L’importanza della solidarietà tra donne

L’importanza della solidarietà tra donne

Proseguono gli appuntamenti su RVS con la Federazione delle donne evangeliche  in Italia (FDEI). È il turno questa settimana dei Ministeri femminili avventisti, con la pastora Lidia La Montanara, che riflette sul testo evangelico di Luca 1, 39-45.

L’importanza della solidarietà tra donne

Affinché si converta dalle sue vie e viva


Proseguono gli appuntamenti con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Questa settimana in apertura ascoltiamo un’intervista a Cristina Ageno,  vice-presidente della comunità luterana di Genova e referente della rete delle donne luterane in Italia. L’intervista, a cura di Roberto Vacca, verte sul progetto casa di accoglienza "Bethel" di Genova, che si prende in carico i detenuti e le detenute accompagnandoli in un percorso di cambiamento attraverso inserimento in attività lavorative, di volontariato, attività religiose, comunità terapeutiche convenzionate dove necessario.
Il fine ultimo è la completa riabilitazione e reinserimento sociale dell’ex detenuto/a.

Nella seconda parte ascoltiamo  una riflessione di Jutta Sperter, pastora della comunità luterana di Genova, su alcune celebri parole tratte dal libro del profeta Ezechiele (18,23): "Io provo forse piacere se l’empio muore?”, dice il Signore, Dio. “Non ne provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e vive”? Lettura a cura di Renata Zwick.

La Chiesa-casa e il ruolo delle donne nella Chiesa

La Chiesa-casa e il ruolo delle donne nella Chiesa


Proseguono gli appuntamenti con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Questa settimana  ascoltiamo un’intervista di Roberto Vacca a Gabriella Rustici, presidente della Federazione femminile evangelica valdese e metodista (FFEVM), che prende spunto un recente convegno dal titolo "Donne nella Chiesa di oggi: presenze e ruoli" promosso dall’FFEVM. Segue una breve riflessione di Gabriella su due testi del Nuovo Testamento: Colossesi 4,15 e Atti 16,14-15.

Fdei. Maternità, lavoro, salute

Fdei. Maternità, lavoro, salute

Appuntamento a Bari per il convegno organizzato dalle donne evangeliche

Notizie Avventiste – Il lavoro al femminile è uno dei temi centrali affrontato dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei) in questo 2024. “Maternità, lavoro, salute” è il tema del prossimo convegno, organizzato sabato 16 marzo nella chiesa avventista di Bari, in via S. Quasimodo, 68.

Il programma inizierà alle 12.30 con il pranzo comunitario e continuerà con momenti di conoscenza e condivisione. Seguirà il laboratorio di danzaterapia “Una danza per la vita”, aq cura di Manuela Lops. La conferenza pubblica “La nostra sfida per un futuro più giusto” concluderà il convegno.

Alla conferenza, che inizierà alle ore 17.00, interverranno Mariangela Monforte, segretaria confederale Cgil Bari; e Gabriela Lio, pastora battista, già presidente della Fdei.

Questo è il secondo evento della Fdei sulla tema. Il primo, tenuto a Roma il 10 e 11 febbraio nella chiesa metodista di via XX Settembre, ha focalizzato l’attenzione su “Donne e lavoro: tra emancipazione e sfruttamento”. È stato un incontro proficuo, ha evidenziato la presidente della Fdei, Mirella Manocchio, “di condivisione di idee e progetti, e di importanti riflessioni che hanno consentito di approfondire i temi delle discriminazioni e delle violenze, della legislazione italiana in merito e della possibile manipolazione del linguaggio quando si guarda al mondo femminile”.

L’incontro di Bari vuole continuare questo filone, e si soffermerà maggiormente sugli aspetti più personali che investono la vita e i corpi delle donne.

Essendo sabato, “vi invitiamo a partecipare anche al culto della chiesa avventista, con inizio alle 11.00, in via S. Quasimodo 68!”, conclude Mannocchio nella lettera di invito.

