L’Italia di Sanremo 13 (1963) Tony Renis e Emilio Pericoli – Uno per tutte

L’Italia di Sanremo 13 (1963) Tony Renis e Emilio Pericoli – Uno per tutte


L'Italia di Sanremo 13 (1963) Tony Renis e Emilio Pericoli – Uno per tutte

L'Italia di Sanremo (prodotta da RVS Forlì) è una piccola rubrica che si propone di ripercorrere (almeno
per ora), i primi 20 anni del festival di Sanremo, dal 1951 al 1971.
In ogni puntata racconteremo brevemente un po di storia del festival, conosceremo gli artisti e
ascolteremo la canzone vincitrice dell'anno in questione, inoltre per rendere ancora più interessante la
puntata tra la prima e la seconda parte, ricorderemo, sinteticamente,la storia di quegli anni:Cosa
accadeva nel mondo, cosa accadeva in Italia. Tutto questo in soli 10 minuti o poco più. A condurre la
trasmissione, Domenico sangiorgio e Diana Cusin.

L’Italia di Sanremo 13 (1963) Tony Renis e Emilio Pericoli – Uno per tutte

L’Italia di Sanremo 13 (1963) Tony Renis e Emilio Pericoli – Uno per tutte


L'Italia di Sanremo 13 (1963) Tony Renis e Emilio Pericoli – Uno per tutte

L'Italia di Sanremo (prodotta da RVS Forlì) è una piccola rubrica che si propone di ripercorrere (almeno
per ora), i primi 20 anni del festival di Sanremo, dal 1951 al 1971.
In ogni puntata racconteremo brevemente un po di storia del festival, conosceremo gli artisti e
ascolteremo la canzone vincitrice dell'anno in questione, inoltre per rendere ancora più interessante la
puntata tra la prima e la seconda parte, ricorderemo, sinteticamente,la storia di quegli anni:Cosa
accadeva nel mondo, cosa accadeva in Italia. Tutto questo in soli 10 minuti o poco più. A condurre la
trasmissione, Domenico sangiorgio e Diana Cusin.

Gocce di Rugiada 708 (Mosca cieca)

Gocce di Rugiada 708 (Mosca cieca)


Gocce di Rugiada a cura di Barbara Zordan

Gocce di Rugiada 708 (Salmo 23-4) Mosca cieca.

Brevi spunti di riflessione per iniziare la giornata…ma anche per la fine del giorno. Un incoraggiamento a vivere la vita con uno scopo che va oltre le nuvole ma con i piedi per terra. Ogni riflessione ha la durata massima di circa 4 minuti prodotte da Radio Voce della Speranza di Forlì. 
 

Gocce di Rugiada 707 (Il peccato imperdonabile)

Gocce di Rugiada 707 (Il peccato imperdonabile)


Gocce di Rugiada a cura di Barbara Zordan

Gocce di Rugiada 707 (Matteo 12-31) Il peccato imperdonabile.

Brevi spunti di riflessione per iniziare la giornata…ma anche per la fine del giorno. Un incoraggiamento a vivere la vita con uno scopo che va oltre le nuvole ma con i piedi per terra. Ogni riflessione ha la durata massima di circa 4 minuti prodotte da Radio Voce della Speranza di Forlì. 
 

Gocce di Rugiada 706 (360 Gradi)

Gocce di Rugiada 706 (360 Gradi)


Gocce di Rugiada a cura di Barbara Zordan

Gocce di Rugiada 706 (2 Tessalonicesi 3:3) 360°

Brevi spunti di riflessione per iniziare la giornata…ma anche per la fine del giorno. Un incoraggiamento a vivere la vita con uno scopo che va oltre le nuvole ma con i piedi per terra. Ogni riflessione ha la durata massima di circa 4 minuti prodotte da Radio Voce della Speranza di Forlì. 
 

Il Riposo (Parte Settima)

Il Riposo (Parte Settima)




Parte Settima

Animaliamoci 26-02-21

Animaliamoci 26-02-21


In questo nuovo appuntamento con la rubrica Animaliamoci. abbiamo con noi la presidente dell’associazione Gabbie Vuote onlus,  Mariangela Corrieri, intervistata da Roberto Vacca. Oggi parliamo della proposta promossa da numerose associazioni ambientaliste e animaliste di inserire in Costituzione — all’articolo 9 — la tutela non solo del paesaggio e del patrimonio storico, ma anche degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali, questi ultimi in quanto esseri senzienti. Sono queste le principali richieste portate avanti dalla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente — nata nel 2012 per iniziativa di Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa, e che oggi raccoglie una sessantina dei principali gruppi animalisti e ambientalisti italiani — al nuovo governo che al momento dell’insediamento si è autoproclamato «ambientalista».

