I social media assorbono la nostra vita

I social media assorbono la nostra vita

Uno sguardo perspicace a un potente sistema di modifica del comportamento.

Articolo adattato da un sermone tenuto il 26 agosto 2020.

Tim Lale – Una delle migliori e più recenti diagnosi del male presente nel mondo arriva da Jaron Lanier. Forse non avete sentito parlare di lui, ma il sessantenne di Berkeley, in California, è stato definito un oracolo della tecnologia, la coscienza della Silicon Valley, un uomo che ha a cuore il benessere degli altri, uno scienziato informatico con soluzioni dal cuore grande.

A quanto pare vi è molto da sapere su Jaron Lanier e non abbiamo tempo di scoprirlo qui. Basti dire che è uno degli individui più famosi della Silicon Valley e le persone lo hanno definito brillante e di buon cuore.

Lanier ha scritto diversi libri sugli effetti della tecnologia sugli esseri umani, tra cui uno nel 2010 intitolato You Are Not a Gadget: A Manifesto. L’ultima opera, che non ho letto, si chiama Ten Arguments for Deleting Your Social Media Accounts Right Now, pubblicata nel 2018.

In un recente articolo, l’autore voleva convincere Jaron Lanier a fare una previsione: “Quest’anno è come un bivio… Siamo sull’orlo della rovina o della rivoluzione o di entrambe. … Voglio qualcuno, voglio Jaron Lanier, che mi dica dove stiamo andando e se andrà bene quando ci arriveremo”.

In risposta Lanier aveva affermato, per prima cosa, che non cercava di dire alla gente come vivere. Per lui, i documenti americani fondanti, come li chiama, puntano alla ricerca della felicità. Poiché si tratta di una ricerca, il suo non è un tentativo di definire cosa essa sia per chiunque. “Penso che la priorità numero uno sia quella di non creare incentivi perversi che rovinano la ricerca di significato e felicità, o di decenza e miglioramento” aveva ribadito.

In altre parole, la priorità massima nel mondo è evitare di creare incentivi affinché le persone non rovinino la possibilità, per se stesse o per gli altri, di perseguire la felicità, la decenza e il miglioramento in futuro. Quindi, non rovinare il mondo che si ha ora per non dover, in seguito, desiderare di riaverlo quando è fuori portata.

Eppure, è proprio ciò che fa la razza umana.

All’interno della contorta frase sugli incentivi perversi vi è la diagnosi di Lanier su ciò che i social media hanno prodotto all’umanità globale dal 2000 circa. Egli sottolinea che, all’inizio delle loro imprese, i principali attori, Google, Facebook e Twitter, presero tutti una decisione consapevole, che oggi si sta rivelando un errore colossale.

Le tecnologie di queste aziende furono inventate in un’epoca, l’ultima parte del XX secolo, in cui la cultura originaria riguardo a Internet era che tutto dovesse essere gratuito, in modo da estendere il più possibile l’uguaglianza. Quindi, la decisione consapevole presa da quegli imprenditori tecnologici per le nuove società basate su Internet fu quella di offrire qualcosa che sembrasse gratuito.

Si tratta di un modello gratuito basato sulla pubblicità. Ma la tacita e oscura verità del modello è che la merce in questo business sono gli esseri umani utilizzatori del servizio. Ciò include tutti coloro che pensano di utilizzare la ricerca Google gratuitamente.

Per inciso, mentre ascoltavo e leggevo alcune delle cose dette da Jaron Lanier, aspettavo di sentirlo usare la terminologia teologica per parlare del male e non l’ho ancora sentito pronunciare una sola parola che suoni come idea o vocabolario teologici. Non si tratta di una critica. Per me, il suo modo di descrivere con eloquenza il dilemma morale che la razza umana deve affrontare a causa dei social media è molto più interessante per questo motivo. Sembra descrivere il gran conflitto (espressione usata dagli avventisti per indicare la battaglia in corso tra Dio e Satana) senza sapere cosa sia effettivamente.

Sebbene abbia compreso parte di quanto si cela dietro i social media, Lanier ha detto qualcosa in un “Ted talk”, che mi ha aiutato a capire meglio con cosa abbiamo a che fare. Ha affermato di non pensare ai social media come ai social media. Li considera un gigantesco sistema di trasformazione del comportamento, costruito su un modello pavloviano di ricompensa e punizione, che crea dipendenza. Ma non solo rende dipendenti, è anche soggetto ad algoritmi tendenti a premiare qualsiasi cosa ottenga una risposta umana maggiore e a eliminare ciò che ottiene una risposta minore. Sapete perché? Più risposta umana ottieni, più soldi guadagni.

