Egitto. La Chiesa avventista, una denominazione cristiana

Egitto. La Chiesa avventista, una denominazione cristiana

N7-Egitto_fiera libroDistribuite decine di migliaia di volumi e volantini alla fiera internazionale del libro, per fugare ogni dubbio sulla sua identità cristiana e dissipare la confusione presente nel paese nordafricano su questo punto.
Notizie Avventiste/Ann – Uno staff della Chiesa avventista del settimo giorno ha distribuito decine di migliaia di copie di “Passi verso Gesù” e di altre pubblicazioni avventiste presso la più grande fiera del libro del mondo arabo, per condividere l’amore di Gesù e cercare di dissipare la disinformazione sull’identità cristiana della denominazione.

Per Kleyton Feitosa, presidente della Chiesa avventista in Egitto e Sudan, è stato positivo organizzare lo stand presso la fiera Cairo International Book Fair, l’evento annuale più importante della stampa araba, che nei 16 giorni di esposizione (si è chiusa il 12 febbraio), ha attirato 2 milioni di visitatori.
“Risultati semplicemente fenomenali”, ha raccontato Feitosa, “È stato molto importante avere visibilità tra le migliaia di egiziani (cristiani e musulmani), in un periodo in cui molti ancora si domandando se siamo cristiani oppure no”.
I dirigenti locali della denominazione sono particolarmente ansiosi di chiarire questo punto, dopo che il governo egiziano ha iniziato a considerare seriamente un vecchio disegno di legge civile per le minoranze non musulmane, redatto da alcuni rappresentanti della minoranza cristiana in Egitto, senza la partecipazione degli avventisti, che classifica la Chiesa avventista come confessione religiosa non cristiana.
Alla fine di novembre, i leader avventisti avevano chiesto di pregare per il buon esito di un incontro programmato con il governo al fine per fermare la legge (vedi Notizie Avventiste del 24 novembre 2014). Il governo ha risposto positivamente, sospendendo il disegno di legge e promettendo di includere i rappresentanti avventisti nelle prossime discussioni.
Gli avventisti affrontano una situazione insolita in Egitto in cui hanno devono condividere le loro convinzioni con musulmani e cristiani di altre denominazioni.
“Molti musulmani credono che tutti i cristiani mangino carne di maiale, bevano alcolici, preghino i santi e vivano come nei film di Hollywood”, ha affermato Homer Trecartin, presidente dell’Unione avventista del Medio Oriente e del Nord Africa.
“Come Chiesa abbiamo il delicato compito di mantenere l’equilibrio e aiutare i nostri amici musulmani a capire che non siamo ciò che loro pensano siano i cristiani; allo stesso tempo dobbiamo aiutare i nostri amici cristiani a capire che siamo veramente seguaci di Gesù, che crediamo nella salvezza per grazia attraverso la fede in Cristo”.
Alla fiera del libro, lo stand avventista ha generato un notevole movimento, essendo l’unico a offrire anche alcuni libri gratis. Sono state distribuite circa 25.000 copie di “Keys to Happiness”, la versione araba di “Passi verso Gesù”, di Ellen G. White. Per l’occasione erano stati stampati 55.000 copie di libri grazie al contributo di un donatore privato degli Stati Uniti. Distribuiti anche 15.000 volantini per “Imparare a conoscere gli amici avventisti”. Ma i best-seller sono stati i libri sulla salute e il volume “Che cosa credono gli avventisti del settimo giorno”, sulle dottrine della Chiesa.
Allo stand c’erano visitatori musulmani, cristiani e atei. Lo staff ha parlato con alcuni studenti di Al-Azhar, il principale Centro di cultura islamica in Egitto, e venduto libri agli studenti dei seminari delle diverse denominazioni cristiane.
“Abbiamo potuto discutere le nostre dottrine e condividere la nostra fede con migliaia di persone”, ha affermato Ranya Maher, che con altri ha gestito lo stand. “Abbiamo anche cercato di correggere le idee sbagliate che molte persone avevano sugli avventisti e su ciò in cui credono”.
Nel secondo giorno della fiera, lo stand è stato visitato da uno dei dirigenti della Società Biblica d’Egitto, che ha lodato la presenza avventista. “Molte persone non sanno chi siete”, ha affermato il direttore, “fate bene a essere qui per rispondere alle domande sulle vostre convinzioni e sulla vostra fede”.

