24.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE L’ING. STEFANO BERTOLINI

24.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE L’ING. STEFANO BERTOLINI

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Titolo della Tesi
“Incrementare la barriera shocki su materiale di fosforo d’indio”.

“Evoluzione, mito o realtà?”.

Tesi dell’ing. Stefano Bertolini, laureato in “Ingegneria elettrica ed elettronica” e Presidente dell’AISO (Associazione Italiana Studi delle Origini)
AISO – Associazione Italiana Studi delle Origini. Clicca qui

In Studio: Vincenzo Catanzaro

Animaliamoci 30-06-2017: pericolo per i mufloni dell’Elba – progetto animalista per la vita

Animaliamoci 30-06-2017: pericolo per i mufloni dell’Elba – progetto animalista per la vita


In questo numero di Animaliamoci, insieme ai conduttori Roberto Vacca e Sergio Ammannati, abbiamo ospitato Stefano Corbizi Fattori, portavoce del coordinamento associazioni animaliste della Regione Toscana.

Temi affrontati: il pericolo per i mufloni dell’isola d’Elba e le attivita’ del rifugio San Jorge a Caceres (Spagna) del progetto Animalista per la Vita

 

Se la temperatura aumenta

Se la temperatura aumenta

Dwight Nelson/ARnews/Maol – «Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. E gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria» (Ap 16:8-9).

Chiarisco subito… non credo che siamo nel bel mezzo delle sette ultime piaghe. Ma, siamo apocalittici per un attimo. È questo, dopotutto, il punto del mio blog settimanale «The Fourth Watch», dove esamino rapidamente il crescente numero di messaggi in cui si dice che questa civiltà vive la sua ora finale, quella che i Romani chiamavano «quarta vigilia della notte», il periodo più scuro prima dell’alba.

Lunedì, la rivista Nature ha pubblicato uno studio dal titolo «Global Risk of Deadly Heat» (Il rischio globale del caldo letale). Commentando lo studio, i media hanno riferito: “Le ondate di caldo letale come quelle che attanagliano l’occidente americano uccidono più di quanto si pensasse in precedenza e diventeranno sempre più frequenti, secondo un nuovo studio globale sulle condizioni delle temperature… Un team di ricercatori ha esaminato 1.949 ondate di calore letale avvenute nel mondo dal 1980 per capire le tendenze, definire quando il caldo è così grave da uccidere, e prevedere così il futuro. Hanno scoperto che quasi una persona su tre ora vive almeno 20 giorni l’anno di caldo a livelli che possono essere fatali. Ma lo studio prevede che tre su quattro persone nel mondo sopporteranno questo tipo di calore entro la fine del secolo, se il riscaldamento globale continuerà ad aumentare».

Senza dubbio gli abitanti delle città che vivono sotto il sole fatale di questa settimana saranno d’accordo: Phoenix 48 gradi (con voli cancellati per il troppo caldo), Las Vegas 47 gradi, Sacramento 41 gradi, Death Valley 52 gradi. Camilo Mora, dell’università delle Hawaii, autore principale dello studio, ha previsto: «Gli Stati Uniti saranno un forno… È già grave. Lo sappiamo… I dati empirici suggeriscono che peggiorerà molto». Solo in America? Turbat, città del Pakistan, a maggio ha registrato un letale 53 gradi (classificata «tra le cinque temperature più calde misurate in modo affidabile sulla terra»)

Non c’è ancora la conta dei morti, naturalmente, ma un sobrio promemoria di quanto può essere alto il bilancio di vite umane è l’ondata di caldo del 2003 in Europa, che ha causato oltre 70.000 morti. Le 72 persone decedute in Portogallo la scorsa settimana, a causa degli incendi provocati dal sole, ci ricordano che nessun luogo sarà esente dal caldo mortale. «e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco» (Ap 16:8).

Non stiamo vivendo la quarta piaga, le cui proporzioni apocalittiche annienteranno le statistiche che gli scienziati cercano disperatamente di interpretare. Tuttavia, Gesù ha avvertito i suoi seguaci che, prima del suo ritorno, «Vi saranno segni nel sole… poiché le potenze dei cieli saranno scrollate» (Lc 21:25-26).

Dobbiamo avere paura? No. Dobbiamo ricordarci che viviamo al limite della fase finale divina per questo mondo? Sì, dobbiamo.

La scorsa settimana sono stato nella capitale (Washington), per un incontro. La mistura caotica di paura (il mio aereo è atterrato poche ore dopo gli spari drante gli allenamenti della partita di baseball del Congresso), confusione e capricciosa instabilità in tutto il mondo costringono sicuramente quelli di noi che ci definiscono «avventisti» a scuotersi dalla letargia che paralizza il cuore della nostra comunità di fede e anche noi stessi.

