Il pastore avventista Mihai Bumbar ci guida nel commento di Matteo 6,14-15: “Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”. A partire da questo testo riflettiamo su vari aspetti del perdono.
Secondo un recente sondaggio Demos circa 9 italiani su 10 denunciano un senso di preoccupazione per la guerra a Gaza, che sentono vicina, incombente. Il tema dell’insicurezza torna spesso nelle analisi sociologiche degli italiani. Claudio Coppini e Roberto Vacca ne parlano con il pastore avventista Michele Abiusi, prendendo spunto dalle famose parole del sermone profetico di Gesù in cui Gesù parla di "guerre e rumori di guerre" come fattore di insicurezza globale. La Storia è nelle mani di Dio che avrà l’ultima parola, ci dice Gesù, ma noi viviamo nel tempo delle "penultime" parole, quelle pronunciate dall’uomo, con cui esercita (male) la sua libertà.
Nella seconda parte parliamo di un altro elemento di (apparente) incertezza, il perdono di Dio. Da una parte infatti leggiamo testi come quello sul peccato imperdonabile contro lo Spirito (Lc 12:8-12), e dall’altra troviamo altri brani che celebrano la grazia sovrabbondante di Dio: "Qualunque cosa il cuore ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa" (1 Giov 3:20).
A partire da una storia breve di Borges, che riprende l’episodio biblico di Caino e Abele, e passando poi per un evento doloroso accaduto di recente, il pastore Luca Faedda, responsabile per il Centro Italia dei Ministeri Avventisti per la Gioventù, ci invita a riflettere sulla natura miracolosa del perdono.
Mario Calvagno commenta il testo di Matteo 18:21-35. Pietro chiede a Gesù se debba perdonare fino a sette volte qualcuno che gli abbia fatto un torto. Il Maestro risponde “fino a settanta volte sette”. Ma dalla parabola che racconta subito dopo, si evince che non è questione di numeri…
Portare la croce è preceduto da scelte e azioni: andare dietro al maestro, rinunciare a sé stessi, prendere la propria croce, seguirLo. La croce non è accettare la sofferenza, il dolore… con rassegnazione ma far morire il proprio io, le proprie ragioni, il proprio orgoglio come fece Gesù che spogliò sé stesso e si fece servo. La croce di Gesù causò la Sua morte ma portò a noi la vita.
Un bambino musulmano, a 9 anni, viene mandato in una scuola di formazione per kamikaze, ma non permette ai suoi educatori di intaccare il suo cuore. Una storia tragica ma piena di speranza raccontata da Angelica Edna Calò Livnè di Beresheet LaShalom.
Il pastore avventista tirocinante Alessandro Butera ci invita a riflettere sui benefici e sull’importanza del perdono a partire una storia che ci racconta il Vangelo secondo Matteo, introdotta da queste parole: «Allora Pietro si avvicinò e gli disse: “Signore, quante volte perdonerò mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?”. E Gesù a lui: “Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”» (Matteo 18:21-22).
Nel corso della trasmissione in diretta del 13 dicembre 2022, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Vasili Makarchuk, di nazionalità ucraina, responsabile di Adventist World Radio (AWR) per la zona europea (AWR è il network radiofonico mondiale avventista a cui è affiliato anche il circuito radiofonico italiano RVS).
Vasili ci parla della condizione dei suoi familiari in Ucraina, ma anche delle tante persone che soffrono sotto i bombardamenti e il freddo. Si può continuare ad avere rapporti fraterni in un contesto di violenza e di crimine? Quale auspicio è possibile fare in questo drammatico Natale? Intanto la Chiesa avventista e le altre chiese cristiane si spendono per aiutare chi è in difficoltà, con i pastori che rischiano per questo la vita, sapendo che non esistono nazionalità e razze, ma che siamo tutti figli di Dio. E questo è forse il messaggio più eversivo che si possa dare in tempo di guerra, e non è un caso che le chiese si riempiono di gente mai vista prima.
Nel corso della trasmissione in diretta del 13 dicembre 2022, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Vasili Makarchuk, di nazionalità ucraina, responsabile di Adventist World Radio (AWR) per la zona europea (AWR è il network radiofonico mondiale avventista a cui è affiliato anche il circuito radiofonico italiano RVS).
Vasili ci parla della condizione dei suoi familiari in Ucraina, ma anche delle tante persone che soffrono sotto i bombardamenti e il freddo. Si può continuare ad avere rapporti fraterni in un contesto di violenza e di crimine? Quale auspicio è possibile fare in questo drammatico Natale? Intanto la Chiesa avventista e le altre chiese cristiane si spendono per aiutare chi è in difficoltà, con i pastori che rischiano per questo la vita, sapendo che non esistono nazionalità e razze, ma che siamo tutti figli di Dio. E questo è forse il messaggio più eversivo che si possa dare in tempo di guerra, e non è un caso che le chiese si riempiono di gente mai vista prima.
Il primo capitolo della lettera ai Colossesi scritta dall'apostolo Paolo, ci fornisce un quadro di ciò che Gesù rappresenta per l'intero Universo. Egli ha creato ogni cosa ed ha operato attraverso la sua carne la riconciliazione dell'uomo con Dio.