Egitto. La Chiesa avventista, una denominazione cristiana

In Egitto, un nuovo disegno di legge classificherebbe gli avventisti come non cristiani

N40-Egitto_adventist_church-cairoI leader della chiesa incontrano i funzionari del governo egiziano

Notizie Avventiste/Ann – I dirigenti della Chiesa avventista del 7° giorno in Egitto esprimono preoccupazione per la proposta di una legge civile che classificherebbe la denominazione come non cristiana. Ciò avrebbe un impatto negativo sul lavoro e l’immagine della Chiesa tra i vari gruppi di cristiani in Egitto.

Johnny N. Salib, assistente segretario del Campo Egitto-Sudan della denominazione, ha affermato che l’art. 112 del nuovo disegno di legge pone la Chiesa avventista in una categoria diversa delle confessioni religiose. L’articolo riguarda le minoranze non musulmane ed è stato scritto dalla minoranza cristiana senza la partecipazione della Chiesa avventista.

“Sono rattristato dal fatto che alcune chiese ci considerino una denominazione non cristiana, mentre il governo ci riconosce come cristiani e ci dà la piena libertà di culto”, ha affermato Salib.

Il progetto di legge è stato presentato al governo egiziano più di tre decenni fa, ma non è mai stato adottato. Nel corso degli anni, gli avventisti hanno cercato più volte di incontrare i leader dei diversi gruppi cristiani in Egitto, per spiegare l’identità protestante della denominazione. Tuttavia, non è stata adottata nessuna misura per rimuovere la Chiesa avventista dall’elenco delle confessioni non cristiane.

Ora, poiché l’Egitto lavora a una nuova Costituzione più democratica, l’articolo di legge proposto dalla minoranza cristiana è discusso seriamente.

Domenica 23 novembre, una delegazione di dirigenti della Chiesa avventista ha incontrato il Ministro della Giustizia per parlare della questione. I rappresentanti della chiesa hanno già inviato una lettera alle agenzie di stampa, sottolineando che la Chiesa avventista è presente in Egitto da oltre 100 anni ed è stata ufficialmente registrata nei primi anni del 1950.

Naturalmente, ritiene Salib, i leader avventisti cercheranno di difendere l’identità della denominazione senza creare peroblemi con le altre confessioni cristiane in Egitto. “Potrebbe diventare un’opportunità di far conoscere a molti egiziani la verità sulla Chiesa avventista, nonché il contributo sociale che la denominazione offre in Egitto da molti anni”, ha concluso Salib.

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Cordoglio del Presidente avventista mondiale per la scomparsa di Nelson Mandela

NA - Notizie AvventisteNotizie Avventiste – Giovedì 5 dicembre, a 95 anni, Nelson Mandela si è spento nella sua casa, circondato dall’affetto dei familiari. Aveva impegnato gran parte della sua vita nella lotta all’apartheid, il regime razzista che ha oppresso il Sudafrica dal 1948 al 1994. Per questo aveva trascorso 27 anni in prigione.

Premio Nobel per la pace nel 1993, Mandela presiedette la transizione dall’apartheid alla democrazia, guidando il suo paese nel percorso di perdono e riconciliazione e impedendo che sprofondasse nell’abisso della vendetta. Fu lui a dare per primo l’esempio perdonando e lavorando con coloro che erano stati i suoi carnefici durante la detenzione. Si guadagnò così il rispetto mondiale e la sua “nazione arcobaleno” divenne un modello per tutti.

Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa Avventista del 7° Giorno, ha inviato il seguente messaggio dopo il decesso dello statista:
“La Chiesa Avventista del 7° Giorno globale si unisce al popolo del Sudafrica e al mondo intero nel cordoglio per la scomparsa di Nelson Mandela. La sua vita di perdono e riconciliazione è stata una luce in un mondo che troppo spesso vive all’ombra di rappresaglie, rabbia e cattiveria. Possano tutti riflettere sul suo importante impegno per riunire le persone in pace. Che gioia sapere che possiamo anche essere parte di questo processo quando siamo riconciliati con Dio e tra di noi per la grazia di Gesù Cristo, il principe della pace. Esprimiamo la nostra solidarietà e porgiamo le condoglianze alla famiglia Mandela e ai cittadini del Sudafrica”.

