L’Italia di Sanremo 19 ANNI 70 (1972) Nicola di Bari – I giorni dell’arcobaleno

L’Italia di Sanremo 19 ANNI 70 (1972) Nicola di Bari – I giorni dell’arcobaleno


L'Italia di Sanremo 22 (1972) 

L'Italia di Sanremo SECONDA SERIE – ANNI '70 (prodotta da RVS Forlì) è una piccola rubrica che si propone di ripercorrere gli anni del festival di Sanremo, dal 1972 al 1980. In ogni puntata racconteremo brevemente un po di storia del festival, conosceremo gli artisti e ascolteremo la canzone vincitrice dell'anno in questione, inoltre per rendere ancora più interessante la puntata tra la prima e la seconda parte, ascolteremo un MIX di canzoni di quel tempo e ricorderemo sinteticamente la storia di quegli anni: Cosa accadeva nel mondo, cosa accadeva in Italia. Tutto questo in soli 15 minuti o poco più. A condurre la trasmissione, Domenico sangiorgio e Diana Cusin.

L’Italia di Sanremo 19 ANNI 70 (1972) Nicola di Bari – I giorni dell’arcobaleno

L’Italia di Sanremo 19 ANNI 70 (1972) Nicola di Bari – I giorni dell’arcobaleno


L'Italia di Sanremo 22 (1972) 

L'Italia di Sanremo SECONDA SERIE – ANNI '70 (prodotta da RVS Forlì) è una piccola rubrica che si propone di ripercorrere gli anni del festival di Sanremo, dal 1972 al 1980. In ogni puntata racconteremo brevemente un po di storia del festival, conosceremo gli artisti e ascolteremo la canzone vincitrice dell'anno in questione, inoltre per rendere ancora più interessante la puntata tra la prima e la seconda parte, ascolteremo un MIX di canzoni di quel tempo e ricorderemo sinteticamente la storia di quegli anni: Cosa accadeva nel mondo, cosa accadeva in Italia. Tutto questo in soli 15 minuti o poco più. A condurre la trasmissione, Domenico sangiorgio e Diana Cusin.

Gran Bretagna. Le condoglianze della chiesa avventista alla regina

Gran Bretagna. Le condoglianze della chiesa avventista alla regina

HopeMedia Italia – Una dichiarazione, pubblicata la mattina del 9 aprile sul sito web della famiglia reale britannica, annunciava il decesso del principe Filippo, marito della regina Elisabetta II. Appresa la triste notizia, il past. Ian Sweeney, presidente della Unione avventista del Regno Unito, ha inviato un messaggio di cordoglio. 
"A nome della chiesa avventista del settimo giorno nelle isole britanniche, vorrei porgere le nostre condoglianze a sua maestà la regina e alla famiglia reale per la morte del principe Filippo. In questo momento di dolore, siate sicuri delle nostre preghiere perché lo Spirito di Dio vi dia conforto in un periodo così triste per voi e la nostra nazione".

Si è spento serenamente nel Castello di Windsor all’età di 99 anni (il 10 giugno ne avrebbe compiuto 100), il duca di Edimburgo, il consorte reale più longevo della storia britannica, rimasto al fianco della regina per oltre sei decenni di regno.

Il messaggio della chiesa avventista si è unito alla marea di tributi giunti da tutta la Gran Bretagna e dal mondo.

[Fonte e foto da Buc News]

 

Alluvione in Indonesia e Timor Est. I primi aiuti della Chiesa

Alluvione in Indonesia e Timor Est. I primi aiuti della Chiesa

HopeMedia Italia – Il ciclone tropicale Seroja ha causato inondazioni e frane in Indonesia e Timor Est. Le piogge torrenziali sono iniziate venerdì 2 aprile e si sono rafforzate fino a domenica mattina, trasformando le strade principali in fiumi impetuosi. Le agenzie di stampa locali hanno riferito di dighe straripate, case sommerse dall’acqua o travolte dagli smottamenti. La forza dell’acqua ha anche distrutto vari stabilimenti commerciali e infrastrutture, comprese le strade che collegano la capitale Dili ai distretti colpiti. Alto il bilancio delle vittime, 160 al momento, di cui 130 a Timor Est. Si scava tra i detriti per cercare le decine di persone disperse ma la situazione rende difficili le operazioni di soccorso.

