Ciclone Fani. Mancano cibo e case in India e Bangladesh

Ciclone Fani. Mancano cibo e case in India e Bangladesh

Ridotto il numero delle vittime, grazie all’evacuazione preventiva. Adra interviene nei soccorsi.

Notizie Avventiste – Sono 29 le persone decedute in seguito al ciclone Fani che si è abbattuto sullo stato di Odisha, in India, il 3 maggio. Buona parte della popolazione nella regione è rimasta senz’acqua ed energia elettrica.

“Il bilancio delle vittime avrebbe potuto essere peggiore se non fossero state evacuate oltre 1 milione di persone. Questa misura ha salvato molti residenti. Ora che la tempesta è finita, la popolazione ritorna nei villaggi” ha spiegato Weston Davis, direttore nazionale di Adra in India “Ma molte case, con tetti di paglia e parzialmente in muratura, sono state spazzate via. Tante persone hanno bisogno di un riparo temporaneo”.

A complicare la situazione, manca l’energia elettrica per cui è impossibile conservare gli alimenti. Molte famiglie dipendono dalle cucine organizzate dal governo per poter mangiare.

“I pescatori hanno perso le loro barche. Alcune sono danneggiate, ma ci vorrà almeno un mese per ripararle; altre sono state distrutte” ha aggiunto Davis “Per quanto riguarda gli agricoltori, hanno perso molti delle loro coltivazioni e dato che la manodopera agricola è diffusa, in tanti sono rimasti senza lavoro e senza alcuna fonte di reddito”.

Adra in India lavora con le altre agenzie umanitarie per coordinare gli interventi e valutare le necessità. Più di 120.000 kit per costruire un riparo sono state inviate nella citta costiera di Puri.

Anche il Bangladesh è stato colpito dalla tempesta tropicale che, dopo aver lasciato l’India, è stata declassata a depressione. Ma è rimasta alta l’allerta mareggiate, perché le forti piogge potrebbero provocare gravi inondazioni.

Adra opera dal 2017 in Bangladesh, con progetti di assistenza ai rifugiati Rohingya a Cox’s Bazar. La tempesta ha coinvolto anche i campi dei Rohingya, ma stanno tutti bene. Al fine di identificare i bisogni maggiori e immediati, l’agenzia umanitaria avventista lavora, anche in questo Paese, insieme con le autorità locali e i partner, per soccorrere le persone colpite portando cibo, rifugi di fortuna, acqua potabile, farmaci e indumenti.

I volontari della Chiesa avventista collaborano con Adra per aiutare a valutare la situazione e scoprire i bisogni più urgenti delle famiglie, cominciando dai distretti di Bhola e Patuakhali.

Per conoscere meglio l’attività dell’agenzia umanitaria avventista, visita il sito: adraitalia.org

[Foto: Adra International. Fonte Adventist News Network]

Stragi in Sri Lanka. Messaggio di cordoglio della Chiesa avventista asiatica

Stragi in Sri Lanka. Messaggio di cordoglio della Chiesa avventista asiatica

Notizie Avventiste – Pubblichiamo il messaggio di solidarietà della Chiesa avventista in Asia meridionale, dopo i sanguinosi attacchi a Colombo.

“La Chiesa avventista del settimo giorno della Regione Asia-Pacifico meridionale esprime le più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici colpiti dagli orribili attentati avvenuti nella capitale dello Sri Lanka, Colombo, la domenica di Pasqua, 21 aprile. 290 sono i morti e oltre 450 i feriti delle esplosioni che hanno distrutto quattro hotel e tre chiese. Mentre il numero delle vittime continua a salire, i nostri cuori e le nostre preghiere vanno alle famiglie che hanno perso i propri cari e a quelle delle vittime straniere di otto nazionalità le cui vite sono state spezzate da questo atto di terrore indiscriminato.

Siamo tutti figli di Dio e, in questi momenti, la nostra unità e partecipazione sono più che mai necessarie. Ci sentiamo una cosa sola con coloro che sono nel dolore. Come chiesa rifiutiamo ogni forma di violenza e ferocia. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per lo Sri Lanka; invitiamo tutti nel mondo a continuare a pregare per le famiglie i cui cuori sono spezzati, affinché possano riprendersi e guarire.