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Non sono avventisti gli imputati nel processo per esorcismo in Francia

N32-Processo FranciaNotizie Avventiste – Il 7 ottobre si è aperto a Evry, in Francia, il processo agli imputati per l’esorcismo praticato nel 2011 su una ragazza diciannovenne ritrovata in fin di vita. I quattro non sono membri della Chiesa Avventista del Settimo Giorno, come hanno erroneamente riportato diversi giornali e agenzie di stampa.

Gli imputati, tutti originari delle Antille, sono stati arrestati con l’accusa di sequestro di persona, atti di tortura e barbarie dopo che le forze dell’ordine francesi avevano scoperto una ragazza camerunese legata a un materasso in un sobborgo a sud di Parigi. I funzionari hanno precisato che la ragazza aveva subito l’esorcismo per una settimana.

I leader avventisti francesi hanno affermato che tutti e quattro i presunti colpevoli erano già stati espulsi dalla Chiesa avventista prima dei fatti del 2011, e hanno aggiunto di essere “sconvolti” per quanto accaduto.
“La Chiesa Avventista del Settimo Giorno non ammette o pratica nessun tipo di azione che infligga danni fisici allo scopo di scacciare gli spiriti”, ha spiegato Jean-Paul Barquon, direttore del dipartimento Comunicazioni presso l’Unione franco-belga della denominazione. “Non esiste nessun esorcismo avventista”.

In un comunicato stampa del 10 ottobre, la Divisione Inter-Europea della Chiesa ha condannato l’esorcismo, sottolineando la grande importanza che la denominazione dà alla difesa dei diritti umani e della dignità degli individui.

Barquon ha anche affermato che per una persona con difficoltà psicologiche la Chiesa avventista offrirebbe delle preghiere, ma non praticherebbe mai “un comportamento degradante” per scacciare uno spirito.

I dirigenti della Chiesa avventista mondiale concordano.
“Gli avventisti credono nella potenza di Cristo, mediante la preghiera, per portare sollievo alle persone che soffrono di attacchi demoniaci. Non approviamo la pratica dell’esorcismo attuata da molte denominazioni cristiane”, ha affermato Kwabena Donkor, direttore associato del Biblical Research Institute della Chiesa avventista mondiale.

In Francia vivono circa 13.000 avventisti.

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In Egitto, la folla distrugge la chiesa avventista di Assiut

bandiera-egittoNotizie Avventiste – L’incendio della chiesa avventista del settimo giorno nella città egiziana di Assiut,  avvenuto durante i disordini di mercoledì sera, non faceva parte dell’ampio movimento politico in lotta nel paese. Lo hanno affermato i dirigenti della chiesa locale.

La chiesa avventista di Assiut, situata a 400 chilometri a sud del Cairo, è stata attaccata dalla folla e pesantemente danneggiata dalle fiamme. Il pastore e sua moglie si sono rifugiati nel loro appartamento al piano di sopra, sfuggendo così agli aggressori che hanno appiccato il fuoco all’edificio. I due sono stati poi salvati dai loro vicini musulmani.
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Chiesa avventista“Si trattava di un gruppo di persone che volevano solo fare danni. Questo episodio non rappresenta l’Egitto o il popolo egiziano”, ha affermato Llewellyn R. Edwards, presidente della chiesa avventista nell’area Egitto-Sudan, con sede a Eliopoli.

“Come avventisti vogliamo che i nostri rapporti siano solidi con gli egiziani di tutte le fedi nel paese”, ha aggiunto Edwards che ha fatto notare come il salvataggio della coppia avventista da parte dei vicini musulmani mostri “la vera immagine della maggior parte delle persone in Egitto”.

Edwards ha poi affermato che il governo ha annunciato il pagamento a suo carico della ricostruzione di tutte le chiese distrutte l’altra notte, durante i disordini avvenuti nelle varie città.

egitto3Ad Assuit, diverse altre chiese cristiane sono state attaccate, come anche il negozio della Società biblica egiziana.

La Chiesa avventista gestisce due scuole nel paese: la Nilo Union Academy, a nord-est del Cairo, e la Zeitoun Adventist School. Entrambe le istituzioni hanno stretto rapporti positivi con le comunità circostanti.

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La Guinea Equatoriale espelle un missionario avventista

GarciaNotizie Avventiste – Manuel García-Cáceres, missionario spagnolo e presidente della missione avventista a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, è stato deportato il 23 maggio con false accuse di “attentato alla sicurezza nazionale”. Il pastore ha lasciato la nazione senza poter neanche salutare la moglie e la figlia, ora entrambe in attesa di rientrare in Spagna.

