Efesini 6:14-18 – “State dunque saldi, avendo preso la verità a cintura dei fianchi, essendovi rivestiti della corazza della giustizia e calzati i piedi della prontezza che dà l’evangelo della pace; prendendo oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno. Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio, pregando in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni sorta di preghiere e suppliche; vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi…”.
André Legni, studente della Facoltà Avventista di Teologia, ci guida in un percorso di riflessione sui racconti della Genesi. Un’occasione per riscoprire le esperienze del genere umano, da Adamo e Giuseppe. In questa puntata ci soffermiamo sul capitolo 7. Di fronte al dilagare del male presente nel mondo, Dio, nel suo dolore, preannuncia la distruzione delle sue creature mediante il diluvio. Ma Noè e la sua famiglia, trovano grazia agli occhi del Signore. Insieme agli animali si rifugiano nell’arca. Arriva poi effettivamente il diluvio, che possiamo vedere come un reboot della creazione, cioè come il suo riavvio, un nuovo inizio a partire dagli elementi esistenti.
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” Giovanni 3:16. Certa tradizione ci ha insegnato a vedere Dio accigliato e arrabbiato con noi. Ma questa è una rivelazione epocale. Superati i pregiudizi e le paure su Dio, c’è un altro problema…
Mario Calvagno intervista il professor Saverio Scuccimarri, pastore, decano della Facoltà Avventista di Teologia e direttore della redazione religiosa della casa editrice ADV.
Il pastore Nicolò D’Elia, cappellano dell’Istituto Avventista, ci invita a riflettere sulla storia della nascita della monarchia in Israele, un evento che ci racconta la Bibbia nel primo libro di Samuele. Israele guarda con invidia i popoli vicini che hanno un re, e sente il bisogno di rifiutare la guida di Dio, che non vede come un privilegio. E noi? Riusciamo ad accettare la guida del Signore? Intervista a cura di Alessia Calvagno.
2Cronache 19:7 – “Ora dunque il timore dell’Eterno sia in voi; agite con avvedutezza, poiché presso l’Eterno, nostro Dio, non c’è perversità, né favoritismi, né si prendono regali”.
Il libro degli Atti degli Apostoli, al capitolo 17, ci parla dell’arrivo dell’apostolo Paolo ad Atene. All’inizio vede tutto in maniera molto negativa. Non riesce ad accettare la presenza di statue in onore delle divinità, ma poi getta un ponte verso gli abitanti della città. Riesce così a trasmettere ancora una volta un messaggio di speranza e parla a tutti di quel Dio innamorato di ciascuno di noi, che con le sue promesse può cambiare la realtà. In che modo possiamo anche noi conoscere questo Dio d’amore? Alessia Calvagno ne parla con la pastora Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza.
2Cronache 19:7 – “Ora dunque il timore dell’Eterno sia in voi; agite con avvedutezza, poiché presso l’Eterno, nostro Dio, non c’è perversità, né favoritismi, né si prendono regali”.
1Pietro 5:6,7 – “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli v’innalzi a suo tempo, gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.”.
La pastora avventista Liudmila Biscardi ci invita a riflettere sul salmo 27. Un salmo in cui Davide, l’autore, esprime tutta la sua fede e la sua speranza in Dio.