Quindi, ciò che questi algoritmi hanno realizzato in 20 anni è identificare inconsapevolmente quell’enorme errore commesso da imprenditori tecnologici come Zuckerberg e Dorsey. Gli algoritmi messi in moto identificano le risposte umane più forti e le amplificano, le amplificano e le amplificano.

Ed eccoci al 2020. Sapete quali sono le risposte umane più rapide e più forti? Quelle negative. Sono paura e odio. Lanier ha sottolineato un loop particolare che trova molto angosciante. Ha indicato il modo in cui Black Lives Matter è diventato così famoso, così rapidamente, attraverso i social media alcuni anni fa, e poi ha indicato la risposta, quella che diventa altamente amplificata: la diffusione della supremazia bianca e altri tipi di odio. Ha affermato che i social media presentano questi gruppi completamente opposti gli uni agli altri nella società, e poi aumentano il loro conflitto per ottenere maggiori profitti.

Alcune aziende, è vero, hanno iniziato a boicottare Facebook per aver permesso agli algoritmi di amplificare l’odio e minare la democrazia, e altre conseguenze detestabili, ma vi è una ragione e non è biblica. Lanier sottolinea che le aziende boicottano Facebook perché vendono prodotti ai giovani che sono infuriati per l’odio su Facebook, e non vogliono perdere le vendite. Non è una decisione morale ma di autodifesa. Questa è la via del mondo.

Quindi, l’autore dell’articolo alla fine ha chiesto a Lanier: “E il futuro? Andrà bene?”. L’informatico ha risposto: “Forse”.

Come sappiamo, nessun essere umano può scrutare il futuro. Nessun oracolo tecnologico traccerà il corso dell’umanità. Jaron Lanier ha identificato i social media come un sistema di modifica del comportamento, ma io lo vedo come un classico sistema di cambiamento del cuore umano. Mi ricorda il modo in cui alcune società nel XX secolo ascoltarono un messaggio di odio amplificato e la maggior parte delle persone permisero che entrasse nel loro cuore e definisse il loro comportamento. Sapete di cosa parlo.

Scorgo dei pericoli per i seguaci di Cristo. Le tecnologie hanno fagocitato abbastanza bene la cultura, e il nostro usarle e tuffarci in esse significa non solo che veniamo in stretto contatto con alcune delle peggiori influenze, ma potremmo anche diventare talmente immersi da essere degradati dalla tecnologia senza accorgercene. Secondo Lanier, i social media sono peggiori delle sigarette, queste ti uccidono ma, mentre lo fanno, non ti degradano in quanto essere umano.

Per me, quindi, la realtà della croce di Gesù e, soprattutto ora, la presenza dello Spirito Santo dentro di noi e intorno a noi diventano sempre più importanti.

Paolo disse ai Corinzi: “ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio” (1 Co 1:27-29, il corsivo è nostro).

Poco prima l’apostolo aveva affermato: “ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio” (vv. 23 e 24).

Confesso che ci sono stati alcuni giorni in cui la cultura intorno a me è stata una grande distrazione. Posso affermarne il potere. Perché si tratta di potere!
Cosa o chi ha il potere di modificare i nostri cuori? Gesù può agire dall’interno delle nostre teste. Ha solo bisogno che gli diamo lo spazio mentale ed emotivo. Se lo spazio è pieno del male presente oggi, avrà bisogno del nostro permesso per spazzarlo via.

L’unico sistema di modifica del comportamento più potente dei social media è Gesù che parla attraverso lo Spirito Santo direttamente alle nostre menti per cambiarci. Questo è ciò che desidero oggi per me e per te.

(Tim Lale è uno scrittore freelance di Burtonsville, Maryland, Stati Uniti, che ha lasciato Facebook nel 2017, dopo 10 tristi anni, ma non è sfuggito a Twitter)

 

[Fonte Adventist Review. Traduzione: L. Ferrara]

 

Prima di cliccare su “Like” e “Share”

Prima di cliccare su “Like” e “Share”

Connie Nelson – In tempi “preistorici”, quando ho aperto una pagina dal mio computer nel 2009, Facebook era un luogo divertente dove andare. Le immagini erano poche e si caricavano lentamente. Serviva soprattutto per scoprire le attività dei tuoi amici e ti divertivi con il loro umorismo. Ancora meno era il numero dei video. Non ricordo nemmeno gli annunci.