Missionario in Guinea Equatoriale da 13 mesi, García è stato convocato dal Ministero della Giustizia il 21 maggio e accusato di introdurre “attrezzature speciali per le comunicazioni via satellite” con le quali potrebbe far uscire dal paese le informazioni interne.

Pedro Torres, direttore delle Comunicazioni presso l’Unione avventista spagnola, riporta che i funzionari hanno incolpato García di possedere apparecchiature capaci di eludere i servizi di sicurezza e per questo è stato ritenuto “un pericolo per la sicurezza nazionale”.

A quanto pare, “persone vicine a Garcia” avevano informato le autorità che le apparecchiature di trasmissione in FM, legalmente importate, erano in realtà il presunto illegale “impianto satellitare”. La polizia ha perquisito la casa e l’ufficio del pastore, trovando solo un’apparecchiatura elettronica.

“L’unico oggetto che hanno trovato simile a ciò che i detrattori avevano descritto era un trasmettitore radio FM, donato dalla chiesa avventista del settimo giorno di Benidorm, nella provincia spagnola di Alicante”, ha spiegato Torres.

“L’apparecchiatura radio FM era stata correttamente segnalata alla dogana quando importata dalla Spagna. In effetti, il trasmettitore era ancora imballato e non era stato ancora utilizzato al momento del raid della polizia”, ha aggiunto.

Il 22 maggio, García era stato nuovamente convocato dal Ministero della Giustizia e questa volta condannato a pagare 2.000 dollari di multa. Nonostante avesse pagato l’ammenda, il pastore era stato messo in carcere quel giorno stesso.

Il 23 maggio, l’ambasciatore di Spagna in Guinea Equatoriale ha fatto visita al missionario avventista in prigione, informandolo che sarebbe stato presto espulso. La sera stessa, García è stato accompagnato all’aeroporto di Malabo e ha ricevuto il passaporto solo quando l’aereo è decollato.

“L’espulsione del past. Manuel García-Cáceres, dopo 13 mesi di un buon servizio per la Chiesa e per gli abitanti della Guinea Equatoriale, mostra quanto sia fragile la libertà religiosa e lo stato di diritto in alcune parti del mondo”, ha rilevato John Graz, direttore del dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa della Chiesa avventista mondiale.

“I missionari che condividono le loro conoscenze e competenze per il bene delle persone sono a volte soggette alla volontà delle autorità politiche che non hanno alcun riguardo per il ministero che svolgono o la tutela dei diritti umani”, ha aggiunto.

I primi missionari avventisti arrivarono in Guinea Equatoriale nel 1960. Interruppero la loro opera nel 1972, a causa della situazione politica, riprendendola due anni dopo. Dal 2011, ci sono 19 chiese avventiste e circa 2.500 membri nella nazione.

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Togo. Nuova campagna mondiale per la liberazione dei due avventisti detenuti

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Firma la petizione online 

cliccando qui

 

 

(vedi nell’immagine qui a lato le semplici note prima di firmare).

SECONDO MONTEIRO IL GIUDICE AVREBBE AMMESSO LA SUA INNOCENZA

leggi

 

 

 

 

N13-Campagna TogoNotizie Avventiste – Come avevamo già anticipato nella precedente newsletter (Notizie Avventiste 12, 2013), in questo mese è iniziata la nuova campagna di raccolta firme e di spedizione di lettere per chiedere la liberazione di Antonio Monteiro, pastore avventista, e Bruno Amah, membro avventista, entrambi arbitrariamente detenuti da un anno in Togo, nonostante le accuse nei loro confronti si siano dimostrate completamente false.
“Chiediamo a tutti gli avventisti, a tutti i cristiani e a tutte le persone che credono nella giustizia di partecipare a questa campagna”, ha affermato John Graz, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (Aplr) della Chiesa avventista a livello mondiale.
Con la petizione online si desidera raggiungere l’obiettivo di un milione di firme.
Dal 1 dicembre 2012, i dirigenti della Chiesa avventista in Togo hanno lavorato senza sosta e presentato al governo diverse richieste di rilascio di Antonio Monteiro e Bruno Amah. Poco prima del 15 marzo 2013, anniversario dell’arresto dei due avventisti, il governo ha rifiutato l’ennesima richiesta della Chiesa per la loro liberazione, senza dare alcuna spiegazione.
L’invito è di firmare e diffondere questa petizione che sarà consegnata al governo del Togo.
Per la petizione online: http://www.change.org/petitions/release-seventh-day-adventist-pastor-monteiro (leggi qui le semplici note prima di firmare).
Un altro modo per aderire a questa campagna è inviare una lettera al Presidente del Togo e all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
I modelli delle lettere da spedire e quello dei fogli per le firme sono scaricabili cliccando qui.
Le lettere non vanno fotocopiate così come sono, ma inserite nella propria carta intestata oppure copiate a mano, compilate e firmate. Alle lettere devono essere allegati massimo tre fogli di firme. È consigliabile spedire una nuova lettera se il numero delle firme supera i tre fogli. Gli indirizzi a cui inviare le lettere si trovano nell’intestazione delle stesse.
Questa campagna per il rilascio di Antonio Monteiro e Bruno Amah si concluderà il 30 aprile.

