Facciamo il punto dopo un anno di Emergency a Castelvolturno

Facciamo il punto dopo un anno di Emergency a Castelvolturno


In questa nuova puntata di Radio-Emergency i due conduttori, Nicola Garcea, storico volontario dell’associazone fondata da Gino Strada, e Claudio Coppini di Radio RVS Firenze, intervistano Loredana Carpentieri – che fino a dicembre scorso ha svolto il compito di mediatrice culturale a Castelvolturno nell’ambito del progetto di Emergency – e Sergio Serraino, attuale coordinatore del progetto. Un interessante e in certi momenti toccante racconto, il loro, sulle situazioni di un territorio complesso e degradato che vede tante persone, di diverse nazionalita’, socialmente e culturalmente fragili e facilmente sfruttabili. Loredana adesso opera a Milano dove e’ partito il progetto con il Politruck

L’ingresso dell’Ambulatorio a Castel Volturno

Il Poliambulatorio di Emergency a Sassari compie un anno

Il Poliambulatorio di Emergency a Sassari compie un anno


In questa puntata di Radio-Emergency riprendiamo a parlare del Programma Italia e questa volta “voliamo” nella bellissima Sardegna, per parlare con Sara Chessa, infermiera e referente del Progetto del Poliambulatorio di Emergency a Sassari. Un’occasione interessante per i conduttori, Nicola Garcea, Claudio Coppini e Roberto Vacca alla regia, per parlare di questo progetto locale di Emergency, ma anche della situazione immigrazione che ha visto nel 2016 toccare i 180.000 arrivi in Italia con un incremento del 20 per cento rispetto all’anno precedente. A Sassari, l’ambulatorio di Emergency, come ci spiega Sara in collegamento telefonico, offre da un anno gratuitamente cure di medicina di base e servizi di orientamento socio-sanitario. I mediatori dell’associazione sono sempre presenti e disponibili per aiutare chi ne abbia bisogno ad accedere alle cure del Servizio sanitario nazionale. Anche in Sardegna, infatti, numerose persone non hanno accesso a cure di cui hanno diritto. Sono migranti, stranieri, persone indigenti che a causa di difficolta’ linguistiche, della paura di essere denunciati o della scarsa conoscenza dei propri diritti, non riescono a orientarsi nel nostro sistema sanitario e a ottenere quindi l’assistenza di cui hanno bisogno e che e’ un loro diritto. Per questo, oltre a offrire le cure di base tramite i medici di Emergency, i mediatori presenti allo Sportello – come anche nelle altre strutture del Programma Italia – svolgono attivita’ di consulenza e orientamento socio-sanitario, si occupano delle pratiche per il rilascio del codice Stp (Straniero temporaneamente presente, che garantisce anche agli stranieri non regolari l’accesso al Servizio sanitario pubblico), accompagnano i pazienti che necessitino di esami o visite presso le strutture pubbliche, svolgono attivita’ di monitoraggio del territorio per individuare sacche di disagio o di negazione dei diritti in cui intervenire, e collaborano con istituzioni e associazioni locali.

Diario Afghanistan: il nuovo Centro di maternita’ di Annabah

Diario Afghanistan: il nuovo Centro di maternita’ di Annabah

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In questa puntata speciale di Radio-Emergency, i due conduttori Nicola Garcea, storico volontario di Emergency, e Claudio Coppini, di RVS, hanno l’opportunita’ di avere in collegamento telefonico Luca Radaelli, responsabile di Emergency-Afghanistan per otto anni e anche conoscitore profondo della realta’ afgana per il fortissimo legame che lo lega a quella terra e a quelle popolazioni.
Grazie alla presenza di Luca, proviamo a costruire una visione piu’ ampia possibile di quel Paese e di questa guerra che iniziata nel 1978, non ha mai avuto fine. Ma con lui vogliamo parlare anche di quest’ultima sfida vinta da Emergency: il nuovo Centro di maternita’ di Annabah. E Andrea parte con uno slancio di giustificata fierezza: “che il nuovo Centro che stavamo costruendo sarebbe stato bellissimo, lo sapevamo… ma ora che lo possiamo vedere per davvero e’ ancora meglio di quanto ci aspettassimo: sembra di essere in un grande ospedale europeo!”.
La nuova maternita’ ospita quattro sale parto, due sale operatorie, una terapia intensiva e una sub-intensiva neonatale, una terapia intensiva per le donne che hanno avuto complicazioni durante il parto, un ambulatorio, un reparto di ginecologia, un’area per i follow-up e una per il travaglio. “Il Centro e’ studiato nei minimi dettagli per poter gestire al meglio gli oltre 500 parti al mese che gia’ effettuiamo e le nuove pazienti che arriveranno. Un numero molto alto, che testimonia l’importanza del nostro lavoro in questi anni e la fiducia che siamo riusciti a costruire. Oggi sono molte le famiglie afgane che affrontano lunghi viaggi, anche da Kabul, per partorire in sicurezza nel nostro ospedale. A tredici anni dall’apertura del primo Centro di maternita’, vedere il nuovo Centro, ancora piu’ grande, ci riempie d’orgoglio per il lavoro che abbiamo fatto finora. E ci riempie di gioia sapere che da oggi lo potremo fare ancora di più e ancora meglio”.

