Riforma la tua fede – Soli Deo gloria

Riforma la tua fede – Soli Deo gloria


Quinto appuntamento della serie di incontri Riforma la tua fede. L’evento è stato organizzato a Roma in occasione del cinquecentenario della Riforma protestante.

Tema: Soli Deo gloria. Dio, nella tua vita, oggi.
Relatore: past. John Bradshaw, direttore e speaker di It Is Written.
Traduttore: past. Gianfranco Irrera.

Per maggiori info: Sta Scritto

Ci Sono Buone Notizie

Ci Sono Buone Notizie


Ci sono buone notizie 382 (01.11.2017) Alla ricerca di eventi, informazioni, curiosità per pensare positivo. Una rubrica con notizie che non vengono messe in risalto dai media … o quasi! a cura di Beniamino, Emanuele e Luisa
In questa puntata: Centesimi ADDIO – Storie di “Fari” – L’Amore perfetto

Notizie Avventiste 53

Notizie Avventiste 53


Notizie Avventiste 53 (31/10/2017)

Attualità eventi progetti e comunicazioni dal mondo Avventista.
In collaborazione col dipartimento delle comunicazioni della chiesa cristiana avventista del settimo giorno.
Riduzione radiofonica del notiziario di ANN Italia visibile su news.avvantisti.it
a cura di Sara Durante. Registrazione e montaggio a cura di RVS Forlì

Culto della Riforma su Raidue

Culto della Riforma su Raidue


Notizie Avventiste
– Domenica 5 novembre, alle ore 10.00, Raidue trasmette in diretta eurovisione il Culto evangelico della Riforma. Curato dalla rubrica Protestantesimo, il programma andrà in onda dalla Cattedrale Saint-Pierre di Ginevra. In occasione dei 500 anni della Riforma protestante, il culto ha per titolo “L’eredità della Riforma oggi”.

Presiede la pastora Vanessa Trüb e i pastori Blaise Menu e Gottfried Locher, presidente della Federazione delle Chiese protestanti svizzere. Il culto evangelico è parte del Festival della gioventù protestante svizzera che in 3 giorni ha riunito più di 4.500 giovani a Ginevra.

Alla celebrazione partecipano molti musicisti e cantanti. All’organo Vincent Thévenaz.

Diretta Vita e Salute: alcool e cirrosi epatica; effetto placebo; integratori come mito antitumorale

Diretta Vita e Salute: alcool e cirrosi epatica; effetto placebo; integratori come mito antitumorale


Roberto Vacca ed Ennio Battista, collaboratore della rivista Vita e Salute, analizzano articoli di giornale che abbiano come tematiche stili di vita o medicina. Il primo articolo e’ tratto da Repubblica: “Il prezzo dell’alcol: la cirrosi epatica uccide più di 5 diversi tumori messi insieme“. Il titolo e’ indubbio sensazionalistico (e’ la cirrosi a fare piu’ morti di cinque tumori, non l’alcool, che e’ una delle maggiori cause scatenanti di questa terribile malattia ma non l’unica), ma aiuta ad evidenziare ancora una volta la pericolosita’ dell’assunzione frequente di sostanze alcoliche.

Nel secondo articolo analizzato si parla di effetto placebo, trattando un articolo apparso sul numero di novembre di Vita e Salute. E’ davvero semplice autoconvincimento fine a se’ stesso oppure l’effetto placebo genera davvero dei benefici?

Infine, come di consueto, Roberto Vacca ed Ennio Battista si occupano di bufale nel campo della salute. La bufala del giorno e’ la seguente: “Gli integratori come mito antitumorale”.

Celebrazione dei 500 anni della Riforma protestante al Parlamento europeo

Celebrazione dei 500 anni della Riforma protestante al Parlamento europeo


Deputati e leader religiosi hanno discusso su come l’eredità della Riforma possa modellare il futuro dell’UE.

Notizie Avventiste – Qual è l’eredità della Riforma protestante nell’Europa nel XXI secolo? Per Raafat Kamal, presidente della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno nell’Europa del nord e dell’est (Ted), la risposta è semplice: è un’eredità che non deve finire. Insieme a teologi, pastori, deputati europei e storici della chiesa, Kamal ha partecipato alla manifestazione celebrativa del Parlamento europeo, martedì 17 ottobre, a Bruxelles.

Organizzata dal deputato europeo Hannu Takkula, vicepresidente dell’intergruppo parlamentare per la libertà religiosa e il credo, l’obiettivo della giornata era di esplorare le lezioni della Riforma che possano modellare positivamente il futuro dell’Europa.

