Good news. Scoperto un buco nero che funziona al contrario

Good news. Scoperto un buco nero che funziona al contrario

Un gruppo di astronomi statunitensi ha scoperto un buco nero nel cuore di una galassia lontana, chiamata Henize 2-10, che sta “creando” stelle, invece di inghiottirle. I dati sono stati ottenuti utilizzando il telescopio Hubble.

Ne parlano Mario Calvagno e Carmen Zammataro.

Echi biblici attraverso una pietra spezzata

Echi biblici attraverso una pietra spezzata

Una stele di basalto nero, rinvenuta nel deserto della Giordania, riporta un’iscrizione con il primo uso conosciuto del nome di Yahweh (uno dei nomi di Dio nell’Antico Testamento).

Tor Tjeransen – Un francese di nome Frederick Klein fu il primo europeo a vedere la pietra. Purtroppo, fu anche l’ultimo a osservare la stele[1] integra. La pietra è ora esposta al museo del Louvre a Parigi e, se lo visitate, noterete che è stata rotta in molti pezzi. Non si è trattato di un evento naturale o di un incidente: la stele è stata danneggiata di proposito dai beduini (gruppo nomade originario del deserto israeliano del Negev).

Nonostante il suo stato frammentario, è ancora un elemento storico estremamente rilevante. L’archeologo Siegfried Horn ha dichiarato: “È un monumento antico la cui importanza è difficilmente superabile”. Oggigiorno, la distruzione di beni culturali non solo è considerata un crimine, ma è vista da molti come un attacco al passato dell’umanità. Sentimenti che non si provavano quando i beduini di Dhiban decisero di distruggere la pietra.

Una storia di distruzione 
Frederick Augustus Klein era un missionario anglicano che iniziò il suo ministero in Israele nel 1851. Nel 1868 viaggiò a cavallo in Giordania, fino al villaggio di Dhiban che si trova quattro chilometri a nord del Wadi Mujib, un profondo canyon dove il fiume biblico Arnon scorre verso il Mar Morto. Quando arrivò sul luogo, gli fu mostrata una stele alta circa un metro, poggiata per terra, recante un testo inciso. Klein controllò la parte posteriore per vedere se c’era un’iscrizione anche su quel lato, ma era assente.

Si rese conto che la pietra era un oggetto importante e il Museo di Berlino cercò di acquistarla dai beduini che vivevano nella zona, questi chiesero però un prezzo incredibilmente alto. Francia, Gran Bretagna e Germania iniziarono una competizione per recuperare la stele. Alla fine, il governo turco intervenne ed era pronto a inviare i soldati per rivendicare la stele con la forza. I beduini erano così infuriati che la ruppero riscaldandola con il fuoco e versandovi sopra acqua fredda. I pezzi furono distribuiti tra le varie famiglie del villaggio.

Nel corso degli anni, tre persone sono riuscite a ottenere 57 frammenti della pietra, che rappresentano circa due terzi dell’originale. Rimettere insieme i pezzi sarebbe stato un compito molto difficile se non fosse che nel 1869 un tale Yacub Karavaca avesse preso l’impronta dell’iscrizione premendo della carta bagnata sul monumento e staccandola dopo che si era asciugata. Purtroppo, non era di ottima qualità perché, mentre prendeva il calco, scoppiò una rissa tra i beduini e Karavaca dovette strappare la carta prima che fosse asciutta, per salvarsi la vita con la fuga. Anche se la carta bagnata si è strappata in diversi pezzi, è diventata la guida per mettere insieme i frammenti di pietra e determinare quale fosse il resto dell’iscrizione.

Oggi, questa lastra di basalto è conosciuta come “pietra moabita” o “stele di Mesha”. Entrambi i nomi si riferiscono a Mesha, il re moabita che fece realizzare il monumento e l’iscrizione.

