Milano. Pomeriggio con Porte Aperte

Milano. Pomeriggio con Porte Aperte

Roberta Castiglioni – Il 17 febbraio, in occasione del sabato dedicato alla libertà religiosa, abbiamo avuto il piacere di ospitare, nella comunità avventista di Milano, Angelo Currò, esponente e collaboratore di Porte Aperte, l’organizzazione che dal 1955 si occupa di aiutare i cristiani perseguitati, fornendo supporto materiale, aiuti di emergenza, formazione e assistenza direttamente nei luoghi in cui essi vivono.

Nel pomeriggio, Currò ha tenuto un approfondimento sulle con dizioni in cui vivono i cristiani in Corea del Nord, il Paese che nell’ultimo decennio ha sempre guidato la World Watch List, la classifica dei Paesi in cui la persecuzione è più estrema.

In particolare, ha condiviso le testimonianze di alcuni cristiani che, nonostante i rischi elevati e le difficoltà quotidiane, hanno deciso di rimanere fedeli a Cristo Gesù. Questo ci ha fatto ancora una volta riflettere sul privilegio che noi, come cristiani, abbiamo di poter esprimere liberamente la nostra fede e sull’importanza di pregare e di poter fare ciò che è nelle nostre possibilità, per coloro che non hanno questa opportunità.

[Foto: Daniele La Mantia]

312 milioni di cristiani minacciati dalle persecuzioni

312 milioni di cristiani minacciati dalle persecuzioni

Un cristiano su sette nel mondo. Pubblicata la Wwl 2023.

Notizie Avventiste – La nuova World Watch List (Wwl) di Porte Aperte presenta ancora una volta un quadro desolante della libertà religiosa nel mondo. Questa trentesima edizione esamina il periodo che va dal 1° ottobre 2021 al 30 settembre 2022 e mostra i primi 50 Paesi in cui i cristiani subiscono persecuzioni per la loro fede, oltre a creare consapevolezza sulle difficoltà che devono affrontare ogni giorno.

Più di 360 milioni di cristiani sperimentano alti livelli di persecuzione e discriminazione a motivo della loro fede (312 milioni se si considerano solo i Paesi della World Watch List in cui il livello di persecuzione è molto alto o estremo). Un aumento di 20 milioni rispetto a due anni fa. Almeno 5.621 cristiani sono stati uccisi a causa di ciò in cui credono, vale a dire l’80% in più rispetto a cinque anni fa (erano 3.066). La violenza contro i cristiani è aumentata in modo significativo, in particolare in Nigeria (sesto posto) e in altri Paesi dell’Africa sub-sahariana. Dalla Nigeria sono stati denunciati 4.726 rapimenti, nell’anno precedente erano stati colpiti almeno 2.510 cristiani. Secondo Porte Aperte, il crescente autoritarismo e il nazionalismo ideologico aggravano la persecuzione e la discriminazione.

Corea del Nord prima in classifica 
La Corea del Nord torna al primo posto tra i Paesi con la più intensa persecuzione dei cristiani. Dopo che i talebani avevano ucciso numerosi cristiani e costretto migliaia di persone a fuggire nell’agosto 2021, l’Afghanistan aveva conquistato per la prima volta la testa della classifica nella Wwl del 2022. La situazione dei cristiani nel Paese rimane estremamente a rischio. Nella lista 2023, non potendo avere sempre una chiara prova della persecuzione a causa della fede, il numero di atti di violenza documentati è rimasto basso e l’Afghanistan è attualmente sceso al nono posto. Ma la persecuzione nel Paese rimane a un livello estremo.

La Corea del Nord (tornata la numero 1) tocca il minimo storico di 98 punti. 
“In Corea del Nord, possedere una Bibbia significa rischiare la pena di morte o finire in un campo di prigionia” affermano da Porte Aperte. La nuova “Legge sul pensiero reazionario” criminalizza qualsiasi materiale di origine straniera pubblicato nel Paese, tra cui la Scrittura. Sono state scoperte più chiese domestiche e arrestati più cristiani. Si stima che ci siano 400.000 cristiani in Corea del Nord, che corrono un rischio enorme a causa della loro fede.

