Congresso nazionale dei giovani 2022

Congresso nazionale dei giovani 2022

Alan Codovilli – Dopo tanti anni d’attesa abbiamo il piacere di annunciarvi che dal 20 al 22 maggio avremo il nostro Congresso dei giovani avventisti (GA). Il tema scelto per l’occasione è “What’s up? – Fede nell’era delivery”. Siamo una generazione cresciuta con “tutto e subito”: streaming, delivery, 5G. In che modo tutto questo ha influenzato la nostra fede e la nostra comunicazione con Dio?

A Villa Bassa Prelato a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino, in un edifico completamente immerso nel verde e privo dei rumori cittadini, ne approfitteremo per staccare la spina dalla frenesia della quotidianità e passare qualche momento in relax.

Tutte le stanze (3, 4, 6 posti) sono dotate di bagno in camera e aria condizionata. Fano è comodamente raggiungibile in automobile (uscita consigliata: Pesaro da entrambe le direzioni Nord/Sud) in treno, in bus e anche in aereo. Sarà garantito un servizio navetta gratuito dalla stazione dei treni e degli autobus di Fano.

Per partecipare bisogna iscriversi entro il 10 maggio. Tutte le informazioni e il modulo per le iscrizioni sono sul sito giovaniavventisti.it 
Non potete mancare… vi aspettiamo numerosi.

 

 

 

DialoGAndo. Serie di incontri  online dei giovani

DialoGAndo. Serie di incontri online dei giovani

Alan Codovilli – Terminata la settimana di preghiera di giovani (GA) e Compagnon (17-21 anni) tenuta online a livello nazionale, i Ministeri Avventisti per la Gioventù (Mag) hanno deciso di organizzare una serie d’incontri virtuali, dal titolo “DialoGAndo”, con l’intento di affrontare alcune tematiche “suggerite” da ragazzi e ragazze.

La modalità degli incontri sarà la stessa utilizzata durante la settimana di preghiera: un primo momento in diretta sul canale YouTube dei Mag in cui l’ospite presenterà il tema; un secondo momento su Zoom dove, in compagnia dello stesso relatore, sarà possibile dialogare ed entrare in profondità su quanto presentato la sera precedente.

Ospite d’eccezione dei primi incontri è Saverio Scuccimarri, decano e docente della Facoltà avventista di teologia, e caporedattore delle Edizioni Adv. Il titolo del primo incontro è “DialoGAndo… sull’omosessualità: riferimenti biblici e posizioni ufficiali delle chiese cristiane”.

Il duplice appuntamento è per: 

mercoledì 7 aprile, ore 20.30-21.30, in diretta sul canale You Tube dei Mag: https://lnkfi.re/youtubemag con la presentazione del tema;
giovedì 8 aprile, ore 20.30-21.30, su Zoom (https://us02web.zoom.us/j/83431028220) per il dialogo e il dibattito.

Non mancate!

Presto aggiorneremo sugli altri appuntamenti, gli  ospiti e gli argomenti.

 

 

Il segreto della felicità. Ritiro spirituale GA e Compagnon del Piemonte

Il segreto della felicità. Ritiro spirituale GA e Compagnon del Piemonte

 

Sally D’Aragona – È possibile in un servizio di culto leggere l’intera Lettera di Paolo ai Filippesi, ben quattro capitoli, senza che questo risulti pesante o noioso, anzi suscitando addirittura entusiasmo e coinvolgimento? È quanto accaduto al termine del ritiro spirituale dei Giovani e Compagnon del Piemonte, che si è svolto dal 7 al 9 febbraio a Riva di Chieri (TO), presso il Centro di Spiritualità «La Casetta».

Il past. Saverio Scuccimarri ha guidato i circa cinquanta partecipanti in una stimolante riflessione sul tema «Filippesi: il segreto della felicità». È bene sottolineare che l’intero incontro – venerdì, sabato e domenica – è stato il nostro culto, con canti guidati dal gruppo musicale dei GA di Torino, preghiere, riflessioni bibliche guidate da Saverio, e poi i piccoli gruppi di studio della Bibbia.