Da allora è cambiato tutto. Gli ingegneri del software hanno inserito algoritmi per mostrarci ciò che vogliono che vediamo, non necessariamente ciò che vogliamo guardare. C’è anche molta più pubblicità. E gruppi di odio e persone malvagie diffondono cose inappropriate.

Cosa devo considerare quando condivido?
Possiamo pensare a diversi principi morali cristiani quando condividiamo gli articoli sui social media, anche quando sono veri. Voci e falsità vengono condivise quotidianamente sulla piattaforma, e noi non dovremmo farne parte. Tuttavia, come si può sapere cosa è bene condividere e cosa no? Cominciamo con la misura biblica che usiamo per tutto ciò che consumiamo.

Primo principio: qualunque cosa sia vera
“Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4:8).

Il contenuto che stai per condividere è vero? È nobile? È giusto? È puro? È amabile? È, o la persona di cui tratta, una buona notizia? Vi è in esso virtù e qualcosa di lodevole? Nel caso in cui non soddisfa questi criteri, dovresti, come cristiano, condividerlo? L’apostolo Paolo sembra molto chiaro. Le cose che promuoviamo devono avere questi caratteristiche altrimenti non dovremmo condividerle.

Secondo principio: evitare il falso
“Non attestare il falso contro il tuo prossimo” (Esodo 20:16).

Sai per certo che quello che stai per condividere è vero? Se non è vero e lo condividi comunque, questo è un altro modo usato nel XXI secolo per infrangere uno dei dieci comandamenti. Se quello che condividi non è vero, stai diffondendo bugie e dicerie. Non è qualcosa in cui noi cristiani dovremmo essere coinvolti.

Terzo principio: evitare il male
“L’inganno è nel cuore di chi trama il male, ma per chi nutre propositi di pace c’è gioia” (Proverbi 12:20).

Ecco un altro principio e una promessa. Coloro che tramano il male sono ingannatori. Mentiranno. Non andrebbero molto lontano se fossero sinceri. Tuttavia, se promuoviamo la pace, avremo gioia. Non puoi davvero sbagliare nel promuovere e condividere argomenti pacifici sui social media, e la Bibbia dice che proverai gioia nel farlo.

Quarto principio: qualunque cosa sia amabile
“L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità” (1 Corinzi 13:4-6).

Sui social media vengono promossi molti video e storie allo scopo di fare soldi con il maggior numero possibile di visualizzazioni. Vedo molti link condivisi che promuovono invidia, maleducazione, egoismo e malvagità. Sono rari quelli che si rallegrano della pura verità. Calza questo principio se consideri l’ultimo post che hai condiviso?

Ti senti stressato? Valuta le tue abitudini sui media e segui questi principi. Applicali non solo a ciò che condividi, ma anche a ciò che consumi. Trascorri del tempo con il tuo Signore ogni giorno. Passa più tempo con Dio che sui social media. Te lo garantisco, se segui questi principi troverai più pace.

E… condividi il mio articolo!

[Foto e fonte Ann. Traduzione: L. Ferrara]

Adolescente raggiunge 1,2 milioni di follower su TikTok con post sulla Bibbia

Adolescente raggiunge 1,2 milioni di follower su TikTok con post sulla Bibbia

L’account di Jey Reis ha attualmente 23,5 milioni di «like».

Maol – Jey Reis è una ragazza di 17 anni che vive a Salvador, Bahia, in Brasile. Come tutti, o quasi, i ragazzi e le ragazze della sua età, aveva già un account di Instagram che lei usava per parlare di Gesù agli amici. Un sabato mattina era in chiesa quando ha sentito il predicatore condividere un dato sorprendente. «TikTok è stata l’applicazione dei social media più scaricata nel 2019!» ha affermato l’uomo, mentre parlava dell’influenza dei media digitali.

La giovane crede che quello sia stato il momento in cui lo Spirito Santo le ha toccato il cuore. Così, ha aperto un account TikTok e ha raggiunto – al 15 settembre 2020 – ben 1,2 milioni di follower. Reis ha prodotto e pubblicato oltre 300 brevi video con l’obiettivo di parlare di Gesù e della Bibbia. E, finora, le sue produzioni hanno ricevuto 23,5 milioni di «like» (mi piace).