“Le famiglie di Dili sono state gravemente colpite da questa calamità” ha affermato il past. Raymond House, presidente della missione di Timor Est “L’alluvione ha sommerso i loro averi. Sono senza elettricità. Tante case sono molto danneggiate, alcune sono state completamente inondate dalle acque impetuose. Le strade sono coperte di fango; ci sono ponti crollati o non percorribili. La casa della Missione ospita cinque famiglie le cui abitazioni sono inagibili. Ora stiamo valutando la situazione”.

L'Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) di Timor Est fa parte del gruppo organizzato dalla Protezione Civile e ha iniziato una rapida valutazione dei bisogni. Tra le necessità più urgenti delle famiglie ospitate nei centri di evacuazione vi sono acqua potabile, biancheria da letto e attrezzature per cucinare.

Il numero di sfollati cresce ogni giorno e le unità governative hanno ricordato a tutti di osservare il protocollo sanitario minimo all'interno dei centri di evacuazione (distanziamento fisico, indosso delle mascherine) per evitare un picco di infezioni di Covid-19 nel Paese.

“Adra Timor Est si sta coordinando con le autorità locali e la Missione avventista per ampliare l'assistenza alle famiglie e alle persone colpite dalla calamità. L'acqua pulita è una delle principali necessità qui. Abbiamo bisogno di fondi per acquistare ulteriori stazioni di rifornimento d'acqua che possono essere riempite dalle autorità locali" ha spiegato Virginia Pycroft, responsabile nazionale di Adra a Timor Est. L’agenzia fornirà cibo, acqua, biancheria da letto e fornelli agli sfollati nella zona più colpita di Tasi Tolu.

Adra è il braccio umanitario globale della Chiesa avventista e opera in 130 Paesi del mondo. Realizza programmi di sviluppo a lungo termine e offre una risposta immediata alle emergenze delle comunità attraverso una rete di uffici globali.

La Chiesa avventista nella Regione Asia meridionale-Pacifico chiede di pregare per la popolazione di Timor Est e dell'Indonesia orientale.

[Foto e fonte: Regione Asia meridionale-Pacifico]

 

 

Alluvione in Australia. Danneggiate anche scuole e chiese avventiste

Alluvione in Australia. Danneggiate anche scuole e chiese avventiste

Gli ultimi 18 mesi sono stati difficili, tra incendi, restrizioni per la pandemia e piogge torrenziali.

HopeMedia Italia – Forti piogge hanno flagellato la parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud, in Australia, il 20 e 21 marzo. I fiumi sono esondati causando allagamenti nelle città, danni ad abitazioni e edifici, e costringendo centinaia di scuole a chiudere, tra cui la Kempsey Adventist School e la Manning Adventist Bush School. Al momento né i dipendenti né gli studenti possono raggiungere i locali scolastici per gli allagamenti che ne bloccano l'accesso. "Non è possibile nemmeno avvicinarsi perché un ponte è stato danneggiato e deve ricevere l’agibilità prima di poter essere aperto di nuovo” ha spiegato Dianne Hillsdon, direttrice dalle Manning Adventist School.

“L'anno scorso, di questi tempi, eravamo alle prese con gli incendi, poi abbiamo avuto il Covid-19 per tutto il 2020 e ora le inondazioni" ha ricordato Hillsdon "Abbiamo passato circa 18 mesi tra disastri naturali ed emergenza sanitaria, e tutto questo ci ha impedito di riunirci come comunità".

La chiesa avventista di Port Macquarie è impegnata nei soccorsi. Raccoglie donazioni di alimenti non deperibili, cuscini, coperte e altri prodotti da distribuire alle famiglie colpite o evacuate. Chiede anche di pregare per chi è nel bisogno e di aiutare coloro che necessitano di un alloggio.

