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“Beati quelli che si adoperano per la pace, perche’ saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5,9): questo il versetto biblico che accompagna la “petizione ecumenica” contro l’acquisto da parte del governo italiano di 90 cacciabombardieri e lanciata il 17-9-2013 sui social network. Intitolata “OCCUPAZIONE, NON F35!”, la petizione è un’iniziativa del Settimanale “Riforma” e vede l’adesione di numerose testate di ispirazione cristiana impegnate nel cammino della giustizia, della pace e della salvaguardia del creato. Cristiani di diverse tradizioni confessionali che si uniscono per esprimere il proprio “sdegno per una scelta che va contro lo spirito dell’articolo 11 della Costituzione (‘l’Italia ripudia la guerra’)”. Di qui la richiesta ai parlamentari e al governo italiano di onorare gli impegni presi durante la campagna elettorale, recedendo dal Progetto F35, e destinando i miliardi per esso stanziati “ad un grande piano per il lavoro che restituisca un futuro alle giovani generazioni creando occupazione nei settori della scuola e della ricerca, della salvaguardia dell’ambiente, delle energie rinnovabili, della valorizzazione del patrimonio artistico del nostro paese”. Parliamo di questa petizione ecumenica con il direttore del settimanale Riforma, Luca Maria Negro