Parma – Auguri alle autorità

Parma – Auguri alle autorità

Patrizia Evola – Nei giorni precedenti le festività natalizie del 2016, il nostro pastore, Daniele La Mantia, si è recato dal prefetto, dal sindaco e dal vescovo della città per lo scambio di auguri. È stata l’ennesima occasione per affrontare il tema dei migranti e delle povertà sul territorio, e discutere insieme su come intervenire, oltre che per mantenere buone relazioni. In questa circostanza, il pastore ha donato la rivista Coscienza e Libertà e il bilancio sociale. Inoltre, da parte dell’agenzia umanitaria avventista, Ivano Santona, responsabile di ADRA Parma, ha donato al sindaco un pacco solidale, in occasione dell’evento «Luce della pace».
Scarica l’articolo di Vita Nuova con il messaggio di auguri del past. La Mantia.

 

Ambasciatore avventista farà parte della Corte costituzionale in Zambia

Ambasciatore avventista farà parte della Corte costituzionale in Zambia

Ambasciatore-Mulonda-ZambiaOrganizzato un pranzo in suo onore nella sede mondiale della Chiesa.

Notizie Avventiste/PARLnews – Palan Mulonda, ambasciatore dello Zambia negli Stati Uniti d’America, ha visitato la sede mondiale della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, il 27 luglio, dove ha incontrato i dirigenti della denominazione e partecipato a un pranzo organizzato in suo onore.

L’ambasciatore Mulonda, membro della Chiesa avventista, è da lungo tempo sostenitore dei diritti umani, esperto di diritto internazionale e costituzionale. Nel corso degli anni ha servito il suo paese in molti e diversi ruoli pubblici. Il suo triennio come ambasciatore a Washington sta per scadere e presto rientrerà in Zambia per assumere un incarico nel più alto organismo giudiziario del paese: sarà uno dei sette giudici della Corte costituzionale.

Mulonda è stato invitato da Ganoune Diop, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della denominazione mondiale. Nel dare il benvenuto all’ambasciatore, Diop lo ha descritto come persona che si è distinta all’interno della comunità diplomatica.
“Credo che Dio abbia permesso di spostarti dal mondo diplomatico alla sfera giudiziaria per motivi particolari”, ha affermato Diop, “in modo che tu possa servire la giustizia alla luce della tua fede e secondo la Costituzione del tuo paese”.

Ha poi aggiunto che il Signore ha ispirato vari avventisti a servire in quasi ogni ambito dei governi nel mondo: esecutivo, legislativo e giudiziario.

“Il mondo ha bisogno di una bussola spirituale, di leader e di direzione morale”, ha affermato Diop, “e ciò che, come avventisti, portiamo al tavolo delle nazioni è un focus sulla rivelazione di Dio, una visione del mondo e una visione morale”.

Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa mondiale, ha assicurato l’ambasciatore Mulonda che sarà sostenuto nel nuovo e importante incarico dalle sue preghiere e da quelle della famiglia avventista mondiale.

(Fonte: Bettina Krause, sito Public Affairs and Religious Liberty)

(Foto: Mylon Medley)

Ambasciatore avventista farà parte della Corte costituzionale in Zambia

Decreto storico per la libertà religiosa e di culto in Colombia

NOCU-libertad-de-cultos-cc_5712Alla firma del presidente Santos erano presenti diversi leader religiosi, tra i quali anche gli avventisti

Notizie Avventiste/ IADnews – Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha firmato un decreto storico, all’inizio di questo mese, che stabilisce il 4 luglio giornata nazionale della libertà religiosa e di culto nel paese. Oltre 100 leader religiosi, tra cui gli avventisti, erano presenti alla cerimonia della firma avvenuta nella Casa de Nariño, residenza presidenziale e sede del governo di Bogotá.

Il presidente Santos ha commentato che si tratta del decreto più breve firmato in sei anni, ma molto importante e di grande senso simbolico dato che il paese si muove verso la pace dopo 52 anni di conflitto armato.

Il past. Alvaro Niño, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa cristiana avventista della Colombia del Sud, si è detto entusiasta di essere stato presente alla firma poiché la denominazione promuove la libertà religiosa nella capitale colombiana da oltre un decennio.

