Il miglior ministero dei piccoli gruppi nella chiesa locale
13 Luglio 2023

Rudy Salazar – Nel mio ministero pastorale ho notato, nel corso degli anni, che uno dei motivi principali per cui le persone smettono di andare in chiesa è la mancanza di amici e di relazioni significative. Solitudine e chiesa dovrebbero essere un ossimoro.
“La Chiesa avventista del settimo giorno sta perdendo membri a un ritmo allarmante. Anche se l’evangelizzazione nelle nostre chiese convince le persone, perdiamo circa 49 battezzati su 100”, scrive Kirk Thomas.[1] Sono molti coloro che vanno via a causa della mancanza di amicizie forti create nella chiesa.

Di recente un amico che presto andrà in pensione e si trasferirà è andato a visitare una chiesa in cui nessuno lo guardava negli occhi. Il sabato successivo è andato in un’altra chiesa. Le persone erano amichevoli. Un signore gli ha chiesto se avesse programmi per il pranzo e gli ha detto di non farne perché sarebbe andato a mangiare da lui, con la sua famiglia. Questo è ciò che definisco un caloroso benvenuto!

La nostra attuale cultura post-pandemica rende più difficile sviluppare relazioni personali importanti. Il centro commerciale è Amazon. Il cinema è Netflix. L’ufficio è Zoom. E il servizio religioso è su Internet.

La chiesa come club sociale 
Alcuni dicono che andiamo in chiesa per incontrare Dio e che non dovrebbe essere usata come un club sociale. Non sono d’accordo. Nel libro degli Atti leggiamo: “Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (At 2:42). L’aspetto sociale nelle nostre chiese è più importante e profondo di quanto ci rendiamo conto. Infatti, questo versetto dice che, pur se la dottrina è importante, non è l’unica cosa in cui i primi cristiani si impegnavano. Essi vivevano costantemente la koinonia (in greco “comunione”).
Atti 2 prosegue: “rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati” (vv. 46, 47).

Le persone dovrebbero entrare in chiesa per le dottrine (o la verità), ma dovrebbero rimanere per gli amici che vi trovano.

Dopo la pandemia, le persone sono più disunite che mai e alcune di loro non torneranno. Ma per quelli che tornano, dovrebbe esserci un ministero dei piccoli gruppi in cui possono essere immediatamente accolti, non solo per lo studio della Bibbia, ma anche per socializzare e divertirsi insieme. Questo piccolo gruppo dovrebbe essere creato per studiare la teologia ma anche per sviluppare amicizie profonde.

Le classi della Scuola del Sabato come ministero dei piccoli gruppi 
Alcuni anni fa, io e mia moglie Janet ci eravamo da poco trasferiti a Columbia, nel Maryland, e stavamo cercando una chiesa in cui sentirci a casa. Dopo aver visitato diverse comunità, abbiamo trovato quella che stavamo cercando grazie alla classe della Scuola del Sabato. Ci hanno dato subito un caloroso benvenuto nel loro gruppo. Partecipiamo ai loro pranzi e alle passeggiate del sabato pomeriggio. Ci ritroviamo insieme per i giochi da tavolo il sabato sera; andiamo in campeggio e festeggiamo insieme le occasioni speciali. La nostra classe della Scuola del Sabato va oltre il tempo del sabato mattina, perché c’è koinonia.

Se ogni gruppo della Scuola del Sabato fosse così coinvolgente, molte delle nostre chiese dovrebbero avere un paio di servizi. Perché? Le persone cercano amicizie cristiane significative che vadano oltre il sabato mattina. Dovrebbe essere un obbligo per la chiesa locale inserire ogni nuovo battezzato in una classe attiva della Scuola del Sabato.

Nel mese di gennaio di quest’anno, il Maryland è stato colpito da un’ondata di contagi della variante omicron del Covid-19. Mia moglie e io ci siamo ammalati. Il nostro gruppo della Scuola Sabato ci ha mostrato attenzione portandoci del cibo. La migliore medicina contro la solitudine da Covid è una classe della Scuola Sabato attiva che si prende cura gli uni degli altri.
E per noi, andare alla Scuola del Sabato non è un dovere, ma un piacere.

(Rudy Salazar è direttore associato dei Ministeri per la Gestione Cristiana della Vita presso la Regione nordamericana della Chiesa avventista)

Nota
[1] Kirk Thomas, ” Nurture, Retention, Reclamation: Can You Hear Their Cry?”, Ministry, aprile 2019,

[Fonte: nadadventist.org. Traduzione: L. Ferrara]

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