Diritti delle donne e pari opportunità, esigenza sociale e ispirazione biblica

Diritti delle donne e pari opportunità, esigenza sociale e ispirazione biblica


 

Proseguono gli appuntamenti con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). Questa settimana in apertura ascoltiamo un'intervista a Rachele Santoro, delegata per le pari opportunità nell'Amministrazione del Canton Ticino. Segue una riflessione di Cristina Galli Monticelli, della Chiesa Riformata di Locarno, che prende spunto dal brano biblico di Numeri 27,1-11.

Femminicidi, una piaga sociale

Femminicidi, una piaga sociale


Se si scorrono le statistiche degli ultimi anni e fino a tutto il 2022, i femminicidi in Italia si attestano su circa 140-150 casi l’anno. Una donna assassinata da un compagno, fidanzato, marito o ex, ogni 2-3 giorni. La donna intesa da alcuni uomini come “possesso”, con quest’idea che può sfociare in vari tipi di violenza, e a volte arriva fino alle conseguenze estreme. È ancora una questione fra singoli? In quale direzione deve cambiare la società? Cosa deve fare la politica?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro a Dalila Novelli, presidente e responsabile eventi e relazioni esterne di Assolei – Sportello Donna.

Contatti: 345 5839697; www.assolei.it

Roma Lungotevere. Giovani e servizio al prossimo

Roma Lungotevere. Giovani e servizio al prossimo

Corina Veres – Da ottobre del 2022, i giovani e i Compagnon (ragazzi dai 16 ai 21 anni) della chiesa avventista di Roma Lungotevere collaborano con l’associazione “Probono” che si occupa di distribuire cibo ai senzatetto presso la stazione Tiburtina della capitale. I ragazzi confezionano pacchetti con alimenti di prima necessità grazie alla generosità della chiesa locale e di alcuni forni di Ostia che contribuiscono donando pizze, panini e altro.

“Aiuta chi ha più bisogno” è il motto dei giovani che si sentono parte di questo progetto e li vede sempre più uniti in questa missione. La premura rivolta al servizio del prossimo e l’impegno dedito in questo progetto ricordano il significato delle parole dell’apostolo Paolo: “Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri; poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: ‘Ama il tuo prossimo come te stesso’” (Galati 5:13-14).

 

 [Foto: Corina Veres]

Tutto torna

Tutto torna

Si può davvero fare un’enorme differenza, anche se si comincia con poco. Parola del piccolo Peter che in Minnesota ha aiutato le persone senza fissa dimora con il suo grande cuore.

Andreea Irimia – Cerchiamo di proteggerli il più possibile dal male e dalle brutture di questo mondo, forse perché sappiamo che l’indifferenza non si adatta al loro cuore con la stessa facilità con cui ha fatto il nido nel nostro. E forse è per questo motivo che i bambini sono quelli che ci danno lezioni straordinarie di sacrificio e altruismo.

Peter Larson aveva solo sei anni quando venne a conoscenza di un fatto che lo rattristò profondamente. Bob Fischer, ospite del gruppo degli scout di cui Peter faceva parte, raccontò che molti bambini come loro non avevano un posto dove stare e che quindi dormivano all’aperto, anche nel freddo dell’inverno. Raccontò, inoltre, che per diversi anni, durante le vacanze invernali, aveva dormito all’aperto in un sacco a pelo per attirare l’attenzione sui bisogni delle persone senza fissa dimora. La gente, commossa dal suo gesto, avrebbe donato una somma di denaro a un’organizzazione per ogni notte in cui dormiva all’aperto. Immediatamente, nella mente di Peter sorse l’idea di poter fare come Bob.

Il gruppo scout di Peter, guidato da suo padre, trascorse una notte dormendo all’aperto nei sacchi a pelo per raccogliere fondi dai vicini e dai passanti. Dopo una notte, non avevano raccolto tutti i soldi che Peter avrebbe desiderato, così decise di continuare a dormire all’aperto da solo durante le vacanze invernali. Quel primo anno, Peter dormì sotto al portico di casa, dove si riparò dal freddo pungente che attanagliava lo stato del Minnesota. Tuttavia, la sua delusione fu grande quando contò i soldi raccolti: soltanto 100 dollari.