NOCU-Libertad-de-Culto-NC_5782Fu proprio 10 anni fa che il past. Niño e i dirigenti avventisti di Bogotá iniziarono a organizzare un gruppo di leader religiosi di diverse fedi che ben presto formarono la Confederación Colombiana de Libertad e Igualdad Religiosa (Federazione colombiana per la libertà e l’uguaglianza religiosa), diventata un’entità rispettata e riconosciuta dal Ministero degli Interni del governo.

“È per me una grande gioia vedere questo risultato”, ha affermato Niño, “Il presente decreto è una riaffermazione che il governo nazionale riconosce sia il lavoro di  portare armonia sia l’identità religiosa del popolo colombiano. Vediamo aprirsi grandi spazi con il processo di pace e l’opera  positiva che le chiese possono tessere nella società.”

La Colombia è il terzo paese del Sudamerica, dopo Argentina e Brasile, a commemorare la libertà religiosa e di culto con un decreto da quando, nel 2013, è stata approvata la risoluzione delle Nazioni Unite A/RES/68/169.

NOCU-Libertad-de-Culto-pazbookNiño ha salutato il presidente Santos e gli ha regalato una copia del libro “Camino a la Paz” (“La via della pace”, di Ellen G. White). “Abbiamo voluto donargli questo libro che evidenzia come le persone possano trovare la vera strada per una pace duratura tramite la grazia di Dio”, ha spiegato il pastore.

Più di 2 milioni di copie di questo libro sono state distribuite in tutta la Colombia quest’anno.
Il presidente Santos ha ringraziato il past. Niño per il contributo della Chiesa cristiana avventista nel paese, riconoscendo che i principi di fede e i valori che promuove conducono le persone sulla via della pace.

“Le Chiese hanno un’importante funzione nel promuovere la libertà religiosa e di culto in modo che il governo possa garantire il processo di pace, dopo oltre 50 anni di conflitto nella nazione”, ha concluso Niño, “La Chiesa cristiana avventista continuerà la sua opera a favore della libertà religiosa, dando ai colombiani la possibilità di imparare quali sono i loro diritti”.

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(Foto: Facebook)

Parma – 70 anni della Repubblica italiana

Parma – 70 anni della Repubblica italiana

M23-Parma-70-anni-repubblica3Patrizia Evola – Il 2 giugno, il past. Daniele La Mantia è stato invitato dal prefetto, Giuseppe Forlani, a partecipare agli eventi per la Festa della Repubblica. Durante la cerimonia sono state consegnate le medaglie a partigiani, combattenti e internati nei lager nazisti. È stato importante vedere la nostra chiesa trattata al pari di altre realtà civili e religiose normalmente chiamate a presiedere questi eventi. All’interno degli eventi per i 70 anni della Repubblica, l’8 giugno, nel palazzo della prefettura, si è tenuto un seminario dal titolo «La carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione. Riflessioni sull’identità repubblicana nell’Italia interculturale», cui il nostro pastore è stato invitato a rappresentare la chiesa.

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Ambasciatore avventista farà parte della Corte costituzionale in Zambia

La Chiesa avventista ha espresso cordoglio per la morte di Boutros-Ghali

csm_Naelachohanboutrosghali-2_5657213c4aIl leader delle Nazioni Unite è stato ricordato come “un eloquente portavoce della tolleranza”.

ARnews/Notizie Avventiste – Il responsabile dei rapporti della Chiesa cristiana avventista con le Nazioni Unite, Nelu Burcea, ha espresso cordoglio per la scomparsa, lo scorso 16 febbraio, dell’ex segretario generale dell’ONU, Boutros Boutros-Ghali, e lo ha ricordato come “un eloquente portavoce della tolleranza e dei diritti umani”, conoscitore delle sfide affrontate dalle minoranze religiose.

Boutros-Ghali, cittadino egiziano che ha guidato le Nazioni Unite dal gennaio 1992 al dicembre 1996, è morto in un ospedale del Cairo, dopo essere stato ricoverato per una frattura al bacino. Aveva 93 anni.

“Mi ha rattristato apprendere questa triste notizia,” ha affermato Nelu Burcea, “Era un uomo la cui vita è stata definita dalla ricerca di un mondo più giusto e pacifico”.

Boutros-Ghali era un cristiano copto che aveva vissuto e lavorato per molti anni nella sua terra islamica, prima come professore di diritto internazionale e relazioni internazionali all’università del Cairo dal 1949 al 1979, poi come viceministro degli esteri del governo egiziano.

