Franco, durante una sua visita pastorale in carcere conobbe Giovanni, “allevato” da un capo clan di una organizzazione criminale, la cui vita era stata segnata da gravi reati commessi e subiti per vendetta. L’uomo aveva accettato di studiare la Bibbia con interesse e dopo un anno di cammino spirituale, era pronto per il battesimo. Ma visto tutto il male che aveva causato, anche uccidendo due fratelli, temeva di non poter essere perdonato da Dio. Il pastore pregò con lui per aiutarlo a superare i suoi dubbi. Dopo due mesi, Gianni fece l’esperienza che cambiò completamente la sua esistenza. Una sera, mentre inginocchiato, rivedeva la sua vita e chiedeva perdono a Dio, una luce abbagliò tutta la cella, mentre braccia amiche si posarono sulle sue spalle, stringendolo a sé. E una voce dolcemente lo chiamava per nome, assicurandogli la sua grazia. Dio gli aveva parlato personalmente attraverso dei testi biblici e lui era finalmente pronto ad accettarlo nella sua vita. Ricominciò a vivere!
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Franco Evangelisti di Guerrino, pastore delle chiese avventiste di Cremona, Pavia e dei gruppi di Mantova, Piacenza e Vigevano.
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La Pasqua, una delle feste più importanti per le tradizioni religiose ebraica e cristiana, è arrivata anche quest’anno. La parola deriva dall’ebraico “Pesach” che significa passaggio.
Giovanni, nel suo Vangelo, vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!”. Quale importanza rivestono per noi queste parole?
Paolo in 1° Corinzi 1:22-25 scrive che Gesù Cristo rappresenta uno scandalo e una pazzia. Anche oggi ci troviamo davanti due grandi schieramenti come a quel tempo: chi cerca il sensazionalismo a oltranza e chi è estremamente razionalista. E Gesù è ancora scandalo e pazzia.
Ancora Paolo in 1° Corinzi 5:6-8 ci invita a purificarci dal vecchio lievito e afferma che “la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata”. Interessante l’interpretazione teologica e pratica di questa frase, e anche il concetto che veicola.
Nel mondo ci sono tuttora fatti, situazioni, persone, poteri politici o economici che possono assumere nel simbolo i ruoli di ciò che si manifestò in quella notte e in quel tempo in cui il popolo ebreo uscì fuori dal’Egitto.
Nel libro dell’Apocalisse, ritorna per otto volte il concetto di Agnello di Dio riferito a Gesù. La Pasqua, nel futuro dell’umanità, che cosa raffigura? C’è una realtà che può corrisponderle ancora come “passaggio”?
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il pastoreSaverio Scuccimarri, docente e decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.
Alessandro Butera ci offre una breve riflessione dal titolo "Se si scrivessero tutte…”, prendendo spunto da questo testo biblico:
«Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero» (Giovanni 21:25).
La serie iBelieve (“Io credo”) è a cura degli studenti della Facoltà avventista di teologia di Firenze.
Elisa Ghiuzan ci offre una breve riflessione dal titolo “Sono abbastanza?”, prendendo spunto da questo testo biblico:
«Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.» (Giovanni 3:16).
La serie iBelieve (“Io credo”) è a cura degli studenti della Facoltà avventista di teologia di Firenze.
Isaac Omane Afram ci offre una breve riflessione dal titolo “Quale amico”, prendendo spunto da questo testo biblico:
«Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.» (Giovanni 3:16).
La serie iBelieve (“Io credo”) è a cura degli studenti della Facoltà avventista di teologia di Firenze.
Puntata della serie iBelieve, “Io credo”. Brevi riflessioni a cura degli studenti della Facoltà avventista di teologia di Firenze.
In questo numero André Legni ci offre una rapida meditazione, dal titolo “Libertà nelle relazioni”, prendendo spunto da un testo biblico che si trova nel libro di Giovanni 8:32-36:
«”Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Essi gli risposero: “Noi siamo discendenti d’Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: ‘Voi diverrete liberi?’”. Gesù rispose loro: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi”».
Puntata della serie iBelieve, “Io credo”. Brevi riflessioni a cura degli studenti della Facoltà avventista di teologia di Firenze.
In questo numero André Legni ci offre una rapida meditazione, dal titolo “La strada della speranza”, prendendo spunto da un testo biblico che si trova nel libro di Giovanni 14:6:
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
#iBelieve Connessi a #Gesù abbiamo la forza necessaria per affrontare la vita. Ce ne parla Mila Olynyk, studentessa presso la Facoltà avventista di teologia – Firenze ⬇?