Infatti, i giovani, divisi in cinque «family group», hanno letto i quattro capitoli, trovando e commentando le parole chiave del capitolo 1, creando ogni gruppo un power point con immagini e sottofondo dei testi dei capitoli 2 e 3, e infine componendo un inno con le parole del capitolo 4.

Il risultato è stato strabiliante: non solo i giovani hanno avuto l’opportunità in modo nuovo e creativo di riflettere sul tema della gioia nella Lettera ai Filippesi, ma anche di elevare la lode a Dio nella giornata conclusiva, quando ogni gruppo ha contribuito alla liturgia con le proprie presentazioni e canti, culminata poi con la santa Cena.

Indimenticabile resterà anche la serata dei talenti del sabato sera. Numerosi sono i talenti dei nostri giovani e grande è il loro desiderio di metterli al servizio, alla gloria di Dio.

 

Firenze – Settimana di preghiera dei giovani

Firenze – Settimana di preghiera dei giovani

Cesare Zausa/Marco Schilirò – Dal 17 al 22 marzo, presso l’Istituto avventista Villa Aurora, si è svolta la Settimana di preghiera dei giovani (GA) e dei Compagnon. I ragazzi della nostra chiesa e della comunità romena di Via San Gallo, e gli studenti di Villa Aurora si sono ritrovati insieme. Gli incontri sono stati condotti dal past. Eugen Havresciuc, ospite della settimana. Il filo conduttore è stato il testo: «Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10:10). Le serate sono state commoventi con la partecipazione di tanti ragazzi che hanno cantato, riflettuto e pregato.

 

 

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

 

Dio nel mondo, del mondo?

Dio nel mondo, del mondo?




«Dio nel mondo, del mondo?» è il tema del ritiro organizzato dai Ministeri Avventisti per la Gioventù (Mag) del Campo Centro. Dal 7 al 9 dicembre, i giovani si incontreranno a Casa «Tonino Bello», a Strabatenza di Bagno di Romagna (FC) per riflettere sulla parola di Dio, pregare, rivedere i vecchi amici e conoscerne di nuovi. Ospite per l’occasione è il past. Andrei Cretu, direttore del Campo Nord.

Vivere l’esperienza delle persone disabili

Vivere l’esperienza delle persone disabili


I giovani avventisti incontrano i Ministeri dei bisogni speciali al Congresso paneuropeo di Valencia.

EudNew/Notizie Avventiste – Qualcosa veramente “speciale” è avvenuto al Congresso paneuropeo della gioventù avventista, tenutosi a Valencia, dal 1° al 5 agosto. Per la prima volta sono stati organizzati uno stand e un workshop sulle persone con bisogni speciali e disabilità. I giovani non solo hanno ricevuto informazioni, sono stati anche invitati a vivere alcune esperienze “speciali”, con risultati sorprendenti.

“Durante la settimana, molti giovani partecipanti al congresso si sono avvicinati al nostro stand”, ha affermato Taida Rivero, direttore dei Ministeri in favore dei sordi della Spagna, “Credevano di sapere già ciò che avrebbero trovato». Ma non è stato così!

Le persone che non possono camminare, vedere, sentire o che vivono una situazione difficile sono spesso considerate ai margini, lontane dal contesto “normale”. Questo è spesso un preconcetto che deriva più dalla mancanza di conoscenza che da veri e propri pregiudizi.

“Abbiamo cercato di aiutare i nostri giovani partecipanti a rompere questo presupposto e a vivere un’esperienza che potesse cambiare la loro mentalità”, ha spiegato Corrado Cozzi, direttore dei Ministeri dei bisogni speciali e in favore dei sordi presso la Regione intereuropea della chiesa.

Il cambiamento di “pensiero” è arrivato quando i giovani partecipanti al congresso, che non avevano subito nessuna disabilità fisica, si sono confrontati con la realtà delle persone disabili. “Abbiamo organizzato alcune attività ludiche per evidenziare l’importanza di aiutare gli amici con disabilità”, ha affermato Rivero.