“Il dott. Boutros-Ghali conosceva di prima mano le difficoltà affrontate da molte minoranze religiose nel mondo”, ha aggiunto Burcea, “Questa esperienza ha dato maggiore profondità e autorità al suo impegno nella promozione dei diritti umani”.

Quando era segretario delle Nazioni Unite, Boutros-Ghali ha dovuto affrontare diverse crisi mondiali, tra cui la disgregazione della Jugoslavia e il genocidio in Ruanda.

“Il suo ruolo all’ONU, durante i turbolenti anni post-guerra fredda, è stato reso ancora più difficile dalle mutevoli alleanze e dinamiche di potere di una comunità internazionale nuovamente frammentata”, ha continuato Burcea, “Ma a prescindere dalle molteplici critiche sul suo mandato di cinque anni come segretario generale, credo che il dott. Boutros-Ghali sia stato guidato dal desiderio di rendere le Nazioni Unite, come lui stesso diceva, ‘una voce per le persone più deboli e meno considerate’”.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha osservato un minuto di silenzio, lo scorso martedì, per omaggiare Boutros-Ghali, il primo africano a guidare le Nazioni Unite.

Burcea ha ricordato che Boutros-Ghali ha scritto nel suo libro Unvanquished, del 1999, quanto segue: “In un mondo in cui ci sono molti poteri grandi e ricchi, è compito delle Nazioni Unite prestare attenzione agli emarginati a causa di etnia, genere, religione, età, salute, povertà o qualsiasi altro motivo”.

“E queste poche, semplici parole ci danno un’idea chiara della filosofia del diplomatico internazionale Boutros-Ghali”, ha concluso Burcea.

Ambasciatore avventista farà parte della Corte costituzionale in Zambia

Il contributo avventista alla discussione dell’ONU sull’estremismo religioso

Adventist-united-nations-Symposium-feb17Il secondo simposio annuale ha riunito i principali attori della comunità internazionale per un franco dibattito sulla tragedia della violenza e del genocidio perpetrata sotto la bandiera della fede.

Non è la religione in sé, ma una comprensione alterata della religione ad alimentare l’estremismo violento. Lo ha affermato il dott. Ganoune Diop, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (APLR) della Chiesa cristiana avventista mondiale, nel corso di un convegno delle Nazioni Unite, all’inizio del mese. All’evento, tenutosi il 1° febbraio presso il Segretariato delle Nazioni Unite a New York, hanno partecipato circa 130 rappresentanti di varie agenzie delle Nazioni Unite, insieme con le organizzazioni religiose e non governative, per discutere il ruolo della religione e dei gruppi religiosi negli affari internazionali.

Nel suo intervento, G. Diop ha contestato la “generalizzazione semplicistica” secondo cui la religione e la fede religiosa abbiano la responsabilità di condurre alla violenza estremista. Attraverso la storia e la teologia, ha tracciato un collegamento tra la comprensione che le persone hanno di Dio e il modo in cui si relazionano con gli altri esseri umani. La violenza trova terreno fertile in “qualsiasi religione o ideologia che strumentalizza le persone, che non riesce a riconoscere la sacralità della vita umana e la dignità di ogni individuo, o che si rifiuta di riconoscere la libertà degli altri”, ha affermato.
Ha poi aggiunto che la violenza estremista è anche sostenuta da una prospettiva teologica che privilegia le idee o gli oggetti al di sopra del rispetto e dell’attenzione verso l’altro. “Gli esseri umani sono più importanti di oggetti o luoghi”, ha affermato, “Sono più importanti di cattedrali, chiese, moschee o santuari”.

G. Diop ha chiesto un maggiore impegno internazionale nel sostenere la libertà di religione o di credo, nell’accettare la “dignità della differenza” e nella “cura dell’integrità fisica, emotiva e spirituale di ogni essere umano”.

In un’intervista, il responsabile APLR ha affermato che è importante per gli avventisti partecipare attivamente alla discussione pubblica su come scoraggiare la violenza a sfondo religioso. Ha poi aggiunto che la Chiesa può dare un contributo importante, sia pratico sia teologico, soprattutto nella promozione della dignità umana. Ha citato come esempio la fede della denominazione nella dottrina biblica della creazione, secondo cui ogni persona è fatta a immagine di Dio. “Questo ci dà una comprensione particolare dell’unicità della famiglia umana”, ha precisato.