Con Mariangela Corrieri ci parla anche del tentativo di abolire la caccia attraverso un nuovo referendum (dopo quello fallito del 1997), e delle forti critiche e  preoccupazioni delle associazioni venatorie.

Gocce di Rugiada 705 (Andate)

Gocce di Rugiada 705 (Andate)


Gocce di Rugiada a cura di Barbara Zordan

Gocce di Rugiada 705 (Matteo 9-13) Andate.

Brevi spunti di riflessione per iniziare la giornata…ma anche per la fine del giorno. Un incoraggiamento a vivere la vita con uno scopo che va oltre le nuvole ma con i piedi per terra. Ogni riflessione ha la durata massima di circa 4 minuti prodotte da Radio Voce della Speranza di Forlì. 

Italiani brava gente

Italiani brava gente


Anche l’Etiopia ha il suo giorno, o meglio, i suoi giorni della “memoria”, e ricorrono il 19, 20 e 21 febbraio. In quei giorni, nel 1937, soldati e squadracce di fascisti italiani massacrarono ferocemente circa trentamila persone, fra cui donne, bambini e persino mendicanti, per ritorsione dopo l’attentato al maresciallo Graziani, nominato viceré dal governo Mussolini, e ad altri gerarchi del regime. Li massacrarono per strada, nelle loro case, bruciandoli vivi, fucilandoli di fronte alle famiglie, ammazzati di botte, impiccati.

Comincia così un drammatico articolo di Marta Torcini dal titolo L’Etiopia e i giorni della memoria apparso sulla rivista on line voceevangelica.it. Un articolo che mette in discussione il colonialismo "buono" italiano, di tipo paternalistico, fattore di sviluppo e civiltà cristiana. In realtà parecchi italiani – non solo militari – si macchiarono di crimini contro l'umanità, per i quali non scontarono alcuna pena o pene molto lievi, senza una decisa riprovazione sociale. Si è infatti steso un velo di silenzio (omertoso) su quei tragici fatti, per i quali l'Italia non ha mai fatto i conti con se stessa fino in fondo. Non c'è mai stato un processo internazionale sui criminali di guerra italiani, come avvenne a Norimberga per i gerarchi nazisti. Persino sui libri di storia scolastici si preferisce spesso offrire ai ragazzi una generica condanna piuttosto che entrare nei dettagli dei crimini italiani. L'iniziativa coloniale italiana è spesso criticata nel contesto di una condanna complessiva del colonialismo europeo ed è talvolta liquidata semplicemente come "anacronistica". Se volete ascoltare un'opinione diversa, per esempio il punto di vista degli etiopi, vi proponiamo la lettura dell'articolo di Marta Torcini e l'ascolto dell'intervista curata da Roberto Vacca. Ricordare è importante, perchè se non c'è pentimento, non c'è neppure perdono.

 

Andrò. Giornata internazionale di preghiera delle donne avventiste

Andrò. Giornata internazionale di preghiera delle donne avventiste

Lina Ferrara – Ritorna l’appuntamento con la preghiera delle donne avventiste; quest’anno si terrà sabato 6 marzo. “Andrò” è il tema del sermone 2021 e propone l’incontro con alcune figure bibliche femminili e una maschile, tutte accomunate da una identica risposta e decisione repentina di accettare la proposta di un profondo cambiamento nella loro vita e di seguire fino in fondo la volontà di Dio.

“L’autrice del sermone si concentra sulle cose impossibili a cui Dio ci chiama e che, attraverso la Sua grazia e forza, ha reso possibili” spiega Heather-Dawn Small, direttrice dei Ministeri Femminili (MF) presso la Chiesa mondiale, riferendosi al soggetto della predicazione proposta.

Sono più di due decenni che i Ministeri Femminili promuovono questa giornata speciale di preghiera nel mese dedicato alle donne. “È attraverso la preghiera che la nostra fede in Dio cresce” continua la responsabile mondiale “Vediamo le risposte di Dio e sappiamo che ci guida e ci conforta”.

In diverse chiese avventiste la Giornata di preghiera sarà tenuta proprio nel giorno consigliato; altre potranno viverla in un altro sabato, secondo il loro programma ecclesiale.

