Corea del Sud. Gli interventi di Adra nell’emergenza Covid-19

Corea del Sud. Gli interventi di Adra nell’emergenza Covid-19

Notizie Avventiste – Sono oltre 8.400 i casi di Covid-19 e 84 i decessi confermati, al 18 marzo, nella Corea del Sud. Ma il ritmo delle nuove infezioni mostra segni di rallentamento. Le autorità locali hanno attuato diverse restrizioni per contenere la trasmissione del virus e messo in quarantena i casi noti. Ogni giorno si effettuano circa 15.000 test sui tamponi prelevati dagli operatori sanitari, vestiti con tute e occhiali protettivi, nei centri “drive-through”, agli automobilisti.

“Sono necessari termometri frontali a infrarossi senza contatto per prevenire la diffusione del coronavirus nelle aree pubbliche. Inoltre, il governo ha iniziato a regolamentare l’uso delle mascherine vendendole” ha affermato Jong-Min Lim, direttore nazionale di Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) in Corea del Sud.

“Si possono acquistare fino a due maschere a persona ogni settimana” ha aggiunto “In base al sistema di rotazione di cinque giorni, il giorno per l’acquisto di maschere è determinato dall’ultima cifra dell’anno di nascita di una persona”. Questa regolamentazione è dovuta al fatto che pur se i tassi di mortalità sono diminuiti, le precauzioni rimangono per contenere ulteriori focolai.

Adra attualmente svolge il sui servizio a Bonghwa, Chungdo, Daegu, Andong, Ui-seong, Yeong-cheon e Pohan nella provincia di Gyeongbuk per valutare i bisogni immediati.

“La maggior parte delle persone non vogliono prodotti alimentari” ha spiegato Lim “per questo Adra fornisce buoni in denaro che aiuteranno gli sfollati a causa della pandemia a comprare ciò di cui hanno bisogno per loro e le loro famiglie”. Studi dimostrano, aggiunge Lim, che l’uso del denaro aiuta le famiglie, in particolare quelle più vulnerabili e a basso reddito, a sbarcare il lunario durante i periodi di crisi.

Nelle province di Bonghwa e Chungdo, Adra ha distribuito 500 pacchi di alimenti alle strutture mediche e altri 300 nella città di Gyeongsan, per le famiglie vulnerabili.

“Per garantire la sicurezza del nostro team, collaboriamo con il Dipartimento Salute dell’Unione di Federazioni avventiste della Corea del Sud nel monitorare la temperatura corporea del personale” ha detto Lim “In qualità di soccorritori, dobbiamo proteggere la nostra salute in modo da poter continuare a fornire assistenza”.

Le chiese avventiste delle regioni di Daegu e Kyeong-buk, dove vi è il numero maggiore di malati di Covid-19, distribuiscono disinfettanti per le mani prodotti da loro stesse. “Hanno offerto bottiglie di disinfettanti per le mani alle persone nelle strade, nei negozi e nelle case” conferma Lim che aggiunge “Il personale di Adra, dell’Unione, delle Federazioni e delle chiese locali si sono mobilitati per donare il sangue”, in quanto si è verificata una diminuzione delle scorte negli ospedali.

In Corea del Sud, come in altri Paesi del mondo, è diminuito il turismo e si è registrao un impatto negativo su esportazioni e produzione di industrie e aziende. L’inizio del semestre primaverile delle scuole materne, elementari, medie e superiori è stato rinviato due volte. Nel frattempo, il Ministero dell’istruzione coreano prevede di fornire libri di testo digitali e di offrire lezioni online per evitare lacune nella formazione degli studenti.

[Fonte: Adventist Today. Foto: Adra Corea del Sud]

Tempo per riflettere

Tempo per riflettere

L’emergenza sanitaria ha portato diversi Paesi a sospendere ogni attività sociale tra cui i servizi religiosi. Il racconto di una pastora avventista dell’Estonia.

Mervi Kalmus – Un paio di settimane fa leggevo un libro del mio autore preferito, Frederick Buechner. Alcune righe della sua biografia Telling Secrets mi hanno toccato profondamente perché contenevano un fondo di verità. Buechner afferma: “Mi chiedo se la cosa migliore che potrebbe accadere a molte chiese non sia l’incendio degli edifici e la perdita di tutto il denaro, bensì ciò che la gente lascerebbe, cioè Dio e l’altro”.