Somalia, Yemen, Eritrea, Libia, Nigeria, Pakistan, Iran, Afghanistan e Sudan seguono dal 2° al 10° posto.

La Cina all’avanguardia nella sorveglianza elettronica 
Molti Paesi hanno intrapreso un pericoloso mix di forza, nazionalismo e uso della tecnologia per controllare i propri cittadini. La Cina è leader nell’uso e nell’esportazione di tecnologia di sorveglianza. Nel Paese sono state approvate leggi che introducono nuove regole sull’uso di Internet. Solo le chiese e le Ong autorizzate, e quindi conformi al sistema, possono distribuire contenuti religiosi sul web. I servizi di culto da remoto, sempre più frequenti dopo la pandemia, spesso non sono più consentiti, così come l’offerta online di materiale didattico cristiano, ed è diventato impossibile acquistare copie della Bibbia su Internet o scaricare app bibliche. I trasgressori verrebbero puniti con lunghe pene detentive. La Cina è nuovamente il Paese in cui la maggior parte delle chiese e delle istituzioni religiose sono state distrutte o chiuse. Molti cristiani si riuniscono in piccoli gruppi per evitare la sorveglianza. A livello internazionale, la Cina spinge per una ridefinizione dei diritti umani, dove lo sviluppo economico e la sicurezza diventano più importanti dei diritti classici come la libertà di pensiero o di espressione.

La violenza sub-sahariana raggiunge nuove vette 
La persecuzione dei cristiani nell’Africa subsahariana è in aumento. In Nigeria, gli omicidi per motivi religiosi sono passati da 4.650 lo scorso anno a 5.014, con uno sbalorditivo 89% del totale internazionale. Con il Paese che crolla sotto la violenza islamista, i cristiani sono particolarmente vulnerabili. Ma quanto accade in Nigeria non è eccezionale, poiché la violenza jihadista diventa sempre più comune in tutta l’Africa subsahariana, con 26 Paesi della regione che registrano livelli di persecuzione molto significativi. I gruppi jihadisti uccidono, mutilano, stuprano, rapiscono per ottenere un riscatto e costringono le donne alla schiavitù sessuale, e molte sono costrette a fuggire.

Agnes, una ragazza che è stata rapita l’anno scorso da Boko Haram (un gruppo militante), ha raccontato la sua esperienza straziante: “Stavamo lavorando in un campo in una fattoria quando siamo stati sorpresi da uomini armati. Hanno rapito tre di noi… e ne hanno uccise due. Sono l’unica che è sopravvissuta”. A causa della violenza e dell’instabilità nella regione, altre centinaia di migliaia di persone sono state costrette a scappare dalle loro case e diventare profughi.

L’autoritarismo anche in altri Paesi 
In India (undicesimo posto), le leggi anti-conversione in undici stati prevedono che i cristiani siano soggetti ad arresti arbitrari, con possibilità di reclusione fino a dieci anni. È prevista anche una legge nazionale. Nell’attuale periodo di riferimento, più di 1.700 cristiani sono stati detenuti senza processo, spesso nel contesto di attacchi contro migliaia di cristiani da parte di estremisti indù. Tuttavia, la maggior parte di questi ultimi non è stata punita.

Il crescente autoritarismo dei governi in alcuni Paesi latinoamericani – unito a un atteggiamento sempre più ostile nei confronti delle chiese e della fede cristiana – porta per la prima volta il Nicaragua (al n. 50) nella World Watch List. Ma la situazione dei cristiani è notevolmente peggiorata anche in Colombia (n. 22), Messico (n. 38) e Cuba (n. 27). I dirigenti delle chiese sono stati messi sotto pressione e arrestati, la sorveglianza è stata intensificata, le registrazioni e i permessi negati, gli edifici confiscati.