 

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A un anno dall'arresto, il pastore Monteiro è ancora in prigione in Togo

N12-monteiro-prison-insideNotizie Avventiste – A un anno dall’arresto, avvenuto il 16 marzo 2012, i due avventisti Antonio Monteiro, pastore,  e Bruno Amah sono ancora in prigione in Togo, nonostante le accuse contro di loro si siano dimostrate infondate.  I dirigenti della Chiesa avventista e gli attivisti dei diritti umani hanno raddoppiato gli sforzi per ottenere la loro liberazione.

I funzionari governativi del Togo hanno respinto, la settimana scorsa, la quinta richiesta della Chiesa per l’immediato rilascio dei detenuti.

Il 15 marzo, il presidente della Chiesa avventista nella regione africana, Guy Roger, ha affermato: “Domani è il triste anniversario dell’arresto ingiusto del pastore Monteiro. Siamo delusi che la nostra richiesta sia stata nuovamente rifiutata, nonostante tutti gli sforzi che stiamo facendo “.

Roger, che il 13 marzo ha incontrato Monteiro in carcere, ha affermato che i due stanno bene e sono “in attesa di un miracolo”.

Monteiro e Amah sono stati arrestati per concorso in omicidio dopo che un testimone togolese aveva coinvolto il loro nome e quello di un altro cristiano in un giro criminale di traffico di sangue. Il testimone aveva già confessato l’omicidio di circa 20 ragazze, affermando di essere stato solo l’esecutore materiale. Secondo un rappresentante della Commissione Nazionale dei Diritti Umani in Togo, il testimone ha una storia documentata di instabilità mentale e la sua affermazione è stata ampiamente considerata inaffidabile. Inoltre, prove e testimonianze suggeriscono che la dichiarazione che coinvolge Monteiro e Amah sia stata ottenuta con la forza.

La pressione dell’opinione pubblica sulla polizia, per una veloce soluzione degli omicidi avvenuti lo scorso anno, ha probabilmente ostacolato la loro liberazione. Prima dell’arresto di Monteiro, i gruppi per i diritti umani e una locale coalizione di donne avevano accusato la polizia del Togo di non fare abbastanza per risolvere questi crimini.

I dirigenti della Chiesa avventista organizzeranno una grande campagna, nel mese di aprile, con una petizione e l’invio di lettere ai funzionari in Togo per chiedere la liberazione dei due  innocenti e l’arresto dei veri colpevoli.

John Graz, direttore del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa della Chiesa avventista mondiale, ha spiegato che nei prossimi mesi saranno intensificati gli appelli pubblici, una strategia che si svolgerà in parallelo con gli interventi diplomatici.

“Chiediamo a tutti gli avventisti, a tutti i cristiani e a tutte le persone che credono nella giustizia di partecipare a questa campagna”, ha affermato Graz.

 

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Repubblica Ceca. Firmato accordo di risarcimento con i gruppi religiosi

N8- PragaNotizie Avventiste – Venerdì 22 febbraio, il governo della Repubblica Ceca ha firmato un accordo con i rappresentanti di 16 gruppi religiosi, impegnandosi a versare diversi miliardi di dollari come risarcimento delle confische subite durante il passato regime comunista.

In disaccordo con l’iniziativa, l’opposizione ha fatto ricorso presso la Corte Costituzionale perché intervenga ad annullare l’accordo.

