Nuovi colori e nuovi fratelli

Nuovi colori e nuovi fratelli

Successo dei corsi Lis a Palermo.

Notizie Avventiste – I Ministeri avventisti in favore dei sordi (Mafs) hanno tenuto due corsi per insegnare la Lingua dei segni italiana (Lis) nella chiesa avventista di Palermo. Da gennaio a giugno, 17 partecipanti hanno imparato le basi della Lis (livello A1) con lezioni sia online sia in presenza. Sabato 11 giugno si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati nella chiesa palermitana.

Uno dei corsisti, Daniele Cavallo, racconta l’esperienza vissuta ed evidenzia l’importanza di apprendere la Lingua dei segni.

Una finestra aperta in un mondo parallelo dove non esistono suoni, ad un tratto soffocante, snervante, straniante ma che all’improvviso ti regala colori nuovi, che riempiono il tuo sguardo. Nuove possibilità di comunicare, nuovi orizzonti. Queste sono state le sensazioni che mi ha dato il corso di Lis a cura dei Mafs, dalla durata di dieci ore, che ho frequentato insieme ad altre persone della comunità di Palermo.

Lo studio della Lis ci ha permesso di affacciarci su questo nuovo universo; probabilmente è appena una sbirciatina, ma significativa. Abbiamo imparato a vedere parole dove prima vedevamo solo gesti e una grammatica organizzata nei segni che prima ci sembravano caotici. È una comunicazione totale, dove postura, viso e mani si integrano per dare voce al pensiero muto.

L’esperienza conclusa ci ha fatto conoscere meglio non solo questa straordinaria forma di comunicazione e parte della sua storia, ma anche il variegato mondo della sordità, in cui l’insorgere della stessa in un dato momento della vita o in un altro provoca notevoli differenze nella condizione di chi vi si trovi affetto, differenze ovvie probabilmente, ma di cui non ti accorgi se non ti fermi a riflettere.

Accogliere e integrare 
Questo corso, infatti, ci ha donato soprattutto una nuova sensibilità nei confronti del nostro prossimo sordo. Conoscere l’altro è sempre un’esperienza formativa e conoscere almeno in parte il mondo della sordità ci ha reso un po’ migliori, perché meglio predisposti a comprendere, accogliere e integrare persone che spesso sono costrette ai margini delle nostre comunità per le difficoltà di comunicazione.

Le lezioni ci hanno messo direttamente in contatto con persone sorde, permettendoci di mettere alla prova quello che avevamo imparato ma anche di poter fare un passo significativo verso l’altro. Come quando studi una qualsiasi lingua straniera a scuola e poi ti ritrovi a dover comunicare la prima volta con una persona madrelingua. All’inizio la comunicazione con Ion Pop, mio compagno di dialogo in Lis, è stata complicata. Mi sembrava di avere dimenticato tutti i segni imparati, ma lui è stato paziente, mi ha accolto nel suo mondo e adesso ognuno di noi sa qualcosa in più dell’altro. Può sembrare poco, ma si tratta di una breccia nella barriera che separa gli udenti dai sordi.

Da insegnare a scuola? 
Un mio giovane collega di corso sostiene che la Lingua dei segni deve essere insegnata a scuola, a tutti. Forse è un pensiero troppo audace, ma meravigliosamente inclusivo. Possiamo veramente permetterci come cristiani il lusso di ignorare questa forma di comunicazione? Eppure, ci sentiamo in colpa se i nostri locali di culto non hanno la possibilità di far accedere una persona su una sedia a rotelle, o siamo mortificati se una persona portatrice di handicap ci chiede il bagno per disabili e nelle nostre chiese non c’è.

Comunicare il vangelo a tutti è un nostro dovere, compreso ai sordi, non soltanto attraverso le prediche che qualcuno tradurrà in Lingua dei segni, ma anche attraverso una vera e forte integrazione nella comunità. È importante aprirci a una comunicazione personale, sforzandoci di apprendere i mezzi per dire: “anche tu sei mio fratello”.