La Federazione delle chiese avventiste nella parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud lavora a stretto contatto con Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) per assegnare sussidi immediati in denaro alle famiglie interessate, in aggiunta ai contributi del governo. Anche l'Unione avventista australiana contribuirà ai fondi di emergenza.

Nella regione di Sydney, 3.000 persone sono state evacuate e si teme che siano in totale 54.000 gli abitanti colpiti. Eppure, in tutta questa tristezza e desolazione per i drammatici eventi naturali che si sono abbattuti nella zona, vi è una buona notizia per la chiesa avventista. Il Crosslands Convention Center, che si affaccia su un torrente, non è stato toccato dalle esondazioni. "Abbiamo assistito a un miracolo" ha detto meravigliato il custode del sito "In realtà sono sbalordito, perché tutti qui intorno vengono evacuati o subiscono allagamenti… ma so che tantissime persone hanno pregato per noi".

Così, con l'intera area sommersa da oltre un metro di acqua, la struttura è al sicuro. L’acqua si è fermata a 60 centimetri. “Può essere solo Dio, nient'altro" ha concluso "Venerdì [19 marzo], in previsione di ciò che doveva accadere, abbiamo spostato tutto ciò che sarebbe affondato o galleggiato, e invece l’acqua non ci ha toccato affatto. Mi sono divertito a condividere il miracolo di Dio. Tutti si aspettavano che fossimo sott'acqua, ma non lo siamo!".

Intanto, nel resto dello stato australiano i pastori sono stati informati sugli aiuti di Adra e sul materiale disponibile, in modo da avvertire le comunità.

[Fonte: Adventist Review. Foto: Adventist Record] 

 

Candidato all’Oscar il docufilm sulla clinica Adra in Yemen

Candidato all’Oscar il docufilm sulla clinica Adra in Yemen

HopeMedia Italia – “Hunger Ward” è il titolo del documentario sull’emergenza umanitaria in Yemen, che mostra il lavoro sanitario di un ospedale di Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) nel Paese. Il filmato è candidato all’Oscar del prossimo 25 aprile, informa l’Agenzia stampa Apd; inoltreHuman Rights Film Festival Berlin lo trasmetterà online dal 25 al 28 marzo.

Il cortometraggio documenta la sofferenza della popolazione yemenita negli anni della guerra civile. In particolare, la cinepresa accompagna due donne del servizio sanitario che curano bambini piccoli e denutriti. La troupe cinematografica, con il regista Skye Fitzgerald, visita un ospedale dell'agenzia umanitaria avventista internazionale, costruito con i fondi del Ministero degli Esteri tedesco e di Adra Germania e.V.

In questo modo apre una finestra sui tragici effetti di quella che è definita “la guerra dimenticata". 24 milioni di abitanti dipendono dagli aiuti umanitari, circa l'80% della popolazione dello Yemen. Si stima che 16 milioni di persone soffrano di insicurezza alimentare; di questi, quasi 50.000 sono sull'orlo della fame, comprese le mamme con i loro neonati.

“In qualità di organizzazione umanitaria, cerchiamo instancabilmente di aiutare le persone. Ma, alla fine, solo lo stop definitivo alla guerra potrà ridurre al minimo le sofferenze e ridare speranza alla popolazione yemenita" ha affermato Christian Molke di Adra Germania e.V.

Human Rights Film Festival Berlin, nato nel 2018 grazie all’organizzazione umanitaria Action Against Hunger; è una rassegna annuale che si concentra su storie provenienti da tutte le parti del mondo e offre una panoramica sullo stato attuale dei diritti umani.

Per far conoscere le continue sofferenze causate dalla carestia in Yemen, gli operatori del film si sono uniti a un gruppo di medici e infermieri che lavorano nei centri di alimentazione terapeutica per curare chi è a maggior rischio di denutrizione, in un Paese dove dilaga la carestia. L'occhio cinematografico di Hunger Ward mostra la tragedia in atto e rende consapevoli della sofferenza riversata su civili dal conflitto in corso.

Maggiori informazioni sul film e sulla registrazione al festival del cinema sono sul sito: https://www.humanrightsfilmfestivalberlin.de/en/news/hunger-ward-6-years-war-yemen

[Fonte Apd. Foto: Spin Film]

 

Guarda il trailer del film.in inglese.