Fin dall’inizio è stata posta forte enfasi sulla “grazia”, un concetto che, secondo il vescovo Simo Peura, della Chiesa Evangelica Luterana in Finlandia, “apre il ruolo profetico della comunità”. Ha poi evidenziato l’esempio dato da Lutero a Wittenberg di una “borsa comune per i poveri”, e la sua forte etica del lavoro per il benessere di tutta la comunità.

Gli ha fatto eco Peter van Dalen, deputato olandese, che ha sottolineato l’importanza della grazia, rilevando come fosse strettamente legata al “fare giustizia” (cfr. Salmo 37). “È essenziale per noi politici cercare la giustizia e prevenire l’ingiustizia” ha affermato, “Il buon governo cercherà il benessere del prossimo”.

La traduzione della Bibbia nelle lingue nazionali è stata considerata significativa da diversi relatori. La chiave, secondo il teologo e storico ungherese, Dezsö Buzogansny, è stata quella di mettere la Bibbia sul tavolo di ogni famiglia. Ha anche contribuito a formare la lingua e favorito l’identità nazionale. L’accento sulla lettura personale della Scrittura ha portato all’istruzione, anche per le ragazze! Tutto questo ha trasformato l’Europa. “La scuola, il servizio sociale e la missione sono sempre importanti oggi” ha affermato con forza.

I relatori hanno osservato che numerosi temi della Riforma sono ancora molto significativi. Ne è un esempio la questione della tolleranza. Il sacerdote ortodosso, Heikki Huttunen, ha affermato che diverse tradizioni cristiane possono riunirsi “per questioni importanti, non nella routine”, perché approcci diversi in svariati contesti possono portare a una migliore comprensione in ambiti quali la testimonianza, la giustizia e l’ospitalità. “La migrazione è un problema non solo per coloro che entrano in Europa, ma anche per quelli che si muovono all’interno dei Paesi”, ha spiegato, sottolineando la necessità di un accesso sicuro in Europa per ridurre il traffico di esseri umani e lo sfruttamento criminale. “La chiesa deve portare la questione sul tavolo della discussione”, ha dichiarato.

Kamal è stato uno degli ultimi relatori che ha attirato l’attenzione del pubblico sul concetto della grazia, spiegando il principio veterotestamentario, espresso in Michea, di “fare giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con il tuo Dio” (6:8).

“Martin Lutero, con la sua coscienza trasformata, si è fermato a questo concetto che da allora ha ispirato generazioni di credenti e di persone non religiose. Nel su discorso alla Dieta di Worms, Lutero rafforzò un messaggio per oggi: “A meno che non venga convinto dalla Scrittura o da ragioni evidenti, la mia coscienza è prigioniera dalla parola di Dio”

“Abbracciare la libertà religiosa significa difendere e integrare la dignità degli esseri umani nelle nostre leggi, nella nostra cultura e nel nostro stile di vita”, ha affermato Kamal, “È adottare un atteggiamento personale di tolleranza, in quanto la tolleranza è espressione di solidarietà con ogni membro della famiglia umana. E si traduce in rispetto per ogni essere umano perché, dopo tutto, siamo creati a immagine di Dio e questo può vero solo quando si rispettano i diritti degli altri popoli”.

Prima di evidenziare alcuni aspetti della missione della chiesa, Kamal ha sottolineato che “la maggior parte delle persone sa che Gesù è venuto a portare perdono e grazia, questi sono segni distintivi della Riforma. Meno conosciuto è l’insegnamento biblico che una vera esperienza della grazia di Gesù Cristo inevitabilmente motiva le persone, le comunità e le nazioni ad applicare la giustizia biblica e la misericordia in questo mondo”. (Leggi l’intero intervento in inglese qui)

Anche due relatori di ambito cattolico hanno evidenziato il contributo di Lutero allo sviluppo dell’Europa. Katrin Hatzinger, avvocato e teologa, ha riconosciuto gli errori di Lutero nel modo in cui furono trattati gli anabattisti e i sabbatariani (tra gli altri), ma ciò ha visto la base per apprendere il dialogo attuale. Per lei la chiesa è una “controparte critica” nel dialogo legislativo e anche una grande fornitrice di competenze in settori, per esempio, come la gestione dei richiedenti asilo e dei rifugiati. In una nota sulla libertà religiosa ha dichiarato: “Vogliamo che le differenze delle chiese siano riconosciute dall’Unione europea”.

(Fonte e foto: tedNews)

 

Ci Sono Buone Notizie

Caso Giuliani: Raffaele Battista tratta l’abuso della forza da parte degli organi di polizia


In questo numero di Sfogliando il giornale, Roberto Vacca ed il docente alla Facoltà avventista di teologia Raffaele Battista prendono spunto dal caso Giuliani per trattare il tema dell’uso e dell’abuso della forza da parte delle forze dell’ordine.