Ora più che mai [le persone] devono essere avvertite che «La fine di tutte le cose è vicina» (1 Pt 4:7). Non basta confortare le nostre anime, affamate di fine del mondo, con il ricordo dell’imminente ritorno di Gesù. Non vinceremo questo gioco indovinando quanto siamo vicini alla fine. L’unica vittoria rimasta su questo pianeta che peggiora è la missione dell’Onnipotente Dio di salvare ogni suo figlio perduto sulla terra, mentre vi è ancora tempo. Dimenticate i segni: dobbiamo abbracciare la missione, ora e non dopo.

Semplicemente perché «dopo» sarà, un giorno, troppo tardi.

Allora, che cosa aspettiamo, tu e io?

 

1° Convegno nazionale avventista sulla relazione d’aiuto

1° Convegno nazionale avventista sulla relazione d’aiuto

Roberto Iannò – Dal 6 all’8 ottobre, nella meravigliosa cornice di Casuccia Visani, a Poppi (AR), si svolgerà il 1° Convegno nazionale avventista sulla relazione d’aiuto per psicologi, counselor, assistenti sociali, educatori e insegnanti. Questo evento, organizzato dai dipartimenti Educazione e Ministeri avventisti della famiglia, ha il patrocinio del CeCSUR (Centro culturale di scienze umane e religiose) e dell’Istituto avventista «Villa Aurora».

Scopo dell’incontro è quello di creare una rete di professionisti nell’ambito della relazione d’aiuto, e inerente al dipartimento Ministeri avventisti della famiglia, per rendere un servizio sempre più efficace alla chiesa e coinvolgendo le risorse a disposizione nelle aree menzionate.

Questo primo incontro offrirà un clima di approfondimento e di dialogo attorno a due tematiche che riteniamo utili per i nostri scopi: «La dimensione della spiritualità nell’intervento terapeutico ed educativo», «Neutralità ed empatia del terapeuta in rapporto al mondo valoriale del cliente».

Con la prima relazione, gli obiettivi prefissati sono quelli di esplorare i (possibili) benefici che si possono ottenere, all’interno della relazione terapeutica/educativa, nell’esplorazione e utilizzo delle attribuzioni e risorse spirituali che il cliente ha al suo interno per superare il suo disagio psichico

Con la seconda relazione, l’obiettivo è esplorare le diverse tensioni di carattere etico che il terapeuta può vivere nel setting con il suo cliente: alcune di queste sono di carattere deontologico, per le quali il Codice etico di categoria già risponde; altre possono derivare piuttosto dalla sua personale Weltanschauung quando alcuni dei suoi valori vanno a entrare in conflitto con quelli del suo cliente. In pratica, vorremmo interrogarci sul proprio ruolo etico-morale all’interno della pratica clinica.

I dipartimenti Educazione e Ministeri avventisti della famiglia copriranno le spese di vitto e alloggio dei partecipanti, mentre per il viaggio invitiamo le chiese a sostenere la cifra di coloro che parteciperanno, come avviene per i corsi di formazione (specifiche situazioni vanno comunicate e concordate con l’organizzazione).

Per informazioni e iscrizioni, scrivere a Maria Antonietta Calà (direttore associato del dipartimento Ministeri avventisti della famiglia): m.cala@avventisti.it

Scarica la locandina in pdf.
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Buongiorno con l’Edicola Rvs del 29 giugno 2017

Buongiorno con l’Edicola Rvs del 29 giugno 2017


In questa puntata dell’Edicola RVS ci soffermiamo su alcune notizie che ci hanno colpito e sono apparse sia su carta stampata che via web: cominciamo dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Gentiloni che, rivolgendosi alla Ue, avverte che l’Italia è pronta a chiudere i porti perchè il flusso dei migranti per il nostro Paese (se lasciato solo) si sta facendo insostenibile. Ne abbiamo parlato con Paolo Naso, politologo e responsabile del progetto Mediterranean Hope.

A seguire, insieme a noi in collegamento telefonico Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Varie agenzie di stampa hanno riportato una sua lettera di protesta in risposta alle affermazioni rilasciate dall’archeologo Andrea Carandini in un servizio del tg1 delle 20:00 il 22 giugno scorso. L’archeologo aveva infatti paragonato i protestanti, che nel 500 e 600 distruggevano le chiese cattoliche, all’Isis.

Edicola RVS è un programma ideato e condotto da Claudio Coppini e Roberto Vacca.