 

Sparatoria in Colorado. Cordoglio e preghiera della chiesa avventista

Sparatoria in Colorado. Cordoglio e preghiera della chiesa avventista

HopeMedia Italia – “Partecipiamo al lutto della comunità di Boulder colpita da un insensato atto di violenza il 22 marzo, in cui sono morte dieci persone, tra le quali anche un ufficiale delle forze dell'ordine”. Inizia così il messaggio diffuso dalla Federazione Rocky Mountain delle chiese avventiste, con sede in Colorado, negli Stati Uniti. 

“Esprimiamo cordoglio alle famiglie che hanno perso il padre, la madre, il partner, il nonno o il figlio per un atto funesto avvenuto in quello che dovrebbe essere uno spazio pubblico sicuro: un supermercato. Siamo vicini agli impiegati che saranno per sempre traumatizzati da ciò a cui hanno assistito. Infine, siamo vicini anche ai membri della famiglia dell’attentatore, le cui vite sono state cambiate dall'atto diabolico di un individuo” continua il messaggio.

Geoff Patterson, pastore della chiesa avventista di Boulder, è intervenuto subito dopo i tragici eventi del 22 marzo: “I nostri cuori e le nostre preghiere vanno innanzitutto alle famiglie che questa sera sono in lutto, ma anche alle forze dell'ordine della nostra città, che hanno perso un loro uomo, e ai nostri amici e vicini di casa rimasti scossi da questa tragedia".

La chiesa di Boulder si è organizzata per offrire supporto con una rete di persone disponibili ad ascoltare e a pregare con chi ne ha bisogno. “Se qualcuno necessita di preghiere specifiche, sul nostro sito web è disponibile una linea per le richieste di preghiera. Basta chiamare e lasciare un messaggio vocale o inviarci un sms diretto. Il nostro gruppo di preghiera è in attesa. Inoltre, i nostri pastori sono disponibili a parlare con chiunque desideri essere contattato" ha aggiunto Patterson.

Anche Adventist Community Services, l’organismo umanitario della denominazione che opera all’interno degli Stati Uniti, si mobilita e aspetta istruzioni dallo stato del Colorado su quale assistenza poter offrire alla comunità. 
"Abbiamo avuto troppe tragedie simili nella nostra società" ha detto Ed Barnett, presidente della Federazione Rocky Mountain “Finirà mai tutto questo? Desideriamo ardentemente il giorno in cui la violenza cesserà di esistere, quando non ci saranno più lacrime né dolore né morte”.

Patterson ha concluso con la preghiera: “Signore, il male è in questo mondo, e questa volta ha colpito la nostra città. Donaci la forza in questo momento difficile. Amen".

[Fonte: Adventist Review. Immagine: Rocky Mountain Conference News]

 

 

Pakistan. Cristiano avventista condannato a morte per blasfemia

Pakistan. Cristiano avventista condannato a morte per blasfemia

HopeMedia Italia – Un cristiano avventista pakistano che scontava l’ergastolo è stato condannato a morte. Lo ha reso noto il quotidiano online Uca News
Sajjad Masih Gill, della città di Goira, nella provincia del Punjab, era stato incarcerato con sentenza all’ergastolo perché accusato di per aver inviato un sms (messaggio di testo) ritenuto diffamatorio nei confronti del profeta Maometto. Lo scorso 10 marzo, l'Alta Corte di Lahore ha rinviato alla divisione del tribunale l'appello dell'udienza di Gill dopo aver consentito la revisione penale.

Tutto era iniziato nel dicembre 2011, quando un musulmano aveva denunciato Gill per avergli inviato un controverso messaggio di testo con il cellulare. Nel luglio 2013, il cristiano avventista era stato condannato all'ergastolo e a pagare una multa in rupie corrispondente a 2.000 dollari statunitensi.

Nel 2015, il fratello e il nipote di Gill avevano dichiarato di essere stati attaccati e minacciati da sconosciuti mentre tornavano a casa dopo aver visitato il loro parente nella prigione centrale di Sahiwal, il carcere più grande dell’Asia, con una superficie di 283.280 metri quadrati.

