Nev – La Federazione luterana mondiale (Flm) ha lanciato un allarme per la crescente vulnerabilità della popolazione civile e la riduzione degli accessi umanitari in Sud Sudan. Una situazione che sta rapidamente peggiorando, dopo la serie di omicidi mirati verificatisi nella capitale Bentiu e l’attacco alla base delle Nazioni Unite a Bor.
La Flm fa appello alla comunità internazionale affinché imponga ai gruppi contrapposti il rispetto degli accordi di cessate il fuoco stipulati lo scorso gennaio. “Il rischio è che l’intensificarsi del conflitto destabilizzi l’intera regione provocando una crisi umanitaria dalle proporzioni inimmaginabili”, ha dichiarato il pastore Eberhard Hitzler, direttore del dipartimento per il Servizio mondiale della Flm. “Il fatto che entrambe le parti non abbiano per nulla rinunciato a una soluzione militare del conflitto può solo scoraggiare ogni piccolo segno di speranza”.
La Flm continua a collaborare con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e con l’agenzia umanitaria ecumenica Action by Churches Together (Act) Alliance nell’accoglienza e assistenza dei profughi.
Rispetto allo scorso dicembre, quando i luterani mondiali erano stati costretti per motivi di sicurezza a ridurre il proprio staff sul territorio, oggi le forze della Flm sono tornate a pieno regime e garantiscono la loro presenza anche in zone periferiche del paese.
La situazione dei rifugiati è particolarmente difficile in quanto il loro numero specialmente dallo corso aprile, è in rapido aumento. Si calcola che fino ad oggi gli sfollati all’interno del paese ammontino quasi a un milione di persone, mentre altre 289mila persone hanno trovato rifugio in Etiopia, Kenya e Uganda.