Propaganda di guerra 
Quindi, cosa ci racconta in realtà la pietra moabita? La stele fu scritta in caratteri fenici ed è datata intorno all’840 a.C. È una descrizione di come il re Mesha di Moab si ribellò al re d’Israele e conquistò diverse città israelite. Il testo è un parallelo al racconto biblico di 2 Re, capitolo 3, che riporta l’evento di Joram divenuto re d’Israele dopo Acab: “Dopo la morte di Acab, il re di Moab si ribellò al re d’Israele” (2 Re 3:5). La pietra fornisce la versione moabita di questa ribellione. Indubbiamente il monumento fu realizzato per rafforzare l’identità moabita e ricordare al popolo la sovranità del re. Può essere meglio descritto come un atto di propaganda. Joram, re d’Israele, non voleva che la ribellione di Moab avesse successo e gli mosse guerra avvalendosi dell’aiuto di Giosafat, re di Giuda, e del re di Edom, la nazione appena a sud di Moab. I tre re attaccarono Moab da sud, una strategia scelta probabilmente perché il confine settentrionale di Moab era tagliato da un’enorme gola dove scorre il fiume Arnon. Ancora oggi Wadi Mujib, il nome attuale del canyon, costituisce il confine tra due divisioni amministrative del Paese della Giordania. Il Governatorato di Madaba si trova a nord e il Governatorato di Karak a sud del canyon.

Nel testo biblico ci viene detto che Mesha alla fine fu sconfitto e dovette pagare “un tributo di centomila agnelli e la lana di centomila montoni” (2 Re 3:4). La stele conferma questo particolare.

Significato biblico 
Nella riga 18 del testo inciso sulla stele, Yahweh è menzionato in contrasto con il dio moabita Ashtar-Kemosh. Il nome di Yahweh è scritto nello stesso modo in cui è riportato nella Bibbia ebraica. Questo è il primo uso del nome Yahweh in qualsiasi testo conosciuto, incluso quello biblico. Il testo della pietra moabita conferma anche che la tribù di Gad viveva nella zona a nord del fiume Arnon (Wadi Mujib), come raccontato in Deuteronomio 3:12. È l’iscrizione dell’età del ferro più lunga rinvenuta nella zona, il che la rende culturalmente e storicamente significativa al di fuori della sua importanza biblica. È uno dei quattro testi contemporanei che fanno riferimento alla nazione di Israele ed è un meraviglioso esempio di lingua e cultura moabita. La stele di Mesha, o pietra moabita, è una chiara conferma, da parte di un testo contemporaneo e non biblico, degli eventi raccontati nella Scrittura. In quanto tale, colloca il testo biblico in un contesto storico che può essere verificato attraverso prove esterne.

Se andate a Parigi, visitate il Louvre e in particolare la collezione della Palestina e della Transgiordania esposta nella sala 303, per ammirare la pietra moabita e considerare la sua drammatica storia.

Se anche voi (come me) leggete la Bibbia, forse l’implicazione più emozionante di questo testo è che ancora partecipiamo alla sua storia.

(Tor Tjeransen è direttore della comunicazione della Chiesa avventista del settimo giorno in Norvegia. Una versione di questo articolo è apparsa per la prima volta sul sito web Signs of the Times Australia/Nuova Zelanda ed è stata ripubblicata con il suo permesso).

Nota 
[1] La stele è una lastra di pietra, o di legno, che veniva utilizzata spesso nel mondo antico come monumento dedicato a una figura regale o per rappresentare un’immagine divina.

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio] 

Primo congresso in lingua russa a Poppi in Toscana

Primo congresso in lingua russa a Poppi in Toscana

Salva la data!

“Paura nel presente. Speranza per il domani” e “Problemi emotivi e relazionali. Affrontare il conflitto interpersonale” saranno i temi del primo congresso in lingua russa in Italia, in programma dal 2 al 4 agosto. Dialogo, fratellanza, amicizia e fede in un unico Dio saranno gli elementi cardine di questo evento che avrà come luogo d’incontro il centro “Casuccia Visani” a Poppi (AR).