Non sapevo che, solo due settimane dopo, il nostro governo [dell’Estonia, ndt] avrebbe dichiarato l’emergenza nazionale nel tentativo disperato di contenere la malattia Covid-19 e che l’emergenza avrebbe comportato la chiusura temporanea di tutte le nostre chiese.

Non sapevo che solo pochi giorni dopo aver letto questa citazione mi sarei svegliata di sabato mattina e mi sarei resa conto che tutto ciò che mi restava era Dio e la mia gente. Nessun edificio. Nessun servizio. Nessuna routine pastorale. Solo Dio e la mia gente.

Le emozioni sono forti e mi sto ancora riprendendo dal giorno successivo alla decisione shock del governo. L’intera giornata è sembrata una lunga riunione di emergenza, in quanto dovevamo reagire e prendere decisioni molto rapide sulla sicurezza dei membri della nostra chiesa. La sera ero emotivamente esausta. Non tutto è risolto nella mia mente, ho alcuni pensieri che, nella confusione generale, sono emersi chiari e reali.

Innanzitutto mi manca tantissimo la mia chiesa! Il team dei media della Federazione delle chiese avventiste dell’Estonia ha tenuto un servizio religioso online in modo che tutti potessimo “andare“ in chiesa, mentre in realtà eravamo seduti nei nostri salotti, postando selfie sulla chat di Facebook della chiesa, condividendo le richieste di preghiera, scherzando e cercando di mantenere alto e positivo lo spirito. Nonostante tutto questo, mi ha fatto male non poter stare insieme realmente.

In una giovane famiglia nella nostra chiesa è nato un bambino la scorsa settimana e non abbiamo potuto abbracciarli sabato mattina né pregare con loro o congratularci con i nonni. Non ho potuto incontrare un’amica che lavora all’estero e che è qui in questo fine settimana. Non posso condividere una conversazione significativa con questa o quella persona. Mi è mancato il ragazzo che, dopo ogni servizio di culto, va a dare il “buon sabato” a tutti nella nostra comunità. Ho perso l’agape insieme, con i piccoli che corrono qua e là. Ho sentito la mancanza di tutte queste cose che di solito do per scontato. All’improvviso la “magia” della chiesa – la “magia” del corpo di Cristo fatto di persone normali e imperfette – sembra ancora più grande e forte ora che non possiamo riunirci per un po’.

In secondo luogo, mentirei se dicessi di non aver provato alcun sollievo dopo essermi resa conto che non avrei dovuto predicare o tenere incontri questo sabato. Di colpo, inaspettatamente, ho vissuto una giornata di assoluto riposo. Sembrava strano, eppure meraviglioso.

Però, non potevo sopportare di stare a casa da sola per tutto il giorno. Avevo bisogno di condividere il sabato con qualcuno, quindi sono andata a far visita alla famiglia dal past. Ivo Käsk, mio mentore e buon amico, uscita dalla quarantena di 14 giorni, forte e in salute.

In qualità di presidente dell’Unione avventista baltica, Ivo avrebbe dovuto predicare in un’altra chiesa mentre io avrei dovuto tenere il sermone nella comunità che servo; invece, in questa inimmaginabile svolta di eventi, ci siamo trovati seduti sullo stesso divano a cantare gli inni della liturgia su internet, a donare le offerte tramite transazione bancaria online, a pranzare insieme. È stato meraviglioso… E in tutto udivo il debole eco delle parole di Gesù: “Vieni via con me. Andiamo da soli in un posto tranquillo e riposiamo per un po’”. Non riesco mai ad “andare via e riposare” di sabato. Ora, grazie a una pandemia mondiale, lo faccio.

Mi sono anche resa conto di quanto sia sottile il confine tra ciò che consideriamo normale e l’insolito. Sono bastate un paio di settimane perché un virus sconosciuto si diffondesse nel nostro Paese e tutto venisse improvvisamente capovolto. Tutto ciò che sembrava così sicuro e stabile è scomparso.

Cosa rimane? Alcune persone hanno centocinquanta rotoli di carta igienica impilati nel loro armadio. In qualche modo li fa sentire un po’ al sicuro. Altri si affidano a Netflix [canale televisivo a pagamento, ndt] per essere trasportati in un luogo migliore. Molti altri fanno affidamento su enormi quantità di pasta e riso. Altri guardano i medici e i membri del governo come se fossero per metà divini.

