Dalla Francia. Vigilanza, dovere civico e comportamento cristiano

Dalla Francia. Vigilanza, dovere civico e comportamento cristiano

BIA/UFA/Notizie Avventiste – In seguito allo stato di emergenza dichiarato dal Presidente della Repubblica francese e alle informazioni trasmesse dal prefetto, sabato 14 novembre, le strutture pubbliche restano chiuse fino a lunedì 16 novembre. È stato anche chiesto ai residenti della periferia parigina di “limitare qualsiasi spostamento al minimo indispensabile”.

Il team della Federazione avventista del nord della Francia, sotto la responsabilità del past. Gabriel Golea, ha invitato i pastori e i responsabili delle chiese cristiane avventiste dell’Ile-de-France di tenere chiusi i luoghi di culto nella giornata di sabato 14 novembre.

Così gli avventisti della regione parigina sono rimasti in casa e, secondo le informazioni ricevute alla fine della giornata, non c’è stato alcun incidente. Hanno infatti celebrato nelle loro abitazioni il giorno di culto, il sabato, settimo giorno della settimana secondo i testi biblici e la storia rivelatrice dell’evoluzione domenicale.

In questo sabato 14 novembre, i pastori Golea e Ruben Gabriel de Abreu, presidente dell’Unione delle Federazioni avventiste (UFA), hanno chiesto di pregare per le famiglie in lutto, per la polizia e per il personale ospedaliero di Parigi. Gli avventisti che svolgono una professione in campo sanitario nell’Ile-de-France sono stati invitati a proporre il loro servizio nei centri medici, secondo la propria formazione e la vocazione cristiana.

Tutti i membri delle chiese avventiste di Parigi sono incoraggiati a donare il sangue, lunedì prossimo, e a svolgere altri interventi specifici, mettendosi a disposizione dei servizi competenti.

Per il responsabile del servizio stampa avventista (BIA), “il cristianesimo non è solo parlare, ma vivere lo stesso spirito che animava Gesù Cristo, seguendo il suo comportamento così come è raccontato nel Vangelo. È importante lavorare sempre per la pace e la giustizia, ma anche resistere a tutte le forme di fanatismo”.

Il servizio stampa avventista ha rilevato che nel 2015 la Francia è stata oggetto di una serie di attacchi mortali:

7 gennaio – Attacco dei fratello Kouachi a Charlie Hebdo, con 12 morti;

8 gennaio – Coulibaly uccide Clarissa Jean-Philippe a Montrouge ;

9 gennaio – Attacco di Coulibaly all’Ipercacher, con 4 morti;

3 febbraio – Nizza, 3 militari accoltellati davanti a un centro ebraico;

19 aprile – Glam sospettato di aver ucciso una donna e di aver complottato un attacco a Villejuif;

26 aprile – Hervé Cornara decapitato da Yassin Salhi;

13 luglio – 4 giovani progettano di decapitare un ufficiale militare nel campo di Fort Béar;

21 agosto –I passeggeri del treno Thalys Amsterdam-Parigi sventano un attentato;

10 novembre – Sventato progetto di attentato a Tolone;

Oggi, 13 novembre – 129 morti e 352 feriti a Parigi …

Il responsabile del servizio stampa ha aggiunto: “Di fronte a questa recrudescenza della violenza nel nostro paese, è importante non solo essere vigili e attenti, ma anche adottare un comportamento civico e cristiano, allorché la religione viene snaturata e si cerca di rinchiuderla nell’oscurantismo e nella barbarie”.

Dalla Francia. Vigilanza, dovere civico e comportamento cristiano

Dalla Francia. Sgomento, tristezza e cordoglio in questo sabato 14 novembre

Notizie Avventiste/BIA/UFB – Il past. Ruben de Abreu, presidente dell’Unione di Federazioni avventiste di Francia e Belgio, esprime profonda costernazione per gli efferati attacchi che hanno portato lutto in molte famiglie della regione parigina, nella notte di venerdì 13 novembre.

La valutazione provvisoria parla di almeno 120 persone uccise nei vari attentati terroristici e di oltre 200 feriti, secondo AFP (Agence France Presse), dopo le prime ore dalla tragedia.

Ruben de Abreu e le Federazioni avventiste esprimono anche cordoglio e affetto alle famiglie delle vittime e si augurano che la speranza del Vangelo, la promessa fatta da Gesù Cristo di un tempo in cui “egli asciugherà ogni lacrima … la morte non ci sarà più, né cordoglio, né grido, né dolore…”(Ap 21:4), si realizzi presto.