Per l’occasione ci saranno due ospiti d’onore che guideranno le riflessioni e i workshop durante l’intero weekend: Yury Bondarenko, psichiatra e psicoterapeuta, direttore della clinica “Angelia” di Kiev (Ucraina); Dovhopostol Andrii, consulente in dipendenze e codipendenze, e coach in terapia cognitivo-comportamentale (Tcc)

Chi potrà partecipare. Possono partecipare tutti coloro che lo desiderano in quanto vi sarà la traduzione in italiano. Servizio bimbi garantito per tutta la durata del congresso.
Cosa portare. Lenzuola o sacco a pelo, asciugamani, prodotti per l’igiene personale, Bibbia, scarpe da ginnastica per eventuali camminate o attività sportive.
I posti disponibili sono 90. Per partecipare è necessario iscriversi tramite il modulo online. Clicca qui per accedere al modulo d’iscrizione.

Costi 
– da 0 a 2 anni: gratis;
– da 3 a 5 anni: 50 euro;
– da 6 a 11 anni: 75 euro;
– da 12 a 99 anni: 100 euro;
– da 100 anni in su: gratis.

Le iscrizioni chiuderanno domenica 28 luglio.

Prima di effettuare il bonifico verificare che vi sia ancora disponibilità nel modulo d’iscrizione.

Coordinate bancarie per il versamento:
– Bonifico bancario 

Intestato a: Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno
Banca Monte Paschi Siena
IBAN: IT71Z0103003203000000866816
BIC: PASCITM1RM3

– Conto Corrente Postale 
CCP n. 33929001
Intestato a: Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno – Lungotevere Michelangelo, 7 – 00192 Roma

Causale: Congresso in Lingua Russa (Cognome e Nome del partecipante)

Informazioni importanti 
È obbligatorio iscrivere tutti i partecipanti. Per una famiglia composta da 4 persone occorre effettuare 4 registrazioni distinte.
– È obbligatorio allegare la copia del bonifico nel modulo d’iscrizione. Le iscrizioni prive della copia del bonifico verranno considerate non valide.
Se ti trovi in difficoltà economica ma vorresti ugualmente partecipare, scrivi all’email a.codovilli@avventisti.it. Insieme troveremo la soluzione migliore per la tua iscrizione al congresso.

Clicca qui per scaricare la locandina

Конгресс на русском языке – По́ппи (Ареццо)
02–04 августа 2024 г. – Не забудьте сохранить дату.

«Страх и надежда, настоящее – будущее» и «Эмоциональные  проблемы, решение межличностных конфликтов» станут темами первого русскоязычного конгресса в Италии. Диалог, братство, дружба и вера в единого Бога станут ключевыми элементами этого мероприятия, местом встречи которого станет «наша» Казучча Визани в По́ппи (Ареццо).

Нашими гостями/спикерами этих три прекрасных дней будут:
Юрий Бондаренко: психиатр, нарколог, директор клиники «Ангелия» в Киеве (Украина).
Довгопостол Андрей: консультант по зависимости и созависимости, коуч по когнитивно-поведенческой терапии (КПТ).

Кто сможет принять участие? 
Все желающие!!!                          Так же будет перевод на итальянский язык.
Гарантирована программа для детей на весь период проведения конгресса.

Что с собой привезти? 
Простыни или спальный мешок, полотенца, средства личной гигиены, Библия, кроссовки для  прогулок или занятий спортом.

Свободных мест 90.
Внимание
! Прежде чем осуществить оплату, проверьте наличие свободных мест в форме регистрации.

Стоимость:
– 0–2 года: БЕСПЛАТНО
– 3–5 лет: 50 евро.
– 6 – 11 лет: 75 евро
– 12 – 99 лет: 100 евро.
– 100 лет и старше: БЕСПЛАТНО

Закрытие регистрации : воскресенье, 28 июля.