I ragazzi hanno provato a giocare a calcio come se fossero ciechi. Due squadre poco numerose, con i giocatori bendati, hanno calciato una palla munita di campanellini (per fare rumore), cercando di segnare un gol. Potrebbe sembrare facile, ma quando si vive personalmente, la situazione comincia ad essere un po’ più problematica. In un luogo pieno di persone che tifano urlando, senza sapere dov’è l’avversario o il compagno di squadra, e neanche dove correre per segnare, rischiavamo in qualsiasi momento di essere disorientati e indifesi: queste sono state alcune delle sensazioni sperimentate dai giovani.

L’oscurità, il non sapere dov’è la palla o il semplice fatto di essere circondati da molte persone che ti toccano per aiutarti ad orientarti ma non vedi chi sono, provocano sensazioni che nessuno vorrebbe sperimentare. Ma ahimè, molte persone cieche devono affrontare tutto ciò per la vita intera.

In un’altra attività, i giovani si sono seduti su una sedia a rotelle e sono andati in giro guidati da una persona cieca. Naturalmente, a loro sembrava un gioco, ma la maggior parte di coloro che lo hanno sperimentato (oltre un centinaio) ha ammesso di capire chi lo vive come realtà per tutta la vita.
“Queste emozioni sono state analizzate brevemente durante il workshop intitolato ‘Rise and Walk’ (Alzati e cammina)”, ha affermato Cozzi, “Come cristiani siamo chiamati a lavorare e servire tutti, anche a difendere e aiutare coloro che hanno esigenze particolari, sostenendo la loro capacità di vivere con dignità e rispetto”.

Infatti, uno degli obiettivi dei Ministeri dei bisogni speciali è quello di contribuire rendere le organizzazioni, culture e gruppi di persone inclusive verso le persone con bisogni speciali. Un inclusione che dia un senso di “appartenenza” e non semplicemente l’essere iscritti in un elenco.

Nel suo intervento, Elsa Cozzi, direttore dei Ministri a favore dei Bambini presso l’Eud, ha presentato la questione dal punto di vista dei bambini e delle loro famiglie.

“Le disabilità sono una sfida non soltanto per la persona direttamente coinvolta ma anche per la famiglia e la comunità. È importante che la chiesa sia consapevole delle possibilità e delle responsabilità che possiamo avere nell’accogliere e sostenere le persone con bisogni speciali”, ha spiegato Elsa Cozzi.

Disabilità non significa impossibilità di avvicinarsi al senso della vita e, in un contesto religioso, di avvicinarsi al vangelo eterno. Le persone disabili già vivono con molte barriere quotidiane imposte dalla società; condividere il vangelo non deve essere un’ulteriore barriera per loro.

“La disabilità è un mezzo con il quale Dio agisce tramite le persone che sperimentano il suo amore”, ha concluso Rivero, “La disabilità non è altro che la nostra incapacità di capire che tutti abbiamo abilità diverse e che tutti devono poter conoscere il vangelo. Ma per raggiungere le persone con bisogni speciali, dobbiamo prima comprendere il loro mondo e, in seguito, possiamo presentare loro un nuovo regno, una nuova vita senza disabilità”.

 

Vivere l’esperienza delle persone disabili

I giovani avventisti hanno riempito il mondo con azioni di servizio

Nel Global Youth Day numerose iniziative sono state realizzate in Europa e negli altri continenti.

EUDNews/Notizie Avventiste – Migliaia di giovani avventisti di tutto il mondo hanno partecipato a un evento speciale che incoraggia a uscire dalle mura della chiesa e ad andare nella società per realizzare azioni di servizio e gentilezza.

Anche in questa quinta edizione, il Global Youth Day (GYD), la giornata mondiale della gioventù, ha messo in moto i giovani che hanno offerto abbracci e preghiere, pulito spiagge e parchi, cantato nelle piazze e nelle carceri, insegnato e promosso uno stile di vita sano, e condiviso la loro speranza in Dio.

Ecco alcuni punti salienti del GYD di sabato 18 marzo,  andati in onda nel programma trasmesso in diretta per 24 ore dalla sede di Hope Channel Germania, nei pressi di Francoforte, e seguito in tutto il mondo dal sito dell’evento globalyouth.org.