Nel 2016, due avvocati della Legal Evangelical Association and Development avevano segnalato minacce simili fatte da uomini armati sulla strada tra Kasur e Lahore. Entrambi avevano difeso Gill e presentato l’appello all’Alta Corte di Lahore.

Zeeshan Ahmed Awan, uno degli avvocati dell’accusa, ha riferito che il tribunale ha accettato le argomentazioni dell’accusa secondo cui la pena capitale era l'unica condanna possibile per blasfemia, ritenendo l’ergastolo "ripugnante" per le ingiunzioni dell'islam.

Le leggi pakistane sulla blasfemia prevedono la morte come pena massima per qualsiasi insulto al profeta Maometto. Gli attivisti per i diritti umani affermano che queste leggi sono state utilizzate contro i seguaci di altre religioni e di minoranze musulmane come gli sciiti.

Il dott. John Graz, direttore del Centro internazionale per la libertà religiosa e gli affari pubblici (Cilrap), collaboratore del Campus Adventiste du Salève, e che prima del pensionamento era stato responsabile del Dipartimento Affari Pubblici e Libertà Religiosa presso la Chiesa avventista mondiale e direttore dell’International Religious Liberty Association (Irla), ha ricordato di aver lavorato per il rilascio di Gill.

“La situazione delle minoranze religiose, e soprattutto dei cristiani, è molto difficile anche a causa di leggi come quella contro la blasfemia. Questa legge viene talvolta utilizzata, come nel caso citato, come pretesto per eliminare un concorrente. Il problema è che una volta accusato diventi bersaglio di numerosi estremisti in alcune zone, e gli stessi giudici sono minacciati. Il risultato è che una persona innocente può trascorrere anni in prigione o essere uccisa" ha affermato Graz.

Secondo il Centro per la giustizia sociale di Lahore, lo scorso anno è stato segnalato il maggior numero di accusati per blasfemia (200). Dal 1987, la provincia del Punjab ha registrato il più alto tasso di abusi della legge e della religione (76%), seguita dalla provincia del Sindh (19%).

[Fonte: Bia francese]

Siamo creativi perché figli di un Dio creativo

Siamo creativi perché figli di un Dio creativo

HopeMedia Italia – È così che la scienziata della Nasa, R. Aileen Yingst, descrive il suo coinvolgimento in numerose missioni spaziali, inclusa l'ultima, quella del “Perseverance” atterrato su Marte il 18 febbraio.

Come molti di noi, quel giorno Aileen era a casa, a guardare gli ingegneri della Nasa che, dal Jet Propulsion Laboratory in California, facevano posare il rover sul pianeta rosso, dopo sette mesi di viaggio nello spazio. Aileen fa parte del gruppo che si occupa degli strumenti Sherloc montati sul veicolo, e ha il compito di aiutare ad analizzare le fotografie della geologia marziana, alla ricerca di eventuali indizi nelle rocce o nei granelli di sabbia, che potrebbero far capire agli scienziati se il pianeta avrebbe potuto sostenere la vita.

Quando ha sentito le parole "Touchdown complete" (atterraggio completato), l’emozione è arrivata al culmine. "Ho pianto" ha ammesso Aileen "Ho lavorato su questo strumento per tanti anni e per tutto quel tempo era rimasto nella mia immaginazione".

Cresciuta nel Michigan, è stata sempre attratta dal "secondo libro" di Dio: la natura. Quando da bambina giocava con la sabbia, osservava i granelli e si chiedeva come si fossero formati. Negli anni ha conservato la sua curiosità grazie all’incoraggiamento degli insegnati della scuola elementare avventista “Village” e della Andrews Academy, come la signora Hunt e il signor Baker che l'hanno spinta ad eccellere. Ha frequentato università prestigiose, Dartmouth e Brown, e poi la carriera nelle missioni spaziali.

