In questo appuntamento de L’Altro Binario parliamo di un evento che si terrà sabato 24 novembre presso i locali della Chiesa avventista di Firenze, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Si tratta di “Rose Rosse?“, un incontro che Rvs Firenze proporrà in diretta sulle proprie piattaforme.
Ne parliamo con Giovanni Varrasi, psichiatra, e Simona Magistà, insegnante. Tema della puntats: violenza di genere e stereotipi.
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza che invita l’opinione pubblica a riflettere su un tema di rilevanza per l’intera società.
Per l’occasione la FDEI (Federazione Donne Evangeliche in Italia) anche quest’anno ha pubblicato il quaderno “Pari dignità e diritti: 16 giorni per vincere la violenza”.
Ai microfoni di Mario Calvagno e Carmen Zammatario, interviene Gianna Urizio, giornalista, curatrice del quaderno, da molti anni attiva in un centro anti-violenza di Roma.
“Abbiamo deciso, per i 16 giorni contro la violenza 2018, di guardare alla condizione delle donne alla luce dei diritti umani, e anche della nostra bella Costituzione, che anch’essa quest’anno compie 70 anni. Nella nostra Costituzione – sottolinea la giornalista – c’è una forte tensione per la parità, la giustizia sociale ed economica, per la protezione di chi è debole, per la libertà di tutte e tutti e l’importanza del coinvolgimento di tutti/e nel realizzarle. Un covenant del quale lo Stato dev’essere il garante”.
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Come ogni mese, ritorna l’appuntamento con il pastore Saverio Scuccimarri, direttore della testata Il Messaggero Avventista. Insieme a lui commentiamo alcuni articoli contenuti nel nuovo numero della rivista del mese di novembre 2018.
Il 25 novembre, in particolare, ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La rivista dedica diversi articoli al tema a partire dall’editoriale con una testimonianza che accende i riflettori su un dramma sociale sempre più vivo nella nostra società.
“L’amore è benevolo” è il titolo di un articolo del past. Davide Malaguarnera che propone una riflessione su questo sentimento così prezioso e tutt’altro che effimero. E ancora, novembre il mese dei defunti con un pensiero sulla paura della morte e la speranza della resurrezione; storie al femminile con un focus sulle donne nella Bibbia… Questo è solo un assaggio dei contenuti del prossimo numero della rivista. Maggiori informazioni nel servizio a cura di Mario Calvagno e Carmen Zammataro.
In occasione della Giornata di Prevenzione degli Abusi, rinominata EndItNow dal 2014, sabato 6 ottobre le Chiese cristiane avventiste italiane dicono no alla violenza e agli abusi. L’obiettivo è sensibilizzare e responsabilizzare i membri di chiesa, gli ascoltatori e tutti noi a fare la differenza per porre fine alla violenza e agli abusi.
Ce ne parla Elsa Cupertino, responsabile dei Ministeri in favore dei bambini della Divisione intraeuropea della Chiesa cristiana avventista.
Il 21 settembre, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani, si è tenuto a Palazzo Giustiniani – Sala
Zuccari del Senato della Repubblica il convegno dal titolo: “Il
diritto alla Pace. Italia ponte di Pace per un’Europa più forte e
stabile”. L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio del Senato della
Repubblica, è stata organizzata dalla Federazione Internazionale per
la Pace (UPF) in collaborazione con la Federazione delle Donne per la
Pace nel Mondo (WFWP), promossa dal senatore Roberto Rampi,
coordinatore dell’Associazione Internazionale dei Parlamentari per la
Pace (IAPP Italia).
Mario Calvagno e Carmen Zammataro hanno intervistato Dora Bognandi,
presidente della FDEI (Federazione Donne Evangeliche in Italia) che è
stata fra i relatori invitati. Nel suo intervento ha coniugato
particolarmente due settori d’interesse: le relazioni fra persone che
professano fedi diverse e le relazioni fra uomini e donne.
All’interno del calendario “L’Eredità delle Donne Off”, venerdì 21 settembre, presso i locali della Chiesa avventista di Firenze, si svolgerà l’evento intitolato: “Mamme coraggio si raccontano. Non usano troppo il passato. Insegnano il presente”. Un incontro-confronto sulla forza di rialzarsi dopo la scomparsa di un figlio.
L’obiettivo di queste madri è offrire un messaggio di speranza e riflessione, condividere esperienze, sentimenti e la voglia di ripartire, grazie anche a un libro di prossima pubblicazione (uscirà entro la fine del 2018), che si intitolerà Lettere senza confini, edizioni ADV.
Claudio Coppini e Roberto Vacca ne hanno parlato con Gaia Simonetti, coordinatrice dell’incontro di venerdì 21 e collaboratrice nella produzione del libro Lettere senza confini.