Ci Sono Buone Notizie

Buongiorno con l’Edicola Rvs del 31 ottobre 2017


In questo numero dell’Edicola RVS Claudio Coppini e Roberto Vacca riflettono su temi, articoli, eventi di attualita’ con i loro ospiti: Eike Schmidt (direttore della Galleria degli Uffizi), Valdo Spini (gia’ deputato e ministro della Repubblica e presidente della Fondazione Circolo Rosselli), Enrico Lorenzini (giovane imprenditore che vive a Barcellona) e Salvatore Calleri (presidente della Fondazione Antonino Caponnetto).

Uno stato brasiliano dichiara il 22 ottobre “Giornata avventista”

Uno stato brasiliano dichiara il 22 ottobre “Giornata avventista”


L’approvazione della legge è un riconoscimento al contributo della Chiesa nella società.

Notizie Avventiste – Lo stato brasiliano di Sao Paulo ha dichiarato ufficialmente il 22 ottobre di ogni anno “Giornata avventista”. Il governatore Geraldo Alckmin ha firmato, lo scorso 16 ottobre, la legge approvata dall’organo legislativo statale. Per i dirigenti della Chiesa avventista, è un riconoscimento del lavoro svolto dalla denominazione su tutto il territorio, che ha contribuito in modo significativo a migliorare la società con progetti riguardanti l’istruzione, la salute, la libertà religiosa e lo sviluppo sociale.

La data scelta è importate per gli avventisti. Dal 22 ottobre 1844, questo giorno ricorda quella che, nella storia avventista, è nota come “La grande delusione”. Dopo anni di studio delle profezie bibliche, un gruppo di cristiani guidato da William Miller, agricoltore e predicatore, aveva concluso che Gesù sarebbe tornato sulla terra il 22 ottobre 1844. In molti abbandonarono i cosiddetti “milleriti” dopo che Gesù non era tornato in quel giorno, ma un piccolo gruppo continuò a studiare la Bibbia e arrivò alla conclusione che la data della profezia era corretta, mentre l’interpretazione dell’evento era sbagliata. Da quel gruppo è nata, pochi anni dopo, la Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno.

Sao Paulo è lo stato più popoloso del Brasile, con 45 milioni di abitanti. Gli avventisti sono oltre 262.000, uno ogni 172 residenti. Svolgono numerose attività di assistenza umanitaria, sanitaria ed educativa, oltre a dare incoraggiamento e speranza alle persone che ne hanno bisogno.

Diversi progetti hanno ricevuto l’attenzione dei media, come per esempio quello in cui la Chiesa avventista ha collaborato con il Comune di San Paolo per l’emergenza inverno nella città. Il programma prevedeva la distribuzione di vestiti pesanti ai senzatetto. Secondo stime ufficiali, a San Paolo (città con 12 milioni di abitanti) ci sono circa 25.000 persone che vivono per strada, ma i centri di accoglienza locali hanno spazio solo per 11.000 senza fissa dimora. Durante i 40 giorni del programma, la Chiesa avventista ha fornito assistenza sanitaria ai senzatetto presso il centro di distribuzione degli indumenti invernali.

Inoltre, Adra Brasile, l’agenzia umanitaria avventista nella nazione sudamericana, è attualmente coinvolta in 24 progetti proprio nello stato di Sao Paulo. Adra fornisce anche servizi di emergenza quando nel territorio si verificano disastri naturali, come nel caso delle piogge torrenziali che hanno colpito diverse città pauliste nei primi mesi del 2016.

Un altro ambito in cui la Chiesa ha dato un contributo alla società brasiliana è la libertà religiosa. Un avventista del 7° giorno coordina la Commissione per la libertà religiosa dell’Associazione degli avvocati di Sao Paulo. Alcuni giorni fa, in occasione di una festività religiosa, un gruppo di avventisti ha montato un centro di supporto alle persone che si recano in pellegrinaggio camminando per decine di chilometri lungo una strada principale.

La legge è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 17 ottobre del governo di Sao Paulo. La “Giornata avventista” del 22 ottobre è ora nel calendario degli eventi ufficiali di questo stato brasiliano.

(Fonte: South American Division News e Adventist Review)

 

Riforma la tua fede – Soli Deo gloria

Riforma la tua fede – Sola gratia


Quarto appuntamento della serie di incontri Riforma la tua fede. L’evento è stato organizzato a Roma in occasione del cinquecentenario della Riforma protestante.

Tema: Sola gratia. Sei grandemente amato.
Relatore: past. John Bradshaw, direttore e speaker di It Is Written.
Traduttore: past. Gianfranco Irrera.

Per maggiori info: Sta Scritto

Riforma la tua fede – Soli Deo gloria

Riforma la tua fede – Sola fide


Terzo appuntamento della serie di incontri Riforma la tua fede. L’evento è stato organizzato a Roma in occasione del cinquecentenario della Riforma protestante.