Il nostro percorso non è finito, Francesca Dalfino, responsabile dei Mafs nella chiesa avventista di Palermo, ci ha promesso di accompagnarci ancora con nuove parole, immagini ed esperienze nel mondo dell’accoglienza.

     

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]

Firenze. Dalla voce ai segni

Firenze. Dalla voce ai segni

Un piccolo grande passo dello Iacb

Notizie Avventiste – Sabato 28 maggio è stata una giornata speciale per l’Istituto avventista “Villa Aurora” (Iacb) di Firenze. Nel Parco monumentale si è svolta la cerimonia di chiusura dell’anno accademico. Un momento particolare è stato quello della consacrazione del past. Luca Faedda, insieme alla sua famiglia, al ministero pastorale. 
Alla cerimonia erano presenti anche i Ministeri avventisti in favore dei sordi (Mafs). Ecco quanto scrivono.

Tutto il programma è stato all’insegna del tema spirituale che ha accompagnato la Facoltà di teologia nel corso dei due semestri dell’anno accademico 2021/2022, espresso nella frase: “Ma l’amore è più grande”. 
Ma l’amore è davvero più grande solo quando include in sé anche quelle minoranze che spesso sfuggono alla nostra attenzione, alle quali forse non diamo o non abbiamo dato mai troppa considerazione. In questo senso, un piccolo grande passo è stato compiuto dall’Istituto avventista durante questo anno accademico, dando la possibilità ai propri studenti di addentrarsi nel mondo della sordità tramite un corso facoltativo di “Lis”, la Lingua dei segni italiana, iniziato a febbraio e terminato con l’esame finale nella sessione di maggio.

Nel pomeriggio di sabato, presso la cappella storica di Villa Aurora, oltre alla consegna dei diplomi del Dipartimento di lingua, cultura e arte italiana (DiLcai) e delle lauree della Facoltà di teologia, è stato dedicato un momento alla consegna del certificato Lis di livello A2 da parte dell’insegnante Michela Dolce, direttrice dei Mafs, ai quattro partecipanti del corso: André Legni, Cesare Zausa, Michele De Giovanni e Sofia Artigas.

Alla domanda “che cosa hai scoperto e ricevuto imparando la Lis?”, i corsisti hanno così risposto:

– Imparando la Lis ho scoperto che è bello usare tutto il corpo per comunicare. Ho capito che la barriera della sordità può essere superata e che i sordi hanno da sempre capito come superare l’ostacolo comunicativo. Ci sono riusciti attingendo alla potenzialità delle risorse corporee che il Signore ha donato a tutti noi: la fantasia dei segni manuali, le espressioni del viso, il movimento del corpo, lo sviluppo della vista, la labializzazione, le vibrazioni dell’anima. Ora, grazie a Michela, tramite questo corso, sento di aver acquisito una sensibilità che non avevo e anche qualche elemento in più per poter interagire con le persone sorde, accogliendole e facendole sentire un po’ più parte del mio mondo. Sento, infine, di aver ricevuto un testimone, da passare e da condividere. André Legni

– Grazie alla Lis ho riscoperto che la comunicazione è anche e soprattutto non verbale. Se penso che questa lingua, per funzionare, preveda di non emettere alcun suono dalla nostra bocca, capisco ancora di più quanto dobbiamo sforzarci di stare attenti a ciò che comunichiamo con tutto il resto del nostro corpo. Credo che la Lis abbia il potere di farci scoprire un mondo e le sue persone. Quelle che sono oltre la muraglia della “voce”, che noi udenti abbiamo costruito e nella quale abbiamo scelto di rinchiuderci. Cesare Zausa

– La Lis è un mondo. Un mondo che all’inizio può spaventare perché ti immedesima nella mancanza di almeno 1 dei 5 sensi. Quella mancanza non vorresti mai viverla. Essere solo uno spettatore dall’esterno mi ha sempre fatto credere che la sordità sia solo un limite e una sofferenza troppo grande. Grazie alla Lis ho imparato che la comunicazione ha tante e bellissime sfumature. Ho imparato che questo limite non ferma la vita e che la vita è più forte di quelli che consideriamo limiti. Ho imparato infine che Dio non è soltanto onnipotente, onnipresente e onnisciente, ma che la sua immagine si può percepire anche attraverso il “limite” della sordità e della comunicazione in Lis. Anche in un’apparente debolezza si manifesta la forza di Dio. Michele De Giovanni