Donazioni di sangue
Il GYD 2017 è stato caratterizzato, più che nelle precedenti edizioni, dall’impegno nel donare il sangue. Grazie alla collaborazione con varie banche del sangue e a organizzazioni come la Croce Rossa, gli avventisti di vari paesi, dal Perù all’Inghilterra, al Kenya, hanno donato il sangue per contribuire a salvare la vita di altre persone.

In molti casi, i partecipanti hanno colto l’occasione per sottolineare l’importanza di donare il sangue come simbolo del sacrificio di Gesù sulla croce. “Do un po’ del mio sangue, perché Gesù ha dato tutto il suo sangue per me”, ha affermato un donatore dell’India.

Evidenziato anche il collegamento tra sangue e buona salute. In Sudamerica, molti hanno indossato una maglietta rossa con la frase: “Un buon sangue è il risultato di buone abitudini!”.

In numerosi luoghi, la generosità dei giovani avventisti ha sorpreso gli ospedali e le banche del sangue. “Non potevano credere che così tante persone arrivassero per donare il sangue”, ha affermato un donatore. Molti giovani hanno deciso di continuare nel tempo questa pratica salvavita.

I rifugiati
L’edizione 2017 del GYD non è rimasta insensibile al recente afflusso di rifugiati in tutto il mondo, per lo più cittadini siriani in fuga dalla guerra nel loro paese. I giovani avventisti hanno fornito assistenza, una parola di incoraggiamento e una preghiera. Dalla Germania alla Turchia, alla Giordania, i giovani della chiesa hanno teso una mano ai profughi appena arrivati nelle loro comunità e distribuito cibo, vestiti, giocattoli per i bambini e sorrisi che scaldano il cuore.

Commovente l’incontro di un gruppo di ragazzi avventisti con alcune famiglie rifugiate in Turchia e fuggite dalla Siria un paio di mesi prima. “Erano così felici che qualcuno fosse andato a trovarli”, ha spiegato una giovane commossa, “Anche se non avevano nulla, hanno voluto preparare il tè per tutti noi, mentre continuavano a ringraziarci per esserci fermati. Non dimenticheremo mai i loro sorrisi”.

Le persone anziane e i bambini
Le statistiche indicano che la popolazione è invecchiata in modo esponenziale in tutto il mondo. Conoscendo i vari problemi che devono affrontare molte persone anziane in diversi paesi (solitudine, mancanza di denaro, salute precaria), i giovani avventisti si sono adoperati per farli sentire curati, accettati e amati.
A Taiwan, hanno offerto canti, massaggi gratuiti e pasti sani alle persone anziane con problemi di mobilità. In Tunisia, i giovani hanno realizzato iniziative per far capire a questa fascia della popolazione che non sono soli e abbandonati.

I giovani avventisti in varie parti del mondo hanno anche portato speranza, conforto e sostegno ai bambini, che sono spesso le prime vittime di guerra, fame e malattie.
In Libano, una scuola avventista ha organizzato un programma speciale per i bambini rifugiati che devono integrarsi nel loro nuovo paese. A Tel Aviv, in Israele, un gruppo di giovani avventisti vestiti da clown hanno visitato un ospedale per bambini e portato canti e sorrisi ai piccoli. In Marocco, i giovani hanno organizzato diverse attività sportive per i bambini, tra cui il calcio, loro sport preferito.

Gioventù creativa
Il GYD è stato in tutto il mondo anche un modo per esprimere creatività.
Indossando elmetti e magliette militari a Belgrado, in Serbia, in un luogo dedicato alla memoria dei soldati, i giovani avventisti hanno regalato rose ai turisti e ai residenti come simbolo di pace. Intanto, un gruppo di ragazzi di Città del Capo, in Sudafrica, ha trascorso la giornata presso la stazione di Vigili del fuoco per ringraziarli del servizio che svolgono. A Cracovia, in Polonia, è stata messa in scena una rievocazione del momento che ha iniziato la Riforma protestante. In una piazza pubblica, un giovane vestito da Martin Lutero ha inchiodato le 95 tesi su una porta per richiamare l’attenzione sui 500 anni della Riforma.