Il nuovo Centro di maternita’ di Anabah

Provo rabbia per quel che vedo ogni giorno qui in mare

Provo rabbia per quel che vedo ogni giorno qui in mare


Il racconto e’ tratto da Emergency, rivista trimestrale dell’associazione fondata da Gino Strada. Di Mimmo Risica, medico di Emergency nel mediterraneo. Voce Gabriele Giaffreda

Haji Abdul, il vecchio e il futuro

Haji Abdul, il vecchio e il futuro


Il racconto e’ tratto da Emergency, rivista trimestrale dell’associazione fondata da Gino Strada. Dalla rubrica Le storie che non dimentico, di Luca Radaelli, coordinatore programma Afghanistan di Emergency. Voce Gabriele Giaffreda

Nazifa, il sogno interrotto

Nazifa, il sogno interrotto


Il racconto e’ tratto da Emergency, rivista trimestrale dell’associazione fondata da Gino Strada. Dalla rubrica Le storie che non dimentico, di Luca Radaelli, coordinatore programma Afghanistan di Emergency. Voce Gabriele Giaffreda

Il coraggio di Zakira

Il coraggio di Zakira


Il racconto e’ tratto da Emergency, rivista trimestrale dell’associazione fondata da Gino Strada. Dalla rubrica Le storie che non dimentico, di Luca Radaelli, coordinatore programma Afghanistan di Emergency. Voce Gabriele Giaffreda

Sbarchi in Sicilia: tante ferite, visibili e invisibili

Sbarchi in Sicilia: tante ferite, visibili e invisibili


Una puntata di Radio-Emergency davvero intensa quella di oggi, per i due conduttori Nicola Garcea e Claudio Coppini. Due ospiti speciali in collegamento telefonico dalla Sicilia: Giulia Marotta, infermiera capo sala, coordinatrice dell’assistenza alle persone immigrate appena sbarcate nei porti di Augusta e Pozzallo; e Fabrizio Carucci, che dall’inizio di giugno fa parte di un team di supporto psicologico costituito per l’analisi di casi specifici, come vittime di tratta e di tortura e i superstiti dei naufragi. Nel corso del programma Roberto Vacca ha letto dalla rivista trimestrale di Emergency una testimonianza scritta di Fabrizio Carucci dal titolo “Sono molto fortunati i tuoi bambini ad avere una madre come te”. E’ il racconto dell’amore e dell’inesauribile tenacia di una mamma per dare un futuro ai propri figli.

Emergency lascia la Libia: intervista a Luca Rolla

Emergency lascia la Libia: intervista a Luca Rolla


Emergency ammaina la bandiera issata solo un anno fa nel piccolo villaggio di Gernada, ai bordi della Libia orientale governata dal generale Khalifa Haftar, vicino a Bengasi e alla Derna dove sventolavano i drappi neri dell’Isis. Troppe le violenze e le intimidazioni. Nessuna garanzia. Impossibile continuare.
Una scelta con pochi precedenti: accadde solo in Afghanistan, dopo il sequestro Mastrogiacomo e il caso dei tre cooperanti arrestati. «La situazione e’ diversa — dice Gino Strada, fondatore di Emergency —. Non abbiamo mai abbandonato l’Afghanistan e non lo faremo con la Libia. Ma qui la scelta s’e’ rivelata infelice. E in un momento in cui gli ospedali vengono perfino bombardati, era inutile stare a prendere altri rischi».
S’e’ aspettato di dimettere gli ultimi feriti e lunedì scorso c’e’ stata la consegna delle chiavi al ministro della Sanita’ del governo di Tobruk, Reida al Oakley, fra lacrime e richieste di rimanere: dopo 1.500
ricoveri e 500 interventi di chirurgia di guerra, il materiale e i medicinali sono sufficienti per far funzionare i reparti altri sei mesi, «poi si vedra’ se si può riaprire in qualche angolo di Libia piu’ sicuro» (dal Corriere della Sera del 28-09-2016, Emergency abbandona la Libia. Pressioni degli uomini di Haftar di Francesco Battistini).
In questa puntata speciale di Radio Emergency  Roberto Vacca intervista Luca Rolla che e’ stato il coordinatore dell’ospedale di Emergency a Gernada in Libia.