Il primo ministro Petr Necas ha definito “un atto di giustizia” questo passo del suo governo nei confronti delle realtà religiose del paese e dovrà pagare 3,1miliardi di dollari di indennizzo spalmati nei prossimi 30 anni. Il risarcimento in denaro fa parte del provvedimento approvato lo scorso anno dal parlamento ceco. I 16 gruppi religiosi – cattolici, protestanti ed ebrei – riscuoteranno il 56 per cento del valore delle loro proprietà ora in possesso dello Stato.

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Repubblica Ceca. La Chiesa avventista riceverà 45 milioni di dollari di risarcimento

N8-Repubblica Ceca1Notizie Avventiste – Il pastore Mikuláš Pavlík, presidente dell’Unione ceco-slovacca della Chiesa avventista del 7° giorno, era tra i vari rappresentanti delle organizzazioni religiose che hanno firmato un accordo individuale con il premier ceco Petr Necas. “La firma di questo trattato completa il procedimento legale, e ora sono stati riparati i danni materiali commessi dal regime comunista contro la Chiesa avventista del 7° giorno”, ha affermato Pavlik.
I pagamenti sono intesi a risarcire la Chiesa delle proprietà sequestratele nel 1948 dal regime comunista, poi crollato in seguito alla famosa “Rivoluzione di velluto” del 1989.

La Chiesa avventista, che è tra le 16 organizzazioni religiose – tra comunità ebraiche, protestanti e cattoliche – che si divideranno i 3,1 miliardi di dollari d’indennizzo del governo, potrà anche ricevere la restituzione di alcuni beni immobiliari.

“Firmando questi accordi, abbiamo completato i passi per rimediare ai danni alla proprietà causati dai comunisti”, ha affermato il primo ministro Petr Necas durante la cerimonia. “Come Stato abbiamo ritenuto, nei primi anni Novanta, che la restituzione fosse il mezzo più efficace e giusto per attuare la trasformazione della nostra economia. La Chiesa era stata esclusa, ma oggi abbiamo concluso questo atto di giustizia”, ha aggiunto.

N8-Repubblica Ceca2Necas, che è anche il leader del Partito democratico civico della nazione, ha dichiarato che l’accordo “prepara un terreno nuovo e moderno” ai rapporti tra Stato e Chiesa. Sotto il regime comunista, ad esempio, gli stipendi dei sacerdoti cattolici erano pagati dallo Stato che manteneva uno stretto controllo sulle attività della comunità religiosa. La Chiesa avventista del 7° giorno ha rifiutato i contributi statali fino al 2008, quando l’accettazione di tale denaro per scopi generali, ma non per gli stipendi, era diventato un prerequisito per ricevere i risarcimenti delle proprietà.

Secondo i dirigenti avventisti di Praga, la denominazione ha perso beni del valore di 52,1 milioni di dollari quando, nel 1952, il regime le sequestrò le proprietà. La Repubblica Ceca è l’ultima nazione ex comunista a raggiungere un accordo di questo tipo con le organizzazioni religiose.

La prima chiesa avventista fu aperta a Praga nel 1902 dal pastore J. P. Lorenz e nel 1919 fu organizzata l’Unione avventista.

“Questo accordo di risarcimento è un grande segno di democrazia e di libertà religiosa nella Repubblica Ceca. La Chiesa avventista del 7° giorno ringrazia le autorità del paese per questo positivo sviluppo”, ha dichiarato Bruno Vertallier, presidente della Divisione Inter-Europea della denominazione.

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Wilson ringrazia il presidente indonesiano per la libertà religiosa

N7-wilson-indonesiaNotizie Avventiste – In un incontro con Susilo Bambang Yudhoyono, presidente dell’Indonesia, il leader della Chiesa avventista mondiale, pastore Ted N. C. Wilson, ha riconosciuto l’impegno della nazione nella difesa della libertà religiosa. “Siamo grati per l’opportunità che abbiamo di contribuire in questo paese, e sono grato al presidente per la libertà religiosa concessa alle minoranze in Indonesia”, ha affermato Wilson alla stampa, dopo l’incontro avvenuto il 12 febbraio.

Wilson ha spiegato ai giornalisti di essere stato colpito dalla crescita economica dell’Indonesia, ma che il presidente Yudhoyono “è anche consapevole della necessità di fare ancora di più” per il suo popolo. “La Chiesa è impegnata ad aiutare in ogni modo possibile: socialmente, mentalmente, fisicamente e, naturalmente, spiritualmente”, ha affermato Wilson.