Seminario in diretta Zoom
Venerdì sera 19 marzo, i Ministeri Femminili nazionali organizzano un seminario in diretta online dal titolo “Insegnaci a pregare”. Oltre ai brevi interventi delle relatrici, sarà dato spazio a canti, esperienze ma soprattutto alla preghiera, con l’attivazione delle “stanze” di Zoom. Maggiori informazioni seguiranno nei prossimi giorni.

Il materiale per la Giornata internazionale di preghiera delle donne avventiste è stato tradotto in italiano dai Ministeri Femminili nazionali ed è fruibile sul sito ministerifemminili.uicca.it/ 

 

 

L’unzione degli infermi

L’unzione degli infermi

Michele Abiusi – “C'è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati” (Giacomo 5:14, 15).

Su questo testo biblico si basa il “sacramento” cattolico dell’estrema unzione, secondo il quale un infermo di cui si teme la morte, riceve l’unzione con l’olio di oliva benedetto dal vescovo. Ministro di questo sacramento è il sacerdote.

E la Chiesa avventista cosa insegna in materia? Per i cattolici, lo ripetiamo, l’estrema unzione è il sacramento nel quale il malato, per mezzo di un’unzione con olio consacrato e di una preghiera, riceve la grazia per il conforto e il sollievo dell’anima, e per la remissione completa di tutti i peccati.

È questo di questo che parla l’apostolo Giacomo nel testo iniziale? Secondo il Commentario Biblico Avventista (Adventist Bible Commentary) questa esortazione è un invito alla preghiera per chi soffre o è in un letto di malattia. Lo stesso Giacomo sottolinea che non l’olio, ma la preghiera della fede salverà il malato. È quindi un invito agli anziani di pregare e cooperare con i propositi di Dio.

La Chiesa primitiva certamente non ha legato a qualcosa di magico tale unzione (come d’altronde per tutti i “sacramenti”). Bisognerà aspettare l’VIII secolo per arrivare alla pratica dell’estrema unzione così come viene praticata oggi nel cattolicesimo. Gli uomini sono solo degli strumenti; è il Signore che ristabilisce il malato che esprime la volontà di voler guarire e di confidare nel Gran Medico. Naturalmente noi non riusciamo a conoscere la volontà di Dio e come agirà, però Giacomo ci insegna che non è Dio a causare la sofferenza (cfr. Giacomo 1:13). Pertanto, possiamo affermare: la preghiera della fede salverà il malato (intesa come salvezza dalla morte eterna) e lo ristabilirà (se il Signore riterrà che questo sia il meglio per lui). Il cristiano maturo accetterà comunque la volontà di Dio. La preghiera, fatta con fede, ha come conseguenza il perdono dei peccati.

La Chiesa avventista pratica l’unzione ai malati ancora coscienti che vogliono affidarsi totalmente al Signore. Ellen G. White, co-fondatrice della denominazione, raccomanda di visitare gli ammalati e di pregare per loro. “Quando dei ministri forti nella fede pregano per i malati, l’umanità è messa in contatto con la divinità” – E.G.White, Pastoral Ministry, p.248. La scrittrice sottolinea che non dobbiamo pretendere di essere operatori di miracoli. “Alcuni hanno chiesto: ‘E. G. White ha guarito dei malati?’. Io rispondo: ‘No, no, la sorella White è stata spesso chiamata a pregare per i malati, li ha unti con l’olio nel nome del Signore Gesù e con loro ha rivendicato il compimento della promessa: la preghiera della fede salverà il malato’” – Ivi, p. 249.

 

 

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine #2

Le parabole, racconti senza tempo per conoscere le verità divine #2


Fra le parabole di Gesù più note c’è sicuramente quella del seminatore. “Il seminatore uscì a seminare” riporta l’evangelista Matteo. Il seminatore è attivo, si dà da fare. Nella spiegazione di Gesù rappresenta Dio; per estensione, potrebbe rappresentare la chiesa che deve servire, non asservire, l’umanità. Per esempio, una chiesa la cui organizzazione si irrigidisce e si appesantisce, al punto che gran parte delle proprie risorse economiche ed umane servono a mantenere se stessa, anziché essere impiegate al servizio verso il prossimo, è una chiesa che contrasta con l’idea di un Gesù che viene per servire e non per essere servito. Il seme, la parola di Dio, cade su quattro terreni diversi, che lo accolgono in un certo modo o lo respingono del tutto. Quanto ancora dobbiamo scendere in profondità per comprendere appieno questo meraviglioso racconto?

Intervista di Mario Calvagno e Carmen Zammataro al pastore Saverio Scuccimarri, professore e decano della Facoltà Avventista di Teologia e responsabile della redazione religiosa della Casa editrice ADV.

 

 

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