In quanto figli e figlie di Cristo, è nostro compito essere una via di speranza e di amore per tutti, nella diversità, specialmente nei momenti tragici”.
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[Immagine: Getty’s Image]

Preghiamo per lo Sri Lanka

Preghiamo per lo Sri Lanka

La reazione del Presidente della Chiesa avventista mondiale agli attentati di Colombo.

Notizie Avventiste – “I nostri pensieri sono con le famiglie in lutto per la morte dei loro cari a Colombo, nello Sri Lanka, vittime della terribile e insensata tragedia mortale di questa mattina, in cui sono state prese di mira chiese e altri edifici” afferma Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale, in un messaggio di solidarietà diffuso subito dopo aver appreso delle stragi nella capitale cingalese. Sette kamikaze si sono fatti esplodere tra la gente, il 21 aprile mattina, domenica di Pasqua, per provocare più vittime possibili. Sono 290 i morti accertati.

“Preghiamo per le famiglie e che il ‘Principe della pace’ regni nei cuori di tutti, anche di quelli che commettono questi atti orribili. Sono persone che hanno bisogno della grazia e dell’amore di Dio nei loro cuori per poter andare a Cristo e al suo perdono. Presto Gesù tornerà per portarci in cielo dove non ci sarà più dolore né sofferenza né morte. Condividiamo questa buona notizia e il messaggio dei tre angeli di Apocalisse 12: 6-12 con chiunque” ha concluso il presidente.
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[Immagine: Getty’s Image]

In Colombia Adra offre assistenza a migliaia di migranti venezuelani

In Colombia Adra offre assistenza a migliaia di migranti venezuelani

Oltre 1,1 milioni di persone hanno attraversato la frontiera negli ultimi mesi.

Notizie Avventiste – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) in Colombia assiste, da settembre 2018, migliaia di venezuelani immigrati per sfuggire all’instabilità economica e politica nel loro Paese. Un impegno di oltre 2,5 milioni di dollari, il più grande progetto che l’agenzia umanitaria avventista ha realizzato nel Paese, hanno affermato i dirigenti di Adra Colombia.

I dati ufficiali del governo parlano di oltre 1,1 milioni di venezuelani entrati in Colombia di recente. Costituiscono ormai il 30% della popolazione nelle regioni al confine. Circa il 23% di questi migranti si è stabilito nella capitale, Bogotá, il 41% vive in condizioni irregolari o instabili, ha spiegato Gabriel Villarreal, direttore di Adra Colombia.

“Abbiamo notato che molte delle persone arrivate nel Paese senza documentazione adeguata non hanno accesso alle cure mediche in Colombia per un certo periodo. Abbiamo quindi ideato un progetto che offre assistenza sanitaria gratuita a migliaia di venezuelani”, ha precisato Villarreal.

Finora, lo staff e i volontari di Adra Colombia hanno fornito consulenza medica (visite gratuite, analisi di laboratorio, prescrizione di farmaci) a migliaia di famiglie nelle comunità di migranti di Bucaramanga, a circa 200 chilometri dal confine con il Venezuela, e di Medellin, seconda città più grande della Colombia.

Il personale medico dei due centri sanitari avventisti, in ognuna delle città, si è preso cura di 10.200 persone (5.000 a Medellin e 5.200 a Bucaramanga). Ogni equipe visita circa 500-600 persone al mese. Adra lavora in coordinamento con i servizi sociali di entrambi i Comuni per ricevere segnalazione sui migranti venezuelani bisognosi dei servizi sanitari.

Inoltre, Adra Colombia, grazie a un grande donatore, fornisce prodotti per l’igiene, attrezzatura per cucinare e per l’alloggio. “Quando preparavamo questo progetto, abbiamo notato che i migranti a Bucaramanga avevano un disperato bisogno di prodotti per l’igiene, e dormivano nei parchi e per le strade. Quindi sapevamo che dovevamo andare oltre la sola assistenza sanitaria”.