I due leader si sono incontrati nella base aerea di Halim Perdanakusuma, vicino Jakarta.
Wilson ha visitato l’Indonesia per celebrare la lunga storia di presenza e servizio della Chiesa avventista nel paese. Essa, infatti, gestisce varie strutture sanitarie e scuole in Indonesia. Più di 100.000 pazienti ricevono assistenza ogni anno in quattro ospedali avventisti, e circa 40.000 studenti sono iscritti nelle 372 scuole della denominazione. Ci sono circa 250.000 membri della Chiesa avventista in Indonesia, paese a maggioranza musulmana.

Il 15 febbraio, Wilson ha inaugurato un’ala dell’ospedale avventista di Manado. La nuova struttura a tre piani offre ulteriori 55 posti letto nell’ospedale che funziona dal 2008.
Al taglio del nastro era presente anche  Sinyo Harry Sarundayang, governatore della provincia di Sulawesi Nord, che ha evidenziato come questo servizio è una risposta agli obiettivi primari di promozione della salute, per aumentare la longevità, ridurre il tasso di mortalità infantile e la malnutrizione.
“Ottimizzare gli ospedali privati è la nostra priorità”, ha affermato Sarundayang. “L’ospedale avventista di Manado rappresenta un potenziamento delle risorse per la salute della comunità e diventa la giusta risposta allo sviluppo continuo del welfare”, ha concluso.
L’amministrazione provinciale ha promesso 400.000 dollari per le apparecchiature di radio-diagnostica e per una nuova ambulanza. Negli anni l’ospedale si è notevolemente sviluppato e dai 25 dipendenti iniziali, quando ha aperto cinque anni fa, ora conta 265 persone assunte.

Il 13 febbraio, Wilson ha visitato l’ospedale avventista di Bandung, che  si trova a circa 90 km a sud est di Jakarta ed è considerato uno dei migliori ospedali in Giava Occidentale. Fondato nel 1950, ora ha 230 posti letto e impiega 700 persone. Un nuovo edificio da 7 milioni di dollari è stato inaugurato lo scorso anno.

Wilson ha anche visitato l’università avventista indonesiana di Bandung, in funzione dal 1929.

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A Tahiti, apprezzamenti del presidente Temaru al leader avventista mondiale

N7- Wilson a TahitiNotizie Avventiste – La spiritualità autentica è al centro del messaggio avventista del 7° giorno, ha affermato Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa a livello mondiale, durante una visita ufficiale al leader della Polinesia francese, la scorsa settimana.

Wilson ha incontrato il presidente Oscar Temaru e altri funzionari del governo della Polinesia francese nell’ufficio presidenziale a Papeete, Tahiti, durante un tour nelle isole del Sud Pacifico.

Temaru si è detto grato per l’impatto positivo che la Chiesa avventista ha nel suo paese, definendo i suoi fedeli dei “buoni cittadini”. Il leader avventista, da parte sua, ha espresso apprezzamento per la libertà religiosa concessa dal governo. Anche se sono paesi della Francia d’oltremare, i gruppi di isole hanno una notevole autonomia che consente una maggiore libertà religiosa rispetto a quella accordata dalle leggi francesi.

Nel corso della conversazione, Wilson ha illustrato la visione olistica della vita, propria della Chiesa avventista. “Quando manca una gamba, il tavolo non può reggersi. Allo stesso modo, le persone hanno bisogni spirituali, fisici, mentali e sociali; è importante sviluppare armoniosamente tutti questi aspetti della vita”, ha affermato.

Prima di pregare con Temaru e il suo staff, Wilson ha letto il testo biblico di Michea 6:8, che ha definito un modello per la leadership. Il passo dell’Antico Testamento incoraggia la giustizia, la misericordia e l’umiltà. “Questo è il desiderio di Dio per voi, i vostri colleghi e il vostro personale”, ha affermato.

All’inizio della settimana, Wilson aveva incontrato Gaston Tong Sang, sindaco di Bora Bora ed ex presidente della Polinesia francese. Era poi volato a Tahiti per partecipare al servizio di culto del sabato. Nella predicazione, egli ha incoraggiato i 4.000 presenti a dare priorità alla crescita spirituale, citando la storia del Vecchio Testamento di Elia che ha sostenuto un ritorno alla religiosità. “Dio ci chiama a essere gli Elia nel nostro mondo moderno”, ha concluso Wilson.

Ci sono circa 4.600 avventisti nella Polinesia francese, sparsi in 130 isole. La Chiesa avventista gestisce 37 chiese, un college e un centro media.

 

 

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