In questo giorno di sabato, le famiglie avventiste hanno pregato per le famiglie delle vittime, sapendo che, il 14 novembre, tutti i luoghi di culto sono chiusi nella città di Parigi e della regione parigina, per motivi di sicurezza, su ordine della prefettura.

Per una settimana, dal 7 al 14 novembre, le chiese cristiane avventiste hanno vissuto, nelle loro comunità, l’annuale settimana di preghiera, che nel 2015 invita a riflettere proprio sull’esperienza dell’attesa del ritorno di Gesù Cristo.

Dalla Francia. Vigilanza, dovere civico e comportamento cristiano

Gli avventisti vicini al popolo francese con la preghiera e la solidarietà

Notizie Avventiste/Andrew McChesney/Corrado Cozzi/– La Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno e i suoi membri in tutto il mondo pregano e sono solidali con Parigi e il popolo francese in seguito alla serie di esplosioni e sparatorie che hanno provocato 128 morti e 300 feriti, la notte di venerdì.

La Francia ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiuso le frontiere dopo che sono stati segnalati almeno 100 morti nella sala concerto Bataclan, mentre altre persone hanno perso la vita in attacchi contro ristoranti e nei pressi dello Stade de France, dove si giocava la partita amichevole Francia-Germania.

Mario Brito, presidente della Regione Intereuropea della Chiesa cristiana avventista, il cui territorio comprende la Francia, ha espresso “profonda costernazione” per quanto avvenuto a Parigi. “Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti i francesi”, ha detto in una sua email.

Nella dichiarazione, la Regione Intereuropea evidenzia anche il duplice attentato suicida di due giorni fa a Beirut, in cui sono morte almeno 43 persone e ciò indica che “il terrorismo sta crescendo in maniera sempre più incontrollabile”.

“La vita umana è preziosa agli occhi di Dio”, continua la dichiarazione, “Quando le persone si allontanano dalle indicazioni di Dio e dalla sua saggezza, diventano una minaccia per la libertà di chi, purtroppo, si trova sulla strada di questi ‘agenti di Satana’”.

Ted NC Wilson, presidente della Chiesa cristiana avventista mondiale, ha affermato: “I nostri cuori si rivolgono alle persone e alle famiglie che soffrono per la tragedia avvenuta a Parigi”. “Preghiamo tutti per un ritorno alla sicurezza e alla pace”, l’appello sulla sua pagina Facebook.

Ha poi espresso la speranza che “simili terribili situazioni possano risvegliare in tutti il bisogno di Dio e del suo amore supremo nella propria vita. Assistiamo infatti allo svolgersi degli eventi profetici che annunciano l’imminente ritorno del Signore”.

Anche l’Unione avventista italiana (UICCA) ha espresso dolore e costernazione.
“Siamo profondamente colpiti e addolorati per quanto avvenuto ieri notte a Parigi”, ha affermato il past. Stefano Paris, presidente dell’UICCA, “Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, ai feriti e al popolo francese”. S. Paris ha quindi chiesto alle chiese cristiane avventiste in Italia di dedicare un momento di preghiera, sabato 21 novembre, a tutti coloro che sono stati colpiti da questa nuova, immane e insensata tragedia.

Molti credenti avventisti in tutto il mondo hanno espresso dolore e vicinanza al popolo parigino sui social media. E, soprattutto preghiera, con l’hashtag I #PrayforParis.

“La preghiera ci unisce nei momenti più terribili!”, ha scritto su Facebook la chiesa cristiana avventista di Newbold, a Bracknell, in Gran Bretagna, “Ricordiamo i nostri amici e parenti a Parigi. Che tragedia!”.

Il Newbold College, scuola avventista del Regno Unito, ha postato una foto in bianco e nero di mani in preghiera con le parole: “Preghiamo per Parigi, preghiamo per la Francia!”.

ADRA International, l’agenzia umanitaria della Chiesa, ha inviato il tweet: “Le nostre preghiere sono per Parigi, questa sera. Unitevi a noi nel pregare per quanti sono ora vittime, sopravvissuti e ostaggi, e per le loro famiglie”.

Al messaggio di ADRA si unisce anche la Federazione delle chiese cristiane avventiste Allegheny Orientale, che riunisce 96 chiese storicamente afro-americane, con 31.000 membri in Delaware, Distretto della Columbia, Maryland, New Jersey, Pennsylvania, Virginia, e West Virginia.

John Bradshaw, speaker e direttore del canale televisivo avventista “It Is Written”, si è detto addolorato ma non sorpreso dagli eventi. “Per me, la cosa più triste nella terribile tragedia di Parigi è di non essere sorpreso che sia successo. E forse nemmeno voi”, ha affermato.