Dio ha aperto le porte 
Se ha avuto successo, lo deve solo al fatto che Dio l’ha aiutata e ha aperto quelle porte apparentemente impossibili. Pur essendo una donna di fede, ora è una scienziata “senior” presso la Planetary Science Institute, una società senza scopo di lucro, e ha buoni rapporti con i colleghi atei e cristiani.

“La mia gioia è quando qualcuno viene da me e dice: 'Aileen, so che sei una persona di fede, lo sai che io non credo, ma ho bisogno di parlare con qualcuno’; oppure: 'Aileen, io ti conosco, sei una persona di fede, possiamo pregare insieme?'”.

Dio della creazione 
Ora che il rover è su Marte e cominciano ad arrivare le informazioni dal pianeta distante oltre 384 milioni di chilometri dalla Terra, cosa può insegnare questa esplorazione ai non credenti sul nostro grande Dio dell'universo?

“C'è qualcosa nella mia attività che mi ricorda costantemente che tutto inizia da Dio” ha spiegato Aileen “Dio crea. Siamo creativi perché figli di un Dio creativo. Gli esempi che vediamo sono ombre, e abbiamo la tendenza a guardarle e a presumere che siano la realtà, ma non lo sono. Noi siamo le ombre e Dio è la realtà, e rivolgendo costantemente la mia attenzione all'esterno, mi ricordo cosa significa adorare un Dio fantastico".

[Foto e fonte: Adventist Review

 

 

Rassegna stampa. Dhaka, attacchi e sgomberi: due chiese protestanti nel mirino

Rassegna stampa. Dhaka, attacchi e sgomberi: due chiese protestanti nel mirino

AsiaNews.it – Sta suscitando preoccupazione tra i cristiani del Bangladesh il fatto che due chiese abbiano subito un attacco e una demolizione negli ultimi giorni. Il 25 febbraio, 10 addetti del Dipartimento forestale hanno demolito la chiesa di Sathirampara ad Alikadam (distretto di Bandarban). Si tratta di una chiesa degli avventisti del settimo giorno che era in costruzione: la comunità stava sostituendo la vecchia capanna di bambù trasformata in chiesa con un edificio in mattoni. I forestali hanno negato il permesso sostenendo che si tratta di un loro terreno, anche se nella stessa area vi sono già quattro moschee, tre templi buddisti, quattro grandi mercati e anche scuole pubbliche e private. Per nessuno di questi edifici sono mai stati segnalati problemi.

Sathiram Tripura, uno dei leader della chiesa di Sathirampara, racconta ad AsiaNews che gli abitanti di due villaggi sulle colline frequentano questo luogo di preghiera da molti anni. “I membri della comunità” spiega “hanno messo da parte il denaro per 15 anni per costruire la chiesa di mattoni. Non aver potuto terminare la costruzione è molto triste”.

La demolizione è avvenuta mentre gli uomini si trovavano a lavorare nella foresta. Tripura riferisce anche che la comunità comprende più di 100 persone e che ora si ritrovano a pregare a cielo aperto. Ma senza una chiesa la situazione diventerà molto difficile quando inizierà la stagione delle piogge. Il funzionario del Dipartimento forestale S. M. Kawsar ribatte che la sua amministrazione non ha distrutto nessuna chiesa, ma solo sgomberato un terreno del governo. “Per effettuare qualsiasi costruzione ci vuole un permesso” aggiunge “e i cristiani non l'avevano”. “In questo villaggio” sostiene “ci sono solo tre o quattro famiglie cristiane, non c'è bisogno di una chiesa”.

Un altro incidente era capitato qualche giorno prima ad Aditmari nel distretto di Lalmonirhat, nel nord del Bangladesh: un gruppo di musulmani locali il 10 febbraio ha attaccato l'Emmanuel Church, una chiesa protestante che esiste dal 2003 in un villaggio musulmano. Il pastore locale, Lovlu S. Levy, racconta che quattro assalitori hanno distrutto l'insegna della chiesa, tagliato alberi, forzato l'ingresso e rubato 30 sedie e due tappeti per un valore di 14.000 taka (140 euro).

