidio in Rusnda 30 anni dopo.
In occasione della diretta RVS del 24 aprile 2024, prendiamo in considerazione la lezione che ci offre la ricorrenza del 25 aprile, quest’anno segnata da forti polemiche, ma che ripropone un tema antico e mai del tutto chiarito: la guerra civile che scoppiò nel nostro Paese dopo l’8 settembre del 1943, l’uccisione extra-giudiziaria di Mussolini, l’amnistia per i crimini del regime fascista voluta anche da Togliatti, e l’ideologia dell’uomo forte contapposta alla miseria e alla corruzione del processo democratico (una critica che si ricollega alle origini stesse del fascismo). Di tutto questo Claudio Coppini e Roberto Vacca parlano con Alessio Del Fante, già docente di storia e filosofia in vari licei fiorentini.
Roberto Vacca intervista per RVS, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, il comandante emerito della Marina italiana Massimo Lisi, presidente della sezione di Firenze e vice-presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Combattenti la guerra di liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate.
Che significato conserva, ancora oggi, la "festa della liberazione"? E quale contributo offrirono le forze armate alla liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo?
In occasione della ricorrenza del 25 aprile, Roberto Vacca ha intervistato l'on. Stefano Ceccanti, costituzionalista e capogruppo PD presso la Commissione Affari Costituzionali. Come comprendere oggi la "festa della libertà"? Come si pone un politico di ispirazione cristiana di fronte al dilemma della violenza e del sovvertimento del diritto internazionale? Nel corso dell'intervista anche un riferimento al libro di Emmanuel Mounier "I cristiani e la pace", scritto poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, e ripubblicato in italiano con una prefazione di Stefano Ceccanti.
Il 25 aprile non è una qualsiasi giornata di festa, è la festa della liberazione. Liberazione dal nazifascismo, una liberazione voluta dal Popolo Italiano, guidata dalle forze alleate insieme al Comitato Nazionale di Liberazione e con il contributo determinante della lotta partigiana.
La nostra democrazia ha alla sua base la Carta Costituzionale, che è il frutto più maturo e più alto della stessa Liberazione. Conoscere e capire oggi nutre la memoria, ma la memoria si alimenta anche con l’impegno a liberare il Paese dai mali antichi e nuovi che ancora lo attanagliano.
Queste le parole di Giuseppe Lumia, già Deputato e Senatore della Repubblica e presidente della Commissione parlamentare antimafia nel biennio 2000-2001, intervistato da Claudio Coppini per la rubrica Riflettiamo insieme.. Una riflessione che verte sui drammi di ieri ma soprattutto sulle speranze e le responsabilità che anche oggi abbiamo verso il nostro Paese e le future generazioni.
Cosa ci insegna la Storia? Quali legami ha la ricorrenza del 25 aprile con il tempo presente? Il rancore, la rabbia, il disprezzo che segnano il nostro quotidiano non ci raccontano nulla di buono, basti pensare alle manifestazioni che inneggiano all’odio e alla divisione.
Nell’editoriale di oggi, il pastore Daniele Benini, direttore nazionale di Radio Voce della Speranza, ci offre una riflessione sulla nostra attitudine a guardare e considerare il passato, senza memoria. La nostra storia è terribile, carica di violenza e morti e ancora oggi nei Paesi occidentali, non siamo stati capaci di apprendere nulla dal nostro recente passato.
Eppure la Parola di Dio può dirci qualcosa di importante. Nell’epistola ai Romani, capitolo 15, versetto 4, l’apostolo Paolo parla di perseveranza e consolazione e ci invita a guardare con speranza al nostro futuro, senza dimenticare da dove arriviamo: “Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza”.