Riflessioni sulla  festa della liberazione, una festa per tutti

Riflessioni sulla festa della liberazione, una festa per tutti


Il 25 aprile non è una qualsiasi giornata di festa, è la festa della liberazione. Liberazione dal nazifascismo, una liberazione voluta dal Popolo Italiano, guidata dalle forze alleate insieme al Comitato Nazionale di Liberazione e con il contributo determinante della lotta partigiana.
La nostra democrazia ha alla sua base la Carta Costituzionale, che è il frutto più maturo e più alto della stessa Liberazione. Conoscere e capire oggi nutre la memoria, ma la memoria si alimenta anche con l’impegno a liberare il Paese dai mali antichi e nuovi che ancora lo attanagliano.

Queste le parole di  Giuseppe Lumia, già Deputato e Senatore della Repubblica e presidente della Commissione parlamentare antimafia nel biennio 2000-2001, intervistato da Claudio Coppini per la rubrica Riflettiamo insieme.. Una riflessione che verte sui drammi di ieri ma soprattutto sulle speranze e le responsabilità che anche oggi abbiamo verso il nostro Paese e le future generazioni.

25 aprile, ricordiamo Silvano Sarti, il partigiano Pillo

25 aprile, ricordiamo Silvano Sarti, il partigiano Pillo


In occasione della ricorrenza del 25 aprile abbiamo voluto rendere omaggio a Silvano Sarti, il partigiano Pillo, riproponendo questa intervista che gli aveva fatto Claudio Coppini pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 24 gennaio 2019. Figura di spicco, partecipò alla liberazione di Firenze l’11 agosto del 1944 con la Brigata Senigallia. Ha interpretato in modo esemplare, dalla fine della guerra alla sua morte, il ruolo del testimone della democrazia e della libertà, incontrando, negli anni, migliaia di ragazzi e ragazze delle scuole di ogni ordine e grado, per seminare gli anticorpi contro il nazismo, il fascismo e ogni tipo di dittatura.

L’inglese che viaggiò con il re e Badoglio

L’inglese che viaggiò con il re e Badoglio


In questo numero di Leggiamo insieme parliamo di un saggio pubblicato recentemente dalla casa editrice LEG: “L’inglese che viaggiò con il re e Badoglio – Le missioni dell’agente speciale Dick Mallaby” (titolo dell’edizione inglese: “An Englishman abroad”) che ricostruisce in maniera definitiva e non manipolata la storia (per 70 anni rimasta sconosciuta) di un uomo che, per destino, serendipità e abilità, per due volte riuscì a scampare al plotone di esecuzione, diventando protagonista decisivo e testimone unico dei due più importanti eventi della storia della Seconda Guerra Mondiale in Italia, salvando se stesso, migliaia di persone ed evitando le devastazioni ordinate da Hitler.
Roberto Vacca intervista l’autore, l’avvocato Gianluca Barneschi.

Coronavirus. Ѐ tempo di Pasqua, lo dice Conte. E la Bibbia cosa insegna?

Coronavirus. Ѐ tempo di Pasqua, lo dice Conte. E la Bibbia cosa insegna?


Il presidente del Consiglio, nel suo ultimo intervento, ha parlato della Pasqua imminente come spunto per una rinascita. Ha fatto appello ai credenti, porgendo però il destro anche ai laici. La politica spesso usa immagini ed episodi biblici in maniera contestuale e Conte ha richiamato un episodio storico che ha un significato anche per noi che viviamo all’epoca del Covid-19. Pasqua, passaggio, liberazione, oggi non significa ripiegarsi sulla situazione che ci impone di vivere nelle nostre case, nelle nostre famiglie, ma significa riappropriarsi degli elementi essenziali. La presenza di Dio non si manifesta in piazza o nei luoghi pubblici, ma nell’intimità.

L’apostolo Paolo in 1 Corinzi 5:6-8 afferma. “Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità”. Il Covid-19 ci ha sbattuto in faccia l’arroganza di questa nostra umanità. Pensavamo di avere il controllo di tutto e improvvisamente ci rendiamo conto di essere impotenti. La Pasqua diventa allora passaggio dall’arroganza agli azzimi di sincerità. La verità è Cristo, nostra Pasqua.

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

Un omaggio a Federico Sabatini

Un omaggio a Federico Sabatini


Federico Sabatini, membro della chiesa valdese di Firenze e combattente per la libertà, ci ha lasciato giovedì 16 gennaio 2020. In questo numero di A tu per tu vi riproponiamo un’intervista registrata una decina d’anni fa, in cui gli abbiamo chiesto le ragioni della sua scelta, come ragazzo diciasettenne, di arruolarsi nelle truppe regie per liberare l’Italia dai nazi-fascisti, dopo lo sbando dell’8 settembre del 1943.
Per i giovani di quel tempo le opzioni non erano molte, e alcune potevano essere drammaticamente sbagliate. Nel caso di Sabatini, per la sua educazione antifascista e per il suo esplicito orientamento religioso protestante, la scelta si rivelò abbastanza semplice, ma difficile da attuare. Si trattava di scappare da casa, arrivare in corriera a Velletri e superare il fronte, sperando di non rimanere ucciso nel tentativo di passare dalla parte degli Alleati. E poi farsi due anni di guerra furiosa, dei cui orrori anche in questa intervista non parla volentieri, una scelta triste ma necessaria di cui non si è mai pentito.
Un’intervista che vuole essere un omaggio a Federico Sabatini, ma anche una riflessione su un tempo difficile, costellato di scelte difficili, in cui persino nascondersi era complicato, e moralmente ambiguo.

(Nella foto Federico Sabatini,  con la bandiera italiana, durante una recente commemorazione della battaglia di Montelungo vicino a Cassino, una delle prime battaglie della divisione Legnano dell’esercito badogliano a cui partecipò anche il giovane Sabatini)

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