Una tale delusione avrebbe scoraggiato qualsiasi bambino, ma non Peter. Il suo impegno continuò l’anno successivo, quando prese una scatola di cartone e dormì in cortile. I suoi genitori erano preoccupati, ma non lo fermarono, soprattutto perché Peter aveva dato loro una prova di responsabilità.

Era diventato un esperto dei metodi per stare al caldo quando le temperature scendevano e il sacco a pelo di suo padre, vecchio di 40 anni ma caldo come un piumone, lo proteggeva dal freddo. “Se ritiene che qualcosa sia importante, la fa con tutto il cuore… L’ho visto con il ghiaccio sul corpo e con la neve sulla scatola… Non lo fermerei mai. Devi fare un passo indietro e lasciare che il tuo bambino capisca cosa lo colpisce, e Peter agisce con il cuore, non perché deve farlo” ha confessato la mamma di Peter a proposito delle sue preoccupazioni e del coraggio di suo figlio.

La storia di Peter arrivò alle reti televisive nazionali e il denaro raccolto continuò a crescere. Anche lui, come Bob, iniziò a collaborare con un’organizzazione della contea di Hennepin, nel Minnesota, chiamata Interfaith Outreach and Community Partners (Iocp), che aiuta le persone senza fissa dimora. Il denaro che Peter raccoglieva con le donazioni andava all’organizzazione, anno dopo anno.

Per molti anni, Peter non ebbe la soddisfazione di vedere nessuna famiglia beneficiare del denaro donato, a causa delle politiche dell’organizzazione sulla privacy. Tuttavia, non vi fu mai un anno in cui Peter perdesse la sua dedizione alla causa dei senzatetto.

Quando iniziò le scuole superiori, il suo obiettivo annuale aveva raggiunto i 100.000 dollari, per i quali trascorreva almeno 40 giorni a dormire all’aperto durante la stagione invernale. Un inverno, le temperature esterne si abbassarono in modo significativo, fino a meno 23 gradi, ma i suoi genitori non riuscirono a convincerlo a entrare in casa, nemmeno le persone dell’organizzazione Iocp.

“Dallo Iocp mi hanno chiamato per dirmi che non dovevo stare fuori, ma le famiglie senza dimora non avrebbero un posto dove andare, giusto? Eh sì, faceva molto, molto freddo, ma ho preso un impegno e se non fossi rimasto fuori, lo Iocp non avrebbe avuto l’aiuto e una famiglia non avrebbe avuto una casa” ha spiegato poi Peter per giustificare la sua determinazione.

Colpiti dalla sua energia, dal suo entusiasmo e dal suo impegno, le persone dello Iocp pensarono di offrirgli un dono. E cosa poteva esserci di più bello di un incontro con una delle famiglie che aveva aiutato? È così che Peter conobbe Makida Abdulahi e i suoi figli. Makida era una rifugiata dall’Etiopia, mamma di diversi bambini piccoli, che il marito aveva lasciato poco dopo il loro arrivo negli Stati Uniti. L’asma in forma grave di una delle figlie e i ripetuti ricoveri in ospedale le avevano fatto perdere il lavoro. Si era rivolta disperatamente allo Iocp che le offrì una casa in affitto grazie al denaro raccolto da Peter.

Quando Peter andò a trovare Makida nella casa arredata in stile etiope, i bambini stavano colorando su un tavolo. Fu allora che Makida scoprì che colui che li aveva salvati dalla strada era solo un ragazzino. “Non so come spiegare quello che ha fatto” ha detto emozionata.

“Era solo un bambino e mi ha sorpreso molto” sono state le parole di Makida “è davvero meraviglioso. Abbiamo una casa dove i miei figli sono al sicuro e in salute, e grazie a Peter non devo preoccuparmi per loro. Mi ha tolto un peso dalle spalle e ha risparmiato i miei figli da una situazione molto, molto stressante, mostrando loro un mondo bellissimo”.
Nella famiglia di Makida, Peter è rimasto un argomento di discussione costante e un’ispirazione per i più piccoli, che si sono impegnati a fare del bene agli altri come lui aveva fatto con loro.

