Il numero di gennaio 2022 della rivista Il Messaggero Avventista si apre con l’editoriale di Stefano Paris, presidente dell’Unione avventista italiana (Uicca) e pastore della chiesa di Oriolo Romano (VT). A pochi giorni dalle festività, pubblichiamo questo messaggio di speranza.

Stefano Paris – “Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai” (Giosuè 1:9). Dio esprime questo incoraggiamento a Giosuè che deve guidare il popolo nella terra promessa. Ci sono numerose sfide (Giordano, Gerico…), ma Dio opera in maniera inaspettata e inimmaginabile.

Le nostre sfide possono essere paragonate alle mura di Gerico e al fiume Giordano. Sono prove che riguardano il futuro, la salute, la paura della morte e della sofferenza, la possibile perdita della fede dei nostri figli, ecc… preoccupazioni grandi e quasi impossibili da risolvere. Oggi, che molte sicurezze s’incrinano e le speranze sbiadiscono, un senso di frustrazione e di scoraggiamento può prendere il posto della fede. Al di là di ogni aspettativa umana Dio opera in maniera inimmaginabile.

Oggi il Signore è lo stesso Dio del tempo di Giosuè. È giunto il momento, come chiesa e popolo del rimanente, di riporre pienamente la fiducia nei consigli divini seguendo le sue indicazioni e la sua strategia. La penna ispirata di Ellen G. White ci ricorda che “Il giorno della liberazione è vicino. ‘Infatti, il Signore, percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di lui…’ (2 Cronache 16:9). In tutte le nazioni egli vede uomini e donne che pregano per ricevere il messaggio della verità. Sentono un vuoto dentro di loro perché per troppo tempo si sono nutriti di ‘cenere’ […] Il piano della salvezza ha una portata così vasta che abbraccia il mondo intero. Dio desidera infondere nell’umanità un nuovo soffio di vita. Egli non permetterà che una sola persona sincera rimanga delusa nel suo desiderio di scoprire qualcosa di migliore di ciò che il mondo offre. Egli invia costantemente i suoi angeli a soccorrere coloro che, anche nelle circostanze più sfavorevoli, pregano con fede perché una potenza superiore offra loro pace e liberazione. Dio si rivelerà in vari modi e permetterà loro di affermare la loro fede in colui che ha dato la sua vita come ‘prezzo di riscatto’ per tutti, di non dimenticare le sue opere e di osservare i suoi comandamenti”.[1]

Gesù è e sarà con noi fino alla fine, in attesa del completamento finale della salvezza. E in questa attesa, già vedo crollare mura davanti ai miei occhi in maniera miracolosa, e il Giordano aprirsi davanti ai miei passi incerti. “Quel giorno io […] (ti) farò riposare al sicuro. Io ti fidanzerò a me per l’eternità; ti fidanzerò a me in giustizia e in equità, in benevolenza e in compassioni. Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai il Signore. […] ‘Tu sei mio popolo!’ ed egli mi risponderà: ‘Mio Dio!’” (Osea 2:18-23; cfr. Isaia 10:20; Apocalisse 14:6,7,12; Amos 9:13-15).

Nota 
[1] E. G. White, Profeti e re, Edizioni Adv, Firenze, 2019, p. 217.

 

 

 

 

 

 

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