Un’occasione per ricordare e guardare al futuro

Un’occasione per ricordare e guardare al futuro


 

Il tema della memoria è sempre argomento di grande complessità, tanto più quando parliamo di memoria storica. Tuttavia, è anche fondamentale, perchè è propria degli esseri umani.

Lo scorso 22 dicembre è stata inaugurata la nuova sede di Firenze dell'Associazione nazionale combattenti della guerra di liberazione, inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate. E' stata l'occasione per ricordare uomini e donne che hanno partecipato alla guerra di liberazione. Lo hanno fatto in modi diversi, nell'esercito regolare italiano che si unì agli Alleati, oppure come partigiani o semplicemente in qualità di soldati prigionieri dei tedeschi che accettarono la prigionia e la fame piuttosto che arruolarsi nell'esercito della Repubblica di Salò. Sono state scelte che hanno restituito dignità – anche agli occhi degli Alleati – a una Nazione che rischiava altrimenti di finire nella catastrofe politica e morale del fascismo. 

Su questi temi abbiamo intervistato il presidente della sezione di Firenze, il comandante Massimo Lisi.

*Nella foto un'immagine del monastero di Monte Cassino, lo scenario di uno dei più aspri combattimenti della Seconda Guerra Mondiale

Un’occasione per ricordare e guardare al futuro

Un’occasione per ricordare e guardare al futuro


 

Il tema della memoria è sempre argomento di grande complessità, tanto più quando parliamo di memoria storica. Tuttavia, è anche fondamentale, perchè è propria degli esseri umani.

Lo scorso 22 dicembre è stata inaugurata la nuova sede di Firenze dell'Associazione nazionale combattenti della guerra di liberazione, inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate. E' stata l'occasione per ricordare uomini e donne che hanno partecipato alla guerra di liberazione. Lo hanno fatto in modi diversi, nell'esercito regolare italiano che si unì agli Alleati, oppure come partigiani o semplicemente in qualità di soldati prigionieri dei tedeschi che accettarono la prigionia e la fame piuttosto che arruolarsi nell'esercito della Repubblica di Salò. Sono state scelte che hanno restituito dignità – anche agli occhi degli Alleati – a una Nazione che rischiava altrimenti di finire nella catastrofe politica e morale del fascismo. 

Su questi temi abbiamo intervistato il presidente della sezione di Firenze, il comandante Massimo Lisi.

*Nella foto un'immagine del monastero di Monte Cassino, lo scenario di uno dei più aspri combattimenti della Seconda Guerra Mondiale

La lotta per la libertà

La lotta per la libertà


Roberto Vacca intervista per RVS, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, il comandante emerito della Marina italiana Massimo Lisi, presidente della sezione di Firenze e vice-presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Combattenti la guerra di liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate.

Che significato conserva, ancora oggi, la "festa della liberazione"? E quale contributo offrirono le forze armate alla liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo?

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