Un barometro dei diritti umani 
“Gli attacchi ai cristiani sono un barometro dei diritti umani” ha affermato Ine Eriksen Søreide, ex ministro degli Esteri norvegese, dopo aver appreso dei risultati della Wwl.
"Il quadro presentato dal rapporto è un presagio di ciò che potrebbe avvenire per altri diritti" ha aggiunto esprimendo preoccupazione per il modo in cui la tecnologia moderna viene utilizzata per la sorveglianza.

Alcune buone notizie 
Non tutto va per il verso sbagliato. Ci sono tre cambiamenti positivi: in primo luogo, la violenza in Afghanistan sembra diminuita e il Paese è sceso in classifica; in secondo luogo, l’Egitto mostra un calo della violenza contro i cristiani; e in terzo luogo, alcuni Stati del Golfo hanno assunto una posizione diversa rispetto a prima nei confronti dei lavoratori migranti cristiani. Resta da vedere se le migliori condizioni in Qatar nel 2022 siano state un caso o una tendenza duratura.

[Fonte: Porte Aperte, Apd e tedNews]

 

 

 

 

 

 

Persecuzione anticristiana. Afghanistan al primo posto dopo 20 anni di primato nordcoreano

Persecuzione anticristiana. Afghanistan al primo posto dopo 20 anni di primato nordcoreano

Pubblicata la World Watch List 2022 di Porte Aperte.

Notizie Avventiste – “Oltre 360 milioni di cristiani perseguitati nel mondo! Quest’anno registriamo il più alto livello di persecuzione da quando il nostro report viene pubblicato. Purtroppo, cresce ancora una delle numericamente più imponenti persecuzioni mai sperimentate in questa terra”. Sono le parole di Christian Nani, responsabile di Porte Aperte Italia, nel presentare la World Watch List 2022, la lista dei primi 50 Paesi in cui i cristiani sono più perseguitati.

L’Afghanistan balza al primo posto dopo 20 anni di triste primato della Corea del Nord che diventa seconda, anche se aumenta la persecuzione. 1 cristiano su 7 nel mondo vive sulla sua pelle un livello alto di persecuzione e discriminazione. Inoltre, salgono a 5.898 i cristiani uccisi per cause legate alla loro fede. È molto preoccupante il quadro mondiale. “Tra i circa 100 Paesi monitorati dalla nostra ricerca” si legge sul sito di Porte Aperte “aumenta la persecuzione in termini assoluti e salgono da 74 a 76 quelli che mostrano un livello definibile alto, molto alto o estremo”.

Afghanistan al primo posto davanti alla Corea del Nord 
L'acquisizione del potere da parte dei talebani ha reso difficile la vita dei cristiani in Afghanistan. Si tratta soprattutto di ex musulmani convertiti e sono quindi specificamente ricercati e per lo più assassinati dai talebani. Molti sono quindi fuggiti o cercano di lasciare Paese. Per questo la nazione è per la prima volta in cima alla lista delle persecuzioni, scalzando la Corea del Nord, che è stata al vertice per 20 anni.

"Il primo posto dell'Afghanistan nella World Watch List è motivo di profonda preoccupazione” spiega Nani “Oltre all’incalcolabile sofferenza per la piccola e nascosta comunità cristiana in Afghanistan, manda un messaggio molto chiaro agli estremisti islamici di tutto il mondo: ‘Continuate la vostra brutale lotta, la vittoria è possibile’. Gruppi come lo Stato Islamico e l'Alleanza delle Forze Democratiche ora ritengono che il loro obiettivo di costituire un califfato islamico sia di nuovo raggiungibile. Non possiamo sottovalutare il costo in termini di vite umane e miseria, che questo ritrovato senso di invincibilità sta causando”.

In Corea del Nord la situazione dei cristiani sotto Kim Jong Un continua ad essere catastrofica: decine di migliaia sono i condannati ai lavori forzati nei campi di prigionia, spesso fino alla morte. Gli arresti sono addirittura aumentati. Dal terzo al decimo posto della World Watch List 2022 ci sono Somalia, Libia, Yemen, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran e India.

