Apocalisse – Gesù ritorna

Apocalisse – Gesù ritorna


In Apocalisse 22:6-21, si trova la descrizione del confronto fra l’angelo che guida Giovanni e Giovanni stesso, in merito all’adorazione. E Gesù, a un certo punto, dice: “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”. Cosa vuole indicare? E aggiunge: “Sì, vengo presto!”. L’Apocalisse conclude con le parole: “La grazia del Signore Gesù sia con tutti”. Se volessimo dar loro uno scopo e un senso per noi, quale potrebbe essere?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al prof. Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia, direttore della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

Riflettiamo insieme sul vangelo – Matteo (cap. 13, 44-46)

Riflettiamo insieme sul vangelo – Matteo (cap. 13, 44-46)


Il pastore avventista Saverio Scuccimarri stamattina ci ha proposto un’interessante riflessione dal vangelo di Matteo al cap14: 44-46, la parabola del tesoro nascosto e della perla di gran valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Matteo 13,44-46

44 Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
45 Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46 trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Facciamo l’uomo a nostra immagine

Facciamo l’uomo a nostra immagine


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 02 settembre 2023, ascoltiamo Saverio Scuccimarri, pastore della chiesa avventista e preside della Facoltà avventista di teologia a Firenze.

Tra i temi toccati:riflessione e commento a cura del pastore avventista, Saverio Scuccimarri su Genesi 1: 26-27, e Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Dio creò l’uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò;maschio e femmina li creò.

 

Cerimonia di apertura anno accademico 2023-2024 dell’Istituto avventista. “La gioia nascosta”

Cerimonia di apertura anno accademico 2023-2024 dell’Istituto avventista. “La gioia nascosta”


“La gioia nascosta” è il titolo del variegato programma della cerimonia di apertura dell’anno accademico 2023-2024 che si svolge all’Istituto Avventista di Cultura Biblica “Villa Aurora” la sera di venerdì 22 e nell’intera giornata di sabato 23 settembre. Cosa significa questa frase in rapporto alla teologia e alla fede? Qual è l’offerta formativa dell’Istituto?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al professor Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia.

Voci dal Villa Aurora Meeting 2023: Saverio Scuccimarri

Voci dal Villa Aurora Meeting 2023: Saverio Scuccimarri


A margine dei lavori del Villa Aurora Meeting, promosso dalla Facoltà avventista di Firenze sul tema "I tuoi occhi videro il mio corpo. Dal potere sui corpi alla libertà dei moderni" (25-27 agosto), Roberto Vacca ha intervistato Saverio Scuccimarri, decano della Facoltà avventista, che è intervenuto nel corso della tavola rotonda dal titolo: "Corpo medicato, corpo meditato". In particolare il pastore Scuccimarri si è soffermato sul "mito dell’abilismo" nella nostra società e sull’importanza per i cristiani della "teologia della disabilità".

Il corpo, tra esaltazione e svilimento: se ne parla al Villa Aurora meeting

Il corpo, tra esaltazione e svilimento: se ne parla al Villa Aurora meeting


Inizia oggi la seconda edizione del "Villa Aurora Meeting", una serie fitta di appuntamenti promossa dalla Facoltà avventista sul tema del "corpo" considerato nelle sue varie accezioni: sociali e politiche, religiose, filosofiche, artistiche, sanitarie. Un confronto che s’inserisce nella sfida complessiva della testimonianza cristiana in un mondo multi-culturale e multi-religioso, che richiede ascolto attento e privo di pregiudizi, le proposte della fede, ma anche capacità di autocritica

Ne parliamo con il pastore avventista Saverio Scuccimarri, decano della Facoltà avventista di teologia di Firenze.

Una testimonianza di fede nella grazia del Signore

Una testimonianza di fede nella grazia del Signore


Prendendo spunto dalla cerimonia battesimale che si è svolta nella chiesa avventista di Firenze sabato scorso, il pastore avventista Saverio Scuccimarri spiega il senso del battesimo, che nella Chiesa avventista avviene come testimonianza pubblica della propria fede attraverso il battesimo per immersione. All’interrno del programma, una poesia su questo tema di Claudio Coppini.

