Intensificare la missione in Europa

Intensificare la missione in Europa

Quattro giorni di incontri in Portogallo per condividere esperienze e discutere nuove strategie con uno scopo comune: la crescita della chiesa nel vecchio continente. I dirigenti: “È necessario creare una cultura che permetta di fare discepoli e fondare chiese”.

Notizie Avventiste – Il Dipartimento Missione Avventista della Regione intereuropea (Eud) della Chiesa ha organizzato l’ultimo di tre corsi di formazione sull’evangelizzazione e la creazione di nuove chiese nel contesto europeo. L’incontro tenuto a Vimeiro, in Portogallo, dal 15 al 18 aprile, è stato il seguito di due appuntamenti precedenti, in Spagna e Romania, con l’obiettivo di discutere gli strumenti per comprendere la diversità e la mentalità in Europa, e le metodologie per accelerare l’azione missionaria nel vecchio continente, con un focus sulle opportunità di fondare nuove chiese in territori in cui la presenza avventista è inesistente.

Florian Ristea, direttore dei Dipartimenti Missione Avventista, Scuola del Sabato e Ministeri Personali, ha sottolineato l’importanza di comprendere il contesto di ciascuna comunità per preparare un vero piano missionario, ricco di esempi su come adattare l’impegno evangelistico al gruppo di persone che si vuole raggiungere. “Ha anche spiegato l’importanza della formazione dei dirigenti e la loro vocazione per questa opera fondamentale nel portare avanti il messaggio avventista, così come la necessaria integrazione di tutti i mezzi e gli strumenti disponibili, compresi i media” riporta Paulo Macedo sul sito Eud News.

Nei quattro giorni di formazione, erano presenti anche il direttore associato del Cspm, Jonatan Contero, e il presidente dell’Eud, Mário Brito
Il Centro per la Missione secolare e post-cristiana (Cspm) della Chiesa avventista globale ha lo scopo di aiutare la denominazione a comprendere meglio le persone secolarizzate e postmoderne, perché sperimentino un’esperienza reale con Dio. 

Il presidente Brito ha sottolineato l’importanza di adattare e personalizzare il messaggio avventista agli gli interlocutori, in modo che sia per loro comprensibile e abbia significato. Ecco perché questo tipo di formazione è così importante. 
“Quando cerchiamo di aiutare gli altri, siamo noi stessi a crescere. Le persone capiscono quando ci preoccupiamo del loro benessere. Le persone secolarizzate sono consapevoli dei loro bisogni e molti sentono un vuoto interiore. In quel vuoto vi è un’opportunità” ha commentato Brito.

Circa settanta partecipanti, provenienti dalle Unioni avventiste dei venti Paesi di competenza della Regione intereuropea, hanno condiviso le esperienze sugli effetti e i risultati dei loro progetti. Tra i relatori intervenuti ricordiamo: Gabriel Monet, del Campus Adventiste du Saléve, in Francia; e Marvin Brand, della Federazione avventista svizzera-tedesca.

Dall’Italia era presente Mariarosa Cavalieri, direttrice nazionale del Dipartimento Ministeri Personali e Scuola del Sabato, che ha aiutato i presenti a comprendere la missione avventista nel nostro Paese, dove è forte la tradizione cattolica e allo stesso tempo il processo di secolarizzazione avanza. 
Clicca qui per guardare l’intervento di Mariarosa Cavalieri.

La Svizzera è stata indicata come un esempio concreto della diversità europea. La piccola nazione di otto milioni di abitanti è divisa in ventisei cantoni e ha quattro lingue ufficiali. Qui, cinquemila avventisti, provenienti da cinquantotto chiese riunite in due Federazioni, mantengono accesa e diffondono la fiamma del messaggio avventista.

La Regione intereuropea, dalla sua sede di Berna, in Svizzera, offre ispirazione a sei Unioni di Federazioni e cinque Unioni di chiese. In questi territori sono presenti case editrici, scuole, centri media, ospedali, centri sanitari, ecc., che forniscono risorse a 20 Paesi, e in 18 lingue.