Банковские реквизиты для оплаты:

Банковский счёт: 
Intestato a: Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno
Banca Monte Paschi Siena
IBAN: IT71Z0103003203000000866816
BIC: PASCITM1RM3

Почтовый счёт: 
CCP n. 33929001
Intestato a: Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno – Lungotevere Michelangelo, 7 – 00192 Roma

Назначение платежа (сausale): Congresso in Lingua Russa (Фамилия и имя)

Регистрация ВСЕХ участников обязательна.

Для семьи из 4 человек необходимо сделать 4 отдельные регистрации.

°К регистрационной форме обязательно прикрепить копию банковского перевода. Регистрация без копии банковского перевода будет считаться НЕДЕЙСТВИТЕЛЬНОЙ.

Eсли вы столкнулись с финансовыми трудностями, но все равно хотите принять участие, напишите на следующий адрес электронной почты: a.codovilli@avventisti.it, и мы вместе найдем лучшее решение для вашей регистрации на конгресс.

Нажмите здесь, чтобы получить доступ к регистрационной форме.

До встречи!!!

Assegnato il premio del concorso “La luna e il sole” 2023

Assegnato il premio del concorso “La luna e il sole” 2023

Con grande piacere comunichiamo, da parte della Commissione esaminatrice, l’assegnazione del premio relativamente al Concorso “La luna e il sole” edizione 2023.

A Stefania Floro sono andati 750 euro per la sua tesi di laurea magistrale nell’area psicologica dal titolo “La pandemia nella legislazione: dalle norme morali e religiose a quelle di diritto positivo. Approfondimento della tutela degli immigrati nel contesto del coronavirus”.

Congratulazioni Stefania! 

 

 

 

Niscemi. Conferenza “I ragazzi nella società di oggi”

Niscemi. Conferenza “I ragazzi nella società di oggi”

Patrizia Cardaci – Il 13 aprile, nella chiesa avventista di Niscemi, si è tenuto un pomeriggio informativo e educativo. La relatrice, dott.ssa Valentina Spinello, psicologa e psicoterapeuta, ha parlato del tema “I ragazzi nella società di oggi, come relazionarsi con i propri figli”. Numerosa è stata la partecipazione di genitori con i relativi figli. Il messaggio è stato abbastanza costruttivo, soprattutto ha suscitato l’interesse dei figli a interagire alle domande durante il dibattito.

Alla fine della conferenza, la nostra comunità ha donato alla dott.ssa Spinello il libro Dottor Natura. Una guida pratica per la cura del corpo (Edizioni Adv, 2013) per ringraziarla del suo impegno, della sua preparazione e della sua dedizione.

[Foto: Daniele Caruso]

Culto evangelico Rai Radio 1. L’armatura del cristiano

Culto evangelico Rai Radio 1. L’armatura del cristiano

Domenica 28 aprile, alle 6,35 del mattino, potremo ascoltare una nuova puntata del Culto evangelico sintonizzandoci su Rai Radio 1. Ilaria Castaldo, tenente ausiliaria dell’Esercito della Salvezza, terrà la predicazione sul tema “L’armatura del cristiano”, basata sul testo di Efesini 6:13-18.

Il programma proseguirà con il notiziario dal mondo evangelico e la segnalazione di alcuni appuntamenti.
Chiude la puntata la rubrica “Finestra aperta” a cura di Cristina Arcidiacono.

Clicca qui per ascoltare le puntate del Culto evangelico già andate in onda. 

 

 

 

 

 

Intensificare la missione in Europa

Intensificare la missione in Europa

Quattro giorni di incontri in Portogallo per condividere esperienze e discutere nuove strategie con uno scopo comune: la crescita della chiesa nel vecchio continente. I dirigenti: “È necessario creare una cultura che permetta di fare discepoli e fondare chiese”.

