Il Messaggero Avventista – Marzo 2019

Il Messaggero Avventista – Marzo 2019


In un mese particolare come quello di marzo, una buona parte della rivista è dedicata alla donna. Lo strillo di copertina “GRANDE È LA TUA FEDE – L’immagine di Dio nella donna” richiama sia l’editoriale del direttore “Dio Padre e Madre – Una teologia senza pregiudizi” sia gli articoli “Nella mente, nel corpo, nell’anima, il tormento” della pastora Abigaela Trofin, “Forza e dignità delle donne” della pastora valdese Letizia Tomassone, “Il ministero femminile – L’atteggiamento di Gesù” del pastore Michele Abiusi e di Claudio Gherardi, “La violenza non è amore – Fermiamola insieme” di Roberta Vittori. Come sempre, possiamo leggere sul mensile ancora altri interessanti articoli e notizie di vario genere.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro, caporedattore e redattrice di RVS Roma, intervistano il pastore Saverio Scuccimarri, direttore de “Il Messaggero Avventista” e responsabile della redazione religiosa della casa editrice ADV.

Leggiamo insieme – Esperienza. Filosofia e storia di un’idea

Leggiamo insieme – Esperienza. Filosofia e storia di un’idea


In questa puntata Roberto Vacca intervista il professore Andrea Tagliapietra, autore del libro: Esperienza. Filosofia e storia di un’idea. (Editore Cortina Raffaello)

Sinossi del libro:
Interrogando la storia dell’idea di esperienza da Talete alla filosofia contemporanea, come Andrea Tagliapietra fa in questo libro, è possibile imbattersi in una singolare scoperta, ovvero nel nesso fra l’esperienza e l’attenzione. I neuroscienziati, però, ci avvisano che la soglia d’attenzione dell’uomo – una manciata di secondi – è scesa, negli ultimi anni, pericolosamente al di sotto di quella del pesce rosso. Oggi l’intelligenza, dai test d’ingresso all’università alla velocità che chiediamo ai nostri computer, fino ai quiz televisivi e alle decisioni di manager e politici, si misura sulla rapidità della risposta, mentre chi esita fa la figura dello stupido, del “ritardato”, di colui che va scartato e non è all’altezza. Eppure senza esitazione non c’è attenzione e, quindi, neppure quell’esperienza che ci consente di abitare il mondo e, in prospettiva, anche di potercene prendere finalmente cura.

Leggiamo insieme – Dire quasi la verità. Per una filosofia del linguaggio religioso

Leggiamo insieme – Dire quasi la verità. Per una filosofia del linguaggio religioso


In questa puntata Roberto Vacca intervista il professore Enrico Cerasi, autore del libro: Dire quasi la verità. Per una filosofia del linguaggio religioso. (Editore CNx)

Sinossi del libro:
Il saggio mostra come la cultura moderna abbia progressivamente tentato d’immunizzare il discorso teologico dalla metafora e in generale da ogni forma di ambiguità linguistica, allo scopo di creare un linguaggio che fosse il più possibile esatto, oggettivo. Ma la metafora è presente in tutta la teologia, in quella antica come in quella che la nega. È l’atto immaginativo che precede ogni discorso sul rapporto tra Dio e l’uomo. Si tratta dunque di avviare un discorso sul ruolo della metafora nel tentativo umano di “dire Dio”, misurando da questo punto di vista la differenza tra la Scrittura e la storia della teologia occidentale.

Leggiamo insieme – Manuale di spiritualità anabattista: giungere fino alla radice

Leggiamo insieme – Manuale di spiritualità anabattista: giungere fino alla radice


In questa puntata Roberto Vacca e Claudio Coppini intervistano il pastore della Chiesa evangelica riformata in Svizzera (Eers) di Firenze, Raffaele Volpe, autore del libro: Manuale di spiritualità anabattista: giungere fino alla radice. (Editore GBU)

Sinossi del libro:
In un tempo in cui c’è un forte bisogno di spiritualità, gli anabattisti ci offrono un modello praticabile. Un paradigma che ci propone uno stile di vita alternativo a quello attuale fondato spesso sul narcisismo, la violenza e il consumismo. Uno stile di vita che ha inizio con l’abbandonarsi a Dio, nella serena fiducia che ponendo nelle mani di Dio la propria vita, nulla ci mancherà. Da qui segue il coraggio di una fede personale pronta a correre il rischio della coerenza. Una fede personale, ma non privata, vissuta in una comunità di uomini e di donne liberi e responsabili.

Leggiamo insieme – Il rischio di educare

Leggiamo insieme – Il rischio di educare


In questa puntata Roberto Vacca intervista Lamberto Bertolé, curatore del libro Il rischio educativo. Storie di adolescenti e adulti in relazione (Laurana Editore), presentato recentemente al CECSUR (Centro Culturale di Scienze Umane e Religiose) a Firenze.