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello


Proseguono gli appuntamenti con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Questa settimana ci spostiamo nella Svizzera italiana e ascoltiamo da Lugano Daniela Lucci, vice-presidente della FDEI e rappresentante delle donne evangeliche riformate del Canton Ticino, che commenta un brano biblico dal libro del profeta Isaia (capitolo 11, versi da 1 a 9): 

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.

Parità di genere ancora da conquistare

Parità di genere ancora da conquistare


Nel corso della diretta RVS del 2 febbraio 2024, Roberto Vacca intervista la pastora Mirella Manocchio, presidente della Federazione delle Donne Evangeliche in Italia (FDEI), sulle iniziative e gli obiettivi della Federazione e in particolare sul prossimo convegno del 10-11 febbraio promosso dalla FDEI a Roma sul tema della presenza femminile nel mondo del lavoro. Se da una parte sono innegabili le conquiste fin qui ottenute, sono anche evidenti le disparità di trattamento sul posto di lavoro tra uomo e donna.

Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze

Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze


Il circuito RVS propone una serie di incontri con cadenza quindicinale con esponenti della Federazione delle Donne Evangeliche in Italia (FDEI) per una riflessione sulla società e sulla Bibbia in una prospettiva femminile.

Oggi ascoltiamo una riflessione della pastora avventista Lidia La Montanara, dei Ministeri Femminili dell’Unione italiana delle chiese avventiste, che si sofferma sulle problematiche che emergono quando una donna voglia intraprendere un lavoro normalmente considerato "maschile", come quello nella Polizia Municipale. Nella seconda parte Lidia ci offre una riflessione e un augurio che prende spinto dal testo di Isaia 40:30,31: 

I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono; ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano.

Una relazione speciale

Una relazione speciale


Il circuito RVS propone una serie di incontri con cadenza quindicinale con esponenti della Federazione delle Donne Evangeliche in Italia (FDEI) per una riflessione sulla società e sulla Bibbia in una prospettiva femminile.

Oggi ascoltiamo una riflessione sui temi della fede cristiana a cura di Jasmine Medrano e della sergente Anna Sileo dell’Esercito della Salvezza (Roma). 

16 giorni per vincere la violenza: differenze di genere nel mercato del lavoro

16 giorni per vincere la violenza: differenze di genere nel mercato del lavoro


È stato presentato lo scorso 23 novembre presso la sala stampa della Camera dei Deputati il fascicolo “16 giorni per vincere la violenza” della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). La pubblicazione quest’anno si intitola “Donne e lavoro: una violenza diffusa e nascosta”. Una serie di riflessioni, domande, versetti, approfondimenti, che accompagna alla riflessione giorno per giorno, legando idealmente il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, Giornata mondiale per i diritti umani (NEV).

Prendendo spunto dai temi del quaderno, il circuito RVS propone una serie di incontri con cadenza quindicinale con esponenti della FDEI.

Oggi ascoltiamo una riflessione di Francesca Barbano, della Federazione femminile valdese e metodista (FFEVM), che si sofferma sul divario di genere nel mercato del lavoro, una situazione presente anche in Occidente, in particolare nel nostro Paese. 

Nella seconda parte Francesca Barbano ci accompagna nella spiegazione di due brani evangelici apparentemente slegati fra loro: la parabola del "buon samaritano" e il confronto-scontro tra Maria, Marta e Gesù (Luca 10).

Francesca Barbano è giurista, esperta in lavoro e politiche sociali, componente del consiglio della Federazione femminile evangelica valdese e metodista (Ffevm)

*Nella foto l’economista americana Claudia Goldin, che ha ricevuto il Nobel per le sue ricerche sul ruolo delle donne nel mercato del lavoro

Fdei. Presentato alla Camera il quaderno “Donne e lavoro”

Fdei. Presentato alla Camera il quaderno “Donne e lavoro”

“Le donne hanno un tasso occupazionale più basso degli uomini a livello europeo e in Italia il divario è tra i più alti, anche se dal 2021 vi è stato un incremento costante delle occupate e nel secondo trimestre del 2023 l’Istat informa che si è passati dal 51,3% del 2022 al 52,6%”. Inizia con questi dati il quaderno 16 giorni per vincere la violenza del 2023 sul tema “Donne e lavoro: un violenza diffusa e nascosta”. La pubblicazione che ogni anno la Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei) dedica alla lotta contro la violenza di genere.

