Libertà e insicurezza

Libertà e insicurezza


Secondo un recente sondaggio Demos circa 9 italiani su 10 denunciano un senso di preoccupazione per la guerra a Gaza, che sentono vicina, incombente. Il tema dell’insicurezza torna spesso nelle analisi sociologiche degli italiani. Claudio Coppini e Roberto Vacca ne parlano con il pastore avventista Michele Abiusi, prendendo spunto dalle famose parole del sermone profetico di Gesù in cui Gesù parla di "guerre e rumori di guerre" come fattore di insicurezza globale. La Storia è nelle mani di Dio che avrà l’ultima parola, ci dice Gesù, ma noi viviamo nel tempo delle "penultime" parole, quelle pronunciate dall’uomo, con cui esercita (male) la sua libertà. 

Nella seconda parte parliamo di un altro elemento di (apparente) incertezza, il perdono di Dio. Da una parte infatti leggiamo testi come quello sul peccato imperdonabile contro lo Spirito (Lc 12:8-12), e dall’altra troviamo altri brani che celebrano la grazia sovrabbondante di Dio: "Qualunque cosa il cuore ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa" (1 Giov 3:20).

Il degrado del linguaggio

Il degrado del linguaggio


Per manifestare il proprio disappunto per la nuova denominazione del Ministero dell’Istruzione (attualmente chiamato anche “del Merito”) ha utilizzato una bestemmia. Succede a Firenze e ne dà notizia la Cgil, riferendo che al centro della storia c’è un professore di matematica dell’istituto superiore Marco Polo, Filippo Zolesi, anche capogruppo di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 4 di Firenze, al quale “da oggi e per tutta la settimana – riporta la nota del sindacato – sarà interdetto l’accesso a scuola e i suoi studenti dovranno fare a meno di lui” (da La Nazione di Firenze del 13 febbraio).

Prendendo spunto da questo fatto di cronaca, il pastore avventista Michele Abiusi riflette insieme a Roberto Vacca sul degrado del linguaggio pubblico e privato nel nostro Paese.

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