– Quando una persona decide di imparare una lingua, lo fa per poter comunicare ma il pensiero rimane lo stesso. Quando ho iniziato a studiare la Lis… sapevo di trovarmi con una lingua diversa delle altre ma quello che non mi aspettavo era di dovermi sforzare a pensare in modo diverso per poter parlare con loro. Quando uno parla una lingua non ha bisogno di una grande espressività. Con la Lis invece devi proprio aprirti e lasciare che gli altri vedano dentro di te per poter comunicare veramente e far sì che l'altro ti possa capire. Non solo è importante conoscere le parole ma anche conoscere il tuo corpo, conoscere la tua capacità di espressività, conoscere i tuoi limiti e compensarli, senza vergogna e anche con un po’ di sfacciataggine. Una volta raggiunto l'obiettivo sei capace di recepire di più la bellezza dell'altro e sembra che non ci sia spazio per l'ipocrisia, perché devi mostrarti così come sei. Quindi per me la Lis è aprire una porta a un mondo che mi piace davvero e mi sento fiera di aver abbattuto qualche muro. Posso dire che prima pensavo che il massimo fosse che, all’interno di un gruppo di persone, ognuno potesse parlare nella propria lingua (inglese, francese, spagnolo, portoghese…) e che gli altri le potessero capire senza problemi. Ora il mio sogno ha aggiunto un'altra lingua: la Lis. Sofia Artigas 

 

 

 

Creation LAB – 09 LIS – Le persone

Creation LAB – 09 LIS – Le persone




Le persone

Creation LAB – 07 LIS – Uccelli

Creation LAB – 07 LIS – Uccelli




Uccelli

Creation LAB – 06 LIS – I Pesci

Creation LAB – 06 LIS – I Pesci




I Pesci

I Mafs a Roma. Percorso con la Lingua dei Segni Italiana e prospettive future

I Mafs a Roma. Percorso con la Lingua dei Segni Italiana e prospettive future

I partecipanti raccontano l’esperienza vissuta. 

Notizie Avventiste – I Ministeri Avventisti in Favore dei Sordi (Mafs) continuano a preparare le chiese all’accoglienza e all’integrazione delle persone sorde. La tappa nella capitale ha visto protagonista la comunità di Roma Appia, dove un gruppo di partecipanti ha imparato le basi per parlare la Lingua dei Segni Italiana (Lis) grazie a un corso online. Si è svolta, invece, in presenza la consegna degli attestati.
“Vorremmo raccontarvi l’esperienza che noi della chiesa di Roma Appia abbiamo vissuto negli ultimi mesi grazie ai Mafs” dicono dalla comunità “Il tutto è iniziato perché diversi giovani del nostro distretto hanno espresso il desiderio di studiare la Lis. Dall’11 novembre al 2 dicembre 2021 abbiamo seguito via Zoom il corso base Lis di livello A1”.

Il 12 marzo 2022 si è svolta in presenza la cerimonia di consegna degli attestati. “Per l’occasione” raccontano i partecipanti “ci siamo presentati davanti a tutta la chiesa parlando in Lis, tradotti da Michela Dolce che ci ha istruito, formato e ha organizzato tutto il corso”.
I partecipanti sono felici di condividere le loro esperienze ed emozioni.

Testimonianze 
Un’occasione per mettersi in gioco 
“È passato molto tempo da quando ho avuto il mio primo approccio con la Lis. Ho sempre avuto modo di vedere da vicino questo mondo affascinante ed inizialmente osservavo gli altri che, pian piano, cercavano di imparare e ciò ha portato in me curiosità ed interesse. Il corso Lis dei MAFS mi ha dato l’opportunità di potermi mettere in gioco nell’apprendere e approfondire ciò che sapevo, seppur di breve durata. Sia io che mia sorella Juliet speriamo di poter continuare questo corso appena iniziato”.
Rachele Puma.