L’iniziativa è stata illustrata ieri pomeriggio, 22 novembre, presso la sala stampa della Camera dei deputati, a Roma. Mauro Berruto, deputato del partito democratico, che ha indetto e ospitato l’incontro, ha sottolineato in apertura “la necessità di cambiare il linguaggio, perché le parole strutturano la realtà”.

La giornalista e redattrice del Nev, Elena Ribet, moderatrice dell’evento, al posto del minuto di silenzio da dedicare alla morte di Giulia Cecchettin, ha invitato i e le presenti ad alzarsi in piedi “per Giulia e per tutte le vittime di violenza, perché è un momento anche di rabbia e di stanchezza, per le sopravvissute, e anche per i loro figli, e per le madri delle donne vittime”.

La pastora Mirella Manocchio, presidente della Fdei, ha spiegato come la Federazione sia una rete di collegamento tra donne appartenenti alle differenti realtà evangeliche, costituita nel 1976, e che si caratterizza per fare un lavoro di sensibilizzazione, rivolto alle chiese e non solo, e di valorizzazione del pensiero teologico al femminile.

Per Manocchio, “il sostegno delle istituzioni pubbliche non è sufficiente, spesso l’associazionismo dà sostegno alle donne, ed è spesso in difficoltà, se non ostacolato nel suo lavoro”. Quanto alla politica, “la via punitiva e securitaria, ad esempio con il Codice Rosso o il Decreto Caivano dello scorso giugno, sembra produrre pochi frutti e non a lungo termine”.

La pastora Gabriela Lio, curatrice del quaderno, tradotto in quattro lingue, ha poi illustrato i contenuti dell’edizione di quest’anno: “La violenza nei posti di lavoro, in primis. Perché ci siamo rese conto che i femminicidi, come diciamo appunto nel testo, sono la punta di un iceberg”. Tanti quindi i temi affrontati legati all’occupazione e alla remunerazione delle donne, “come il lavoro a casa e di cura non riconosciuto”.

Il quaderno “16 giorni” propone un percorso che inizia il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e si conclude il 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani. Ogni pagina propone un aspetto del tema generale, un testo biblico, una riflessione sul testo, una domanda per la discussione e una preghiera. È preparato per invitare alla riflessione personale e comunitaria nelle chiese. “Vogliamo che attraverso questo materiale si possa aprire un dibattito nelle nostre comunità” ha concluso Lio.

Del quadro normativo attuale e della crucialità del tema del lavoro, del ricatto economico, rispetto alla violenza contro le donne ha parlato l’avvocata Assunta Cestaro, dello “Sportello donna” della Cgil di Roma, ricordando come “fu una legge del 1977, la 1903, che aggiunse un comma che parlava anche della discriminazione per età, sesso, appartenenza razziale” tra le fattispecie per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Ad oggi, dunque, le norme per supportare le donne vittime di violenza ci sono, ci sarebbero, ma non bastano e “tra avere una legge ed esigere un diritto ce ne passa” ha affermato Cestaro che ha aggiunto “Occorre costruire ovunque luoghi che accompagnino le donne anche nei processi civili”.

Angela D’Alessandro, operatrice della Casa delle donne “Lucha y Siesta”, ha raccontato esperienze di maltrattamenti sul posto di lavoro, denunciando “molta difficoltà nel reinserimento lavorativo di donne che hanno dovuto lasciare il lavoro. Auspichiamo dunque percorsi reali di aggiornamento e formazione per le donne che hanno subito violenza”.