Sinossi del libro:
Il lavoro educativo è un viaggio in mare aperto: muove da presupposti pedagogici, si fonda sulla professionalità e sulla mano salda degli educatori, ma avviene nell’”aperto” della relazione, fatta di imprevisti, di rischio, di coraggio, di cadute e riscatto, di occasioni che spesso consentono ai ragazzi di dare una svolta decisiva a un destino altrimenti già segnato. La relazione educativa è fatta in modo sostanziale anche di linguaggio. Racconti, scambi, scontri. E del reciproco delle parole: il silenzio, anch’esso da interpretare. Questo libro raccoglie le storie, scritte da educatori ed educatrici, di adulti, ragazzi e ragazze che hanno affrontato insieme quel viaggio. Non vuole offrire strumenti ma punti di orientamento per non smarrire la rotta.

Leggiamo insieme – Critica alla teologia politica

Leggiamo insieme – Critica alla teologia politica


In questa puntata Roberto Vacca intervista il prof. Massimo Borghesi, docente di Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Perugia, autore del libro Critica della teologia politica. Da Agostino a Peterson. La fine dell’era costantiniana (Marietti Editore), presentato recentemente al CECSUR (Centro Culturale di Scienze Umane e Religiose) a Firenze.

Sinossi del libro:
Dopo il crollo delle “Twin Towers” a New York, l’11 settembre 2001, il “ritorno della religione” sulla scena mondiale ha coinciso con un conflitto teologico-politico che non si è ancora spento. Dall’avanzata dei settori radicali dell’Islam, alla reazione teocon, ai settori ultraortodossi in Israele, all’induismo nazionalista, il vento del “Dio degli eserciti” è chiamato ad alimentare il fuoco di identità antagoniste. Lo “scontro di civiltà” diviene uno scontro “teologico-politico”. La critica all’integralismo trova il suo modello originario nel cristianesimo il quale, con il Concilio Vaticano II, riattualizza l’antico paradigma paleocristiano culminante nella “Città di Dio” di Agostino.

Leggiamo insieme – Contingenza e necessità nella ragione politica moderna

Leggiamo insieme – Contingenza e necessità nella ragione politica moderna


In questa puntata Roberto Vacca intervista il prof. Carlo Galli, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Bologna, autore del libro Contingenza e necessità nella ragione politica moderna (Editori Laterza), presentato recentemente al CECSUR (Centro Culturale di Scienze Umane e Religiose) a Firenze.
Sinossi del libro:
Un viaggio originale e intenso attraverso la ragione politica moderna, colta nei suoi momenti cruciali, tra genesi e crisi (Machiavelli, Gentili, Hobbes, i controrivoluzionari cattolici, i maestri della Scuola di Francoforte, Voegelin). Un libro che aiuta a capire, con radicalità teorica, le trasformazioni e le derive della politica contemporanea. La grande questione del pensiero politico moderno è quella di pensare e tentare di ordinare la contingenza (il disordine storico, ma anche la nuova libertà mondana del soggetto). A partire dal razionalismo di Hobbes, la contingenza è stata ritrascritta dalla ragione politica moderna all’interno dell’orizzonte della necessità e della legalità, facendo dell’analisi realistica e senza agganci alla tradizione dell’individuo e delle sue interazioni una risorsa per legittimare un nuovo ordine artificiale. Tuttavia, questa rimozione della contingenza non riesce a eliminarne del tutto le tracce, che permangono nella necessità come sua interna contraddizione.

Leggiamo insieme – Marmellata di prugne gialle

Leggiamo insieme – Marmellata di prugne gialle


In questa puntata Roberto Vacca intervista Rolando Rizzo, autore del libro Marmellata di prugne gialle.
Sinossi del libro:
Un vecchio pastore evangelico, terzomondista, gandiano, mandeliano, universalista, fautore dell’accoglienza senza se e senza ma in nome della fraternità universale, si ritrova in manette accusato di un delitto perpetrato a danno di un ragazzo di colore per motivi passionali, sospettato prima di omosessualità, poi di gelosia. Un giovane avvocato e un commissario di polizia fuori dagli schemi cercano di sbrogliare la matassa scoprendo un sottobosco sciocco e sublime, vitale e sorprendente, che appassiona e meraviglia: alzano il velo sull’universo ignoto delle confessioni religiose di minoranza, oasi di rinnovamento e di libertà, isole di anticonformismo e di coraggio, grotte di settarismo. Ambientato in una sanguigna cittadina romagnola, Marmellata di prugne racconta ciò che muove gli umani da sempre verso il peccato e la redenzione. La paura, il pregiudizio, lo spazio vitale, un posto visibile nella massa anonima, l’amore impossibile, la necessità della consapevolezza e il dolore che porta con sé. In questo racconto che fruga e trova oltre le apparenze, i protagonisti sono gli insospettabili della porta accanto: il pastore Ruocco e il ruandese Jesus che trova in Italia chi lo avvelena, dopo essere sopravvissuto ai machete Hutu che hanno sterminato la sua famiglia, ad una fuga rocambolesca che lo ha portato in Uganda, in Zaire, in Tanzania, in Libia e ultimo approdo al largo delle coste siciliane, costretto in acqua da scafisti criminali armati di Kalashnikov. L’autore, nel raccontare, come in tutte le sue opere, utilizza il taglio poetico nella convinzione espressa in una sua lirica secondo cui: La poesia è lo spontaneo straboccare di sentimenti possenti, un microscopio del cuore che scopre capolavori meravigliosi nelle cose trascurate. Il poeta è un bambino che si meraviglia della vita che pulsa in ogni filo d’erba, un eterno innamorato di ciò che cela ogni respiro.