L’agenzia umanitaria ha già distribuito 2.500 kit per l’igiene di base; 2.500 kit per cucinare, che includono pentole, piatti e utensili; 2.500 kit per gli alloggi, che includono materassi e set di lenzuola. Sono in media 500-600 i kit distribuiti ogni mese; inoltre, le famiglie ricevono anche un dépliant che spiega l’importanza di lavarsi le mani regolarmente, come fare una pianificazione familiare sicura e altro.

“Alcune zone della frontiera con il Venezuela sono state chiuse di recente, e parte dell’afflusso è diminuita” ha spiegato ancora Villareal “Ma ci sono ancora molti in cammino da giorni, nonostante il freddo, per arrivare in Colombia, quindi sappiamo che questi nostri interventi sono ancora necessari”.

Per questo motivo Adra prevede di prolungare il progetto oltre i dodici mesi in scadenza ad agosto. L’agenzia umanitaria ha anche sostenuto altri progetti per aiutare i venezuelani migranti in Colombia tramite campagne di raccolta fondi in tutto il Paese.

[Foto: Adra Colombia. Fonte: Adventist Review]

Ridere. Una ricetta infallibile

Ridere. Una ricetta infallibile

Nel mese nazionale dell’umorismo (aprile) negli Stati Uniti, un medico e ricercatore dell’Università Loma Linda ricorda i benefici delle risate.

Notizie Avventiste – Per l’esperto Lee Berk, le risate producono numerosi benefici quasi sconosciuti. “Ridere è la miglior medicina” afferma il detto, ma in quale misura il nostro organismo ne trae davvero beneficio? Ridere ha un enorme impatto sulla salute mentale e fisica ed è probabilmente la medicina più economica a disposizione, oltre all’aria aperta, al sole o all’esercizio fisico.

Lee S. Berk, vice direttore della Loma Linda University School of Allied Health Professions, è serio sulle risate. Dal 1988, studia gli effetti del ridere sull’organismo e ne ha parlato su diversi media come Time, Usa Today, Forbes e l’Nbc. Nei suoi interventi incoraggia le persone a ridere ogni giorno. Le risate hanno effetti “trivalenti”: possono far sentire bene subito, costruire una buona salute in futuro e aiutare a combattere gli effetti negativi del passato.

Seduto nel suo ufficio pieno di libri di barzellette, ricette di flaconi di risate, barattoli di sorrisi, Berk inizia il mese nazionale dell’umorismo (aprile) rispondendo ad alcune domande più comuni raccolte nella sua ricerca sulla risata. Ecco un estratto.

Domanda: Cosa l’ha portata a dedicarsi alla ricerca sulla risata?
Lee Berk: Quando ho iniziato la mia carriera in ambito sanitario, ho sottolineato l’importanza dei fattori fisici della salute. Maturando nello studio, ho trascorso più tempo a imparare come fattori quali lo stile di vita, la dieta, la gratitudine, la spiritualità, il comportamento e il perdono possono avere un ruolo nel determinare la salute e la malattia.

La mia idea di studiare il ridere è stata ispirata anche dalla Bibbia. In Proverbi 17:22, l’autore scrive: “Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto fiacca le ossa”. Abbiamo qui un riferimento alla medicina integrativa della psico-neuro-immunologia espressa in termini biblici. Questo è stato il punto di partenza e fulcro per la cura della persona nella sua totalità: mente, corpo e spirito. Proprio come le persone depresse hanno una maggiore propensione ad avere un sistema immunitario indebolito, la mia ricerca ha dimostrato che le persone che ridono di cuore possono produrre risposte positive del loro sistema immunitario.