Si è spento a 88 anni un pastore sopravvissuto all’era sovietica

Si è spento a 88 anni un pastore sopravvissuto all’era sovietica

ARnews/Maol – Un pastore ed evangelista avventista della Russia si è addormentato nel Signore il 22 giugno, a 88 anni, dopo una vita fedele e fruttuosa. Vladimir Stepanovich Zaitsev era nato nel 1929 nella regione di Novosibirsk, in una grande famiglia avventista. Era il maggiore di cinque fratelli. Il padre, Zaitsev Stepan Isaakovich, era pastore consacrato della chiesa cristiana avventista.

Nel 1937, la famiglia di Stepanovich rimase senza padre perché arrestato e condannato come nemico del popolo. Il bambino, che allora aveva 8 anni, dovette crescere nel giro di una notte. Negli anni difficili della seconda guerra mondiale, diede una mano alla madre e alla sorella maggiore nel portare avanti la famiglia. Fu anche costretto a smettere di frequentare la scuola perché stigmatizzato come «figlio del nemico del popolo».

Dopo aver servito nell’Armata rossa quando la guerra finì, Vladimir decise di dedicarsi al servizio del Signore. Nel 1953 sposò Isupova Klara Filippovna e si trasferì nella piccola cittadina di Tarasovka, nella regione di Rostov, dove cominciò il suo ministero come pastore locale.

Con l’inizio della campagna anti-religiosa sotto Khrushchev, il luogo di culto di Tarasovka fu chiuso e confiscato. La famiglia del giovane pastore, che era stata allietata dalla nascita di 3 figli, dovette trasferirsi a Gorky (ora Nizhny Novgorod) e vivere con i genitori di sua moglie in una casa piccolissima, riscaldata solo da una stufa.

Per evitare di cadere nella categoria dei «parassiti», Stepanovich si impegnò in diversi lavori, poiché ogni volta doveva affrontare il problema del sabato libero. Per anni, il suo posto di lavoro cambiò costantemente, nonostante svolgesse principalmente lavori di pulizia e manutenzione.

Ma contro ogni previsione, Stepanovich alla fine poté dedicarsi nuovamente al ministero pastorale in varie città e regioni. Fu presto conosciuto per aver dato importanza al servizio verso i giovani e a quello sociale. Diventò famoso per la sua capacità di collegare, nei sermoni, il messaggio avventista con le realtà della vita moderna.

Alla fine degli anni ’80, le restrizioni religiose si attenuarono e Stepanovich capì che la chiesa cristiana avventista aveva un’opportunità senza precedenti nell’evangelizzazione e nella testimonianza. Così, mentre svolgeva il suo ministero a Ryazan, diede vita alla Società di soccorso volontario, per servire la comunità.

Stepanovich era molto attento alle relazioni pubbliche e sempre pronto ad aprire canali di comunicazione con i funzionari governativi. Era anche in costante dialogo con i rappresentanti delle altre fedi. Durante un periodo difficile per la chiesa cristiana avventista a causa di ateismo e continue violazioni dei diritti dei credenti, non ebbe paura di parlare pubblicamente in difesa dei perseguitati, indipendentemente dalla loro fede.

Stepanovich è ricordato come un pastore umile e instancabile, con una ferma fiducia nell’imminente ritorno di Gesù. È una fede che ha tramandato ai suoi figli e nipoti, e a coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui.

 

23.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE IL DOTT. JONATHAN DI MAGGIO

23.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE IL DOTT. JONATHAN DI MAGGIO


Titolo della Tesi
“Sistemi di elaborazioni – dati in sanità”

Tesi del Dott. Jonathan Di Maggio, laureato in “Ingegneria Biomedica” al politecnico di Torino.
Fascicolo Sanitario – Clicca qui

In Studio: Vincenzo Catanzaro

22.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE LA DOTT.SSA MARIA ADELE COLLETTI

22.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE LA DOTT.SSA MARIA ADELE COLLETTI


Titolo della Tesi
“Attaccamento e violenza nelle relazioni di coppia”

Tesi della dott.ssa Maria Adele Colletti, laureata all’università di Palermo in “Scienze e tecniche Psicologiche”

In Studio: Vincenzo Catanzaro

21.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE L’ING. ANDRÈ LEGNI

21.DISCUTIAMO LA TUA TESI DI LAUREA – OSPITE L’ING. ANDRÈ LEGNI

https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/podcast.radiovocedellasperanza.it/AWR/ITASC/CLT/ITASC_CLTx_20170629_discutiamolatuatesi_021.mp3<br />
Titolo della Tesi
” Sistema di risonatori superficiali come metabarriera contro le onde sismiche di Rayleigh”

Tesi dell’ing. Andrè Legni, laureato all’università di Bologna in “Ingegneria civile” al dipartimento di ingegneria civile, ambientale e dei materiali.
In Studio: Vincenzo Catanzaro

La presidente del Cile ringrazia per aver ricevuto il libro missionario

La presidente del Cile ringrazia per aver ricevuto il libro missionario

Asn/Maol – La presidente della Repubblica del Cile, Michelle Bachelet, ha risposto con una lettera di ringraziamento al Colegio Adventista Porvenir, questo mese di giugno, per aver ricevuto una copia del libro En Busca de Esperanza (In cerca di speranza). A maggio, la pubblicazione è stata distribuita gratuitamente, a piene mani, in otto paesi del Sudamerica, nell’ambito dell’iniziativa Impacto Esperanza (Impatto speranza).

