Cala la popolarità di Papa Francesco?

Cala la popolarità di Papa Francesco?


Papa Francesco cambia il catechismo della Chiesa Cattolica sul tema della pena di morte, considerata con l’articolo 2267 inammissibile in ogni caso, ma cala la popolarità del Pontefice in Italia, almeno secondo un sondaggio Demos. Prendendo spunto da un commento su Repubblica del sociologo Ilvo Diamanti, ne parliamo con il vaticanista Luigi Sandri, del mensile Confronti.

Leggiamo insieme: “La Chiesa immobile – Francesco e la rivoluzione mancata”

Leggiamo insieme: “La Chiesa immobile – Francesco e la rivoluzione mancata”


In questo numero di “Leggiamo insieme” Roberto Vacca intervista il professor Marco Marzano, docente dell’Università di Bergamo, autore del libro: “La Chiesa immobile – Francesco e la rivoluzione mancata” (ed. Laterza).

Il messaggio spirituale di papa Francesco e soprattutto il suo linguaggio rappresentano novità importanti nello scenario religioso globale. Ma il pontefice è stato in grado di riformare la Chiesa e dare inizio a quella grande trasformazione che tanti cattolici e una parte dell’opinione pubblica laica attendevano con trepidazione? In questi primi cinque anni di pontificato, si è parlato di Francesco come di un rivoluzionario, interessato a cambiare radicalmente la Chiesa. È davvero così? I grandi nodi che qualunque riformatore cattolico deve affrontare sono la riforma della Curia, la dottrina morale e della sessualità, il celibato obbligatorio per il clero e il ruolo delle donne. Su ciascuno di questi punti, il libro ricostruisce le istanze di cambiamento e le risposte di Francesco. Il bilancio del papato su tutti questi fronti è decisamente deludente, e del resto riformare la Chiesa è complicato, rischioso e in definitiva inutile: l’organizzazione gode di una salute discreta, almeno fuori dall’Europa; nel vecchio continente, essa soffre di un declino simile a quello di tutte le altre grandi istituzioni religiose. La causa è un processo di secolarizzazione che non può essere arrestato da qualsivoglia riforma. In questa situazione, appare preferibile mantenere intatta la tradizionale fisionomia clericale e centralizzata dell’organizzazione, concentrando l’attenzione, anche mediatica, sui temi sociali ed economici: in questi ambiti, il papa e i gerarchi cattolici non hanno alcuna responsabilità diretta e perciò mai verranno chiamati a rispondere. Un bilancio lucido e controcorrente su una delle figure chiave del nostro presente. (dal sito laterza.it)

Editoriale Diritti e Libertà Religiosa – Ius soli, proteste in Iran e discorso di papa Francesco al Corpo diplomatico

Editoriale Diritti e Libertà Religiosa – Ius soli, proteste in Iran e discorso di papa Francesco al Corpo diplomatico


Nell’editoriale di oggi il pastore Davide Romano, direttore del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° Giorno, commenta le ultime notizie in merito allo ius soli, alle proteste anti-regime in Iran e al discorso di papa Francesco al Corpo diplomatico.

Sfogliando il giornale: mai piu’ sigarette in Vaticano

Sfogliando il giornale: mai piu’ sigarette in Vaticano


In questo numero di Sfogliando il giornale parliamo di un fatto di cronaca riportato da tutti i media, prendendo spunto da un articolo del Corriere della Sera: “Mai più sigarette in Vaticano – La scelta del Papa”. Si legge nell’articolo: “Il blocco, che scattera’ a gennaio 2018, e’ stato deciso da papa Francesco: «Fanno male alla salute», questa la motivazione. Nonostante le sigarette vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano ad un prezzo scontato siano fonte di reddito per la Santa Sede, «nessun profitto puo’ essere legittimo se mette a rischio la vita delle persone» ha sottolineato il direttore della sala stampa vaticana Greg Burke, riportando la volonta’ del Pontefice. La Chiesa non ha finora condannato l’uso del tabacco in se’ ma il suo «eccesso». E nel passato ci sono stati Papi, come Pio IX, che hanno fatto uso del tabacco”.

Affrontiamo questo argomento con il professor Giacomo Mangiaracina, presidente dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione e direttore responsabile della rivista Tabaccologia.

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