Prende piede il modello cinese
La Cina, classificata diciassettesima, ha stabilito un modello negativo con il controllo centralizzato di tutte le religioni. Xi Jinping rafforza il suo sistema di “Un Paese, un popolo, una religione”. I dissidenti, tra i quali oltre mille cristiani, spesso pastori, vengono arrestati. L'accesso alla Bibbia e alle App bibliche è in gran parte bloccato. Le attività delle chiese sono rigorosamente monitorate, comprese le riunioni online, quando è possibile tenerle. Paesi comunisti come il Vietnam (19° posto) e Cuba (37° posto) avrebbero adottato il modello cinese.

Più sostegno e preghiera 
Porte Aperte ha valutato la Nigeria (7° posto) e l’India (10° posto) come paesi “particolarmente preoccupanti", dal momento che i cristiani sono esposti a persecuzioni estreme. Nella sola Nigeria 4.650 cristiani sono stati assassinati a causa della loro fede. Inoltre, gli attacchi ai cristiani nell'Africa subsahariana da parte di gruppi religiosi e politici estremisti sono aumentati notevolmente, con milioni di persone in fuga. “L'enorme numero di cristiani sottoposti a persecuzioni e discriminazioni non è stato finora una questione affrontata dai politici” evidenzia Markus Rode, responsabile di Porte Aperte Germania, come riporta l'agenzia stampa Apd “Per questo chiediamo a tutti i cristiani di fare ancora di più per i perseguitati e di pregare per loro”.

Violenza contro le donne 
Diversa dagli uomini è la persecuzione inflitta alle donne che sono spesso oggetto di violenze sessuali. Porte Aperte ha trovato difficiltà a raccogliere i dati sul numero di donne cristiane vittime di stupro e abusi a causa della loro fede. Rare sono infatti le denunce in molti Paesi, per ragioni culturali e sociali.

“Un dato minimo di partenza, secondo le nostre stime incrociate con testimonianze raccolte, è oltre 3.100, a cui si sommano oltre 1.500 matrimoni forzati” dicono da Porte Aperte “Sono, però, cifre da considerare come la punta di un iceberg ben più imponente, uno sguardo furtivo su un sommerso allarmante. La vulnerabilità domestica colpisce specificamente le donne e i bambini appartenenti alle minoranze. Negli ultimi anni stiamo potenziando la ricerca sul campo della violenza di genere, scoperchiando un universo di abusi sconvolgente”

La Wwl 
La mission di Porte Aperte è sostenere i cristiani perseguitati nel mondo. Dal 1955 realizza vasti progetti di aiuto alle persone perseguitate di tutte le denominazioni cristiane, oggi in oltre 60 Paesi. La World Watch List è l’unica ricerca al mondo di questo genere, che rileva i dati direttamente ogni anno utilizzando una metodologia sviluppata da esperti. L’obiettivo è riuscire a spiegare la situazione dei cristiani perseguitati nel modo più preciso possibile e chiarire la dinamica della persecuzione.

A tal fine i ricercatori raccolgono dati considerando ogni sfera della vita dei cristiani – privato, famiglia, comunità, chiesa, vita pubblica – per monitorare le strutture profonde della persecuzione, non solo gli incidenti violenti. Porte Aperte definisce la persecuzione come “qualsiasi ostilità subita come conseguenza dell’identificazione dell’individuo o di un intero gruppo con Cristo. Questa può includere atteggiamenti, parole e azioni ostili nei confronti dei cristiani”.

 

 

Nuovo report sulla persecuzione di genere

Nuovo report sulla persecuzione di genere


Cristian Nani, responsabile di Porte Aperte Italia, intervistato da Roberto Vacca e Claudio Coppini, in questo numero di A tu per tu ci parla della violenza di genere come arma particolarmente odiosa (e diffusa) nelle persecuzioni dei cristiani nel mondo. Dopo il report globale sulla persecuzione anticristiana (WWL 2020), Porte Aperte ha infatti lanciato il 24 febbraio il report specifico sulle Persecuzione Religiosa di Genere 2020.

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