Domanda: Chi è stato il primo ricercatore a considerare le risate come una medicina?
Lee Berk: Il tema fu introdotto per la prima volta quando a un signore, di nome Norman Cousins, fu diagnosticata una malattia autoimmune negli anni ’60. Cousins era il direttore del settimanale The Saturday Review e aveva vissuto in modo molto stressante; così ipotizzò che per poter invertire la prognosi avrebbe dovuto vivere lo stress buono (eustress). Lo incontrai per la prima volta nel 1989, quando venne qui per chiedermi se esistessero degli effetti fisiologici e benefici derivanti dal ridere. A quel tempo, eravamo solo agli inizi di questa ricerca. Avevamo scoperto che quando la gente rideva, il sistema ormonale ne traeva beneficio perché la risata stimola lo stress buono (eustress) e diminuisce lo stress negativo (distress). In realtà ogni processo corporeo ha una conseguenza biologica, sia nel bene sia nel male. Se lo stress può indebolire il sistema immunitario e portare ad ammalarsi, ridere può avere l’effetto opposto, migliorando e ottimizzando i componenti del sistema immunitario e il flusso di sangue, in modo da renderci più resistenti alle “malattie”.

Domanda: In quali modi ridere influenza la salute fisica?
Lee Berk: La risata provoca il rilascio di endorfine, antidolorifico naturale del nostro corpo; serotonina, il nostro antidepressivo naturale; e buoni neuropeptidi, comunicatori chimici. Riduce anche il cortisolo, quindi riduce lo stress, abbassa la pressione sanguigna, aumenta l’assunzione di ossigeno, migliora il sistema immunitario e riduce il rischio di avere malattie cardiache o un ictus. Nell’assistenza sanitaria, spesso racchiudiamo in compartimenti diverse specialità. Abbiamo la fisiologia, la biochimica, l’endocrinologia e la neurologia tutte insegnate separatamente, ma se iniziamo a considerare la persona nella sua totalità, capiamo quanto l’organismo umano sia realmente interconnesso.

Domanda: Come fanno le risate a influenzare la salute mentale?
Lee Berk: La risata innesca la produzione di sostanze neurochimiche fondamentali, come la dopamina, che producono benefici calmanti, sono anti-ansia, ci forniscono piacere e ci fanno sentire gratificati. Aumenta anche la frequenza dell’onda gamma Eeg nel cervello, che sincronizza i neuroni per migliorare la memoria e l’elaborazione cognitiva. La risata ha benefici simili a un esercizio fisico moderato. Aumenta anche la frequenza dell’onda gamma del cervello.

La frequenza gamma è la più alta e interviene nell’elaborazione delle informazioni, nel migliorare la memoria e il ricordo, nella riduzione dello stress. Ora sappiamo, grazie alle neuroscienze, che la frequenza gamma aumenta i livelli cognitivi del cervello.

Oltre a servire come una sorta di antidepressivo nel cervello, ridere produce un’ondata di ormoni che possono far provare gli stessi effetti positivi di un narcotico, ma a differenza dei farmaci oppiacei, le endorfine della risata non creano dipendenza né danni alla salute.

Domanda: Quanto e per quanto tempo bisognerebbe ridere per vederne i benefici?
Lee Berk: La durata della risata non è importante quanto il motivo che ne è alla base. Risate mirate, al contrario di risate nervose o imbarazzate, promuovono il buon colesterolo della lipoproteina ad alta densità (Hdl) e hanno una cascata di cambiamenti fisiologici benefici che favoriscono la felicità: come dopamina, serotonina, endorfine. La felicità è la risposta ottimale del sistema immunitario. Ridi più spesso e quanto serve, finché non ti senti bene!

Sono davvero appassionato di questo lavoro, e mentre la società è sempre più interessata all’influenza dello stile di vita sulla salute, sono ansioso di vedere come continueremo a scoprire la scienza dietro le risate.

Una volta Norman Cousins scrisse: “Di tutti i doni che la natura offre agli esseri umani, le grasse risate devono essere vicine alla cima”. Questo dono di gioia e guarigione è qualcosa che può unirci e permetterci di sperimentare la felicità che Dio vuole che proviamo.
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[Fonte: Janelle Ringer/Loma Linda]

Adra aiuta ad accogliere i rifugiati venezuelani

Adra aiuta ad accogliere i rifugiati venezuelani

Centinaia di persone hanno attraversato la frontiera con il Brasile. Anche l’agenzia umanitaria avventista in Italia partecipa al progetto di soccorso.