[Foto e fonte: Eud News] 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La missione di Gesù

La missione di Gesù


Il pastore avventista Mihai Bumbar ci invita a riflettere sul testo di Luca 19,10: “Perché il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto”. In che modo queste parole, con cui Gesù dichiara la sua missione, riguardano anche noi oggi?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

L’amore come missione

L’amore come missione


Dio è amore. Così ci dice la Bibbia nella prima lettera di Giovanni, capitolo 4. L’amore, quindi, rappresenta l’essenza stessa di Dio. Gli esseri umani sono stati dotati della capacità di amare, ma purtroppo non sempre riusciamo a manifestare questo amore concretamente. In che modo possiamo invece vivere l’amore come missione e farne la nostra essenza? Alessia Calvagno ne ha parlato con il pastore Nicolò D’Elia, cappellano dell’Istituto Avventista.

Quando la professione è una vocazione e una missione

Quando la professione è una vocazione e una missione


Nel corso della diretta RVS del 08 febbraio 2023 Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano il professor Alessio Del Fante su argomenti di attualità prendendo spunto da alcuni articoli apparsi sui quotidiani di oggi.

Tra i temi trattati: a Sanremo la testimonianza di Giovanni Allevi su malattia e senso della vita; nelle scuole italiane, violenza e missione; la scuola come primo cantiere di cittadinanza.

 

Prova a essere… consapevole della missione

Prova a essere… consapevole della missione


Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera, prendendo spunto dal libro “Le 17 qualità essenziali del team player” di John Maxwell, ci invita a riflettere su alcune qualità che ci aiutano a crescere, sia personalmente sia come membri di una squadra. In questa puntata ci soffermiamo sull’importanza dell’essere consapevoli della missione del team. In che modo possiamo migliorare in questo campo? E quali spunti troviamo all’interno della Bibbia in merito a questo tema?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Cosa c’è alla base della missione di Gesù?

Cosa c’è alla base della missione di Gesù?


Il pastore Nicolò D’Elia, cappellano dell’Istituto Avventista, ci guida nella riflessione su Matteo 9,35-38: «Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: “La messe è grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della messe che mandi degli operai nella sua messe”». Tramite questo testo scopriamo molto su Gesù e sul suo carattere, ma anche sulla missione che ciascuno di noi può abbracciare nella propria vita.

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

Giornata mondiale del Volontariato. La chiesa avventista e la sua missione

Giornata mondiale del Volontariato. La chiesa avventista e la sua missione


Stabilita nel 1985 dall’Assemblea Generale dell’ONU, la Giornata mondiale del Volontariato si celebra il 5 dicembre di ogni anno per riconoscere il lavoro, il tempo e le capacità dei volontari. La chiesa avventista esprime il suo mandato in tal senso attraverso ADRA, l’Agenzia avventista per lo sviluppo e il soccorso che opera in tutto il mondo. Il Signore dice: “Non rifiutare il bene a coloro ai quali è dovuto quando è in tuo potere agire”, Proverbi 3:27.

Intervista di Carmen Zammataro e Mario Calvagno a Franco Evangelisti di Guerrino, pastore delle Chiese avventiste di Cremona, Mantova e Parma.

GAiN Europe 2023, media avventisti uniti nella missione

GAiN Europe 2023, media avventisti uniti nella missione


Nel mese di ottobre in Montenegro si è svolto il GAiN Europe 2023, un incontro a cui hanno partecipato esponenti dei media avventisti di tutta Europa, ma non solo. Lo scopo è stato quello di ricevere formazione, trovare ispirazione e fare network per portare avanti la missione di condividere il Vangelo.

Alessia Calvagno ne ha parlato con Lucas Treiyer di HopeMedia Italia, che ha preso parte all’evento.

Sulle orme di John N. Andrews

Sulle orme di John N. Andrews

La Chiesa avventista celebra 150 anni di missione inviando la famiglia Contero in Svizzera, là dove giunse il primo missionario della denominazione.

Notizie Avventiste – Da oltre un secolo e mezzo, i missionari avventisti vanno da un luogo all’altro, in terre anche lontane, per condividere il messaggio di Dio con persone in cerca di speranza. Nel 2024, la Chiesa commemorerà i 150 anni dall’invio ufficiale del suo primo missionario all’estero e lo farà in una maniera molto pratica. Infatti, sabato 7 ottobre, durante il Consiglio annuale, Ted N. C. Wilson e Erton Köhler, rispettivamente presidente e segretario esecutivo della Chiesa avventista mondiale, hanno annunciato che la denominazione invierà una famiglia a servire come missionaria in Svizzera. Il progetto, sostenuto anche dalla Regione intereuropea (Eud) della Chiesa e dalla Andrews University, porterà il past. Jonathan Contero, sua moglie, Abigail, e i loro due figli, Nathan e Lydia, a trasferirsi in Svizzera per fondare, nei prossimi cinque anni, una chiesa nella stessa zona in cui operò John Nevins Andrews e la sua famiglia nel 1874.