In Italia, 250 giovani avventisti della Lombardia, ma arrivati anche da Genova e Torino, hanno marciato verso il ponte San Michele di Paderno d’Adda, tristemente noto per i suicidi. Il corteo era preceduto da striscioni e cartelli che inneggiavano alla vita, mentre i giovani gridavano  messaggi di speranza in Dio. Arrivati sul ponte, hanno lanciato centinaia di palloncini blu.
A Chisinau, in Moldavia, le mamme sono state premiate con fiori e copie delle statuette dell’Oscar, per dire loro: siete vincitrici.

Non  un giorno soltanto, ma uno stile di vita
La giornata della gioventù avventista non è fine a se stessa. “Vogliamo innescare un modo diverso di pensare la vita”, hanno affermato gli organizzatori.

“È fondamentale che il GYD non resti solo un evento”, ha aggiunto Pako Mokgwane, direttore associato del dipartimento della Gioventù Avventista a livello mondiale e principale organizzatore della giornata, “Deve diventare uno stile di vita”.

 

 

Vivere l’esperienza delle persone disabili

È avventista il fotografo dell’anno del Premio Sony 2016, concorso giovani

PUC Sony photog 2016 pic 400wIl diciottenne americano, matricola al Pacific Union College, si è aggiudicato il riconoscimento dopo aver vinto come ritrattista.

Notizie Avventiste/NADnews – Sam Delaware, 18 anni, matricola al Pacific Union College, in California, è stato nominato fotografo dell’anno al Concorso giovani del Sony World Photography Awards 2016. Il riconoscimento è seguito alla sua vittoria nella categoria ritratti della competizione.

Delaware è arrivato al college avventista grazie a una borsa di studio. Il professor Brian Kyle, suo insegnante di fotografia, ha elogiato la vittoria del giovane. “Sam è un fotografo di talento e un allievo brillante. Sono entusiasta che sia nel nostro college. Il fatto che il giovane studente sia già stato riconosciuto pubblicamente per il suo talento è una testimonianza del suo impegno, della sua passione e visione artistica”.

PUC Sony photog winner 2016 Sarah 250wL’opera con cui Delaware ha partecipato si intitola “Sarah” ed è un ritratto di sua sorella. Quando gli è stato chiesto che cosa ha ispirato la fotografia vincitrice, Delaware ha risposto: “Dopo essermi trasferito in una università che si trova dall’altra parte del paese, ho capito che la mia famiglia, mia madre, mio padre e soprattutto mia sorella mi sarebbero mancati. Come tanti giovani, quest’anno ho lasciato la mia famiglia e la mia casa per la prima volta e, in un istante, non erano più parte della mia vita quotidiana”.

Ha poi aggiunto: “Volevo trasmettere in qualche modo i sentimenti contrastanti che vivevo: eccitazione per la vita che stava iniziando e nostalgia per quello che mi lasciavo alle spalle. Il viaggio di ritorno nel Maine, per un breve periodo di tempo, mi ha permesso di creare questa immagine piuttosto spontanea di mia sorella, dandomi la possibilità di esprimere il cambiamento nel modo migliore che potevo”.

Il Sony World Photography Awards è la competizione fotografica più prestigiosa al mondo. Quest’anno l’organizzazione ha ricevuto un numero record di opere, 230.103, arrivate da 186 paesi diversi. Il concorso giovani del premio è aperto a qualsiasi fotografo di età compresa tra 12 e 19 anni, che presenta una singola fotografia in tre categorie: cultura, ambiente e ritratti. La vittoria di Delaware nella categoria ritratti gli ha permesso di competere per il riconoscimento di fotografo dell’anno, insieme con Sepehr Jamshidi Fard, 17 anni, dall’Iran, vincitore nella categoria cultura; e con Anais Stupka, 12 anni, dall’Italia, vincitrice nella categoria ambiente.

Il premio è organizzato dalla World Photography Organisation, una piattaforma globale che dispone di fotografi con una vasta gamma di capacità e offre loro l’opportunità di promuovere il loro lavoro così come ricevere visibilità e riconoscimento mondiale. I vincitori del concorso hanno ricevuto una fotocamera Sony ɑ7R II e la possibilità di vedere esposte le fotografie vincenti nella famosa Somerset House a Londra, dove sono rimaste dal 22 aprile all’8 maggio. Le foto saranno inoltre pubblicate nel libro del Sony World Photography Awards 2016. Per ricevere il premio, Delaware è volato a Londra e ha partecipato al gala e alla cerimonia di premiazione.