Inoltre, G. Diop ha indicato il “portafoglio internazionale di servizi” della Chiesa, che comprende l’istruzione, la spiritualità, la salute e l’assistenza umanitaria. Tutte queste istituzioni e servizi, ha detto, parlano dell’impegno nel migliorare la vita delle persone e nell’affermare il valore di ogni essere umano.

Al simposio sono intervenuti anche Adama Dieng, consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite per la prevenzione del genocidio; Zainab Hawa Bangura, rappresentante speciale del segretario generale dell’ONU sulla violenza sessuale nei conflitti; e John Esposito, professore di religione e affari internazionali alla Georgetown University. Il dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa cristiana avventista mondiale è stato uno degli organizzatori del simposio, insieme alla Inter-Agency Task Force delle Nazioni Unite per l’impegno con le organizzazioni religiose.

La presentazione di Diop e gli interventi degli altri relatori si possono visualizzare negli archivi webcast delle Nazioni Unite.

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Al vertice dell’Unione africana, dirigente avventista parla della dignità umana

csm_African_Union_04ffb11715La colazione di preghiera ha offerto incoraggiamento spirituale ai leader politici alle prese con sfide sociali ed economiche immense.

Bettina Krause/Notizie Avventiste – Davanti ai capi di stato di 54 paesi africani riuniti per il 26° vertice dell’Unione africana, un dirigente avventista ha invitato i delegati a riconoscere “il rispetto della dignità umana” come principio fondamentale di un buon governo. Il dott. Ganoune Diop, direttore degli Affari pubblici e Libertà Religiosa della Chiesa cristiana avventista mondiale, ha parlato alla Prayer Breakfast dell’Unione africana, alla fine di gennaio, svoltosi presso la sede dell’Unione africana ad Addis Abeba, in Etiopia.

Alla colazione erano presenti capi di stato, ministri degli esteri e leader religiosi per pregare per coloro che sono impegnati nel vertice di due giorni, l’importante evento annuale che si è occupato delle sfide del continente africano.

“Le religioni sono d’accordo, anche ideologie laiche concordano su questo principio chiamato ‘dignità umana’”, ha affermato Diop, che è stato uno dei relatori invitati alla colazione.
“La dignità umana non è solo un valore che deve essere classificato tra gli altri valori”, ha aggiunto, “Si tratta di un principio fondamentale che sottende tutti i diritti umani delle convenzioni internazionali e dei trattati”.

Diop ha quindi invitato i presenti a immaginare un mondo trasformato in cui “questo unico principio della dignità umana venga accolto in tutto il mondo, in tutti gli incontri”. Poi, nella preghiera ha chiesto che i leader riuniti per il vertice dell’Unione africana abbiano il coraggio di rifiutare la violenza in tutte le sue forme e possano rispecchiare il carattere di Dio, perseguendo “la libertà, la giustizia, la pace e l’amore”.

Questa occasione di rappresentare la Chiesa a un evento così importante ha dato al leader avventista l’occasione per evidenziare un valore fondamentale per gli avventisti: la convinzione che ogni persona è stata dotata dal Creatore di un valore infinito. Questo principio unico, ha spiegato Diop, è fondamentale per la comprensione avventista della libertà di religione e di credo, e per l’impegno globale della Chiesa nel migliorare la vita delle persone tramite l’assistenza sanitaria, l’istruzione e gli aiuti umanitari.

Il Prayer Breakfast dell’Unione africana si tiene ogni anno a gennaio in tandem con il vertice dell’Unione africana. I temi discussi quest’anno riguardavano i diritti umani, la violenza e l’estremismo, l’istruzione, lo sviluppo economico e come migliorare la condizione delle donne.

(Foto: Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa Chiesa avventista mondiale)

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L’Unione avventista romena firma un protocollo d’intesa con il governo

N41-Romania_firma protocolloSi tratta di un accordo tra il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca scientifica, la Segreteria di Stato per gli affari religiosi, e la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno della Romania sull’insegnamento della religione nelle scuole avventiste.