L’incontro, moderato da Rvs Firenze, si svolgerà venerdì 21 settembre dalle 16.30 alle 18.30 in via del Pergolino, 1, a Firenze, presso la sala polivalente della Chiesa avventista. L’incontro è gratuito e aperto al confronto.
n questa puntata della rubrica “L’altra metà del cielo” abbiamo approfondito la conoscenza di una figura femminile dell’Antico TEstamento: Ruth la nuora di Naomi che la segue in Israele dopo essere rimasta vedova..
L’aspetto spirituale di tale figura è stato curato dalla pastora Abigela Trofin, l’aspetto psicologico dalla dottoressa Barbara Guidotti, la lettura del testo del libro degli Atti degli Apostoli da Alessandra Lombardo, la conduzione e le domande incalzanti dal giornalista Salvatore Loria.
Il nome riprende il titolo del libro di Waris Dirie, ex top model ed ex ambasciatrice speciale dell’Onu. Il Centro fa parte dell’ospedale avventista di Berlino.
Notizie Avventiste – Sono oltre 350 le donne con mutilazioni genitali femminili (Mgf), che hanno ricevuto cure mediche nel Desert Flower Centre (Centro Fiore del deserto), avviato da Waris Dirie, ex top model ed ex ambasciatrice speciale dell’Onu, nel 2013 presso l’ospedale avventista “Waldfriede” a Berlino. Il 21 giugno, Waris Dirie ha parlato a un pubblico di 300 medici durante il sesto International Coloproctologist Congress, tenuto dall’ospedale berlinese. Nel suo discorso, ha invitato ad aprire un Centro Fiori del deserto in altre nazioni. Secondo i dati delle Nazioni Unite, più di 250 milioni di donne in tutto il mondo hanno subito questa procedura crudele.
Il nome del Centro riprende il titolo del famoso libro, Desert Flower, scritto da Waris Dirie e da cui fu tratto anche un film. Nata in Somalia, la donna racconta di aver subito le Mgf a cinque anni e descrive il percorso di sofferenza affrontato nella sua vita. Waris Dirie ha aperto il centro di Berlino l’11 settembre 2013 e ne ha anche assunto il patrocinio. Da allora l’ospedale “Waldfriede” coopera con la “Desert Flower Foundation”, fondata nel 2002 a Vienna, ed è anche la prima istituzione al mondo a prendersi cura delle vittime delle mutilazioni genitali femminili in modo olistico.
Vittime anche in Europa Secondo i dati raccolti da Terre des femmes, organizzazione per i diritti umani, circa 180.000 ragazze e donne che vivono nell’Unione europea hanno subito Mgf e 500.000 sono a rischio. Per il Ministero federale della cooperazione e lo sviluppo economico, si tratta di una pratica diffusa principalmente in 29 Paesi africani e in alcuni stati arabi e asiatici, ma anche all’interno delle comunità di migranti in Europa e nel Nord America. In Germania ci sono 50.000 vittime, in Svizzera 15.000. In Italia, secondo uno studio coordinato dall’Università Bicocca di Milano, le donne sottoposte da bambine a Mgf sono dalle 61.000 alle 80.000; la più alta prevalenza del fenomeno è tra le donne provenienti dalla Somalia (83,5%), seguono Nigeria (79,4%), Burkina Faso (71,6%), Egitto (60,6%), Eritrea (52,1%).
Ridare qualità alla vita Il Desert Flower Center (Dfc) fa parte del centro di chirurgia del pavimento pelvico dell’ospedale Waldfriede, dove le donne con Mgf ricevono assistenza medica e psicosociale. Il primario, prof. Roland Scherer, coloproctologo, e la sua equipe curano le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili, come i disturbi cronici (cicatrici, fistole, lesioni dello sfintere, incontinenza urinaria e fecale) e il dolore. I medici hanno anche messo a punto una procedura di chirurgia plastica ricostruttiva, oltre a offrire assistenza psicosociale e counseling. Tuttavia, ha sottolineato Scherer “non possiamo invertire completamente la mutilazione, ma possiamo ridare qualità alla vita delle donne che l’hanno subita”. Inoltre, la chirurgia contrasta i pericoli che le donne con Mgf corrono in gravidanza e durante il parto.
Cure gratuite Gli interventi chirurgici sono di tipo medico, pertanto sono coperti dall’assicurazione sanitaria o, se necessario, dall’assistenza sociale per le pazienti assicurate in Germania. Non sono infatti interventi di chirurgia estetica. Per le donne che arrivano al Desert Flower di Berlino direttamente dall’estero e non hanno un’assicurazione sanitaria o la cui assicurazione sanitaria per vari motivi non copre l’intervento e le cure, l’Associazione dell’ospedale Waldfriede si assume le spese.
il trauma delle vittime di Mgf La maggior parte delle donne che arrivano nel suo ufficio sono traumatizzate, ha spiegato la dott.sa Cornelia Strunz, coordinatrice sanitaria del Dsf e specializzata in chirurgia. Per questo, chi lo desidera, riceve consulenza e assistenza psicosociale prima, durante o dopo il trattamento. Interlocutrici importanti per le donne sono Evelyn Brenda (del Kenya) e Farhia Mohamed (della Somalia). Entrambe provengono da Paesi in cui vengono praticate le Mgf. Hanno molta esperienza e, grazie alle loro origini, comprendono il punto di vista delle donne. Lavorano come interpreti nell’equipe e riescono a comunicare bene con le pazienti. “È importante avere contatti con le donne anche dopo il trattamento presso il Centro. Voglio sapere come stanno negli anni” ha affermato la dottoressa.