Notizie Avventiste – Quando il confine venezuelano con il Brasile è stato chiuso lo scorso febbraio, bloccando gli aiuti umanitari inviati al popolo venezuelano, molti si sono ribellati, specialmente nelle comunità di confine. Gli scontri con l’esercito venezuelano hanno diffuso paura e disperazione.

Centinaia di residenti, molti dei quali avventisti del settimo giorno, hanno attraversato la frontiera con il Brasile, dove sono stati accolti dalle comunità locali nell’area di San Marcos, nello stato di Roraima. Il numero degli abitanti si è improvvisamente moltiplicato.

“Non appena è iniziato il conflitto, abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto e abbiamo iniziato ad aiutare le persone che arrivavano”, ha affermato Aldino Alves, leader locale “Poiché siamo della stessa etnia taurepang, con molti avventisti su entrambi i lati del confine, comunicare e adattarsi non è stato difficile”.

In collaborazione con l’esercito brasiliano, la comunità ha accolto tutti coloro che riuscivano ad attraversare il confine. “Aiutiamo tutti gli immigrati, fornendo loro servizi di base, sicurezza e assistenza” ha dichiarato il comandante della base militare di Paracaima, Antonio Vamilton “E stiamo studiando come aiutarli al meglio”.

Aiuto provvisorio
Con il significativo aumento della popolazione in così poco tempo, i residenti hanno presto esaurito le scorte alimentari e gli alloggi. Per questo, Adra Roraima, in collaborazione con l’esercito brasiliano e altre organizzazioni umanitarie, ha raccolto centinaia di materassi, coperte e una tonnellata di cibo. Ha anche organizzato un gruppo di volontari.

“Abbiamo distribuito provviste per alleviare la fame e la sofferenza delle famiglie” ha affermato un referente dell’Agenzia umanitaria avventista “in modo che sia a loro garantito un minimo di dignità umana”.

Tra i residenti e i rifugiati ci sono molti bambini, donne incinte e anziani, sia brasiliani sia venezuelani, e per loro ricevere assistenza è una benedizione di Dio.

Secondo il presidente della Chiesa avventista del nord-ovest del Brasile, Gilmar Zahn, questo aiuto è fondamentale ma occorre fare molto di più. “Siamo qui con Adra e l’esercito brasiliano per distribuire assistenza di primo soccorso, ma anche per valutare la situazione attuale” ha spiegato “mentre cerchiamo di trovare i mezzi per aiutare tutti i residenti di questa comunità in modo più efficace”.

Anche Adra Italia è impegnata nella risposta a questa crisi, attraverso un progetto del network a favore del Venezuela.

Gli studenti di una scuola avventista raccolgono fondi per le vittime di Christchurch

Gli studenti di una scuola avventista raccolgono fondi per le vittime di Christchurch

I fiori diventano simbolo di luce e colore nelle tenebre.

Notizie Avventiste – Un gruppo di studenti di una scuola avventista neozelandese ha iniziato a raccogliere fondi per le vittime musulmane di Christchurch, uccise mentre erano in moschea. Il desiderio dei ragazzi è dare un messaggio di condivisione dell’umanità e per farlo hanno pensato ai fiori. Il progetto infatti si chiama “La forza dei fiori”.

Amelia Tyrrell, 17 anni, e le sue coetanee del Longburn Adventist College hanno raccolto donazioni dai loro compagni di classe da inviare alle famiglie delle vittime degli attacchi terroristici del 15 marzo.

“Gli attentati erano avvenuti il venerdì pomeriggio” ha spiegato il preside della scuola “e sabato abbiamo riflettuto molto sull’accaduto. Incredulità e shock hanno lasciato il posto a dolore e rabbia, mentre ci muovevamo su un territorio inesplorato. Quando è arrivato il lunedì, ci siamo incontrati come scuola, come facciamo sempre all’inizio di una settimana. Cosa si può insegnare per rispondere a un tale atto di odio? Dopo la riunione in cappella, i rappresentanti degli studenti si sono riuniti e hanno convenuto che l’amore è sempre la risposta migliore”. Hanno quindi deciso di organizzare una giornata di raccolta fondi e l’hanno chiamata “La forza dei fiori”, ispirandosi alle ghirlande e ai bouquet che le persone hanno deposto davanti alle moschee in tutta la Nuova Zelanda.

