Dopo la Pentecoste di sangue in Nigeria e le recenti profonde divisioni che si sono verificate nella Chiesa ortodossa russa, è ancora possibile auspicare il dialogo ecumenico e interreligioso? Roberto Vacca lo ha chiesto a Erica Sfredda, presidente del SAE, Segretariato Attività Ecumeniche, un'associazione interconfessionale di laiche e laici per l'ecumenismo e il dialogo a partire dal dailogo ebraico-cristiano.
La seconda parte dell'intervista verte sulla sessione estiva del SAE: infatti dal 24 al 30 luglio si svolgerà ad Assisi la 58a Sessione di formazione ecumenica dal titolo "In tempi oscuri, osare la speranza. Le parole della fede nel succedersi delle generazioni". Il tema della comunicazione della fede tra le generazioni verrà quest’anno approfondito con una particolare attenzione al difficile tempo di cambiamento in atto: quali parole di speranza sappiamo trasmettere?
Quali sono le modalità, i limiti e le potenzialità del maestro di vita? Seguii il dialogo con la dottoressa Alfia Milazzo della Fondazione La Città Invisibile.
Nell' intervista estratta dalla diretta del 03 maggio 2022, Claudio Coppini e Roberto Vacca affrontano alcuni temi di attualità con Francescomaria Tedesco, filosofo del diritto e della politica, docente all'Università di Camerino e autore di diversi saggi.
Tra i temi trattati: bufera sull'Italia dopo l'intervista a Lavrov su Rete 4; per Conte Draghi deve riferire in Parlamento contrfo l'escalation militare; l'intervista al Papa sulla guerra in Ucraina.
Riprendiamo lo studio delle parashot con David Zebuloni, giornalista italiano in Israele corrispondente estero per conto di Libero quotidiano. La porzione della Torah presa in esame è quella di Metzorah che presenta delle impurità che colpiscono la pelle, come la lebbra. Una impurità esteriore che è conseguenza di una impurità interiore: la maldicenza.
A partire da una storia che hanno raccontato i giornali, e con l’aiuto di alcuni testi biblici, la pastora avventista Liudmila Biscardi ci parla dell’importanza delle parole che incoraggiano, che danno vita.
Qual è il modo migliore per stare vicino a una persona affetta da una malattia incurabile? Una domanda che rivolgiamo alla dottoressa Francesca Brandolini, responsabile Area Psicologia di Vidas.
Vidas è un’associazione di volontariato laica, fondata a Milano nel 1982. Offre assistenza sociosanitaria gratuita alle persone affette da malattie inguaribili a domicilio, in degenza e day-hospice (info: www.vidas.it
Un'arma vincente nella risoluzione dei conflitti è riuscire a cogliere l'istanza dell'altro e porre attenzione alla comunicazione che l'interlocutore vuole farci arrivare. Un bravo educatore sa ascoltare e sa andare oltre le parole. Poni attenzione ai consigli della dottoressa Alfia Milazzo.
"Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli” (Giov. 15:1-8).
Siamo quasi assuefatti nel vedere come le cose dette da una persona vengano spesso dalla stessa contraddette o negate nel giro di poco tempo. La politica fa da capofila. Ma non bisogna per questo crearsi un alibi; ormai è un comportamento diffuso anche nelle situazioni personali di ogni giorno come in famiglia, nei rapporti di lavoro, nelle storie d’amore e nella vita sociale; le notizie di attualità lo confermano. Se alla parola sconfessata aggiungiamo anche i pettegolezzi, l'invidia e la maldicenza o, addirittura, la calunnia e la diffamazione ecco che il quadro è completo. Cosa non farebbe la persona egocentrica pur di eliminare qualunque concorrente anche più meritevole, più capace, più onesto? Questa parola crea corruzione; uccide la verità e i rapporti interpersonali. Per cambiare le cose, però, chi ascolta deve esprimere disapprovazione per tali comportamenti, reagire, prendersi le proprie responsabilità e farle assumere anche a chi parla.
La Bibbia conferma: “L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male” (1 Corinti 13:4,5). – “Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta” (Efesini 4:29).
Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.
Ultimo appuntamento del nostro ciclo sulla preghiera cristiana. Un vero e proprio percorso spirituale e pratico a cura di Raffaele Battista, professore alla Facoltà avventista di teologia di Firenze. Lo scopo di questo ciclo di programmi è di sviluppare una riflessione ampia su uno dei punti centrali della vita cristiana. In questo ventiduesimo appuntamento il professor Battista ci parlerà de «La preghiera per i nostri nemici» (terza parte).
Introduzione: Roberto Vacca
Letture: Claudio Coppini