Questi numeri elevati hanno catturato l’attenzione dell’Agência Adventista Sul-Americana de Notícias (Asn) che ha rivolto alcune domande a Jey Jey, nomignolo con cui la giovane è conosciuta sui social media, per saperne di più sulla sua iniziativa.

Agência Adventista Sul-Americana de Notícias: Per quale motivo hai iniziato a pubblicare dei video su TikTok con un approccio cristiano, specialmente per gli altri adolescenti?
Jey Reis: Al momento, TikTok ha più di 1,5 miliardi di utenti nel mondo. In Marco 16:15, Gesù dice: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura». In quale altro posto potremmo andare per raggiungere tutti se non in un luogo dove si trovano oltre un miliardo e mezzo di persone? Credo che internet sia un pulpito per la predicazione del vangelo.

Asn: Come scegli gli argomenti e decidi il modo in cui registrare i video? Parli con altre persone, leggi qualcosa di specifico o ti ispiri ad altri influencer?
J. R.: I miei video sono piuttosto vari. Ho video di predicazione, doppiaggio, musicali e commedie. Ma sempre su un argomento cristiano. Per quanto riguarda come mi preparo, cerco ogni volta l’ispirazione dello Spirito Santo e, ovviamente, studio la Bibbia. Ho una routine di studio quotidiana. Faccio molte ricerche e parlo spesso con i miei genitori di vari argomenti. Le migliori idee per i miei video di solito vengono fuori proprio da queste conversazioni.

Asn: Come gestisci la reazione degli adolescenti che ti vedono come un modello?
J. R.: La cosa più importante che cerco di ricordare è che niente di ciò che faccio è per la mia gloria. Tutto mi è stato dato da Dio, per onorarlo e glorificarlo. Sono una influencer completamente influenzata da Gesù. Ogni giorno cerco di aiutare le persone che mi seguono ad avvicinarsi a lui come amico.

Asn: Vi è qualcuno che ha visto i tuoi video e ha deciso di intraprendere un ministero simile?
J. R.: Ogni giorno ricevo messaggi dalle persone, in cui mi dicono di averle persuase a parlare di Gesù sui social media. Anche da parecchi pastori! Sono entusiasta di sapere che la mia iniziativa ha ispirato altri a lanciare altri ministeri simili.

[Foto: Asn/Arquivo pessoal]

Campi estivi GA e Compagnon ’20

Campi estivi GA e Compagnon ’20

Carissimi Giovani e Compagnon l’estate ’20 sarà ricordata a lungo per tantissimi motivi.
Vorremmo che nei vostri ricordi ci fossero anche i campi estivi a voi dedicati.
La location scelta “Bike Hotel Ai Ciar” a Ceratello sita a 800 mt sul livello del mare, desta diverse preoccupazioni a motivo della provincia di appartenenza ossia Bergamo città pienamente coinvolta nella pandemia del Coronavirus. Volevamo rassicurare voi ed i vostri genitori che la cittadina di Ceratello non ha riscontrato nessun caso e che la struttura scelta è pienamente immersa nel verde lontano dalla realtà abitata.
Al tempo stesso la struttura è pronta ad accogliere, sotto ogni forma precauzionale noi e le attività che andremo a vivere. La struttura è tornata all’operatività dai primi di maggio dopo aver ricevuto il benestare da parte delle autorità locali. La vostra/nostra salute sono al centro delle nostre priorità ed il nostro desiderio è quello, come ogni anno, di vivere una “nuova avventura” in compagnia di Dio e dei nostri compagni di viaggio. Per ogni dubbio o chiarimento rimango a vostra completa disposizione.

Sul sito della gioventù www.giovaniavventisti.it troverete tutte le informazioni per i due campi.

Campo Giovani: http://giovaniavventisti.it/campo-ga-2020

Campo Compagnon: http://giovaniavventisti.it/campo-compagnon-2020

Codovilli Alan, Direttore Associato per la gioventù in Italia (MAG)

Insegna la Bibbia a 45.000 follower su TikTok

Insegna la Bibbia a 45.000 follower su TikTok

 

In Brasile, il progetto della giovane Brenda Matos è molto seguito durante l’emergenza Covid-19.