“Gli abitanti di questa zona” racconta “sono fondamentalisti. Quando sono andato una prima volta dalla polizia non volevano raccogliere la denuncia dell'accaduto; mi hanno anche detto di non informare i giornalisti dell'attacco”.

Pare che la violenza contro la chiesa sia frutto della propaganda contro i cristiani di un locale waz mahfil (un luogo di incontro islamico), dove leader religiosi musulmani diffondono discorsi d'odio. Il pastore Lovlu S. Levy riferisce anche che la rabbia contro i cristiani è legata al fatto che nuovi fedeli si sono uniti alla comunità: “I musulmani sono arrabbiati perché abbiamo ricevuto Cristo, per questo ci attaccano. Ormai viviamo nella paura, dieci nuovi credenti sono scappati dal villaggio per la loro sicurezza”.

Il presidente della Bangladesh Christian Association, Nirmol Rozario, ha condannato questi due episodi. Sulla chiesa di Sathirampara ha ricordato che ciascuno ha il diritto di praticare la propria religione. “Chiedo alle autorità locali” ha aggiunto “di far sì che i fedeli cristiani possano costruire presto la propria chiesa”. Quanto invece all'assalto di Aditmari “i musulmani radicali hanno cercato di impaurire i cristiani. Condanniamo l'attacco” ha concluso “e chiediamo giustizia”.

[Foto e fonte: AsiaNews]

 

 

Spostata a St. Louis l’Assemblea mondiale della Chiesa avventista

Spostata a St. Louis l’Assemblea mondiale della Chiesa avventista

HopeMedia Italia – Un nuovo cambiamento per l’Assemblea mondiale della Chiesa avventista che, in origine, doveva tenersi nel 2020. Prima la pandemia aveva reso necessario rimandarla alla primavera del 2021; poi il perdurare della diffusione del Covid-19 aveva convinto a rimandare l’evento al 2022; infine, qualche giorno fa, la città di Indianapolis ha informato i vertici della denominazione che lo spazio necessario per l'importante incontro non era più disponibile nelle date richieste. Da qui la decisione di spostare l’evento amministrativo quinquennale della Chiesa da Indianapolis a St. Louis, nel Missouri, sempre negli Stati Uniti.

"È stata una completa sorpresa sapere dai funzionari della città di Indianapolis che non potevano mantenere la conferma dataci verbalmente circa le date della nostra Assemblea” ha affermato Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale “Ci è dispiaciuto non poter continuare la meravigliosa collaborazione con le istituzioni avventiste Lake Union, Lake Region e Indiana”.

“Tuttavia,” ha aggiunto “Dio aveva già previsto il problema e, grazie ai contatti con il St Louis Convention Center, è stato possibile mantenere le stesse date, dal 6 all’11 giugno del 2022. Dio ci precede sempre per aprire la strada".

Va inoltre detto che il Comitato esecutivo della Chiesa avventista a livello globale aveva già votato nel 2016 di tornare a St. Louis per l’Assemblea mondiale del 2025.

Anche se l’evento si terrà ora a St. Louis, che è all'interno della Mid-America Union, e non nella Lake, entrambe le Unioni avventiste collaboreranno insieme nelle attività evangelistiche e sociali precedenti l'Assemblea. Ne è felice Gary Thurber, presidente della Mid-America Union: "Quando abbiamo appreso questa entusiasmante notizia, i nostri pensieri si sono rivolti alla grande area di St. Louis che è divisa dal fiume Mississippi. Le chiese avventiste di questo territorio sono raccolte in quattro Federazioni e due Unioni: la Mid-America Union con le Federazioni Central States e Iowa-Missouri; e la Lake Union con le Federazioni Lake Region e Illinois”.

“Per questo motivo” ha continuato “siamo molto contenti di collaborare con la Lake Union dato che si è già preparata molto bene in vista dell’Assemblea che doveva svolgersi a Indianapolis, quindi porterà esperienza e aiuto. Siamo grati che sia disposta a lavorare con noi per avere un impatto sull'intera comunità di St. Louis. È sempre un privilegio e un onore ospitare un’Assemblea mondiale!".
(LF)

[Fonte: Adventist News Network]

 

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