Notizie Avventiste – Il Dipartimento Missione Avventista della Regione intereuropea (Eud) della Chiesa ha organizzato l’ultimo di tre corsi di formazione sull’evangelizzazione e la creazione di nuove chiese nel contesto europeo. L’incontro tenuto a Vimeiro, in Portogallo, dal 15 al 18 aprile, è stato il seguito di due appuntamenti precedenti, in Spagna e Romania, con l’obiettivo di discutere gli strumenti per comprendere la diversità e la mentalità in Europa, e le metodologie per accelerare l’azione missionaria nel vecchio continente, con un focus sulle opportunità di fondare nuove chiese in territori in cui la presenza avventista è inesistente.

Florian Ristea, direttore dei Dipartimenti Missione Avventista, Scuola del Sabato e Ministeri Personali, ha sottolineato l’importanza di comprendere il contesto di ciascuna comunità per preparare un vero piano missionario, ricco di esempi su come adattare l’impegno evangelistico al gruppo di persone che si vuole raggiungere. “Ha anche spiegato l’importanza della formazione dei dirigenti e la loro vocazione per questa opera fondamentale nel portare avanti il messaggio avventista, così come la necessaria integrazione di tutti i mezzi e gli strumenti disponibili, compresi i media” riporta Paulo Macedo sul sito Eud News.

Nei quattro giorni di formazione, erano presenti anche il direttore associato del Cspm, Jonatan Contero, e il presidente dell’Eud, Mário Brito
Il Centro per la Missione secolare e post-cristiana (Cspm) della Chiesa avventista globale ha lo scopo di aiutare la denominazione a comprendere meglio le persone secolarizzate e postmoderne, perché sperimentino un’esperienza reale con Dio. 

Il presidente Brito ha sottolineato l’importanza di adattare e personalizzare il messaggio avventista agli gli interlocutori, in modo che sia per loro comprensibile e abbia significato. Ecco perché questo tipo di formazione è così importante. 
“Quando cerchiamo di aiutare gli altri, siamo noi stessi a crescere. Le persone capiscono quando ci preoccupiamo del loro benessere. Le persone secolarizzate sono consapevoli dei loro bisogni e molti sentono un vuoto interiore. In quel vuoto vi è un’opportunità” ha commentato Brito.

Circa settanta partecipanti, provenienti dalle Unioni avventiste dei venti Paesi di competenza della Regione intereuropea, hanno condiviso le esperienze sugli effetti e i risultati dei loro progetti. Tra i relatori intervenuti ricordiamo: Gabriel Monet, del Campus Adventiste du Saléve, in Francia; e Marvin Brand, della Federazione avventista svizzera-tedesca.

Dall’Italia era presente Mariarosa Cavalieri, direttrice nazionale del Dipartimento Ministeri Personali e Scuola del Sabato, che ha aiutato i presenti a comprendere la missione avventista nel nostro Paese, dove è forte la tradizione cattolica e allo stesso tempo il processo di secolarizzazione avanza. 
Clicca qui per guardare l’intervento di Mariarosa Cavalieri.

La Svizzera è stata indicata come un esempio concreto della diversità europea. La piccola nazione di otto milioni di abitanti è divisa in ventisei cantoni e ha quattro lingue ufficiali. Qui, cinquemila avventisti, provenienti da cinquantotto chiese riunite in due Federazioni, mantengono accesa e diffondono la fiamma del messaggio avventista.

La Regione intereuropea, dalla sua sede di Berna, in Svizzera, offre ispirazione a sei Unioni di Federazioni e cinque Unioni di chiese. In questi territori sono presenti case editrici, scuole, centri media, ospedali, centri sanitari, ecc., che forniscono risorse a 20 Paesi, e in 18 lingue.

[Foto e fonte: Eud News] 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chirurgia e ricerca medica nei secoli

Chirurgia e ricerca medica nei secoli

Una leggenda metropolitana sostiene che in passato la Chiesa si oppose con veemenza alla dissezione dei cadaveri attraverso decreti medievali di proibizione o limitazione di tale pratica. Davvero è stato così?