E di questo chi si dovrebbe occupare? “Vorrei dire che è una violenza istituzionale: è lo Stato che deve agire” ha aggiunto la rappresentante di “Lucha”, centro antiviolenza e casa delle donne romana.

Berruto, già commissario tecnico della nazionale di pallavolo maschile italiana, ha poi richiamato l’importanza di includere lo sport come ambito in cui combattere la violenza contro le donne.
E non solo lo sport è un mondo in cui agire nel contrasto agli abusi: “Pensiamo al cinema, all’università. Le molestie sessuali non sono una questione di desiderio ma sono una questione di potere” ha concluso l’avvocata Cestaro.

La conferenza stampa di ieri pomeriggio è stata trasmessa in diretta e si può rivedere via web al link: webtv.camera.it/conferenze_stampa.

Clicca qui per scaricare il quaderno 16 giorni per vincere la violenza.

[Fonte: Notizie evangeliche-Nev]

Presinodo Fdei. Donne – protagoniste in una società che cambia

Presinodo Fdei. Donne – protagoniste in una società che cambia

Notizie Avventiste – La Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei) invita al Presinodo 2023, il 19 agosto, alle ore 15.00, presso la sala Filippo Scroppo della Civica Galleria d’Arte Contemporanea, a Torre Pellice (TO). “Donne – protagoniste in una società che cambia” è il tema dell’incontro.

“Sarà occasione per focalizzare la nostra attenzione sul ruolo delle donne nella società odierna, tra balzi in avanti, approcci originali e contraddizioni con un occhio ad aspetti tematici tra loro collegati quali la violenza sulle donne nelle sue varie declinazioni (fisica, psicologica, economica) e la dipendenza economica che non permette a molte di emanciparsi da situazioni violente e costrittive” spiega la pastora Mirella Mannocchio, presidente della Fdei, nell’invito rivolto a tutte e a tutti

“Condivideremo stimoli e riflessioni che ci giungeranno dal racconto delle esperienze lavorative e personali delle nostre tre gradite ospiti” aggiunge introducendo le relatrici.

Al Presinodo, organizzato in collaborazione con la Federazione femminile evangelica valdese e metodista, interverranno Barbara Oliveri Caviglia, presidente dell’Ospedale Evangelico Internazionale di Genova; Sara Rossi Guidicelli, scrittrice e giornalista; Antonella Visintin, membro della Commissione Globalizzazione e ambiente della Federazione chiese evangeliche in Italia. Alberto Corsani, direttore della rivista Riforma-Eco delle Valli, modererà gli interventi e le domande.

Nella seconda parte dell’incontro le e i partecipanti avranno modo di interagire, approfondendo le tematiche.

L’appuntamento è in via Roberto D’Azeglio 10, a Torre Pellice.

Sarà possibile seguire l’incontro anche in diretta streaming sul canale You Tube della Fdei (https://youtube.com/@FDEI_DonneEvangelicheItalia) e sulla pagina Facebook dedicata (https://www.facebook.com/FDonneevangelicheitalia).

“Vi aspettiamo numerose e numerosi a questo evento consueto, ma sempre nuovo!” conclude la presidente della Fdei.

Clicca qui per scaricare la locandina.

Donne evangeliche. La violenza è patriarcale e strutturale

Donne evangeliche. La violenza è patriarcale e strutturale

Pubblichiamo il comunicato della Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei) a firma della sua presidente, la past. Mirella Manocchio.

È di questi giorni la presentazione di un ddl del governo Meloni volto a rafforzare le disposizioni già presenti “per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica”.

Nel comunicato del governo si legge che l’intenzione è quella di “velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne o in ambito domestico; rendere più efficaci le azioni di protezione preventiva; rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva; migliorare la tutela complessiva delle vittime di violenza.”