 

EUDNews/Notizie Avventiste – Il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca scientifica, la Segreteria di Stato per gli affari religiosi e la Chiesa cristiana avventista della Romania hanno firmato un protocollo di intesa per l’insegnamento della religione nelle sue scuole primarie e secondarie della denominazione e per l’organizzazione della formazione teologica secondaria e superiore.

 

Il documento è stato firmato da Sorin Mihai Cimpeanu, ministro dell’Istruzione e della Ricerca scientifica; Marius Munteanu, presidente della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in Romania; Victor Opaschim, segretario di Stato per gli affari religiosi.

 

L’accordo stabilisce i termini della collaborazione tra le tre istituzioni “al fine di migliorare il processo educativo, assumendo la responsabilità comune, secondo le particolari competenze di ogni istituzione firmataria” e stabilisce che gli istituti di istruzione primaria e secondaria hanno la legale responsabilità di rispettare le credenze religiose e i valori degli studenti che li frequentano.

 

Secondo l’intesa, il Ministero della Pubblica Istruzione svilupperà il programma di insegnamento della religione in collaborazione con la Chiesa cristiana avventista e la Segreteria di Stato per gli affari religiosi, ed è approvato per legge. Ciò implica che i libri di religione utilizzati nelle istituzioni educative avventiste sono approvati dalla chiesa e dalla legge.

 

Per una migliore istruzione e una cooperazione più efficace in materia di educazione religiosa, i firmatari condivideranno e valuteranno con cadenza biennale, o più spesso se necessario, i rapporti sugli aspetti regolamentati e le proposte per il miglioramento del protocollo d’intesa.

 

Inoltre, i rappresentanti avventisti possono partecipare, in qualità di ospiti, alle ispezioni scolastiche, e i rappresentanti delle tre istituzioni firmatarie devono essere invitati agli eventi nazionali e regionali che uno di esse organizza nell’ambito dell’educazione religiosa e teologica.

 

“Siamo lieti che, dopo le discussioni e le trattative con il Ministero dell’Istruzione e la Segreteria di Stato per gli Affari religiosi, siamo arrivati alla firma di un protocollo condiviso e accettato da tutte le parti interessate. Naturalmente, ci sono ancora aspetti che possono essere migliorati in futuro, dato che il protocollo è flessibile e può essere adattato alle sfide che verranno”, ha dichiarato Marius Munteanu, presidente della Chiesa cristiana avventista della Romania.

 

“L’accordo è per noi una nuova tappa nella collaborazione con le istituzioni”, ha evidenziato il past. M. Munteanu, “ma anche uno strumento che può essere migliorato con l’aggiunta di disposizioni che rispettino le pratiche religiose della Chiesa cristiana avventista e la libertà religiosa dei suoi studenti quando ci sono le olimpiadi scolastiche e altre gare simili, programmate solitamente di sabato, dato che sono attività facoltative”.

 

Per quanto riguarda le disposizioni, i diritti e gli obblighi, il protocollo è simile a quello firmato dagli stessi organismi governativi con i rappresentanti delle altre confessioni religiose riconosciute dallo stato romeno.

 

Dopo il 1989, la Chiesa cristiana avventista in Romania ha iniziato a sviluppare un’importante rete di istituzioni educative. Oggi, gestisce un Istituto teologico, una scuola per infermieri, cinque licei di cui tre  con indirizzo teologico, oltre 50 asili e diverse scuole elementari.

 

La percentuale di studenti delle scuole superiori avventiste romene che superano gli esami di maturità è doppia rispetto alla media nazionale. Questi risultati, diventati una tradizione, e la presenza ai primi posti tra le scuole superiori cristiane dimostrano la professionalità del sistema educativo avventista nel paese.

In Romania vivono circa 21 milioni di abitanti. 67.000 sono i credenti avventisti.

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Gli avventisti partecipano alla veglia per la giustizia in Australia

csm_Australia_Vigil_de34c2631a200 cristiani chiedono ai leader della nazione di aumentare gli aiuti per azzerare la povertà.        

Notizie Avventiste/ANN – Provenivano da tutta l’Australia i 200 cristiani che si sono riuniti a Canberra per pregare insieme e chiedere ai politici federali di aumentare gli aiuti esteri dell’Australia per azzerare la povertà globale. Anche 12 rappresentanti di ADRA Australia (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) hanno partecipato a “Voci per la Giustizia”, l’evento di sensibilizzazione tenuto nella capitale australiana il mese scorso.