Leggiamo insieme – Tracciare la rotta. Come orientarsi in politica

Leggiamo insieme – Tracciare la rotta. Come orientarsi in politica


In questa puntata Roberto Vacca intervista Marco Bontempi, docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Firenze, in occasione della presentazione del libro Tracciare la rotta. Come orientarsi in politica di Bruno Latour (Raffaello Cortina Editore) organizzata dal CECSUR (Centro Culturale di Scienze Umane e Religiose).

Sinossi del libro:
L’ipotesi di Latour è che non si possono comprendere le posizioni politiche degli ultimi cinquant’anni se non si attribuisce un posto centrale alla questione del clima e della sua negazione, di cui Donald Trump non è che il simbolo più conosciuto. È questo che spiega l’esplosione delle ineguaglianze, l’ampiezza della deregulation, la crescita del populismo. Siamo entrati nell’epoca di un profondo disorientamento, che vede la terra sottrarsi a noi umani come terreno di vita, reagendo alle nostre azioni con sconvolgimenti climatici globali. Per contrastare tale politica, occorre tracciare una nuova rotta e dunque disegnare una mappa delle posizioni imposte da questo nuovo paesaggio, avendo come obiettivo un mondo diversamente abitabile per sé e per i propri figli.

Leggiamo insieme: Renato Coèn l’uomo privato, l’uomo pubblico

Leggiamo insieme: Renato Coèn l’uomo privato, l’uomo pubblico


In questo numero Roberto Vacca intervista Luciana Coèn, autrice del libro: Renato Coèn l’uomo privato, l’uomo pubblico, Editore Masso delle Fate.

Un rapporto padre-figlia complesso, vissuto con un senso di incompletezza, quasi di pudore nella manifestazione dei sentimenti, che grazie a numerosi documenti ed alle testimonianze di coloro che hanno conosciuto e frequentato Renato Coèn viene ripercorso ed osservato con occhi nuovi.
A ottanta anni dalla promulgazione delle leggi a difesa della razza italiana, Luciana Coèn dipinge un ritratto intenso del padre che si sofferma non solo sulla vita familiare, ma anche sull’aspetto pubblico di un uomo che con i suoi studi è diventato un punto di riferimento nel campo della pedagogia italiana.

Leggiamo insieme: Shoah, Ruanda due lezioni parallele

Leggiamo insieme: Shoah, Ruanda due lezioni parallele


In questo numero Roberto Vacca intervista Niccolò Rinaldi, autore del libro Shoah, Ruanda due lezioni parallele, Editore Giuntina.
“Memoria”, “unicità”, “mai più”: moniti che dopo la Shoah vengono messi in discussione dal Ruanda del 1994, un genocidio dei nostri tempi, il primo della società globale. Il massacro di oltre 800.000 tutsi e hutu moderati non è mai stato un “conflitto tribale”, come all’epoca qualcuno provò a definirlo, ma un genocidio che ripercorre molte delle modalità dello sterminio nazista degli ebrei, di cui è un “figlio maggiore”. Dal cuore dell’Europa al cuore dell’Africa, la meccanica dei due genocidi si può confrontare in un percorso in venti “stazioni”, con somiglianze stridenti e alcune differenze, comprese le responsabilità di una parte dell’Occidente che in Ruanda, cinquant’anni dopo la Shoah, si ritrova meno sicuro dei suoi antidoti politici e culturali che considerava acquisiti. Le due lezioni parallele sono un percorso a specchio ricco di riscontri inaspettati e inquietanti, che rende ancora più attuale la terribile lezione della Shoah e svela menzognee ipocrisie del nostro tempo.

Il Messaggero Avventista – Gennaio 2019

Il Messaggero Avventista – Gennaio 2019


Come ogni mese, ritorna l’appuntamento con il pastore Saverio Scuccimarri, direttore della testata Il Messaggero Avventista. Insieme a lui commentiamo i principali articoli contenuti nel nuovo numero della rivista del mese di gennaio 2019. In studio, Mario Calvagno e Carmen Zammataro. Per informazioni e abbonamenti visitare il sito www.ilmessaggeroavventista.it

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