Esperienza nuova e gratificante 
“Aver partecipato al corso Lis dei Mafs mi ha arricchito molto. Ho sempre avuto molta curiosità per la lingua dei segni. Con mia sorella Rachele, abbiamo iniziato questo percorso, addentrandoci nella realtà della Lis. È stata un’esperienza nuova e gratificante, che mi ha dato la possibilità di conoscere un mondo nuovo, seppure il corso sia durato poco. Questa esperienza mi ha reso maggiormente consapevole delle difficoltà che i sordi possono incontrare nella quotidianità con la comunicazione, soprattutto durante questo periodo di pandemia dove, con le mascherine, è diventato difficile comunicare”.
Juliet Puma

Abbattere le barriere, avvicinare a Gesù 
“Ho sempre desiderato approcciarmi al mondo della Lis, mi ha sempre affascinata la possibilità di scoprire e imparare nuovi modi di comunicare. Perciò quando si è presentata l’occasione di svolgere un corso base con i Mafs Italia, ho deciso di coglierla subito. È stato entusiasmante! Ho vissuto con trasporto ogni singolo momento di questo percorso. Alla fine del corso, quando del tutto inaspettatamente la nostra Michela ci ha messi di fronte a delle persone sorde, dandoci la possibilità di interagire con loro e di presentarci grazie a ciò che abbiamo imparato durante il corso, è stata per me un’esperienza molto forte. Non avevo mai interagito prima con persone sorde. È stato bellissimo, nonostante il timore e l’emozione per la novità. A conclusione del percorso, è stata organizzata una piccola cerimonia nella nostra chiesa locale, affinché anche i nostri fratelli e sorelle di chiesa sapessero dell’iniziativa intrapresa. Grazie all’intervento dei Mafs, e di ciò che hanno portato alla nostra conoscenza, ho avuto modo di riflettere su degli aspetti che non avevo mai preso in considerazione prima. Inizialmente ho intrapreso questo percorso per il fascino e l’interesse personale che nutrivo nei confronti della Lis da sempre. Ma poi ho scoperto una cosa di cui forse pochissime persone sono a conoscenza: la comunità sorda mondiale è formata da 466 milioni di persone; di queste, solamente il 2% nutre una fede cristiana. Questa notizia mi ha colpita profondamente, perché è profondamente triste! Mi rattrista pensare che così tante persone sorde nel mondo non abbiano accesso alle meravigliose verità bibliche e alla luce divina, solo per le difficoltà di comunicazione tra sordi e udenti. Allora, in quest’ottica, lo studio della Lis diventa molto di più. Si fa strada l’aspetto missionario. Imparare la Lis significa abbattere le barriere che tengono i sordi lontani da Gesù. D’altronde, Gesù ci ha lasciato una missione. Non ha semplicemente detto ‘andate e predicate’, ma vuole che portiamo il vangelo ‘a ogni creatura’, affinché tutti abbiano la possibilità di conoscerlo. Quindi, forse, è arrivato il momento di abbattere queste barriere. Come chiesa locale, abbiamo deciso nel nostro piccolo di impegnarci in questo, al fine di rendere la nostra comunità accessibile a tutti. L’impegno è grande, ma sono sicura che ne varrà la pena. Credo che in un mondo in cui si parla tanto di inclusione, diventi importante che sempre più persone, grandi e piccoli, conoscano la Lingua dei Segni Italiana, affinché non resti ‘confinata’ solo ad alcuni, ma si possa davvero essere uguali proprio grazie alle nostre diversità, e soprattutto affinché la missione che ci è stata affidata possa andare avanti nel migliore dei modi. E così potremo essere uniti gli uni gli altri alla gloria di Dio”.
Irene Barbuscia