I partecipanti ai quattro giorni della manifestazione hanno seguito workshop e forum di formazione su come far sentire la propria voce perché nel mondo ci sia più giustizia e compassione.

L’evento annuale è stato organizzato da Micah Australia, una coalizione di organismi ecclesiastici e cristiani, di cui fa parte anche ADRA Australia, la cui missione è stimolare e rafforzare i cristiani del paese perché si facciano sentire sulle questioni che riguardano la giustizia globale.

“Voci per la giustizia” è culminata nella fiaccolata sui prati del Parlamento, con i dirigenti delle varie confessioni cristiane che hanno pregato per i leader della nazione. Il coordinatore nazionale di Micah, Ben Thurley, ha spiegato che la preghiera è stata un tema centrale della manifestazione.

“Se il termine difesa significa parlare ai potenti per conto di chi non ha voce, allora la preghiera è di per sé una forma di difesa quando gridiamo dal profondo del nostro cuore al Dio della grazia e della giustizia”, ha affermato B. Thurley.

Per la prima volta, anche cinque studenti dell’Avondale College of Higher Education, una scuola avventista, hanno partecipato alla manifestazione, accompagnati Brad Watson, docente di Studi di sviluppo internazionale, che ha definito l’evento  “un modo fantastico per entrare in contatto con i leader politici australiani”.

“È stato edificante incontrare cristiani provenienti da tutta l’Australia, per pregare insieme e chiedere al governo di ribaltare i tagli di bilancio sugli aiuti”, ha affermato B. Watson.

La preghiera “invia un messaggio forte ai politici, richiamandoli alla loro vocazione più elevata, che è quella di lavorare per il bene comune e per tutelare i diritti dei poveri e dei bisognosi, sia all’interno dei nostri confini sia nel resto del mondo”, ha concluso B. Thurley.

[Foto: ADRA Australia]

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Leader avventista chiede a Obama di difendere la libertà religiosa

N14-incontro con ObamaL’incontro è avvenuto durante la tradizionale colazione di Pasqua alla Casa Bianca

Notizie Avventiste/ARNews – Un dirigente della Chiesa Avventista del Settimo Giorno ha chiesto al presidente americano, Barack Obama, durante l’annuale colazione di Pasqua tenutasi alla Casa Bianca, di mantenere la libertà religiosa tra le priorità della politica estera della sua amministrazione. Obama ha risposto a Dwayne O. Leslie, direttore degli Affari legislativi presso la Chiesa avventista mondiale, che è sua intenzione difendere i diritti di tutti i credenti.

Durante la colazione di preghiera, il presidente ha parlato della risurrezione di Gesù, mentre la musicista cristiana Amy Grant ha cantato davanti al gruppo di 150 leader religiosi e politici.
La colazione di Pasqua è più intima del National Prayer Breakfast di febbraio, in cui la Casa Bianca si riempie di 3.500 persone provenienti da 100 paesi. Per D. O. Leslie l’incontro è stato l’occasione per incontrare e tessere relazioni con chi amministra il paese, ma anche con i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane.
“Ci sono poche occasioni in cui è presente una tale concentrazione di capi religiosi e politici”, ha affermato Leslie in un’intervista dopo la colazione.

Quando Obama si fermato al suo tavolo, Leslie lo ha ringraziato per aver ritenuto la libertà religiosa un obiettivo chiave della politica estera statunitense nel discorso al National Prayer Breakfast dello scorso anno. In quella occasione Obama espresse preoccupazione per la situazione in Medio Oriente e in paesi come Cina, Pakistan e Corea del Nord. Leslie ha quindi chiesto al presidente di continuare a fare della libertà religiosa una priorità, ricevendo l’assenso di Obama.

La libertà religiosa è un tema che la Chiesa avventista del settimo giorno ha ritenuto primario fin dalle sue origini, a metà del 1800, e recentemente il presidente della denominazione a livello mondiale, Ted NC Wilson, l’ha sollevato durante un incontro con Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, nel palazzo di vetro (Notizie Avventiste 13, 8 aprile 2015).

Tra gli ospiti alla colazione, durata due ore, vi erano anche la deputata avventista Sheila Jackson Lee, del Texas; la consigliera della Casa Bianca, Valerie Jarrett; e Al Sharpton, pastore battista e attivista per i diritti civili. Erano presenti inoltre i leader religiosi in rappresentanza delle Chiese cattolica romana, metodista episcopale africana, copta ortodossa, e di altre denominazioni.