La copia è arrivata a Palazzo della Moneda, sede del presidente della Repubblica cilena, grazie agli studenti universitari che fanno parte dell’Agrupación de Alumnos Adventistas (Aaa), associazione che cerca di integrare gli studenti che hanno interessi spirituali e sociali, sia avventisti sia di altre denominazioni.

Patricio Hernández, cappellano del Colegio Adventista Porvenir, ha guidato e incoraggiato gli studenti a partecipare all’iniziativa missionaria di distribuzione del libro, per condividere il messaggio di speranza con tutta la popolazione di Santiago. «È stata una pietra miliare di Impacto Eperanza di quest’anno», ha affermato.

Si stima che siano stati consegnati circa 60.000 copie nella capitale cilena, senza distinzione di razza, sesso o stato sociale.

 

Corso Kid nazionale a Bovisio Masciago

Corso Kid nazionale a Bovisio Masciago

Mariarosa Cavalieri – Dal 16 al 18 giugno, nei locali della chiesa di Bovisio Masciago, in provincia di Monza e Brianza, abbiamo organizzato un corso Kid nazionale (Kids in Discipleship – I ragazzi nel discepolato)  a cui hanno partecipato sei chiese. Ogni formazione Kid è una sfida, ma grazie al sostegno del Signore; della Divisione intereuropea, con Elsa Cupertino, responsabile dei Ministeri a favore dei bambini (Mib); dei formatori Pascal Rodet, direttore dei Ministeri avventisti per la Gioventù (Mag), Mib e Ministeri della Famiglia presso l’Unione Franco Belga; Ignazio Barbuscia, direttore Mag nazionale; Mariarosa Cavalieri, responsabile nazionale Mib; Anna Cupertino e Ana Maria Aiacoboaie, rispettivamente collaboratrici Mib nel Campo Sud e nel Campo Nord, che si sono dedicati alla formazione, il corso si è rivelato una benedizione per tutti i partecipanti.

Il progetto Kid mira a risvegliare nei genitori la consapevolezza della loro vocazione più importante: essere mentori spirituali dei loro figli.

Quell’ora di Scuola del sabato, quel programma Aisa il sabato pomeriggio, quel messaggio ai bambini prima del sermone non sono sufficienti una volta a settimana, per far nascere nei nostri ragazzi un legame quotidiano di amicizia con Dio. Il fatto, poi, che una chiesa pensi di avere compiuto tutto il possibile per i propri bambini e ragazzi, organizzando le attività dei dipartimenti, rischia di essere superficiale. Può darsi che la Scuola del sabato e l’Aisa funzionino alla perfezione nella realtà locale, con animatori formati e consacrati; ma se in famiglia noi genitori non trasmettiamo un modello di discepolato, che cosa accadrà?

Il Kid offre strumenti per sostenere le famiglie in questo ministero. Ora sta ai gruppi partecipanti trasferire quanto hanno imparato alle loro chiese locali. Ricordatevi di loro nelle vostre preghiere e godetevi qualche altra foto del Kid, se volete, anche navigando nel sito italiano: http://bambini.avventista.it/kid (album e testimonianze).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una musica puo’ fare… n. 67: “About faith”

Una musica puo’ fare… n. 67: “About faith”


Continua la serie “Una musica puo’ fare”, sempre a cura di Ismaele Di Maggio intervistato da Roberto Vacca. La puntata di oggi si intitola “About faith” (riguardo alla fede). Ismaele ci propone canzoni che affrontano direttamente o indirettamente la dimensione spirituale dell’esperienza umana, con i suoi bisogni, i suoi slanci, le sue inquietudini. Come il titolo della puntata suggerisce, a differenza delle precedenti puntate le canzoni scelte da Ismaele Di Maggio sono internazionali, di lingua inglese.
Le canzoni proposte sono le seguenti:

• In Christ alone (Christina Grimmie)
• Jesus loves me (Whitney Houston)
• Reach out to Jesus (Elvis Presley)
• Jesus was an only son (Bruce Springsteen)

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