Maol – In modo dinamico ma rilassato, la ventunenne brasiliana Brenda Matos condivide messaggi biblici con decine di migliaia di utenti di Internet, tramite i video pubblicati quotidianamente sul social media TikTok.

Mentre la pandemia continua a diffondersi nel Paese sudamericano, le iniziative online si moltiplicano. L’App TikTok, che presenta brevi video, è diventata sempre più popolare durante la quarantena.

Nelle produzioni fatte da casa sua, la giovane avventista condivide riflessioni cristiane, consigli su come studiare la Bibbia, suggerimenti per la lettura dei libri della cofondatrice della Chiesa, Ellen G. White, e una serie di storie sui riformatori protestanti. Il suo account TikTok ha 45.000 follower e i suoi post sono piaciuti più di 400.000 volte.

Brenda ha lanciato l’iniziativa dopo l’esordio della pandemia; ogni giorno raggiunge sempre più persone interessate ai contenuti biblici. Registra i brevi video con lo smartphone nella sua abitazione di Joinville, nello stato di Santa Catarina. L’idea le è venuta dopo aver guardato un video di Victor Bejota, pastore e conduttore della rete televisiva avventista Novo Tempo (che produce video per Internet), in cui parlava dell’influenza della gioventù cristiana sui social media.

Brenda non ha dimenticato il commento di Bejota e ha deciso di cominciare il suo progetto di evangelizzazione su Internet, ma prima ne ha fatto un soggetto di preghiera.

«Ho chiesto a Dio di svegliarmi per il culto di adorazione il sabato mattina» ricorda la giovane «Durante la notte, mi sono svegliata e non sono riuscita a riaddormentarmi. Poi ho capito che Dio voleva mostrarmi qualcosa, quindi mi sono alzata e ho pregato».

Una mattina ha scelto una canzone per iniziare la giornata e in quel momento la sua App della Bibbia le ha inviato la notifica del versetto quotidiano.

«Ho letto Giovanni 10:11, in cui Gesù si definisce il buon pastore che dà la vita per le pecore. Mi ha commosso molto e ho deciso di registrare il primo video parlando della Bibbia» ha spiegato.

Quel primo video, registrato ad aprile, è stato visualizzato da 40.000 persone. Era una riflessione sul testo biblico del Vangelo di Giovanni. Da allora, diverse migliaia di utenti (sono soprattutto i giovanissimi a seguire Tik Tok) guardano le sue pubblicazioni. «È incredibile. Mi sono così emozionata!» ha detto Brenda

Oltre a cliccare su «mi piace» e a seguire i suoi contenuti, le persone hanno interagito con i suoi post attraverso i commenti. In alcuni casi, parlano delle loro esperienze personali. «Una giovane donna» ha raccontato Brenda «mi ha inviato messaggi sul mio profilo Instagram e mi ha detto che aveva pensato al suicidio, ma dopo aver visto i miei consigli, si è resa conto che avrebbe potuto provare sollievo se avesse studiato la Bibbia».

Il successo dei video di Brenda Matos sull’app TikTok si riflette anche sui suoi follower del profilo Instagram, che sono più che raddoppiati. Per questo ha lanciato un progetto di studio della Bibbia anche su questo social network. «Di recente ho studiato il libro biblico di Marco con 15 persone, tra cui membri della chiesa avventista e persone di altre fedi» ha concluso la giovane.

 

[Foto: Olinda Matos. Fonte: South American Division News/Adventist Review]

 

 

Covid 19. Anche l’usura è un contagio!

Covid 19. Anche l’usura è un contagio!


In questo tempo l’usura si sta diffondendo anch’essa come un contagio e con risultati altrettanto disastrosi del coronavirus per l’economia di questo paese. Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa parla di questo rischio concreto. La Guardia di Finanza intanto sta procedendo a controlli mirati sul territorio per scovare quei malavitosi che approfittando della situazione di fragilità economica creata dalla pandemia, acquistano i negozi per cifre irrisorie in confronto ai valori di mercato. Inoltre, l’usura apre, per così dire, nuovi mercati, utilizzando i social. Cosa sta accadendo?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro all’avvocato Luigi Ciatti, presidente dell’Ambulatorio Antiusura Onlus.