Alcuni membri di chiesa hanno espresso preoccupazione per l’impatto che gli attacchi potrebbero avere sui migranti. L’Europa è alle prese con la più grande crisi di migranti dalla seconda guerra mondiale, con centinaia di migliaia di persone in fuga dalle guerre in Siria, Iraq e Afghanistan e alla ricerca di un luogo sicuro.

“Sono devastato solo al pensiero degli effetti che questo avrà sui rifugiati che già devono affrontare un inverno terribile e non solo”, ha commentato Ashley Eisele, di ADRA International.

La dichiarazione della Regione Intereuropea ha anche posto l’accento sulla speranza del secondo avvento di Gesù.
“Preghiamo che il Signore possa confortare coloro che vivono questo dolore inaspettato e incomprensibile. Preghiamo che il Signore rafforzi la fede e la speranza di coloro che attendono il suo ritorno, per stabilire un nuovo mondo dove la pace e il rispetto reciproco regneranno nei secoli”.

 

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Una mamma avventista tra le vittime della strage in Oregon

Adventist-Umpqua-Sarena-Moore-1La Chiesa invita a ricordare le persone colpite dalla tragedia.

Notizie Avventiste/ARnews – Una mamma avventista è tra le persone uccise dalla furia omicida contro i cristiani in un college pubblico dell’Oregon, negli Stati Uniti.

Sarena Moore, 44 anni, studentessa e membro del chiesa cristiana avventista del settimo giorno Grants Pass, è morta insieme ad altre otto persone nell’improvviso attacco sferrato da un uomo armato all’Umpqua Community College di Roseburg, giovedì scorso.

“Tutta la chiesa è sotto shock per quanto accaduto; abbiamo trascorso molto tempo in preghiera e anche cercato i modi per sostenere e confortare i tre figli adulti di Serena” ha affermato Christian Martin, pastore della chiesa Grants Pass. “Li amava tutti e tre moltissimo”, ha aggiunto.

Oltre alle nove vittime che hanno perso la vita, ci sono altre sette persone rimaste ferite dai colpi sparati da Christopher Harper Mercer, 26 anni, ucciso a sua volta nello scontro a fuoco con la polizia, intervenuta dopo le chiamate di emergenza fatte dal campus.

Il movente del killer non è chiaro, ma diversi testimoni hanno detto ai giornalisti che l’uomo aveva aperto il fuoco in classe, aveva ordinato alle persone di mettersi a terra e poi aveva chiesto loro di alzarsi e dichiarare la loro religione. “Se dicevano di essere cristiani, li faceva girare e li sparava di nuovo”, ha affermato Janet Willis al Los Angeles Times. le parole di J. Willis seguono la sua conversazione con sua nipote di 18 anni, Ana Boylan, che era stata colpita alla schiena e risparmiata dal killer perché era rimasta sul pavimento fingendosi morta. La ragazza era stata ricoverata in ospedale venerdì.

Serena Moore era nata l’8 luglio del 1971; era stata battezzata nel 2005 durante una campagna evangelistica nella chiesa cristiana avventista del settimo giorno di Hayfork, nella California settentrionale. “Era molto amata nella chiesa”, ha continuato il past. Martin.

S. Moore si era poi trasferita in Oregon e frequentava la chiesa Grants Pass. Frequentava il secondo anno di economia e commercio all’Umpqua Community College.
“Era stata entusiasta di iscriversi”, ha raccontato ancora il pastore. “Lei riteneva che era stata una risposta diretta alle sue preghiere e ringraziava il Signore per averle aperto le porte in modo che potesse studiare e conseguire una laurea”.

Molti membri di chiesa le volevano bene perché era una donna di preghiera con un cuore particolarmente gentile. “Era conosciuta come una convinta sostenitrice della preghiera”, ha aggiunto il pastore, “Spesso chiedeva che si pregasse per lei e pregava per gli altri. Anche se non possedeva molti beni materiali, aveva un cuore grande e cercava di aiutare i meno fortunati di lei”.

Spesso S. Moore parlava della sua fede sulla sua pagina Facebook, dove scriveva messaggi del tipo: “Amiamo il modo in cui Dio ci può benedire”; “Per favore pregate per me!”; “Grazie Signore!”.

Se S. Moore è stata presa di mira perché era cristiana, allora “ha dimostrato la sua fede nel modo in cui pochi sarebbero pronti a fare”, ha concluso il pastore, “È stato un atto di coraggio e di fede che il nostro Dio ha osservato con attenzione, e la sua fedeltà diventerà visibile a tutti nel giorno della risurrezione”.