Un evento storico e moderno 
Olivier Rigaud, presidente dell’Unione avventista svizzera, ha dato il benvenuto ai Contero.
“È un privilegio e un onore accogliervi come famiglia missionaria in Svizzera” ha affermato. Ha poi regalato alla famiglia doni simbolici, tra cui bandierine e cioccolato, che rappresentano la dolcezza del Paese elvetico, e un orologio da tasca speciale, un dono carico di simbolismo.
“Questo orologio è qui per dirci che è ora di tornare in Svizzera. Per te, per me e per gli altri, di tornare in Svizzera per la missione” ha spiegato Rigaud. L’orologio presentava l’immagine di un pescatore, infatti i missionari sono “pescatori di uomini”.

In Svizzera vivono oltre 8,7 milioni di abitanti. Nel Paese , considerato post-cristiano, ci sono solo 5.000 avventisti e 57 chiese. Köhler ha raccontato che la famiglia Contero ha accettato l’invito ad “aprire un centro di speranza e a fondare una nuova chiesa in Svizzera”.
“Nella cerimonia di oggi, il pastore Jonathan e la sua famiglia saranno consacrati al Signore perché sono stati scelti appositamente per una missione” ha continuato Köhler.

Il momento ha segnato il passaggio dalla celebrazione del 160° anniversario della Chiesa quest’anno,  a quella dei 150 anni dell’opera missionaria avventista che ricorre nel 2024.

Una famiglia in missione 
I Contero sono molto impegnati nella missione della denominazione. Da 11 anni, Jonathan serve come pastore e fondatore di chiese, principalmente a Madrid, dove ha lavorato con una comunità in gran parte laica (la chiesa Cero). La sua esperienza nella capitale spagnola lo ha preparato bene per le sfide che dovrà affrontare in Svizzera, un Paese alle prese con un crescente secolarismo. Dal 2019, Jonathan è anche direttore associato del Centro per la missione secolare e post-cristiana di Missione Globale, presso la Chiesa mondiale. Ha potuto avere, così, una prospettiva generale sulle sfide del secolarismo, non solo in Europa ma anche nei Paesi sempre più post-religiosi.

La loro famiglia incarna l’ideale avventista dell’iniziativa “Coinvolgimento totale dei membri”, in cui ogni componente svolge un ruolo nella missione. Jonathan ha definito la loro nuova opera come un’opportunità per “impegnarci nell’ampliare la Chiesa e nel rafforzare la missione”. Si tratta di un impegno collettivo della famiglia e questo può essere un esempio ispiratore per gli avventisti di tutto il mondo.

Sui passi di Andrews 
“È ora di tornare in Svizzera” ha detto Wilson, sottolineando il significato storico di questo momento. Nel 1874, J. N. Andrews, vedovo, salpò per Neuchâtel accompagnato dai figli, Charles e Mary. La sua missione fu rivoluzionaria per la Chiesa avventista e sancì l’inizio del suo raggio d’azione a livello globale.

Andrews non era solo un missionario ma anche uno studioso, un editore e una figura chiave nello sviluppo iniziale della teologia avventista. Il suo viaggio in Svizzera fu un passo coraggioso, soprattutto considerando le sfide del tempo, tra cui le barriere linguistiche e l’assenza dei moderni strumenti di comunicazione. Il suo impegno nella diffusione del vangelo in Europa ha gettato le basi per il lavoro missionario globale della denominazione e la sua eredità continua a ispirare nuove generazioni di avventisti, impegnati a portare il messaggio del ritorno di Gesù in tutti gli angoli del mondo.

Come Andrews, Contero è inviato dalla Chiesa mondiale ed è anche studente della Andrews University che prende il nome dal missionario pioniere. Il past. Contero si è laureato in teologia all’Università avventista di Collonges, in Francia, ha conseguito un master presso il Campus di Sagunto, in Spagna, e studia per il suo dottorato in missiologia alla Andrews, negli Stati Uniti.

