Musica Cristiana Contemporanea

Musica Cristiana Contemporanea


Interviste a Claudia Aliotta, giornalista e insegnante di storia della musica, sulla musica cristiana contemporanea.

Prima puntata

Musica Cristiana Contemporanea

Musica Cristiana Contemporanea


Interviste a Claudia Aliotta, giornalista e insegnante di storia della msica, sulla musica cristiana contemporanea.

Seconda puntata

Storiellando: “Il testamento di Minù”

Storiellando: “Il testamento di Minù”


Un racconto di Giovanni Negro, per… riflettere sorridendo! Letto da Enza Laterza

Storiellando: “Il testamento di Minù”

Storiellando: “Il miracolo di una moneta”


Un racconto di Giovanni Negro, per… riflettere sorridendo! Letto da Enza Laterza

Storiellando: “Il testamento di Minù”

Storiellando: “Un premio a metà”


Un racconto derivante da una leggenda irlandese e riadattato da Giovanni Negro, per… riflettere sorridendo! Letto da Enza Laterza

Una riflessione sull’esito del referendum a Bologna

Una riflessione sull’esito del referendum a Bologna


Domenica 26 maggio si e’ svolto a Bologna un referendum consultivo sull’opportunita’ di finanziare con fondi pubblici le scuole materne paritarie bolognesi. Hanno votato il 28,7 per cento degli aventi diritto e tra questi il 59 per cento ha detto che quel milione di euro oggi dato alle paritarie deve essere usato per le scuole comunali e statali. Abbiamo parlato dell’esito di questo referendum, da piu’ parti definito un “flop” per la scarsa partecipazione, con Silvana Ronco, presidente dell’associazione 31 ottobre, un’associazione per una scuola laica e pluralista

Perché sono contento di essere avventista

Perché sono contento di essere avventista

Clifford Goldstein*- L’altro giorno ascoltavo alla radio un predicatore che descriveva gli eventi degli ultimi giorni. Da un giorno all’altro, ha avvertito, i cristiani fedeli saranno rapiti, cioè immediatamente trasportati in cielo e al loro posto resterà solo un mucchio di vestiti. Scompariranno lasciandosi alle spalle tutti gli altri, i non salvati. Questi ultimi, senza la presenza dei cristiani fedeli portati via in modo soprannaturale, avranno un’altra possibilità di accettare Gesù, ma dovranno affrettarsi perché l’anticristo, forse un ebreo siriano, susciterà un periodo di sette anni di tribolazione prima dell’inizio dei mille anni di pace in terra.

A un certo punto ho pensato: sono grato di essere avventista, perché pur avendo ancora domande senza risposta sulla comprensione degli ultimi eventi, non è previsto il rapimento dei santi, lasciando al loro posto un mucchio vestiti.

Sono contento di essere avventista perché l’idea che Dio farà in modo che gli empi, secondo alcune interpretazioni, brucino all’inferno per l’eternità, la trovo assurda. Resto frastornato dinanzi agli scritti di teologi brillanti che giustificano l’idea che i non salvati meritino di soffrire per l’eternità le torture dell’inferno; anzi, che un simile destino sia stato concepito da un Dio misericordioso. Quanto sono grato di essere avventista per la nostra comprensione del destino dei malvagi!

Per conseguenza, sono contento di essere avventista perché ciò che crediamo sulla morte ci mette al riparo da ogni tipo d‘inganno sullo stato dei defunti. Forse alcuni hanno letto di esperienze di premorte, in cui le persone dichiarate clinicamente morte tornano in vita e raccontano storie fantastiche come quelle di galleggiare in un regno nebbioso e di incontrare amici e parenti defunti. La cosa triste è che molti pensano che questi racconti siano una «prova» che i morti vivano nell’aldilà. Una grande mistificazione in cui, come avventisti, non possiamo cadere.

Inoltre, a mano a mano che invecchio, sono grato per ciò che l’avventismo mi ha insegnato sulla salute. La scienza medica afferma che per prevenire molte malattie accorra una sana alimentazione. Quasi sempre la scienza medica sottolinea il tipo di alimentazione che gli avventista consigliano da oltre 150 anni: evitare cibi grassi, zuccheri, carni rosse, mangiare più frutta, cereali, noci e verdure. Non fumare e non bere, e poi riposo ed esercizio fisico. Quando leggo queste raccomandazioni mediche mi sembra di leggere brani tratti dal libro «Consigli sugli alimenti» di Ellen G. White. E, credetemi, a 57 anni, sono felice di avere avuto una simile  guida per la mia salute.

