Ricercatori avventisti conducono uno studio sui giovani cristiani LGBT negli Stati Uniti
13 Marzo 2017

Sono ad alto rischio di depressione, abuso di stupefacenti e suicidio.

NADnews/Notizie Avventiste – In un recente articolo pubblicato dal Journal of Social Work and Christianity,* un gruppo di ricercatori avventisti ha condiviso le sue conclusioni dopo aver condotto uno studio speciale: “Venire a patti con la propria identità sessuale è un processo particolarmente complesso per i giovani cristiani LGBT, molti dei quali sono ad alto rischio di conseguenze negative, come la depressione, l’abuso di stupefacenti e il suicidio”. Non fanno eccezione, secondo i risultati dell’indagine, i giovani avventisti, anzi possono avere una maggiore difficoltà a gestire questi problemi a causa “degli standard comportamentali molto elevati della nostra Chiesa”.

Lo studio, condotto da Curtis Vanderwaal, David Sedlacek, Nancy Carbonell e Shannon Trecartin, ha esaminato 310 giovani avventisti della Generazione Y (18-35 anni) negli Stati Uniti, sul modo in cui hanno percepito l’accettazione o il rifiuto della famiglia riguardo al loro orientamento sessuale, o identità di genere, durante l’adolescenza.

I metodi utilizzati nello studio includono la scelta della popolazione di riferimento, lo sviluppo del sondaggio, la raccolta dei dati e la divisione del campione nei vari segmenti della popolazione. I risultati riportati si basano sull’ambiente religioso (il 97,4 per cento è cresciuto in ambito avventista, con il 76,8 per cento che definisce la propria famiglia “molto religiosa o spirituale”); le variabili indipendenti di accettazione e rifiuto della famiglia quando i giovani esaminati rispondevano alle domande su come “avevano fatto coming out, come LGBT, con un genitore o un tutore”; le risposte e le conseguenze del genitore o tutore; e l’influenza che la religione ha avuto nel modo in cui i rispondenti e le famiglie hanno interpretato e risposto alle questioni sull’orientamento e l’identità. Il sostegno sociale da parte di amici e parenti rientrava nelle variabili dipendenti del sondaggio.

Questa ricerca è stata condotta per favorire una migliore comprensione dei LGBT avventisti: molti membri della Chiesa parlano delle persone LGBT, ma pochi in realtà parlano direttamente con loro. Secondo l’articolo, la Chiesa avventista è stata “sollecitata ad affrontare la realtà che vi sono membri con un orientamento sessuale, o identità di genere, che può essere lesbico, gay, bisessuale, transgender. … Molti genitori lottano per conciliare la loro comprensione dell’insegnamento biblico e la posizione ufficiale della loro Chiesa con l’orientamento sessuale dei propri figli”.

I ricercatori ritengono che nessuno studio sia stato pubblicato fino a oggi che esamini l’accettazione delle persone LGBT all’interno delle famiglie in un contesto confessionale cristiano. Essi vorrebbero, secondo l’articolo, che si conducano ulteriori studi per capire il ruolo che l’accettazione o il rifiuto svolgono nella depressione, nella tendenza al suicidio, nell’abuso di stupefacenti, nelle attività sessuali a rischio, ecc.

Si spera che gli operatori sociali e i counselor cristiani siano capaci di aiutare genitori e figli, facilitando conversazioni in cui entrambe le parti imparino “a rispondere in grazia e ad essere una voce obiettiva nella loro vita, in questo difficile periodo… ”.

E i ricercatori ritengono inoltre che gli avventisti, i quali concordano che il maggiore comandamento è amare, debbano discutere su come vada dimostrato questo amore. Hanno quindi ipotizzato che ciò debba “iniziare con dialoghi che diano spazio a maggiori livelli di comprensione e compassione. … E, nel manifestare questo amore in modo significativo, dobbiamo ricordarci che siamo tutti beneficiari della grazia continua di Dio”.

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*Journal of Social Work and Christianity, vol. 44, n. 1 & 2, (2017), pp. 72-95.

 

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