Parlando con le persone, Leslie ha potuto constatare che diverse di loro conoscevano la Chiesa avventista per i suoi ospedali, le scuole e per la ricerca della Loma Linda sulla salute e la longevità degli avventisti.

Amy Grant, prima artista cristiana disco di platino nel 1982, ha aperto la manifestazione cantando “La tua Parola”, accompagnata alla chitarra.

Il presidente Barack Obama si è rivolto agli ospiti dicendo di non essere un predicatore, ma ha ricordato con gratitudine lo “straordinario dono della salvezza” di Gesù alla Pasqua.

“Cerchiamo, come meglio possiamo, di comprendere le tenebre che sopportò affinché noi potessimo ricevere la luce di Dio”, ha affermato Obama, “Eppure, proprio mentre siamo alle prese con l’enormità del sacrificio di Gesù, nel giorno di Pasqua non possiamo perdere di vista il fatto che la storia non sia finita quel venerdì. La storia continua ad andare avanti e con la domenica arriva la gloriosa risurrezione del nostro Salvatore”.

Ha quindi espresso apprezzamento ai leader religiosi per il lavoro delle loro chiese.
“Voglio ringraziare tutti qui per lo splendido lavoro che fate in tutto il paese con le vostre importanti attività”, ha affermato.

(foto: Casa Bianca)

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10 avventisti tra le vittime del massacro nell’Università di Garissa

N14-10 avventisti morti a GarissaLa Chiesa chiede di pregare per le famiglie colpite e per tutti coloro che sono stati coinvolti.

Notizie Avventiste/Ann/EudNews – Nel triste bilancio dei 148 studenti cristiani uccisi, il 2 aprile, da uomini armati che hanno fatto irruzione nell’Università di Garissa, in Kenya, vi sono anche 10 avventisti.  Tra i morti vi è Eric Nyumbuto, leader della chiesa avventista del campus gestita da studenti.

Stanley Rotich, membro della comunità avventista di Garissa, ha riferito che si trovava in un edificio vicino quando ha sentito gli spari; ha pensato allora di chiamare Nyumbuto, ma la conversazione si era interrotta bruscamente perché i telefoni erano stati staccati. Aveva poi appreso che l’amico era morto.

Durante l’attacco, 500 studenti sono riusciti a fuggire e molti sono rimasti gravemente feriti. Philmon Okal, membro della chiesa avventista di Garissa, è stato uno dei primi poliziotti arrivati sul posto.
“Le parole non possono descrivere quanto sia stato orribile questo evento. Ma ciò che è accaduto mi fa pensare che il ritorno di Gesù è molto vicino”, ha affermato Okal, “In quel giorno la violenza, la morte e la distruzione non esisteranno più”.

Diverse persone ritenute complici dell’attacco sono già state arrestate e il governo del Kenya ha promesso una giustizia rapida. Questo è il peggiore attacco mortale avvenuto nel paese in circa due decenni. Il gruppo che ha rivendicato la responsabilità del massacro è lo stesso che ha attaccato il Westgate Mall a Nairobi, nel 2013.

La Chiesa avventista del settimo giorno esprime cordoglio per la morte degli studenti uccisi la settimana scorsa.
“Siamo straziati da una tale insensata perdita e vi chiediamo di pregare per tutte le vittime di questa terribile tragedia”, hanno affermato i membri avventisti di Garissa.

Il dipartimento Affari pubblici della Regione Intereuropea della Chiesa ha dichiarato: “Assistiamo con profonda tristezza a questa ultima atrocità. Sono tempi difficili. Viviamo in uno scenario di violenza e di odio in Medio Oriente. Crediamo fermamente che i valori universali basati sulla dignità umana debbano guidare ogni coscienza su questo pianeta.
Possa il Signore onnipotente darci un cuore misericordioso che ci conduca verso la riconciliazione. Il Signore consoli tutti coloro che sono coinvolti in questa disumana atrocità”.

Ambasciatore avventista farà parte della Corte costituzionale in Zambia

Incontro storico del Presidente avventista mondiale con il Segretario generale Onu

N13-Mondo-incontro ONUI due leader hanno discusso i modi per aiutare le persone e promuovere la tolleranza religiosa.