Non solo integrazione, ma inclusione 
“Prima di questo corso non avevo mai avuto modo di interagire direttamente con delle persone sorde. Fino a qualche tempo fa, gli unici miei contatti con la comunità sorda erano stati solo degli sporadici incontri con dei sordi che conversavano fra loro e quei programmi in TV che fornivano la traduzione nella Lingua dei Segni Italiana. In entrambi i casi ero completamente escluso dalla possibilità di comprendere qualcosa delle informazioni che venivano scambiate. Negli ultimi anni, partecipando all’attività scoutistica della chiesa avventista come animatore, ho avuto modo di conoscere i Mafs e l’impegno che infonde nell’integrazione dei bambini sordi. Da qui, appena ho avuto notizia della possibilità di imparare la Lis, ho accolto di buon grado e con entusiasmo questa occasione, per poter partecipare io stesso ai progetti di integrazione dei Mafs. Ciò che mi ha affascinato maggiormente, e mi spinge ancora a voler continuare, è la possibilità di partecipare io stesso alla missione dei Mafs per poter portare il messaggio biblico anche a persone che ne restano escluse per il solo fatto di trovarsi impossibilitati a comunicare con gli udenti. La conoscenza della Lingua dei Segni Italiana è lo strumento che permette di abbattere l’isolamento dei sordi per poterli includere nella comunità. Non solo integrazione, ma inclusione. Per il futuro della nostra chiesa non penso solo ad una traduzione in Lis dei sermoni, ma proprio alla possibilità di essere su uno stesso piano e partecipare pienamente a tutte le attività di comunione che si vivono con i fratelli e le sorelle. Lo scorso 12 marzo, in occasione di una piccola cerimonia nella nostra chiesa in cui abbiamo ricevuto gli attestati di partecipazione al corso Lis che abbiamo seguito a novembre dell’anno scorso, abbiamo avuto modo di vedere cosa significa portare davanti agli altri un modo ‘nuovo’ di comunicare e, con grande piacere, ho potuto notare come anche altri fratelli e sorelle si sono interessati alla possibilità di allargare la nostra comunità di chiesa alla comunità dei sordi. Stiamo provando a portare avanti un progetto che spero e prego possa raggiungere lo scopo di realizzare nella nostra comunità locale la missione dei Mafs. Ci vorrà del tempo, ma la volontà non manca!”.
Alessandro Volante

Prospettive future
Incontro spesso persone sorde in metro. Ho sempre voluto chiedere loro almeno come si chiamavano per poter semplicemente fare le cosiddette ‘due chiacchere’. Grazie al corso Lis che abbiamo svolto online attraverso i Ministeri Avventisti in Favore dei Sordi, per la prima volta nella mia vita ho potuto parlare con dei sordi. Ora quello che desidero è molto di più. Abbiamo in mente un sogno come chiesa di Appia. Un sogno emozionante e impegnativo allo stesso tempo. Uno degli scopi di questo corso è stato quello di sensibilizzare i partecipanti, e con me ha funzionato davvero, per la missione verso i fratelli sordi che ancora non conoscono Dio. Quando Gesù ha detto ‘Andate e fate miei discepoli tutti i popoli della terra’, intendeva veramente “tutti”. I sordi spesso non fanno parte di questi ‘tutti’.
Ci sono moltissime persone che aspettano di scoprire la salvezza in Gesù Cristo e sono impossibilitate perché non c’è nessuno che glielo annunci nella loro lingua. Grazie a questo corso è possibile imparare questa lingua! Grazie a Dio per questa opportunità! Tu che stai leggendo queste parole, non perdere l’opportunità! Se ciò che abbiamo scritto ti fa ardere il cuore, parla con i dirigenti della tua comunità per organizzare un gruppo di interessati e iniziare a imparare la lingua dei segni italiana!”.
Liudmila Biscardi

Creation LAB – 05 LIS – Il Sole e la Luna

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Il Sole e la Luna

Creation LAB – 04 LIS – Le Piante

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Le Piante

Creation LAB – 03 LIS – Terra e Mare

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Terra e Mare

Creation LAB – 02 LIS – L’Atmosfera

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L'atmosfera

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