“È solo un’immagine positiva di come sono gli esseri umani, con tutti questi colori diversi che si distinguono l’uno dall’altro e che sono ancora più belli insieme”, ha affermato Tyrrell.

Mercoledì 20 marzo, ogni studente e membro del personale del Longburn Adventist College ha indossato fiori nei capelli, al collo o stampati su camicie dai colori vivaci, e fatto una donazione.

È stata una giornata volutamente brillante e piena di speranza, in contrapposizione al giorno più buio della Nuova Zelanda, un momento in cui le persone hanno riflettuto sul fatto che tutti noi siamo simili, ha aggiunto Tyrrell.

La giovane ha anche notato che molte delle vittime erano rifugiati e immigrati venuti nel Paese per sentirsi al sicuro. Anche la sua famiglia. “Ci sono stati due attacchi terroristici vicino al luogo dove abitavo nel Regno Unito, e la maggiore presenza della polizia, la paura e l’incertezza su quando sarebbe arrivato il prossimo attacco è stato troppo per noi” ha raccontato Tyrrel “La mia famiglia è arrivata qui 18 mesi fa per scappare da quella sensazione, ma ora è anche qui”.
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[Fonte: Adventist Review. Foto: Warwick Smith]

Alluvione in Indonesia. Aumenta il bilancio delle vittime

Alluvione in Indonesia. Aumenta il bilancio delle vittime

Anche diverse strutture avventiste gravemente danneggiate dalla calamità.

Notizie Avventiste – Le improvvise inondazioni e le colate di fango provocate dalle piogge torrenziali nell’Indonesia orientale hanno distrutto tantissimi edifici e causato 50 morti, 70 feriti e migliaia di sfollati nella città nord-orientale di Sentani, vicina a Jayapura, capoluogo della provincia di Papua. Il numero delle vittime è destinato ad aumentare secondo le autorità locali, mentre continuano le operazioni di ricerca e soccorso.

I soccorritori hanno difficoltà a raggiungere i residenti soprattutto nelle zone sommerse da acqua alta e fango. L’alluvione è arrivato all’improvviso, il 16 marzo, e ha distrutto ponti e strade principali, rendendo difficile il raggiungimento delle zone più colpite. 4.150 residenti sono stati evacuati.

Anche la Chiesa avventista in Papua è stata gravemente colpita. L’ Adventist Aviation Indonesia (Aai) è stato devastato da questo disastro. Il servizio aereo fornisce trasporto, comunicazione e supporto logistico per le missioni della Chiesa e della Papua Adventist Academy. Alcuni membri del personale sono rimasti feriti e le loro case distrutte.

I funzionari governativi hanno avvertito gli abitanti di non lasciare le aree di evacuazione ora che le acque dell’alluvione si sono calmate, perché alberi e rocce ostruiscono strade e ponti.

A Doyo, comunità situata a oltre sette chilometri da Sentani, diversi massi si sono staccati dalle montagne vicine finendo su un complesso residenziale. Tronchi e pietre sono sparsi sulle strade fangose, rendendo la viabilità molto difficile alle squadre di soccorso. Le linee elettriche e di comunicazione sono ancora inutilizzabili.

Adra Indonesia lavora per valutare la situazione, a stretto contatto con le unità amministrative locali in Papua, al fine di identificare le necessità primarie delle comunità colpite e intervenire. Servono pasti pronti, ripari di emergenza, acqua e kit di primo soccorso.

La Chiesa avventista chiede di pregare per la popolazione indonesiana colpita, ma anche per i soccorritori e quanti sono impegnati nell’emergenza.