I dirigenti dello Iocp stimano che Peter abbia aiutato più di 1.000 famiglie negli oltre 10 anni in cui ha dormito all’aperto. Nel 2011, Peter si è iscritto all’università e per un po’ ha deciso di smettere di dormire all’aperto, anche se era determinato a non smettere di occuparsi delle persone senza fissa dimora. Durante le vacanze invernali, quando rientrava a casa, tutta la città sapeva dove avrebbe dormito: fuori, al freddo, nel suo sacco a pelo. Perché, come dice Peter: “Una persona può davvero fare un’enorme differenza, anche se comincia con poco. Tutto torna”.

(Andreea Irimia crede che le storie di vita abbiano il potere di trasformarci. Il motivo è dato dalle immagini nate dalle esperienze quasi irreali che alcuni di noi hanno vissuto e che penetrano nel nostro animo, rispondendo in maniera convincente ad alcuni dei nostri dubbi più persistenti).

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio. Foto di copertina: credit_americanprofile.com] 

Fermare l’odio con la giustizia e l’attenzione sociale

Fermare l’odio con la giustizia e l’attenzione sociale


In questa trasmissione in diretta del 12 dicembre 2022, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Giuseppe Lumia, già Deputato e Senatore della Repubblica.

Tra i temi affrontati: come fermare il contagio dell'odio; tangenti UE, arresti convalidati; per il ministro Nordio i condannati in primo grado devono potersi candidare.

 

Un’assistente sociale si racconta in un libro

Un’assistente sociale si racconta in un libro


Maria Serena Tucci, tutte le volte che le veniva posta la domanda: “Sei un assistente sociale?” rispondeva sempre: “Faccio l’assistente sociale, io sono molte altre cose”.

Maria Serena ha sentito la necessità di esprimere in un libro la sua esperienza di lavoro e di vita

Claudio Coppini e Roberto Vacca l’hanno voluta invitare in radio per raccogliere il suo percorso e la testimonianza che esprime nel libro: “Assistente Sociale” – Un prima, un dopo e nel mezzo una frattura – edizioni Masso delle Fate.

Maria Serena Tucci ci passa un messaggio interessante sull’ importanza della passione e della coerenza per quello che facciamo e dopo la frattura, sulla rinascita di quella passione, rivolta ora all’amore per la natura e per l’ambiente, che rappresenta la sua nuova vita, con accanto, come sempre, suo marito Marco.

Un’assistente sociale si racconta in un libro

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Maria Serena Tucci, tutte le volte che le veniva posta la domanda: “Sei un assistente sociale?” rispondeva sempre: “Faccio l’assistente sociale, io sono molte altre cose”.

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Claudio Coppini e Roberto Vacca l’hanno voluta invitare in radio per raccogliere il suo percorso e la testimonianza che esprime nel libro: “Assistente Sociale” – Un prima, un dopo e nel mezzo una frattura – edizioni Masso delle Fate.

Maria Serena Tucci ci passa un messaggio interessante sull’ importanza della passione e della coerenza per quello che facciamo e dopo la frattura, sulla rinascita di quella passione, rivolta ora all’amore per la natura e per l’ambiente, che rappresenta la sua nuova vita, con accanto, come sempre, suo marito Marco.

Adra Ragusa. Concluso il corso di formazione per stranieri 2022

Adra Ragusa. Concluso il corso di formazione per stranieri 2022

“È un sogno divenuto realtà” ha commentato una corsista.

Notizie Avventiste – Camerun, Niger, Bangladesh, Gambia, Ucraina, Marocco, Italia. Sono i Paesi dei 13 ragazzi che hanno partecipato al settimo Corso di alfabetizzazione per stranieri con indirizzo lavorativo, svolto da Adra Ragusa nella città siciliana.