Per queste ragioni, e altre ancora, sono contento di essere avventista del settimo giorno. Certo, gli avventisti non sono perfetti come non lo è la Chiesa. Non sta a noi giudicare chi crede in modo diverso. Non è questo il punto. Ciò che voglio dire è che sono grato per le cose che Dio ci ha rivelato, al punto che desidero condividerle con altri.

*Direttore della Guida allo studio della Bibbia (lezionario della SdS)

Perché sono contento di essere avventista

Congresso spirituale del Campo Sud

Anna Cupertino – Sabato 28 settembre si svolgerà a Napoli il congresso spirituale del Campo Sud. L’incontro, con tema «Quelli che il Sud…», avrà ospite Dora Bognandi, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa, che ricorderà la storia del nostro Campo in relazione allo sviluppo dell’avventismo in Italia, conducendo i partecipanti in un percorso che ha visto le nostre comunità attive e vivaci.

Il congresso è sempre un momento spirituale molto importante, per questo il Campo Sud allarga l’invito anche a chi il Sud l’ha lasciato, a chi ce l’ha nel cuore, a chi lo ha conosciuto e amato, o non lo conosce e vorrebbe scoprirlo. Quindi a tutti!

A quanti desiderano vivere con noi questo evento, offriamo un fine settimana speciale a Napoli: con apertura del sabato il venerdì sera, il congresso nella giornata di sabato e una domenica turistica con visita guidata alla scoperta della città partenopea.

Coloro che fossero interessati a passare con noi il week-end, possono alloggiare presso l’Ostello della gioventù a Mergellina, con un costo a persona di 16-20 euro a notte, colazione compresa.

Maggiori dettagli saranno comunicati in seguito. Le prenotazioni, per chi desidera pernottare, devono arrivare entro il 10 luglio.

Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ad Anna Cupertino: cell. 3200147248; email – uicca.sud@avventisti.it

Una riflessione sull’esito del referendum a Bologna

Sfogliando il giornale 29 05 2013


Commenti su argomenti tratti dai quotidiani del giorno a cura di Rolando Rizzo e Roberto Vacca, con la partecipazione di Raffaele Battista della Facolta’ avventista di teologia. In questo numero: analisi del voto, la crisi siriana, emergenza violenza a Roma, femminicidio, virtu’ e difetti della mamma italiana rispetto e quella inglese

Una riflessione sull’esito del referendum a Bologna

Buone Notizie 213 (29.05.2013)


Ci sono buone notizie 213. Alla ricerca di eventi, informazioni, curiosità per pensare positivo. Una rubrica con notizie che non vengono messe in risalto dai media … o quasi! In questa puntata: Giuliano ci parlerà del cioccolato come scudo per l’alzheimer – Beniamino, new entry dello staff di ci sono buone notizie, ci parlerà della foglia artificiale che produce energia – Emanuele infine, ci parlerà di Auto Elettriche a buon mercato.

Guitars Speak 76 (29.05.2013)

Guitars Speak 76 (29.05.2013)


Guitars Speak 76. Storia e vita della chitarra” Le chitarre che parlano”. In questo incontro:John Zorn è un famoso compositore / improvvisatore /sassofonista newyorkese. I più lo conosceranno per i suoi lavori sulla musica ebraica con il progetto Masada e per il super-gruppo Naked City. Ma Zorn è tante cose assieme,un vero autore postmoderno in grado di miscelare tra loro stili, influenze, generi e idee completamente diverse. Ha scritto diverse cose per la chitarra e una delle più recenti è questo cd intitolato The Gnostic Preludes per trio (chitarra elettrica/arpa/vibrafono) che vede il gradito ritorno del grande Bill Frisell.