Cristina Sandulache – Si ritiene che la Chiesa abbia ostacolato lo sviluppo della medicina e della chirurgia, ma la storia contraddice questa credenza. 
Il primo esempio documentato di dissezione anatomica per scopi scientifici risale al VI secolo a.C., quando il medico greco Alcmeone iniziò una serie di indagini anatomiche sugli animali.[1] Nella Roma repubblicana (150 a.C.) era vietato praticare la dissezione e fu solo nel 30 d.C. che il medico romano Celso pubblicò una raccolta di scritti in cui suggeriva la necessità di aprire i corpi dei morti per comprendere l’anatomia umana.

Un secolo e mezzo dopo (180 d.C.), il medico Galeno fu il primo a pubblicare i risultati delle sue ricerche in anatomia dopo aver condotto due dissezioni clandestine. Si trattava però di piccoli passi considerando che la pratica era scoraggiata. Il tabù persistette inizialmente all’interno del cristianesimo, poiché la dottrina della nuova religione prometteva la resurrezione corporea, che alcuni consideravano impossibile se il corpo veniva sottoposto a dissezione.

Contrariamente a quello che si pensa, durante il Medioevo la Chiesa non proibiva le dissezioni umane. È vero che alcuni editti furono emanati per contrastare pratiche specifiche. Uno di questi, l’Ecclesia abhorret a sanguine, fu emanato in seguito al Concilio di Tours (1163) e presupponeva che lo spargimento di sangue fosse incompatibile con lo status di chierico, per cui ai chierici era vietato praticare la dissezione.[2] Un altro editto spesso citato è quello emanato da papa Bonifacio VIII (1300), ma non contiene alcun riferimento al divieto di praticare la dissezione per scopi medici.

L’unico divieto riguarda la pratica diffusa durante le crociate di smembrare i corpi dei soldati e bollirli per separare la carne dalle ossa, in modo che i resti potessero essere trasportati più facilmente nelle loro terre natali per la sepoltura.[3]

Il periodo medievale segnò tuttavia numerosi progressi nel campo della chirurgia. Nel 1315 ebbe luogo la prima dissezione pubblica, eseguita dal chirurgo italiano Mondino de Luzzi. Il medico fiammingo Andrea Vesalio, uno dei padri della chirurgia moderna, intraprese nel XVI secolo numerose indagini anatomiche, apportando miglioramenti rivoluzionari agli insegnamenti di Galeno, che allora costituivano il principale punto di riferimento, anche se basati quasi esclusivamente su dissezioni di animali. Il suo libro De humani corporis fabrica libri septem, pubblicato nel 1543 a Venezia, è la prima opera scientifica di anatomia.

Con la Riforma protestante la ricerca ebbe un’apertura ancora maggiore. Le dissezioni divennero più numerose. Da quel momento la conoscenza medica e il progresso scientifico ebbero un’accelerazione ed emersero scoperte che portarono a progressi nel campo della chirurgia. Una testimonianza di quei tempi è il quadro del famoso pittore olandese Rembrandt (1632) che ritrae una lezione di anatomia del dott. Nicilaes Tulp mentre si accinge a effettuare un’autopsia ad Amsterdam.

Note 
[1] Arthur Aufderheide, The Scientific Study of Mummies (Lo studio scientifico delle mummie), Cambridge University Press, 2003, p. 5. 
[2] Eric M. Deshaies et alii, Evolution of Medicine and Surgery during the 13th Century (Evoluzione della medicina e della chirurgia nel XIII secolo), www.medscape.com
[3] The Supposed Papal Prohibition of Dissection (La presunta proibizione papale della dissezione), www.oldandsold.com.