Iniziato il 4 novembre e concluso il 3 dicembre 2022, il programma di trenta ore è stato suddiviso in lezioni frontali di italiano, apprendimento di Haccp (ex tesserino sanitario) o, in alternativa, a scelta del partecipante, il corso di Addetto alla conduzione di carrelli industriali con conducente a bordo (mulettista). Come ogni anno si è svolta anche un’attività per la conoscenza del territorio e della città.

“Sono molto contento di questa bellissima realtà e del servizio che svolge” ha affermato Giovanni Iacono, assessore del Comune di Ragusa, nella giornata di chiusura.

“Un servizio importante” ha continuato “efficace, umano, di grande apertura verso gli altri. Questi ragazzi che sono, qualcuno da poco, qualcuno da qualche anno, in Italia hanno dimostrato di poter e di avere imparato un mestiere, di conoscere bene anche l’italiano, di potersi integrare al massimo. Le loro parole di riconoscimento verso coloro che si sono presi cura di loro sono una grandissima testimonianza. È una realtà che deve essere aiutata e sollecitata”.

Alla consegna degli attestati, Helen, partecipante al progetto, ha affermato: “Non pensavo che i sogni si potessero realizzare e invece oggi il sogno l’ho visto ed è realtà”.

È stato un momento di gioia, di incoraggiamento e di speranza per tutti.

Il progetto è portato avanti da ADRA Italia, in collaborazione con la Sycurvita Srls e organizzazioni impegnate nel territorio a favore dell’inclusione degli immigrati, Proxima, Cooperativa San Giovanni, Don Bosco e Vivere la Vita.

[Foto e fonte: Adra Italia

Socialight 71 – Dag Pontvik – ADRA, al servizio del prossimo – audio

Socialight 71 – Dag Pontvik – ADRA, al servizio del prossimo – audio

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In questa puntata continuiamo la nostra conversazione con Dag Pontvik. Conosceremo a fondo l'Agenzia umanitaria ADRA, i progetti che realizza in Italia, il contesto della pandemia e della guerra in Ucraina. 
Un episodio che ci aiuterà a riflettere sul nostro ruolo di cittadini. 
Non perderti questo secondo incontro.

Socialight 70 – Dag Pontvik – Camminare nella vita cercando Dio – audio

Socialight 70 – Dag Pontvik – Camminare nella vita cercando Dio – audio

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Nella puntata 70, ci raggiunge Dag Pontvik. Attualmente è direttore di ADRA Italia. In questo primo incontro conosceremo a fondo la sua vita e soprattutto la sua crescita personale vicino a Cristo.
Non perderti questa puntata di SociaLight Podcast

Etica individualista e dimensione sociale dei problemi

Etica individualista e dimensione sociale dei problemi


Nel corso della diretta RVS del 31 ottobre 2022, Roberto Vacca ha intervistato il pastore Luca Baratto, curatore del "Culto evangelico" su RAI Radio 1 e segretario esecutivo della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI). Tra i temi affrontati: il ruolo dei cristiani evangelici in Brasile; Halloween e i timori di una pedagogia e una spiritualità distorta; la festa della Riforma e le iniziative promosse a Roma.

 

La tratta delle donne e l’integrazione, un grande problema sociale

La tratta delle donne e l’integrazione, un grande problema sociale


Liliam era una bambina di strada, in Brasile. Solo in Italia è riuscita a dare una svolta alla sua vita. Oggi ha 42 anni, vive a Torino, ha cinque figli e un nipote: è nonna da quando ne aveva 34. Ma come spesso accade per le donne "prostituite", le "sopravvissute", come le chiama Liliam, essere (o tornare ad essere) sola, straniera e senza cittadinanza, significa sprofondare nella precarietà, con prospettive molto incerte. La drammatica vicenda di Adelina, che abbiamo ricordato nel corso della trasmissione, ci rammenta che il lieto fine è tutt'altro che assicurato. Dipende da tante cose, in primo luogo da un lavoro e dalla nostra solidarietà.

Nella puntata di oggi ascoltiamo la testimonianza di LILIAM ALTUNTAS, intervistata da Roberto Vacca. 

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