I dirigenti della Chiesa cristiana avventista mondiale hanno inviato le condoglianze alle persone colpite dalla sparatoria e alle famiglie delle vittime, e chiesto di pregare per loro.

Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa cristiana avventista mondiale, ha affermato che il suo pensiero è andato subito a coloro che stanno soffrendo a causa della violenza.

“Unitevi a me nella preghiera per le famiglie e gli amici di questi preziosi giovani che hanno perso la vita per la loro fede, e per tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”, ha scritto nella sua pagina Facebook

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Dichiarazione sulla sparatoria all’Umpqua Community College

LOGO-UICCALa Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Nord America esprime dolore per quanto accaduto nello stato americano dell’Oregon.

Notizie Avventiste/NADnews – Il presidente della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Nord America, Daniel R. Jackson, ha rilasciato la seguente dichiarazione il 2 ottobre, dopo la sparatoria avvenuta all’Umpqua Community College di Roseburg, in Oregon:

“La Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Nord America ha il cuore spezzato perché ancora una volta un uomo armato ha preso nove vite preziose, sparando in una scuola affollata. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle persone uccise, ai molti feriti, agli studenti, ai docenti e al personale dell’Umpqua Community College. Preghiamo anche per loro e per la comunità di Roseburg che vive nell’angoscia a causa di questa tragedia.

È difficile credere che una grande nazione come gli Stati Uniti debba nuovamente piangere la perdita di figli di Dio le cui vite sono state insensatamente tolte dall’autore di una fucilazione di massa. Sicuramente, questa nazione, che è diventata un faro di speranza e di opportunità per decine di persone, può essere un paese in cui tutti si sentano al sicuro dalla violenza delle armi da fuoco.

È tempo che la nostra società si impegni in una conversazione aperta, onesta, civile e produttiva per trovare soluzioni che mettano fine una volta per tutte alla violenza prodotta dalle armi. Preghiamo che questa tragedia porti il tanto necessario cambiamento e si affronti la pandemia della violenza armata.

Preghiamo per il giorno in cui bambini e adulti possano frequentare la scuola senza paura. Preghiamo per il giorno in cui, come promette il profeta Isaia, ‘trasformeranno le loro spade in vomeri d’aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra’ (Is 2:4)”.

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Uccisi 7 avventisti in Camerun

Adventist-Cameroon-1La zona è quella in cui i miliziani di Boko Haram sono stati attivi negli ultimi mesi.

Notizie Avventiste/ARnews – Sette credenti avventisti sono stati uccisi in un attacco notturno nel nord del Camerun. È la più grave perdita per la chiesa cristiana avventista del settimo giorno da quando, circa cinque anni fa, i militanti di Boko Haram hanno iniziato la lotta violenta nel paese africano.

Il 17 settembre, alle ore 22, uomini armati sono entrati nel villaggio di Aïssa Harde, a 11 chilometri a est di Adventist-Cameroon-3Mora, capoluogo regionale, Hanno fatto irruzione nelle case e ucciso almeno nove persone, tra le quali i sette avventisti. Richard Hendjena, responsabile della chiesa cristiana avventista nel nord del Camerun, ha diffuso la triste notizia. Gli aggressori, non identificati, hanno anche bruciato i negozi e causato notevoli danni materiali.

Anche se non è stato ancora rivendicato, si pensa che il sanguinoso attacco sia da attribuire a Boko Haram, che continua a mietere vittime nella zona di confine tra Camerun, Ciad e Nigeria. Infatti, il raid segue il modello del gruppo estremista che ha iniziato a sferrare attacchi in Adventist-Cameroon-4Camerun anche per rispondere alla decisione del paese di unire le forze con le nazioni vicine per contrastare i miliziani.

Secondo le organizzazioni per i diritti umani, Boko Haram ha ucciso oltre 400 persone in Camerun, dallo scorso anno, e migliaia negli altri paesi. Tra le vittime anche sei avventisti morti in Nigeria all’inizio di quest’anno, nell’attacco a Maiduguri, capitale dello stato federale di Borno.

Aïssa Harde era uAdventist-Cameroon-2n villaggio fantasma il giorno dopo il violento attacco, perché le famiglie in preda al panico avevano raccolto i loro beni ed erano fuggite.

“La chiesa cristiana avventista del settimo giorno è in lutto per questa ulteriore grave perdita”, ha affermato Richard Hendjena che ha chiesto alle chiese nel mondo di pregare per le famiglie delle vittime e per quanti vivono in queste zone diventate pericolose.

“Vi chiediamo di ricordarvi degli abitanti di Aïssa Harde e delle altre località nelle vostre preghiere”, ha affermato Hendjena, “Non è facile vivere in un tale clima di insicurezza”.

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