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio] 

 

 

 

 

 

 

Trieste. Battesimo

Trieste. Battesimo

Adriana Bulzis – Sabato 20 aprile, nella chiesa avventista di Trieste, Sara L., nipote del pastore emerito Michele Abiusi, è scesa nelle acque battesimali. Ha così testimoniato a parenti, amici e ospiti di aver scelto Gesù come suo personale Salvatore.

Il past. Abiusi ha tenuto una breve ma intensa riflessione sul significato del battesimo. La cerimonia è stata intervallata da canti del coro Shalom di Udine e del coro Adventum di Trieste, oltre che dai giovani di entrambe le comunità.

Non sono mancati momenti di emozione soprattutto quando il past. Michele Gaudio, dopo il battesimo, ha rivolto un appello dalla vasca battesimale a coloro che avessero sentito nel loro cuore una chiamata da parte del Signore; un gruppo numeroso di persone, giovani e non, si è alzato in risposta.

[Foto: Adrian Martinez] 

 

 

 

 

 

 

Raduno Tea Sicilia 2024. Il Risveglio

Raduno Tea Sicilia 2024. Il Risveglio

Vincenzo CastroDal 12 al 16 giugno, nella stupenda cornice naturale di Vallegrande, a Piazza Armerina (EN), si svolgerà il Raduno della Terza età (Tea) della Sicilia, organizzato dalla Tea del Campo Siciliano per conto del Dipartimento nazionale dei Ministeri Avventisti della Famiglia-Terza età (Maf-tea), dal titolo “Il Risveglio”.

Sarà presente, come animatore spirituale, il past. Gianfranco Irrera, oltre alla partecipazione della direttrice associata del Dipartimento Maf, Maria Antonietta Calà.
L’incontro inizierà il 12 giugno con la cena e terminerà domenica 16 giugno con il pranzo.
Il costo per l’intero soggiorno è di 120 euro a persona, pensione completa (spese di viaggio a proprio carico).

Prenotazione necessaria. Prenotarsi tramite il responsabile Tea locale, o in assenza tramite il segretario di chiesa, al numero del Campo Siciliano 095 212203, oppure inviando una email a uicca.sicilia@avventisti.it
La prenotazione va fatta personalmente, con nome e cognome, e non numerica. Questo permetterà anche di predisporre l’accoglienza in camere adeguate. Segnalare ogni altra necessità come coppie (per avere la camera matrimoniale fino a quando possibile), problemi di salute o altro.
Per altre informazioni contattare il past. Vincenzo Castro al numero 333.5265487, o all’email: v.castro@avventisti.it

Prenotazione dei pasti. Coloro che parteciperanno solo per una giornata, senza pernottamento, potranno prenotare i pasti che hanno un costo di 15 euro a pasto.
Chi può partecipare. Il raduno è per gli ultra 55enni, ma accettiamo anche chi non ha ancora raggiunto questa età.
Accomodamento. L’accomodamento avverrà in camere da due a quattro letti; per questa ragione è urgente avere le prenotazioni onde rendere agevole l’accoglienza. Finiti i posti nella struttura centrale, è possibile avere stanze a disposizione nella struttura alta.
È nostro desiderio che nessuno si privi di venire al Raduno; pertanto, per ogni difficoltà potete rivolgervi ai responsabili Tea delle vostre comunità, che sono stati avvisati di venire incontro alle vostre specifiche esigenze, oppure ai responsabili sopra segnalati.
Arrivo. L’arrivo è previsto dalle ore 16.00 in poi, per potersi sistemare con calma ognuno nella propria stanza.
Cosa portare. Lenzuola, federe, asciugamani, effetti personali. Medicine per tutto il periodo.
Sono graditi: strumenti musicali, poesie e tutto quello che può aiutare al relax, alla meditazione e alla socializzazione. Canti, scenette, abiti folkloristici, tamburelli, chitarre ma soprattutto tanta buona volontà e una grande carica di gioia da offrire e ricevere.

Vi aspettiamo numerosi!