“Sono grandemente onorato di essere riconosciuto in questa fase della mia carriera”, ha affermato Delaware, “La World Photography Organisation è una piattaforma incredibile per i giovani artisti e per i professionisti affermati. Sono davvero grato di essere riconosciuto fra persone così talentuose. Più di tutto, questo premio mi ha fatto capire che sto andando nella direzione giusta e mi ha dato una forte motivazione a continuare a fare sempre meglio “.

Arti visive è uno dei maggiori dipartimenti universitari del Pacific Union College, con corsi di fotografia, grafica, cinema e televisione, arte e altro ancora.

(Foto di © World Photography Organisation)

Global Youth Day (GYD) 2016

Global Youth Day (GYD) 2016

gyd2016Annalisa Benini e Ignazio Barbuscia – Alla Conferenza Generale svoltasi a San Antonio lo scorso Luglio, il Global Youth Day (GYD) è stato definito il più grande evento evangelistico a livello mondiale! In Italia il primo Global Youth Day ha avuto luogo il 21 marzo 2015 e ha visto la partecipazione di più di 400 giovani! A livello mondiale ben 8 milioni di giovani ne hanno preso parte. Ma questi sono solo numeri…  il dato veramente significativo è stato vedere i giovani diventare sermoni!

Questo, infatti, è lo slogan che accompagna il GYD: Be the Sermon, ossia essere sermoni viventi! Nella sua etimologia la parola sermone ha in sé il significato di intrecciare, annodare e al contempo contiene il riferimento al discorso orale: favella, parola, che si organizza ed intreccia per poter dar forma ad un discorso finalizzato alla trasmissione di un sapere che, per la tradizione cristiana, ha al suo centro Dio. Be the Sermon però significa molto di più… significa credere che ogni gesto, dal sorriso donato ad un anziano in una casa di riposo, fino alla distribuzione di pasti ai senza fissa dimora, possa essere occasione per diventare Parola vivente di Dio!

È con questo spirito e desiderio che ci prepariamo a vivere la grande sfida del 19 marzo 2016!

Quest’anno saranno ben 13 le città italiane coinvolte e invase dalla gioventù avventista: Genova, Milano, Jesi, Pisa, Savona, Palermo, Napoli, Conegliano, Conversano, Roma, Torino, Alessandria, Novara.

La preparazione di questa giornata è iniziata in alcune realtà già nel mese di ottobre, è stato prodotto del materiale ad hoc per questa giornata tra cui una felpa che i giovani indosseranno per essere identificati nelle piazze e per le strade di queste città.

Nell’area milanese, una volta pianificato questo importante appuntamento, ne è stato pianificato anche un altro: tutti i direttori G.A. della zona si sono incontrati virtualmente ogni sera alle 22.00 per pregare insieme specificatamente per questo progetto, perché il Signore possa benedire ogni passo, ogni azione, ogni momento che dedichiamo a questa giornata, per creare l’occasione affinché i ragazzi possano vivere momenti unici!

Sono state ideate e proposte sette attività, molte delle quali già sperimentate l’anno scorso. Per ogni attività è stato scelto l’appellativo Dona, proprio ad indicare il gesto di condividere con qualcun altro qualcosa che è proprio: nel gruppo Dona la Parola, i giovani saranno pronti a pregare e a regalare Bibbie all’ombra del Duomo di Milano; nell’attività Dona la vita, un gruppo di coraggiosi andrà a donare il sangue presso il Policlinico di Milano; l’obiettivo di Dona sostegno è quello di distribuire ai senza fissa dimora un pasto e degli indumenti puliti; grazie all’attività Dona una canzone i nostri giovani riempiranno di note le strade della città e daranno abbracci; presso l’istituto geriatrico milanese i ragazzi di Dona un sorriso si impegneranno per interrompere la routine degli anziani ospiti cercando di coinvolgerli in un momento di gioco e divertimento; in Dona salute, si distribuiranno mele in cambio di sigarette, con lo scopo di diffondere il messaggio di un corretto stile di vita; infine, grazie al contributo della Lega Vita&Salute, sarà allestito il percorso Salute Expò Junior, percorso a tappe rivolto ai più piccoli per farli giocare con i rudimenti del vivere bene.