Notizie Avventiste/Ann – Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha espresso preoccupazione per la crescente intolleranza religiosa in tutto il mondo durante un incontro privato con Ted NC Wilson, presidente avventista mondiale, e ha invitato la Chiesa avventista del settimo giorno a lavorare insieme con le Nazioni Unite per aiutare le persone.

Wilson, primo presidente della Chiesa a incontrare un capo delle Nazioni Unite, ha osservato che la denominazione opera da lungo tempo in favore della libertà religiosa e si è detto pronto a collaborare nelle iniziative in linea con il ministero di Cristo che aiutava le persone fisicamente, mentalmente, socialmente e spiritualmente.

Ganoune Diop, direttore associato del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (Aplr) della Chiesa avventista mondiale, ha precisato che l’intento della denominazione è di essere, citando le parole di Gesù, “sale della terra” e “luce del mondo” (Mt 05:13, 14).

Ban Ki-moon ha parlato di questioni globali, come la povertà e la mancanza di istruzione, prima di esprimere preoccupazione per l’intolleranza religiosa che sta raggiungendo livelli senza precedenti in tutto il mondo. Proprio la scorsa settimana, un gruppo militante islamico ha ucciso 148 persone in un attacco contro i cristiani avvenuto in una università del Kenya. Negli ultimi mesi l’Isis e altre organizzazioni estremiste in Iraq, Siria, Nigeria, Libia e in altri paesi hanno preso di mira i cristiani e gli esponenti di vari altri gruppi religiosi con atti di violenza inaudita.

Il segretario Onu ha sottolineato la convinzione che le persone debbano coltivare il rispetto per tutti, anche per coloro che professano una fede diversa dalla propria. Ha poi espresso apprezzamento per l’attività della Chiesa avventista nel promuovere la libertà religiosa, l’educazione, la salute, e per gli aiuti umanitari portati attraverso l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) che collabora con le Nazioni Unite nell’aiutare i rifugiati in Medio Oriente e altrove.

The SG meets with Secretary-General meeting with Elder Ted N.C. Wilson (President, Seventh-Day Adventist Church) and delegation (Including Ambassador Joseph Vernon Reed)Ban Ki-moon ha incontrato Wilson, Diop e John Graz, direttore generale del dipartimento Aplr, lunedì 6 aprile, nel suo ufficio presso la sede delle Nazioni Unite a New York. L’incontro è stato organizzato grazie al coinvolgimento personale dell’ambasciatore Joseph Verner Reed.

“È stato un privilegio incontrare il segretario generale e sentire il suo appello per un aiuto nell’assistere le persone “, ha affermato Wilson che ha ringraziato Ban Ki-moon e ha parlato di varie iniziative della Chiesa che vanno di pari passo con la missione delle Nazioni Unite.

“Ci siamo concentrati su alcuni aspetti in cui possiamo collaborare, tra cui la libertà religiosa, la libertà di coscienza, i valori etici e spirituali, il rispetto della dignità umana, la famiglia, i giovani e le necessità basilari come l’acqua potabile e la formazione scolastica”.

Nel corso della riunione con Wilson, Graz ha presentato una breve relazione sui principali convegni organizzati dall’Irla (International Religious Liberty Association), di cui è segretario generale, che promuovono la libertà religiosa; inoltre ha evidenziato il forte sostegno della Chiesa avventista all’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani, in cui si dice che ognuno ha il diritto “di cambiare religione o credo”.

Commentando la riunione, Graz ha affermato: “È stato un incontro storico tra il segretario generale delle Nazioni Unite e il presidente della Chiesa avventista del settimo giorno sullo stato del mondo e su come operare per aiutare le persone che vivono in ambienti molto difficili. In quanto discepoli di Gesù, desideriamo sostenere coloro che non hanno voce, sono discriminati e perseguitati. In questo modo condividiamo i valori essenziali delle Nazioni Unite”.

Per Ganoune Diop la cooperazione tra la denominazione e l’Onu può estendersi allo sradicare la povertà e promuovere l’istruzione e la salute.
“Il notevole ventaglio di servizi sviluppati dalla Chiesa avventista del settimo giorno per migliorare la vita delle persone nel mondo combacia molto con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite”, ha affermato.

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