La Festa della Riforma. “Sola Scriptura” (terza parte)

La Festa della Riforma. “Sola Scriptura” (terza parte)


Insieme a Lutero, anche Giovanni Calvino ha espresso un suo pensiero in merito alla Scrittura. Martin Lutero e Calvino non hanno formulato una nuova dottrina dell’autorità scritturale ed ecclesiastica; come gli antichi padri prima di loro, hanno affermato la Scrittura come unica fonte di rivelazione e negato l'esistenza di un’altrettanta autorevole rivelazione extra-scritturale. Quanto ha influito sul cristianesimo il pensiero di questi due riformatori, anche rispetto al “Sola Scriptura”?

Carmen Zammataro e Mario Calvagno ne parlano con il pastore Francesco Mosca, direttore del mensile “Il Messaggero Avventista” e Vicepresidente della Federazione delle Amicizie ebraico-cristiane in Italia.

La Festa della Riforma. “Sola Scriptura” (seconda parte)

La Festa della Riforma. “Sola Scriptura” (seconda parte)


Quella che è conosciuta come la terza crisi spirituale di Lutero si verificò mentre studiava per preparare le sue lezioni sui Salmi. Lutero gradualmente arrivò a capire cosa volesse dire che Cristo prese su di sé tutti i peccati sulla croce. Infine, giunse alla soluzione del problema della giustizia di Dio mentre studiava l’epistola ai Romani. Cosa pensava in merito a una riforma della Chiesa? Contro quale dottrina si indirizzò la sua reazione?

Carmen Zammataro e Mario Calvagno ne parlano con il pastore Francesco Mosca, direttore del mensile “Il Messaggero Avventista” e Vicepresidente della Federazione delle Amicizie ebraico-cristiane in Italia.

Giusti di fronte a Dio per sola fede

Giusti di fronte a Dio per sola fede


Continua la nostra esplorazione dei temi fondamentali della fede cristiana nella prospettiva della Chiesa avventista del settimo giorno. Ci conduce in questo percorso  Nino Plano, pastore della chiesa avventista di Firenze. 

La Chiesa avventista è una chiesa evangelica, ma che vuol dire? E perchè è ancora importante interrogarsi sulla nostra posizione morale davanti a Dio? Claudio Coppini e Roberto Vacca ne parlano con il pastore Plano, mentre nella seconda parte prendono in considerazione un articolo di Paolo Lepri, apparso sul Corriere della Sera di martedì 4 ottobre, dal titolo "Atomica, gli incubi da scacciare". 

"Oggi siamo così tornati a vivere l’incubo nucleare. Senza versare lacrime. Immemori del passato, inconsapevoli del futuro, vivendo in una futile dittatura del presente". Lepri accenna al bisogno assoluto di trattative di pace, ma anche di "dittatura del presente". Un credente che si ritiene accettato da Dio per sola fede, condivide una responsabilità nei dilemmi della società o rischia di rifugiarsi nel suo compiacimento spirituale, vivendo anche lui una particolare "dittatura del presente"?

 

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