Non posso che essere contenta di questo provvedimento, ma se devo dirmi anche soddisfatta allora è un altro discorso…

Infatti, non è ancora chiaro dove saranno presi i finanziamenti per sostenere quanto contenuto nel ddl, come e quando verranno formati magistrati specializzati in materia, ma soprattutto mi pare che non vi sia nulla in merito alla questione culturale su cui saldamente poggiano e di cui vivono atteggiamenti pregiudizievoli e lesivi, discriminazioni, violenze contro le donne.

Ancora una volta nel nostro Paese si agisce sull’onda dell’emozione di terribili fatti di cronaca, come quelli di Giulia Tramontano e Pierpaola Romano; ancora si continua a parlare di emergenza, mentre la questione andrebbe affrontata quale fenomeno strutturale della nostra società, come espressione feroce di una cultura patriarcale che attanaglia saldamente coscienze e istituzioni.

Noi donne evangeliche che ci riconosciamo nella Fdei ci siamo molto interrogate su questo fronte e continuiamo a farlo.

Durante il nostro XIII Congresso abbiamo approvato due mozioni distinte, ma tra loro strettamente connesse a parer mio, che guardano al fenomeno con l’idea di affrontarlo nelle sue complesse diramazioni perché non possiamo accontentarci di evidenziare la matrice culturale patriarcale e maschilista che sottende tali violenze.

Una mozione sul lavoro in cui, attraverso l’organizzazione di un convegno nazionale, l’avvio di una mappatura di associazioni ed enti che sostengono le donne in ambito economico-lavorativo e un progetto di formazione per donne e uomini, si vuole contribuire a svelare l’“intreccio perverso in cui si combinano dipendenza economica, disparità salariale, ricatto sessuale e maternità negata”; un’altra è volta a sostenere e a creare nelle nostre chiese, in collaborazione con chi già opera in questo ambito, percorsi di formazione rivolti a bambine e bambini, a donne e uomini, che diano “attenzione alla giustizia di genere e al rispetto delle donne e di ogni persona nella sua unicità”.

Dobbiamo agire e contribuire concretamente a scardinare impostazioni culturali, sociali, teologiche pregiudizievoli e vetuste, rimarcando, e pare ce ne sia sempre bisogno, la ricchezza di cui le donne sono portatrici nei vari ambiti, come faremo al prossimo Presinodo delle donne in agosto, a Torre Pellice.

Non vogliamo e non possiamo abbassare la guardia su questo tema che investe ogni ambito e stagione dell’esistenza, ogni classe sociale, ogni istituzione e organizzazione; e vogliamo farlo a partire proprio dalle nostre chiese evangeliche che per prime hanno avvertito l’urgenza di una riflessione sulle questioni di genere e il loro intreccio con la giustizia sociale sollecitate da teologhe e donne impegnate per la pace e la giustizia.

Teologhe e donne come Dorothee Sölle – di cui ricorrono i vent’anni dalla morte – che, nel libro ‘Per lavorare e amare’, chiude le sue riflessioni affermando che il nostro vecchio essere “non è soltanto l’essere egocentrico; è anche l’essere umano impotente, che si sente incapace di cambiare alcunché nel proprio mondo. Come dice Paolo, è ‘lo schiavo del peccato’. Ed è anche schiavo dei poteri che organizzano l’olocausto nucleare, schiavo dell’ingiustizia e della distruzione della terra. Egoismo e impotenza sono le principali caratteristiche del ‘vecchio essere’. La nuova creatura umana nasce dalla resurrezione di Cristo. Essa (uomo o donna) è messa in grado di combattere la morte e quelli che ci tengono sotto il dominio della morte. Il nuovo essere umano in Cristo è un contraddittore, un resistente, un rivoluzionario.”

E vogliamo fare nostro il suo appello conclusivo del libro ad assumere noi stesse uno dei vecchi nomi di Dio “Tu che ami la vita” (Sapienza di Salomone 11,26).

past. Mirella Manocchio 
presidente Fdei

[Fonte: Nev]

 

 

 

 

 

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