Clicca qui per scaricare la locandina.

Protestantesimo Rai 3. La resistenza nelle valli valdesi

Protestantesimo Rai 3. La resistenza nelle valli valdesi

Domenica mattina 28 aprile, alle ore 7.00, Rai 3 trasmette una nuova puntata della rubrica Protestantesimo, programma a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), con il servizio “La resistenza nelle valli valdesi”. Attraverso la testimonianza diretta degli ultimi partigiani e la ricostruzione degli storici, ripercorriamo il racconto del rapporto tra la chiesa valdese e il fascismo, dell’influenza dei giovani teologi “barthiani” nell’opposizione al regime e della guerra di liberazione nelle valli valdesi del Piemonte.

Conduttore: Claudio Paravati. Autore: Giuseppe Bellasalma. 

Le repliche della puntata andranno in onda martedì notte 30 aprile, alle ore 1.10; mercoledì notte 1° maggio, alle ore 1.10; e lunedì notte 6 maggio, alle ore 1.45 circa, sempre su Rai 3.

Rivedi le puntate di Protestantesimo su RaiPlay 
Protestantesimo è anche su Facebook e X 
Email: protestantesimo@fcei.it; protestantesimo@rai.it

[Foto: © Editrice Claudiana] 

 

 

 

 

Padova. Un grande concerto

Padova. Un grande concerto

Erika Rosini – Sabato 13 aprile, la comunità avventista di Padova è stata travolta da un evento eccezionale: un concerto che ha portato musica di alta qualità e un’atmosfera vibrante, riempiendo la chiesa di giovani colmi di entusiasmo. Dai più piccoli ai ragazzi più grandi, senza dimenticare gli adulti, tutti hanno partecipato con entusiasmo, creando un’esperienza indimenticabile sia per coloro che visitavano la chiesa per la prima volta, sia per i fedeli abituali. Giovani e Compagnon (15-21), arrivati da Conegliano, Bassano, Verona, Trento e Bolzano, hanno affollato la chiesa, unendosi nel canto e nell’adorazione.

Il gruppo musicale “Be Lights” ha condiviso il legame speciale nato durante i campeggi scout, dove la passione per la musica e il desiderio di servire Dio con i propri talenti li ha uniti. Originari di diverse città italiane, i cinque ragazzi del complesso hanno dimostrato che la distanza non è un ostacolo quando si tratta di condividere la loro musica. David Didita, 20 anni, proveniente da Firenze, ha infuso l’energia del pianoforte e della sua voce; mentre Paolo Naso, 18 anni, da Milano, ha regalato note magiche con la chitarra; Nathan Buonaugurio, 18 anni, giovane talentuoso della nostra chiesa locale, ha aggiunto il ritmo delle percussioni e il suo talento vocale; Giordana Testa, 18 anni, da Palermo, e Gianni Galarza, 21 anni, da Verona, hanno dato il meglio con le loro voci coinvolgenti.

Il concerto si è distinto per la sua inclusività, riservando un momento speciale in cui anche altri musicisti e cantanti hanno avuto l’opportunità di esibirsi insieme alla band, contribuendo a rendere l’evento ancora più coinvolgente e ricco di talento. Una grande novità per la nostra chiesa è stata la presenza della batteria, accolta con entusiasmo a dimostrazione del fatto che ogni strumento musicale può essere di lode quando è suonato con maestria e passione.

Lo straordinario evento è stato reso possibile grazie al sostegno fondamentale del dipartimento musicale della nostra comunità, che ha creduto fin dall’inizio nei Be Lights, invitandoli e prendendoli sotto la propria ala.

La comunità di Padova esprime gratitudine per le benedizioni ricevute e per la bellissima performance del gruppo musicale ospitato e si impegna a sostenere i giovani e i loro talenti, riconoscendo il loro importante contributo al servizio di Dio.

[Foto: Erika Rosini] 

 

 

 

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