Cesena. Adotta un nonno

Cesena. Adotta un nonno

L’iniziativa della chiesa avventista cittadina, per costruire percorsi di amicizia e conoscenza.

Giovanni Benini – Sabato 10 febbraio, presso la Casa Residenza per Anziani “Violante Malatesta” a Cesena, i volontari del coordinamento locale di Adra, gli scout Aisa e i membri della chiesa avventista cittadina hanno dato inizio a un progetto tutto speciale, di compagnia, supporto emotivo e condivisione di esperienze e conoscenze.

Nella struttura ubicata a poche decine di metri dalla nostra chiesa, è partito ufficialmente il progetto “Adotta un nonno”. Un sorteggio ha stabilito l’abbinamento tra i volontari, molti di loro in compagnia di un piccolo scout, e i residenti della Cra di via C. E. Gadda. Sono previste varie giornate di intrattenimento nell’arco di un anno, con musica, giochi e altri momenti che saranno organizzati nell’ampio salone dello stabile o nel giardino interno. Ma l’idea forte del progetto è il rapporto diretto e personale che l’ospite della struttura potrà instaurare con il volontario che almeno una volta al mese passerà del tempo con lui. Il progetto vuole migliorare la conoscenza reciproca e l’autostima, rafforzandole nel tempo e creando rapporti di affetto sincero.

All’inaugurazione, il 10 febbraio, erano presenti diversi operatori della struttura; il dott. Nicola Allegri, direttore tecnico della cooperativa “Il Cigno”; svariati referenti della comunità avventista; e la dott.ssa Carmelina Labruzzo, assessora ai Servizi per le persone e le famiglie, che ha aderito al progetto e seguirà la sua nonnina di 101 anni affidatale del sorteggio.

“Adotta un nonno” vuole costruire percorsi di amicizia e conoscenza, aiutando le persone che vivono situazioni di fragilità e solitudine.

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto] 

Mazara del Vallo. Un pomeriggio dolcissimo

Mazara del Vallo. Un pomeriggio dolcissimo

Manuela Erbini – Da 74 anni in Italia veniamo travolti (volenti o nolenti) dal Festival di Sanremo, ma noi lo abbiamo anticipato! Nel pomeriggio di sabato 20 gennaio, la comunità avventista di Mazara del Vallo (TP) ha organizzato una gara. No… non canora, ma la gara delle torte.

Sia chiaro, non ci siamo fatti mancare nulla, tutto è stato organizzato nei minimi dettagli: presentatrici, vallette, giurati (con tanto di avvocato e giuramento), tecnici della regia, tre premiati, gadget e, soprattutto, i pasticceri e le pasticcere con le loro torte (lo ammetto, senza quelle l’evento sarebbe stato nullo…).
Basta già questo per definirlo “un pomeriggio dolcissimo” ma, se così fosse, lascerebbe l’amaro in bocca. Il vero dessert del pomeriggio è stata la partecipazione di amici, conoscenti e parenti che hanno accolto il nostro invito, a dimostrazione che “chiesa” vuol dire molto più di liturgie. A dimostrazione che “chiesa” è un posto aperto a tutti, è integrazione ed è anche gratitudine per ciò che abbiamo ricevuto dai nostri amici, conoscenti e parenti.

Ecco, noi siamo partiti dal dolce. Dio benedica il lavoro di evangelizzazione che verrà svolto per imbandire tutta la tavola, fino ad arrivare agli antipasti.

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Potenza. L’ultima cena di Gesù

Potenza. L’ultima cena di Gesù

Donata Mollica – Venerdì 7 aprile, la comunità avventista di Potenza e alcuni amici, in tutto una quarantina di persone, hanno accolto l’invito a partecipare a un singolare appuntamento di riflessione sul tema dell’ultima cena di Gesù. Singolare perché la modalità scelta è stata quella ludica. Prendendo spunto dal famoso gioco di ruolo “Cena con delitto”, gli invitati hanno interpretato i personaggi precedentemente assegnati loro.

L’obiettivo della serata era smascherare non solo Giuda, “autore” del delitto in questione (tradisce Gesù che viene crocifisso, ndr), ma anche gli altri protagonisti della storia quali i discepoli, lo stesso Gesù, e poi Tabita, Levi e quei personaggi che in vario modo hanno incrociato la propria vita con quella di Cristo. È stata una vera attività investigativa fatta di osservazioni, interrogatori, indizi, sospetti.

Al termine, tolti gli abiti dell’epoca, ciascuno ha fatto i conti, seppur giocosamente, con il proprio livello di conoscenza dell’argomento trattato e con la voglia, una volta tornati a casa, di aprire la Bibbia e approfondire “quel” personaggio.

Oltre alla cura dell’abbigliamento, alla quale ognuno si è dedicato, anche le pietanze scelte per la cena hanno voluto richiamare quelle tipiche dei giorni della Pasqua ai tempi di Gesù.

Una serata riuscitissima, se si pensa che l’obiettivo era quello di riflettere sull’ultima cena provando in qualche modo a immedesimarsi nella vicenda, e farlo in condivisione con gli altri, con cuore leggero e aperto, come piace al Signore.

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

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