Per vedere il testo della poesia "Battesimi" clicca qui

 

Parole che incoraggiano e altre che impoveriscono

Parole che incoraggiano e altre che impoveriscono


In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 18 agosto 2023, ascoltiamo Saverio Scuccimarri, pastore della chiesa avventista e preside della Facoltà avventista di teologia a Firenze.

Tra i temi toccati: è in svolgimento un corso di formazione teologica nella Facoltà avventista di Firenze, rivolto ai membri laici della Chiesa avventista; le parole choc del generale su donne, gay e migranti

 

L’etica come ideale o come ricerca del possibile

L’etica come ideale o come ricerca del possibile


Prendendo spunto da recenti fatti di cronaca, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Saverio Scuccimarri, docente alla Facoltà avventista di teologia.

Tra i temi trattati: giornata mondiale del rifugiato; i pm impugnano gli atti di nascita di 33 bambini figli di coppie gay.

Nel corso dell’intervista è stata letta la poesia di Claudio Coppini dal titolo "I seicento della vergogna", che potete leggere qui

 

L’etica come ideale o come ricerca del possibile

L’etica come ideale o come ricerca del possibile


Prendendo spunto da recenti fatti di cronaca, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Saverio Scuccimarri, docente alla Facoltà avventista di teologia.

Tra i temi trattati: giornata mondiale del rifugiato; i pm impugnano gli atti di nascita di 33 bambini figli di coppie gay.

Nel corso dell’intervista è stata letta la poesia di Claudio Coppini dal titolo "I seicento della vergogna", che potete leggere qui

 

Una prospettiva cristiana sul femminicidio

Una prospettiva cristiana sul femminicidio


0gni tre giorni in media nel nostro Paese viene uccisa una donna. E abbondano anche i casi di violenza, stalking, minacce, lesioni personali e atti persecutori. Per tutelare maggiormente le vittime, il governo sta studiando un disegno di legge che rafforzi le misure in loro difesa. Tuttavia, afferma il ministro Piantedosi, le norme sul fronte della prevenzione e sulla sanzione penale sono fondamentali, ma certamente non bastano. C’è un tema più ampio che riguarda l’educazione e la formazione che deve partire con efficacia fin dai primi anni di scuola. La premessa di qualsiasi ragionamento sulla violenza contro le donne e sul suo culmine, il femminicidio, infatti, é che non si tratta di un fatto individuale ma sociale (da La Stampa del 5-6-2023, intervista a cura di Grazia Longo). Che ruolo hanno avuto e hanno ancora i cristiani sulla formazione di una mentalità che vede la donna "come un oggetto, una proprietà, uno strumento"? Ne parliamo con il pastore avventista Saverio Scuccimarri, decano della Facoltà avventista di teologia di Firenze.

Quando Don Abbondio siamo noi

Quando Don Abbondio siamo noi


"Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune". Con questa  amara citazione tratta dai Promessi Sposi, Claudio Coppini e Roberto Vacca riflettono con il pastore avventista Saverio Scuccimarri e con la professoressa Anna Nunziati su alcuni temi di grande attualità presenti nel capolavoro di Alessandro Manzoni. "Sapevo del rischio crollo ma non dissi niente", afferma Gianni Mion, ex ad della holding dei Benetton Edizione, ex consigliere di amministrazione di Aspi e della sua ex controllante Atlantia. a testimonianza che i Don Abbondio sono ancora ben presenti nelle cronache dei giornali anche di oggi. E d’altra parte, alla luce dei recenti disastri in Romagna, è sempre attuale la domanda (per i cristiani) sul senso ultimo della Divina Provvidenza, che per Manzoni è qualcosa di ben diverso rispetto alle aspettative che i personaggi del suo romanzo manifestano rispetto a Dio e alla sua giustizia.

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