La maggior parte di queste attività verranno replicate anche nelle altre città coinvolte. Il desiderio di chi ha pensato e progettato queste attività è che ogni ragazzo possa trovare la propria collocazione e il proprio spazio per testimoniare quello che Dio è e ha fatto per lui, e vivere un incontro reale con il prossimo.

L’obiettivo non è solo quello di invadere le città ma è anche quello di spronare i giovani, farli uscire dalle loro Chiese troppo spesso trasformate in comfort zone, e chiedere loro di esporsi, di rendersi realmente visibili, in una società sin troppo concentrata sull’apparire ed essere, per un giorno, per essere una voce nuova che grida nel deserto.

Su Hope Channel International sarà possibile seguire in diretta la maratona televisiva che racconterà il GYD, facendo il giro del mondo. Lo spazio dedicato alla nostra Divisione Inter-Europea sarà dalle ore 16.00 alle 18.00, in questo frangente saranno intervistati anche 4 giovani reporter italiani.

Fino ad ora Dio ha mostrato la Sua grandezza: ha aperto porte, prodotto nuove connessioni, provveduto a noi in ogni maniera e benedetto al di là di ogni immaginazione e per questo siamo immensamente grati! Sicuri che il meglio deve ancora venire e certi che Dio ha in serbo per noi un’esperienza straordinaria, attendiamo con entusiasmo il nostro GYD 2016!

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Global Youth Day 2016

Bergamo – Ritiro spirituale dei giovani

Bergamo – Ritiro spirituale dei giovani

M8-Bergamo-Caravaggio-Merate_ritiro-spiritualeDamaris Migliore – Il weekend che si è appena concluso, dal 26 al 28 febbraio, per i giovani e i Compagnon della nostra chiesa e delle comunità di Caravaggio e Merate è stato ricco di emozioni. Parola non è mai stata tanto azzeccata per descrivere questi tre giorni, visto che il tema del ritiro ha riguardato proprio le emozioni, i sentimenti e come riuscire a scegliere il meglio per le nostre vite, senza lasciarci condizionare da “impeti di passione” tipicamente giovanili. Il nostro ospite, il past. Bacilio Custodio, grazie ai molti esempi biblici, ci ha aiutato a riflettere su quanto sia importante chiedere a Dio consiglio per avere la visione chiara della nostra vita!

Televisione – Protestantesimo

Televisione – Protestantesimo

N32-Protestantesimo_replicamani%20pomodori[2]Lunedì 6 ottobre, alle ore 7.55, su Raidue, la rubrica Protestantesimo trasmette la replica della puntata con il servizio: “Giovani avventisti volontari a Olbia”, sul campo svolto all’inizio di agosto nel territorio della città sarda, la zona maggiormente colpita dall’alluvione del novembre 2013. Il reportage racconta le attività di volontariato socialmente utili svolte dal gruppo di giovani avventisti sostenuti da Adra Italia.

Gli altri servizi della puntata sono: “’La-Bàs’ in Italia”, un’inchiesta svolta in Basilicata tra gli immigrati reclutati nella racconta di pomodori; “Il Mondo della Bibbia”, riprende la serie biblica sulle tracce dei protagonisti dell’Antico Testamento: in questo numero ci occuperemo del ‘culto nel Tempio di Gerusalemme’ centro di potere politico e religioso del popolo d’Israele

Le trasmissioni sono disponibili anche sul sito della Rai: www.protestantesimo.rai.it

È possibile rivedere o scaricare la puntata intera e i singoli servizi.

Per la puntata intera, cliccare qui.

Per i singoli  servizi:
– La Bàs in Italia, cliccare qui.
– Giovani volontari avventisti a Olbia, cliccare qui.
– Il Mondo della Bibbia: Il culto nel tempio di Gerusalemme, cliccare qui.