Alcune immagini dell’ospedale di Gernada

Emergency costretta a lasciare la Libia

Emergency costretta a lasciare la Libia


In questa prima puntata di Radio Emergency di settembre, i conduttori Nicola Garcea e Claudio Coppini parlano dell’inevitabile decisione , dopo un anno, di interrompere le attività nell’ospedale di Gernada in Libia a causa dei gravissimi episodi che sono accaduti, con ripetute intrusioni armate all’interno della struttura degli ‘sgherri’ del generale Haftar. Nel corso del programma abbiamo parlato anche di un altro Paese incandescente, l’Afghanistan, con una serie di attentati che hanno fatto numerose vittime e feriti, di cui molti in gravi condizioni. In merito alla situazione che si vive in questi giorni a Kabul Roberto Vacca ha letto un’email di Cecilia Strada che ci racconta la drammatica vicenda di Duad, uno studente riuscito a sfuggire miracolosamente all’assalto terroristico all’università e a raggiungere l’ospedale di Emergency. Nell’ultima parte della trasmissione altri due sguardi a un mondo disperato: la Siria e il flusso drammatico dei migranti nel Mediterraneo

Cecilia Strada a Radio-Emergency

Cecilia Strada a Radio-Emergency


Al giro di boa del quarto anno di Radio-Emergency, dopo tanti volontari medici, infermieri, logisti e gran parte del mondo che abita la casa allargata di Emergency (e che ha reso vera e viva questa serie di trasmissioni radiofoniche), arriva anche il tempo opportuno per intervistare Cecilia Strada, presidente dell’associazione. E la cosa formidabile che accade da subito con Cecilia, e’ che dialogare con lei non e’ solo un’intervista, ma una partita di ping-pong, dove naturalmente il ritmo e’ il suo , e ti sveglia, ti coinvolge , ti contagia completamente, con la forza del suo entusiasmo e la leggerezza della sua viva intelligenza. E cosi’ quaranta minuti d’intervista, che potrebbero apparire ‘infiniti’, volano via… La mia recensione si chiude con un semplice suggerimento: ascoltate l’intervista, ne vale davvero la pena. Nel corso della trasmissione abbiamo ascoltato un pezzo significativo della canzone ‘Mai più’ (Ligabue- Pelu’-Jovanotti) dedicata ad Emergency e un singolare spot prodotto da Radio Voce della Speranza per la campagna ‘Insieme si può. Per superare i pregiudizi e ogni forma di razzismo e intolleranza’ con un contributo di Gino Strada. Infine un ringraziamento ai gruppi Emergency di Firenze città e di Sesto-Calenzano per il costante supporto al progetto e ai programmi, con una sfumatura speciale a Nicola Garcea, volontario storico dell’associazione per l’organizzazione e la conduzione insieme a me, Claudio Coppini, di Radio-Emergency.

Cecilia Strada

Emergency – Programma Italia: intervista a Marta Carraro, coordinatrice del Poliambulatorio di Marghera

Emergency – Programma Italia: intervista a Marta Carraro, coordinatrice del Poliambulatorio di Marghera


In questa puntata di Radio Emergency e’ assente giustificato il co-conduttore della trasmissione, Nicola Garcea. Dunque Claudio Coppini e’ affiancato da Isa Becucci, altra volontaria storica dell’associazione, che fa parte del gruppo Emergency di Sesto Fiorentino-Calenzano. L’appuntamento di oggi ci riguarda ancor piu’ da vicino: infatti parliamo del Programma Italia e in particolare del Poliambulatorio di Marghera. In collegamento telefonico con noi c’e’ Marta Carraro, mediatrice culturale e coordinatrice del Poliambulatorio.
Il dato piu’ sorprendente e’ che, nonostante non siano passati molti anni dall’apertura della struttura, le visite mediche giornaliere sono raddoppiate e sempre piu’ italiani in difficolta’ ricorrono a questo servizio gratuito offerto da Emergency.
Sorpresa delle sorprese: abbiamo avuto anche l’intervento del dentista fiorentino Ali’, che una volta al mese sale a Marghera per svolgere il suo servizio di solidarieta’ e, usando le sue stesse parole, per ‘restituire’ quanto lui e la sua famiglia hanno ricevuto dall’Italia.
In conclusione Isa ci ricorda tutti i luoghi in Italia dove sono aperti i mercatini di Emergency per l’autofinanziamento dei progetti, il reclutamento di nuovi volontari e tante altre informazioni sull’associazione fondata da Gino Strada. L’instancabile Gino ha appena ricevuto un importante riconoscimento, il Nobel Alternativo, insieme ad altri sei uomini e donne, benemeriti per l’Umanita’. I volontari di Emergency in Italia sono circa quattromila.

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