Un rinnovato impegno per la missione 
Mentre la denominazione si prepara a celebrare il secolo e mezzo di opera missionaria, l’invio della famiglia Contero in Svizzera è un potente promemoria dell’impegno della Chiesa nell’adempimento di Matteo 24:14. “Ora è il momento di concentrarci nuovamente sulla missione. Ora è il momento di un maggiore impegno missionario, a livello locale e mondiale ha esortato Köhler.

L’iniziativa che coinvolge la famiglia spagnola fa parte di Mission Refocus (Concentrarsi di nuovo sulla missione), per dare priorità alle risorse nell’opera missionaria in prima linea.

Secondo Gesù, i suoi seguaci possono scegliere tra diverse opzioni quando pensano che il loro Maestro “tardi a venire” (Luca 12:45), evidenzia Marcos Paseggi nel suo articolo su Adventist Review online.

Un’opzione è addormentarsi (cfr. Matteo 25:1-13). Un altro è cominciare a picchiare i propri servi, a mangiare e a bere (cfr. Luca 12:45). Un terzo è vegliare (cfr. Matteo 25:13). Un quarto è rimanere attivi, gestire i suoi beni ed eseguire i suoi ordini (cfr. Luca 12:35-44). Gli avventisti del settimo giorno possono essere grati che una percentuale significativa di membri e la maggior parte dei leader abbiano scelto gli ultimi due.

Poi, Paseggi aggiunge: “I programmi e le iniziative ufficiali della Chiesa mondiale, così come i commenti e i rapporti secondari, mostrano che molti fedeli avventisti mantengono viva la passione per la missione. I seguaci di Gesù con una mentalità missionaria non sono circoscritti a una regione né a un’età. Dai giovani volontari di Missione Caleb a Porto Rico agli operatori sanitari missionari in Ciad, a Adra in Romania e ai volontari in pensione negli Stati Uniti, migliaia di membri della denominazione continuano a uscire dalle loro zone di comfort per servire e aiutare a cambiare la vita attraverso la potenza dello Spirito Santo. I leader avventisti continuano a lavorare in collaborazione con altre organizzazioni e imprese per trovare modi innovativi di portare avanti la missione”.

Eppure, “non importa quanti programmi e iniziative mettano in campo le organizzazioni della Chiesa e i ministeri di supporto, i bisogni sono ancora enormi” dice Paseggi sottolineando che nessun programma o iniziativa avrebbe successo senza il coinvolgimento dei membri. “È quella passione per la missione instillata attraverso le storie di Missione Globale, ma anche in ogni Scuola del Sabato, in ogni chiesa locale, in ogni classe, clinica, fabbrica alimentare e centro multimediale, che fa avanzare la missione”.

“Di tanto in tanto” conclude “i profeti di sventura proclamano che la missione avventista è morta…” ma “chi ama la missione del Signore va avanti, perché c’è ancora un mondo assetato di speranza, che sogna una via d’uscita. È un privilegio di ogni membro essere coinvolto in un’impresa così, affidata dal cielo”.

[Foto: Lucas Cardino/Ame. Fonte: Ann e Adventist Review] 

Scuola del sabato. “La missione di Dio è anche la mia”

Scuola del sabato. “La missione di Dio è anche la mia”


Dio, il primo missionario, è un Dio che da sempre va incontro ai bisogni dell’umanità. La sua è una missione che ha dei punti fermi. Quale dev’essere la nostra motivazione per aderire alla missione, e da cosa dipende la preparazione per rispondere alla chiamata del Signore? Perché bisogna partecipare?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al professor Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia e direttore della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

Info e/o copia gratuita –

Telefono 800 098 650

Messaggio o vocale WhatsApp o Telegram 348 222 7294.

Nuovo materiale illustrativo gratuito ogni settimana sul sito https://sdsministeripersonali.chiesaavventista.it/

Accompagnare in preghiera: Gloria Mangiarotti

Accompagnare in preghiera: Gloria Mangiarotti


Veronica Addazio, direttrice artistica di RVS, e Daniela Piazza, speaker della redazione di Catania, intervistano sul suo rapporto con la preghiera Gloria Mangiarotti, segretaria della Regione Intereuropea della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno.

Gesù e i discepoli a cui affida una missione importante

Gesù e i discepoli a cui affida una missione importante


La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, ci invita a riflettere su Matteo 28,16-20: «Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato. E, vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”». Il testo ci presenta dei discepoli dubbiosi, ai quali tuttavia viene affidato un mandato importante. Cosa possiamo imparare sulla fede da questo episodio?

Intervista a cura di Alessia Calvagno.

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