150 anni della Chiesa mondiale – La lunga ombra di Battle Creek

150 anni della Chiesa mondiale – La lunga ombra di Battle Creek

Mark A. Kellner* – Battle Creek, Michigan, dove fu organizzata 150 anni fa la Conferenza Generale degli Avventisti del Settimo Giorno, sembrerebbe avere un peso maggiore nella nostra memoria di quanto non ne abbia nella realtà. Alcuni cartelli nel centro della città indicano ai turisti il «Villaggio storico avventista», ma a parte il fatto di essere la sede di un noto produttore di cereali per la colazione, poco del luogo ha «sapore» avventista.

Sì, in un angolo del centro c’è il Seventh-day Adventist Tabernacle e diverse centinaia di persone lo frequentano il sabato per studiare la Bibbia e lodare il Signore. Ma se cercate «Il San», come era familiarmente chiamato il Battle Creek Sanitarium, troverete un enorme complesso di uffici federali e una targa storica del sito. John Harvey Kellogg, avventista di lunga data e poi apostata, è definitivamente andato via.

Ho fatto queste cupe riflessioni quando ho visitato la città durante il Consiglio di primavera della Conferenza Generale. La comunione fraterna è stata grandiosa e le presentazioni storiche eccellenti. Ho imparato molto. Però, guidando per Battle Creek, ho notato poche prove di un impatto avventista in città. È anche comprensibile: dopo l’incendio dell’edificio della Review and Herald Publishing Association e la visione di Ellen White che la nostra sede centrale doveva essere vicina a Washington, DC, gli avventisti sono andati via e Battle Creek ha continuato la sua vita per conto suo.

Il dottor Kellogg – il cui fratello, Will, fondò l’omonimo impero di alimenti per la colazione – costruì la grande istituzione del San per vederla poi distrutta da un incendio nel 1902. Ellen White consigliò di non ricostruire la struttura, ma Kellogg non le diede ascolto. Quarant’anni dopo, il governo degli Stati Uniti acquistò la proprietà per farne un ospedale per i soldati della seconda guerra mondiale, e John Harvey Kellogg morì un anno dopo.

Quali sono le lezioni che gli avventisti possono trarre dall’esperienza di Battle Creek? Non faccio un elenco completo ma, dopo aver trascorso cinque giorni nella cittadina, condivido alcuni pensieri.

In primo luogo, Dio conosce la nostra sorte meglio di noi. Per alcuni nostri pionieri e loro successori ampliare l’«impero» a Battle Creek poteva essere una buona cosa. Ma il Signore aveva un piano diverso, e questa differenza ha in qualche modo plasmato il nostro destino. Essere nelle vicinanze di Washington, DC, ha creato grandi opportunità alla leadership e ai membri del nostro movimento, che non avrebbero avuto altrove.

Allo stesso tempo, abbiamo la responsabilità di ricordare il passato. Il Villaggio storico avventista a Battle Creek è un importante patrimonio della nostra storia che deve essere conosciuto di più. Non per vantarci, ma i nostri membri e le persone devono sapere che quanto è iniziato in una piccola città del Michigan ha fatto il giro del mondo.

Infine, dovremmo essere luce nel luogo in cui ci troviamo. Non c’è dubbio che molto è stato fatto per Battle Creek quando era una roccaforte avventista, ma forse si sarebbe potuto fare di più per radicare il nostro messaggio nella comunità. Che cosa sarebbe diventata Battle Creek se il nostro messaggio sulla salute fosse stato diffuso anche dopo che i leader si erano trasferiti sulle rive del Potomac?

Mi chiedo che cosa stiamo facendo oggi in ciascuna delle nostre città in cui abbiamo una presenza importante. Possiamo fare di più per gli altri? Possiamo svolgere un maggior servizio verso chi è nel bisogno fisico e spirituale? Possiamo entrare in contatto con più persone come ha fatto Gesù?

Per me, una delle più grandi lezioni dell’esperienza di Battle Creek è che non solo dobbiamo imparare dal passato, ma dobbiamo anche mettere in pratica questi insegnamenti! Dovunque ci troviamo, dobbiamo essere buoni e fruttuosi ambasciatori di Cristo e della Chiesa avventista del settimo giorno, condividendo la beata speranza con gli altri e aiutandoli a trovare quanto abbiamo scoperto.
*Redattore dell’Adventist Review; articolo pubblicato il 25/05/2013.

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