Foto: Pexels da Pixabay

Il mio versetto preferito. Iniziativa dei giovani

Il mio versetto preferito. Iniziativa dei giovani

Alan Codovilli – Giovedì 23 aprile, in occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, i giovani di Verona (Crescere Insieme GA), assieme ai Ministeri Avventisti per la Gioventù (Mag), hanno pensato di dar vita all’iniziativa «My Bible Verse» (Il mio versetto biblico) in cui tutti i giovani, e non solo, erano invitati a condividere il versetto preferito della Bibbia, il libro per eccellenza, sui propri canali social.

Lo scopo principale dell’iniziativa consisteva nel far sentire, o leggere, le parole di Dio a un numero maggiore possibile di persone e invogliarle, così, ad approfondire la conoscenza di questo libro, o meglio dire «libri».

Il feedback è stata molto positivo. Al My Bible Verse hanno aderito tantissime persone e, visto il periodo delicato che stiamo attraversando, molte di loro si sono sentite fortificate dai versetti condivisi; alcune non si sono più sentite sole, ma appartenenti a una grande famiglia che ha un unico scopo.

Ringraziamo il Signore per averci ispirati e guidati, ma soprattutto lo ringraziamo per la Sacra Scrittura che «è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona» (2 Timoteo 3:16-17).

Aisa. Quiz in diretta sui social e Hope Channel Italia

Aisa. Quiz in diretta sui social e Hope Channel Italia

Maol – L’Associazione Italiana Scout Avventista (Aisa) prepara un’attività speciale per gli Esploratori, che si svolgerà in due giornate. «Per non rimanere indietro con il tema dell’anno» spiega il direttore nazionale, Ignazio Barbuscia «abbiamo ideato un quiz biblico che si svolgerà online. L’abbiamo chiamato “Aisa Quiz Challenge” e si terrà in diretta video sulle nostre piattaforme social». Ricordiamo che il tema è «C’era una volta un Re».

Il primo appuntamento è per sabato prossimo, 4 aprile; le domande si baseranno sui seguenti re e capitoli della Bibbia:
– Saul (1 Samuele 9:1-27 e 10:1-26);
– Davide (2 Samuele 9:1-13);
– Salomone (1 Re 3:3-15);
– Roboamo (1 Re 12:1-19);
– Giosafat (2 Cronache 20:1-30).

Il secondo appuntamento è per sabato 18 aprile.

Le dirette inizieranno alle ore 15.30 sui canali social dell’Aisa e sui canali di Hope Channel Italia (sito, app, TV).

Leggiamo insieme: “LIKE Come ridere e non ridere delle nevrosi del nuovo millennio”

Leggiamo insieme: “LIKE Come ridere e non ridere delle nevrosi del nuovo millennio”


Roberto Vacca intervista Stefano Santomauro, comico e scrittore, sul suo libro, presentato il 4 dicembre 2019 nella Facoltà avventista di Firenze, dal titolo “LIKE Come ridere e non ridere delle nevrosi del nuovo millennio” (Campi Magnetici, 2018).

Stefano Santomauro e Francesco Niccolini riflettono sui comici e grotteschi condizionamenti della tecnologia, facendoci ridere dalla prima all’ultima pagina.
La tecnologia ci ha cambiato la vita. Cosa ha voluto come contropartita per tanto benessere? Tutto. Smartphone e internet gestiscono la nostra vita e fanno nascere nuove patologie, che osservate con occhio provocatorio diventano grottesche, comiche.

Buongiorno con l’Edicola RVS del 21 giugno 2019

Buongiorno con l’Edicola RVS del 21 giugno 2019


In questo numero Claudio Coppini commenta con i suoi ospiti alcuni articoli pubblicati sui giornali di oggi. Sono intervenuti Giuseppe Lumia, uomo politico sotto minaccia dalla mafia, Marco Bontempi, sociologo dell’università di Firenze. Tra i temi affrontati: Strage di Viareggio ricondannati i vertici di FS, il tesoretto da 1 miliardo di Cassa Depositi e Prestiti, per placare la Ue, Weber e gli altri il ballo del potere nelle nomine europee, quei 30 miliardi riciclati dalle mafie e immessi nel mondo dell’economia legale. Nella seconda parte: mappa di Vox sull’intolleranza nei social, la svolta del “verde” in Italia meno consumi più energia rinnovabile, Renzo Piano: “l’ecologia fa bene anche al business”.

Pin It on Pinterest