Impegno e riscatto dei deboli nell’esperienza di una comunità parrocchiale

Impegno e riscatto dei deboli nell’esperienza di una comunità parrocchiale


Nel corso della trasmissione in diretta su RVS dell’ 11 dicembre 2023, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Maurizio Bassetti, autore di un recente saggio dal titolo "Essere Chiesa nel post-Concilio. La Comunità parrocchiale di Vingone a Scandicci, con parroco Fabio Masi (1964-1982)", Pacini editore.

La Comunità parrocchiale di Vingone, nata nel 1965 in un quartiere popolare di Scandicci, fu guidata fino al 1982 da Fabio Masi che accolse le innovazioni del Concilio Vaticano II con entusiasmo e impostò la sua pastorale cercando di seguirle e creando una comunità di fede, che iniziò da subito a sperimentare nuove forme di prassi ecclesiale. 

In carcere ho scoperto di avere un «lato onlus»

In carcere ho scoperto di avere un «lato onlus»


"Sono forzatamente ospite delle patrie galere da quasi un anno e mezzo. Ho 57 anni, due figli, di 26 e 30, che vivono a Milano. Esercito la professione di ragioniere commercialista e revisore legale da oltre 35 anni e – pur lavorando con imprese di tutta Italia – non ho mai abbandonato la mia Palermo. Da libero osservatore privilegiato di un mondo a me sconosciuto fino a ieri, mi rendo conto di quanto siano distanti le carceri dai pensieri dei cittadini liberi. Sin dalle prime settimane della mia detenzione ho scoperto di avere un «lato onlus»: mi impegno quotidianamente per supportare i compagni di sventura in svariate attività ove è necessaria una minima conoscenza giuridica di base, che possiedo, e che metto a disposizione degli altri: una differenza che non trasformo in indif­ferenza, cosa purtroppo molto dif­fusa.In futuro mi farò promotore di un soggetto non profit che avrà come scopo principale la dif­fusione della conoscenza del mondo delle carceri, dove la funzione rieducativa dovrebbe avere più spazio. Grazie al carcere quindi ho conosciuto – a ben 57 anni, non è mai troppo tardi – un nuovo spazio di me stesso: aiutare gli altri. Ho anche avuto la possibilità di conoscere le attività del Terzo settore per il mondo penitenziario: ammirevole il quotidiano impegno degli operatori delle organizzazioni che si dedicano, tra mille ostacoli, a un mondo costruito dalla fragilità".

Questo è l’inizio di una lettera che Ludovico Collo ha inviato dal carcere di Caltanissetta al Corriere della Sera e che è stata pubblicata il 5 dicembre scorso. Questa testimonianza ci offre la possibilità di interrogarci con Giuseppe La Pietra sul senso della detenzione e sulla possibilità di riscatto umano all’interno del carcere. Giuseppe La Pietra è coordinatore delle attività formative in carcere dell’ente di formazione Cefal-Emilia Romagna  e membro del coordinamento della pastorale carceraria della Diocesi di Parma

Il riscatto è possibile, a partire dallo stupore

Il riscatto è possibile, a partire dallo stupore


Nuova puntata di “Io e gli altri”,  con Claudio Coppini e Roberto Vacca, rubrica curata e condotta dallo psichiatra e poeta Giovanni Varrasi.

Anche di fronte a gravi ferite emozionali, il riscatto è possibile – ci dice il dottor Varrasi – come dimostra l’esperienza di Marcel Jacobs.  Il riscatto deve comprendere anche il recupero dello stupore per la vita, una caratteristica dei bambini che in una certa misura può e deve proseguire nell’età adulta.

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