L’Indonesia è un Paese situato all’interno del cosiddetto Anello di Fuoco che circonda l’Oceano Pacifico. Costituita da 17.000 isole, è considerata una delle nazioni del pianeta più colpita da calamità.
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[Fonte: Adventist Review. Foto: Adra Indonesia]

Ted Wilson invita a pregare mentre il ciclone Idai si abbatte di nuovo sul Mozambico

Ted Wilson invita a pregare mentre il ciclone Idai si abbatte di nuovo sul Mozambico

Al suo primo passaggio, la tempesta ha ucciso almeno 122 persone in Mozambico e Malawi.

Notizie Avventiste – Il presidente della Chiesa avventista mondiale, Ted N.C. Wilson, ha fatto appello alla preghiera per il Mozambico raggiunto di nuovo, ieri in tarda serata, dal ciclone Idai, di categoria 3. Forti venti a 160 chilometri orari hanno spazzato Beira, città portuale dove vivono oltre 500mila abitanti e che ospita la Mozambique Adventist University.

Nell’ateneo avventista era in corso una conferenza internazionale su Bibbia e Missione, quando la tempesta ha colpito per la prima volta il Paese africano, all’inizio della settimana.
“Preghiamo per la popolazione e le chiese in Mozambico, soprattutto per Beira” scrive Wilson sulla sua pagina Facebook “Un grande ciclone sta colpendo l’area, e si rilevano già danni presso l’università”.

Ha anche chiesto di pregare per coloro che nel Paese e in Malawi sono già stati colpiti dal ciclone. Raffiche di vento hanno scoperchiato il tetto di almeno un edificio del campus universitario e causato altri danni, prima che la tempesta di dirigesse verso il mare.

Al suo primo passaggio, il ciclone Idai ha ucciso almeno 122 persone in Mozambico e Malawi, ha riferito The Weather Channel. Come era stato previsto, ora è ritornato e il suo impatto potrebbe avere enormi conseguenze soprattutto nelle zone costiere, sia per le precipitazioni, sia per i venti forti e le mareggiate, affermano gli specialisti.

La Mozambique Adventist University è tra i destinatari dell’offerta che le comunità avventiste del mondo raccoglieranno alla fine di questo primo trimestre del 2019, nell’ultimo sabato di marzo. I fondi contribuiranno ad ampliare la facoltà di scienze della nutrizione.

In seguito al primo passaggio del ciclone, la conferenza biblica è stata sospesa e i relatori e i dirigenti della Chiesa si sono trasferiti in un hotel nella speranza di evitare le onde che secondo le previsioni raggiungeranno un’altezza di almeno 6 metri.

Wilson ha ribadito il suo appello alla preghiera per il Mozambico e il Malawi, così come per il Sudafrica e lo Zimbabwe, Paesi che possono subire le conseguenze del ciclone.

 

[Foto: immagine satellitare della Nasa che mostra il ciclone Idai vicino al Mozambico il 14 marzo 2019. (NASA/Wikipedia)]

Salute mentale a rischio per chi mangia male

Salute mentale a rischio per chi mangia male

Uno studio dell’Università californiana “Loma Linda” conferma il legame tra alimentazione e disturbi mentali.

Notizie Avventiste – Una recente ricerca ha confermato che una cattiva salute mentale è legata a una qualità molto scadente della dieta, indipendentemente dalle caratteristiche dell’individuo quali genere, istruzione, età, stato civile e reddito.

Lo studio, pubblicato il 16 febbraio sull’International Journal of Food Sciences and Nutrition, ha rivelato che gli adulti della California avvezzi a consumare cibi malsani hanno anche maggiori probabilità di manifestare sintomi di stress psicologico, moderato o grave, rispetto ai loro coetanei che seguono una dieta più sana.

Jim E. Banta, professore associato presso la Loma Linda University School of Public Health e autore principale della ricerca, ha spiegato che i risultati sono simili a quelli di studi precedenti, condotti in altri Paesi, che hanno mostrato un legame tra malattia mentale e scelte alimentari non salutari. Ad esempio, è stato riscontrato che l’aumento del consumo di zucchero è associato al disturbo bipolare, mentre il consumo di cibi fritti o contenenti elevate quantità di zucchero e di cereali raffinati è stato collegato alla depressione.