Vivere l’esperienza delle persone disabili

Stati Uniti. Camporee degli Esploratori: un buon inizio anche se bagnato

csm_camporee-1-web_ae9995b683All’evento mondiale degli scout avventisti, partito ieri a Oshkosh, nel Wisconsin, partecipano 46.000 ragazzi.

Notizie Avventiste – I ragazzi sono entusiasti di fare nuove conoscenze e desiderosi di scalare pareti e pulire parchi. E i loro accompagnatori sono contenti perché la maggior parte degli smartphone resteranno spenti per una settimana.

Il grande Camporee degli scout Esploratori avventisti è iniziato nello stato americano del Wisconsin. 44.000 i giovani partecipanti provenienti da Stati Uniti, Canada e Bermuda, e 2.000 coloro che sono giunti da 50 altri paesi del mondo.

L’evento si svolge ogni cinque anni, ma ne occorrono quattro all’associazione scout avventista dell’America del Nord per organizzarlo.

“Non sono mai stato così esausto fisicamente, e Camporee 2mai tanto felice di esserlo. Abbiamo veramente a cuore e diamo valore ai nostri giovani”, ha affermato l’organizzatore, Ron Whitehead.

Il Camporee di quest’anno ha per tema “Per sempre fedele” e il personaggio biblico è il profeta Daniele. Per la quarta volta è ospitato presso il campeggio dell’Experimental Aircraft Association AirVenture e, grazie a questo evento,  la popolazione di Oshkosh aumenta di circa il 70 per cento.

Dal 12 al 16 agosto, decine di migliaia di giovani avventisti e amici parteciperanno a progetti di servizio per la comunità, a programmi spirituali serali e conquisteranno le distinzioni sulle attività svolte e le competenze acquisite.

Vari i mezzi adottati per arrivare al campo. Undici scout di un club della Carolina hanno percorso gli 830 miglia di distanza in bicicletta. Altri club hanno raccolto il denaro per l’ingresso, il viaggio e l’equipaggiamento, lavando auto e organizzando vendite di dolci. Non poteva arrivare che in aereo, in terra americana, il gruppo di scout italiani, giunto poi a Oshkosh in pullmanCamporee 4.

Ora il cammino è iniziato e purtroppo tra pioggia e fango. Infatti, nei 500 acri del campeggio, le strade sono sterrate e l’acquazzone e il vento della scorsa notte lo hanno reso quasi un pantano. Eppure ciò non ha scalfito il buonumore dei partecipanti che sperano nel bel tempo annunciato per il resto della settimana.

“È stato un po’ impegnativo. La nostra tenda-cucina è volata via”, ha spiegato Terell Rhooms, 15 anni, del club Frontiers Pathfinder della chiesa avventista Hope di Toronto. Sono poi riusciti a recuperarla e a legarla prima dell’apertura degli stand negli hangar nell’aerodromo.

“Sono venuto perché ho sentito che è divertente e tutti dicono che è una buona esperienza, che ti dà bei ricordi e avvicina a Dio”, ha aggiunto Rhooms.

“Anche se piove, sono felice di essere qui”, ha commentato Abigail Oré Calderon, 12 anni, arrivata con il suo gruppo da Lima, in Perù, dove ama partecipare a campeggi e ad avventure nella natura. David Guajardo, 13 anni, spera di vivere un’esperienza unica nella sua vita.

Secondo i diversi animatori scCamporee 3out, il modo migliore di vivere l’evento è fare nuove conoscenze, nuove amicizie e interagire con gli altri. Per questo gli unici mezzi elettronici consentiti da alcuni sono le telecamere, mentre i telefonini devono restare spenti.

“Voglio che i ragazzi siano una squadra – ha affermato Lester Larson, di Barnaby, in Canada – Quando giocano con gli smartphone si isolano, non parlano con gli altri, non si muovono, non scherzano, insomma non fanno tutte quelle cose tipiche dei ragazzi”.Camporee1

La GA italiana nello spot dell’EUD a Oshkosh:
http://youtu.be/hH_ldgiBpVM?list=LLmefwPnEwQDjcUvTMXAHJSA

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