“Da gennaio 2015, il Centro ha organizzato un gruppo di autoaiuto, che si riunisce una volta al mese” ha aggiunto. Agli incontri sono presenti traduttori e terapisti, e le donne condividono le esperienze e si supportano a vicenda nel far fronte ai problemi. Inoltre ci sono anche sedute di fisioterapia.
La medaglia “Louise Schroeder” assegnata al Waldfriede Per il lavoro portato avanti con il Desert Flower Center, l’ospedale Waldfriede ha ricevuto la medaglia “Louise Schroeder” nel 2016. La motivazione dell’onorificenza riguarda soprattutto l’approccio olistico alla salute delle donne che vivono in una città come Berlino, con un numero elevato di migranti. Il Centro, quindi, non solo aiuta le donne con Mgf e profondamente traumatizzate, ma fa anche comprendere che si tratta di un rituale crudele da non perpetuare sulle figlie. La medaglia è considerata il più alto riconoscimento della città di Berlino ed è dedicata all’eredità politica e personale di Louise Schröder (1887 – 1957) che nella sua vita si è occupata di problemi sociali e dell’uguaglianza di genere.
L’ampio contributo del Waldfriede Fondato nel 1920, l’ospedale Waldfriede di Berlino è un’istituzione della Chiesa cristiana avventista. Dispone di 160 posti letto e ogni anno offre cure a circa 13.500 degenti e a 58.000 pazienti esterni. Oltre agli undici reparti specializzati, dispone di un servizio di assistenza domiciliare, di cure a breve termine, dell’accademia della salute e di infermieristica, del progetto “Baby culla” per le madri bisognose e di un centro per il day hospital.
Nel 1993 fu aperto il Centro di assistenza sanitaria “PrimaVita”, che offre medicina preventiva e ha la missione di promuovere la salute. È stata la prima struttura ospedaliera del suo genere in Germania.
In questa puntata della rubrica “L’altra metà del cielo” abbiamo approfondito la conoscenza di una figura femminile del Nuovo Testamento della prima chiesa: Tabita detta anche Dorcas.
L’aspetto spirituale di tale figura è stato curato dalla pastora Abigela Trofin, l’aspetto psicologico dalla dottoressa Barbara Guidotti, la lettura del testo del libro degli Atti degli Apostoli da Alessandra Lombardo, la conduzione e le domande mai banali dal giornalista Salvatore Loria.
In questo numero Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcuni articoli pubblicati sui giornali di questi giorni con Michele Brancale, giornalista, Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, Giorgia Massai, del Coordinamento contro la violenza sulle donne e il sessismo, Rolando Rizzo, pastore avventista.
Tra gli argomenti affrontati: la nascita del nuovo governo in Italia; la guerra commerciale con l’America e gli Stati Uniti d’Europa più lontani; caso di associazione mafiosaall’Isola d’Elba; donne, lavoro e salute; lo stop alle donne prete.
In questa nuova puntata de “L’Ornitorinco”, Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia su un tema di scottante attualità: le molestie e le violenze contro le donne in rete, in particolare su uno dei social network più popolari.
Amnesty ha appena pubblicato un rapporto intitolato #ToxicTwitter: violenza e molestie online contro le donne che illustra – sottolinea l’organizzazione – la sostanziale incapacità dell’azienda di offrire strumenti in grado di proteggere le donne da violenze e molestie verbali.
Il rapporto include una serie di raccomandazioni su come Twitter potrebbe diventare un luogo più sicuro per le donne. Sul sito di Amnesty, all’indirizzo www.amnesty.it/twitter-non-rispetta-diritti-delle-donne-aumentano-le-molestie-online/, potrete firmare una petizione rivolta a Jack Dorsey, direttore generale di Twitter, per chiedere alla piattaforma social “di adottare misure immediate per far rispettare le politiche in materia di comportamenti ostili e abusi e affinché spieghi al pubblico come risponde alle segnalazioni di abuso”.
Le statistiche parlano chiaro. Secondo i dati Istat, una donna su tre in Italia è vittima di violenze o abuso. Numeri drammatici che devono farci aprire gli occhi.
Parte da questa considerazione l’editoriale del Pastore Saverio Scuccimarri, direttore della testata Il Messaggero Avventista, con il quale commentiamo i contenuti del numero di marzo 2018.
Intervista a cura di Mario Calvagno, caporedattore, e Carmen Zammataro, redattrice di RVS Roma.
Info su http://ilmessaggeroavventista.it