“Questo e altri studi simili potrebbero avere grandi implicazioni per quanto riguarda le cure nella medicina comportamentale” ha affermato il prof. Banta “Forse è giunto il momento di considerare di più il ruolo dell’alimentazione nella salute mentale. Sono necessarie ulteriori ricerche prima di poter rispondere in modo definitivo, ma i risultati finora puntano in questa direzione”.

Il professore ha avvertito che il nesso tra cattiva alimentazione e malattia mentale non è causale. Tuttavia, i risultati dell’università californiana si basano su studi precedenti e potrebbero influenzare la ricerca futura e gli approcci degli operatori sanitari circa il trattamento dei disturbi comportamentali.

Nel loro studio, il prof. Banta e il suo team hanno esaminato i dati di oltre 240.000 sondaggi telefonici condotti tra il 2005 e il 2015 nell’ambito del California Health Interview Survey (Chis). Il Chis include dettagliate informazioni socio-demografiche, sullo stato di salute e sulle abitudini legate alla salute, ed è stato progettato per fornire stime per regioni e i vari gruppi etnici della California.

Lo studio ha rilevato che circa il 17% degli adulti californiani sono a rischio di malattie mentali: il 13,2% con moderato stress psicologico e il 3,7% con grave disagio psicologico.

I risultati del team forniscono “ulteriori prove che le politiche pubbliche e la pratica clinica dovrebbero puntare in modo più esplicito a migliorare la qualità dell’alimentazione tra coloro che lottano con i disturbi mentali” afferma la ricerca “soprattutto tra i giovani, tra quelli con meno di 12 anni d’istruzione e gli individui obesi”.

[Foto: iStock. Fonte: Loma Linda]

 

Antisemitismo in Francia

Antisemitismo in Francia

Le dichiarazioni della Federazione protestante di Francia e dei responsabili dei culti.

Notizie Avventiste – In risposta all’aumento degli atti di antisemitismo in Francia, la Fédération Protestante de France (Fpf) ha espresso “indignazione e profonda preoccupazione”. Sembra infatti che tali atti siano aumentati del 74% nel Paese, nel 2018.

“Il protestantesimo francese ricorda a tutti il legame indissolubile tra ebrei e cristiani e vuole riaffermare che l’antisemitismo è un peccato contro l’uomo e contro Dio”, si legge nella dichiarazione della Fpf, che continua “Per lottare contro ogni forma di antisemitismo, la Federazione invita ogni cittadino, credente o no, a rileggere, scoprire e condividere la dichiarazione fraterna del protestantesimo francese all’ebraismo (inviata il 4 dicembre 2017 alle autorità ebraiche di Francia), una dichiarazione che invita tutti a vivere in fraternità. Infine, desidera esprimere il suo sostegno alla comunità ebraica e ricordarle che è al suo fianco”.

Anche la Conférence des responsables de culte en France (Crcf) ha espresso grande preoccupazione per l’aumento delle dichiarazioni e degli atti di antisemitismo. “Chiediamo alle autorità pubbliche di condannare e perseguire con fermezza questi crimini ed esprimiamo solidarietà alla comunità ebraica e a tutti coloro che sono vittime di tali atti e discorsi di odio”.

La Crcf è nata nel 2010 e riunisce i responsabili di buddismo, cristianesimo (cattolici, ortodossi e protestanti), islam ed ebraismo. Ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza reciproca e contribuire insieme alla coesione della società francese, nel rispetto delle altre scuole di pensiero e nel riconoscimento della laicità come parte del bene comune della società.

[Fonte: Unione avventista franco-belga]

Televisione – Protestantesimo

Televisione – Protestantesimo

Domenica 3 febbraio, alle ore 8.15 del mattino, su Rai 2, la rubrica Protestantesimo manda in onda la replica della puntata dal titolo “In cerca di un porto sicuro”. Nel 1938 una nave carica di rifugiati partiva da Amburgo alla ricerca di un porto sicuro. E oggi?

Per rivedere tutte le puntate andate in onda dal 2013 a oggi: VIDEO

Protestantesimo su Facebook

 

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