Atti degli Apostoli, il messaggio del Vangelo rende liberi

Atti degli Apostoli, il messaggio del Vangelo rende liberi


Il libro degli Atti degli Apostoli ci parla di Simone, un uomo che praticava le arti magiche. Molte persone lo seguivano “e gli davano ascolto, perché già da molto tempo li aveva incantati con le sue arti magiche. Ma quando ebbero creduto a Filippo, che portava loro il lieto messaggio del regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, furono battezzati, uomini e donne. Simone credette anche lui; e, dopo essere stato battezzato, stava sempre con Filippo; e restava meravigliato, vedendo i segni e le grandi opere potenti che venivano fatte” (Atti 8: 11-13). Perché la magia attirava così tanto? Il messaggio del Vangelo, presentato da Filippo, ci viene presentato come un messaggio che libera e che dà gioia. Cosa ci insegna quindi questo episodio?

Alessia Calvagno ne ha parlato con la pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza.

Atti degli Apostoli, alla ricerca della fonte della felicità

Atti degli Apostoli, alla ricerca della fonte della felicità


La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, ci invita a riflettere su Atti 8:5-8: “Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. E le folle unanimi prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, ascoltandolo e osservando i segni miracolosi che faceva. Infatti gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati, mandando alte grida; e molti paralitici e zoppi erano guariti. E vi fu grande gioia in quella città”. Il messaggio del Vangelo ha risposto ai bisogni degli abitanti di Samaria e ha portato gioia nelle loro vite. In che modo anche noi possiamo afferrare ancora oggi questa felicità?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Atti degli Apostoli, titubanze e miracoli

Atti degli Apostoli, titubanze e miracoli


La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, ci invita a riflettere sul testo di Atti 5,12-16: “Molti segni e prodigi erano fatti tra il popolo per le mani degli apostoli; e tutti di comune accordo si ritrovavano sotto il portico di Salomone. Ma nessuno degli altri osava unirsi a loro; il popolo però li esaltava. E sempre di più si aggiungevano uomini e donne in gran numero, che credevano nel Signore; tanto che portavano perfino i malati nelle piazze e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra ne coprisse qualcuno. Anche la folla delle città intorno a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi; e tutti erano guariti”. Se da una parte grandi segni e prodigi colpiscono molte persone, dall’altra la Bibbia ci parla di alcuni che sono invece un po’ titubanti. Anche oggi può non essere semplice scegliere di seguire Gesù. Cosa ci insegna questo episodio?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Atti degli Apostoli, l’arresto di Pietro e Giovanni

Atti degli Apostoli, l’arresto di Pietro e Giovanni


La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, ci invita a riflettere su un episodio che ci racconta la Bibbia nel libro degli Atti degli Apostoli. Dopo aver guarito un uomo zoppo fin dalla nascita, che chiedeva l’elemosina davanti al tempio, 5000 persone si convertono. Il Sinedrio, il tribunale dei responsabili del tempio, fa allora arrestare Pietro e Giovanni che, dopo una notte in prigione, vengono ascoltati. In questa occasione Pietro parla con molta chiarezza e grande coraggio di Gesù. Cosa possiamo imparare da questa esperienza?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Atti degli Apostoli, la guarigione dello zoppo

Atti degli Apostoli, la guarigione dello zoppo


La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, ci invita a riflettere su un episodio che ci racconta la Bibbia nel libro degli Atti degli Apostoli. Pietro e Giovanni si stanno recando al tempio quando un uomo, zoppo fin dalla nascita, chiede loro l’elemosina. A questa richiesta Pietro risponde così: «“Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!”. Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono. E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio» (Atti 3:6-8). Un miracolo straordinario, che ancora oggi ci insegna qualcosa di molto importante.

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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