Tema: Sola fide. Quanto è importante ciò in cui credi?
Relatore: past. John Bradshaw, direttore e speaker di It Is Written.
Traduttore: past. Gianfranco Irrera.

Per maggiori info: Sta Scritto

Daniele in breve. Settanta settimane

Daniele in breve. Settanta settimane


Francesco Zenzale
– “Egli svela le cose profonde e nascoste; conosce ciò che è nelle tenebre, e la luce abita con lui” (Dn 2:22).

Gli studiosi non hanno nessuna difficoltà nel calcolare le settanta settimane come settimane d’anni. D’altra parte, non è praticabile una lettura testuale considerando il loro valore profetico-simbolico. In tal senso, il Talmud riferisce che “una settimana in Daniele 9 significa una settimana d’anni” (Yoma 54a). Il rabbino Cahen si esprime così a tale proposito: “Si tratta qui non di settimane di giorni, ma di anni, come Levitico 25:8 ‘sette sabati d’anni, sette volte sette anni’; così, settanta settimane d’anni fanno quattrocento novanta anni» (Cahen Samuel, La Bible, t. XVII, Paris, 1843, p. 49). “Queste settanta settimane devono intendersi per settimane d’anni, e formano 490 anni” (mon. Antonio Martini, La Sacra Bibbia, Vecchio e Nuovo Testamento, traduzione secondo la Vulgata, t. I, 2a ed., Fratelli Treves Editori, Milano 1877, col 418).

Il Signore, tramite il profeta Geremia, aveva annunciato l’imminente disastro economico e sociale d’Israele (Gr 25:11-12). Ciò, non per capriccio divino, ma a causa di uno stile di vita etico-spirituale e socio-politico deplorevole. Sono stati settanta anni di peripezie segnati dalla speranza del rimpatrio, della ricostruzione e della libertà politica e cultuale, grazie all’unto dell’Eterno, profetizzato dal profeta Isaia (cfr. Is 45:1 e segg.). Ciro, il re persiano e pagano, segnalato come il pastore e l’eletto, avrebbe soddisfatto tutti i desideri del Signore, edificando il tempio e Gerusalemme (Is 44:28). Infatti, con il decreto per la costruzione del tempio (530 a.C.), Ciro diede inizio al rimpatrio e a un nuovo percorso storico-spirituale. Poi, con il decreto di Artaserse I (457 a.C., cfr. Esdra 7:12-26), ebbe inizio l’edificazione di Gerusalemme.

Ma quale sarebbe stato il futuro d’Israele? Quale ruolo avrebbe avuto nella storia della salvezza dopo il rimpatrio? Quale relazione sussiste fra le settanta settimane, le 2.300 sere mattine e la purificazione del santuario?

Gabriele risponde a queste domande con una visione soteriologica, definendo il ruolo che Israele avrebbe avuto nella storia della salvezza. “Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo” (Dn 9:24). Questo testo ci offre la possibilità di formulare cinque brevi e interessanti riflessioni:
– Le settanta settimane d’anni sono state fissate (determinate, isolate, deliberate) da un’unità di tempo prevalente, in altre parole dalle 2.300 sere e mattine o 2.300 anni (Dn 8:14).

– I 490 anni assegnati a Israele sono superiori rispetto agli anni di esilio. Questi corrispondono esattamente a sette volte settanta. Ciò significa che il tempo di grazia, che Dio accorda all’uomo, è ineffabile rispetto alle limitate conseguenze del peccato. Questo insegnamento lo troviamo anche nel secondo comandamento: “punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti” (Es 20:4-6).

– In questo interminabile periodo di grazia, Israele doveva “far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo”. Ciò significa che il popolo d’Israele, quale nazione eletta, è totalmente coinvolto nell’evento messianico, mediante il quale si sarebbe stabilita “una giustizia eterna”, ponendo fine al rituale ebraico che tipologicamente costituiva “un’ombra dei beni futuri, non la realtà stessa delle cose” (Eb 10:1 e segg.).

– Come i settanta anni di deportazione sono stati vissuti nell’attesa dell’evento riguardante l’unto dell’Eterno (Ciro), che avrebbe costituito un nuovo inizio, anche i 490 anni dovevano essere vissuti avendo come riferimento la venuta del vero liberatore, di un unto capo, che avrebbe stabilito un patto con molti (Dn 9:25,27).

– Infine, come Israele, anche noi siamo invitati a vivere con una visione profetica, non di un evento messianico ma escatologico. In tal senso, l’apostolo Paolo fa presente che “la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù” (Tt 2:11-13).

Per saperne di più: assistenza@avventisti.it

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