Quando riesco a smettere di leggere le allarmanti notizie e poi faccio un paio di respiri profondi, mi rendo conto che la mia sicurezza viene da un’altra fonte. Viene dal Signore degli eserciti, il cui amore per il genere umano malato e preoccupato abbonda di ogni comprensione.

Ciò che ci resta è Dio e l’altro. E questo è più che sufficiente.

(Mervi Kalmus è pastora avventista in Estonia e docente part-time presso il Newbold College nel Regno Unito)

[Fonte: TedNews. Traduzione: Lina Ferrara. Immagine: Pixabay]

Australia. Capi religiosi denunciano le recenti manifestazioni di razzismo nel Paese

Australia. Capi religiosi denunciano le recenti manifestazioni di razzismo nel Paese

Il past. Jorge Munoz tra i firmatari di una dichiarazione congiunta contro i pregiudizi legati al coronavirus.

Notizie Avventiste – Il presidente della chiesa avventista del settimo giorno in Australia, past. Jorge Munoz, è tra i sei firmatari della dichiarazione congiunta che denuncia e condanna le manifestazioni di razzismo contro le persone asiatiche verificatesi nel Paese a causa del coronavirus. Hanno sottoscritto il documento anche il dott. Michael Stead, vescovo anglicano di South Sydney; Peter Wertheim, co-amministratore delegato del Consiglio esecutivo degli ebrei australiani; l’imam Shadi Alsuleiman, presidente del consiglio nazionale degli imam australiani; Hussein Faraj, dell’United Shia Islamic Foundation; e il dott. Con Kafataris, presidente dell’Alleanza cristiana australiana.

Nella dichiarazione i capi religiosi affermano:
“La rapida diffusione del Covid-19, virus potenzialmente mortale, ha giustificatamente e profondamente turbato le persone in tutto il mondo. A ragione la gente ha preso precauzioni sensate per evitare di contrarre il virus. La copertura mediatica ha aumentato la nostra consapevolezza sui pericoli del virus e sui comportamenti da adottare per proteggere noi stessi e i nostri cari.

Allo stesso tempo, la linea di demarcazione tra pubblica vigilanza e reazione eccessiva a volte si confondono. Mentre gli operatori sanitari e molti altri hanno mostrato grande dedizione e responsabilità nel tentativo di contenere la diffusione del virus, una minoranza di persone ha agito in modo contrario, cedendo alla paura irrazionale e al pregiudizio.

Le peggiori manifestazioni di quest’ultimo comprendono l’abuso verbale, “othering” (diversità in senso negativo) e molestie nei confronti di australiani di origine asiatica o presunta asiatica, solo perché tali, indipendentemente dal fatto che siano stati o meno all’estero di recente o presentino sintomi. Assurdamente questo comportamento è stato rivolto anche a medici e altri operatori sanitari di aspetto asiatico, ognuno dei quali potrebbe essere necessario per superare questa crisi.

L’insensato atteggiamento di cercare un capro espiatorio in persone innocenti è codardo e ignobile. Viola gli insegnamenti etici più fondamentali di ciascuna delle nostre rispettive religioni, che costituiscono le basi del nostro sistema legislativo e costituzionale, e delle idee tipicamente australiane di tolleranza, rispetto ed equa opportunità per tutti.

Plaudiamo al Primo Ministro e al leader dell’opposizione per la condanna di xenofobia e razzismo, e per aver espresso simpatia e solidarietà nei confronti degli australiani di origine cinese. Appoggiamo il richiamo alla ragione fatta dal Race Discrimination Commissioner (Commissario responsabile della discriminazione razziale)”.

La dichiarazione dei leader religiosi in Australia termina con un appello ai credenti a unirsi in preghiera perché l’emergenza coronovirus termini presto, a dare l’esempio “esprimendosi contro il pregiudizio razziale ogni volta che lo vedono”, a essere solidali con le persone e le famiglie colpite dalla discriminazione.

“Invitiamo gli australiani, persone di fede e non” conclude il documento “a lavorare insieme in modo solidale per ridurre al minimo l’impatto del virus nella misura in cui ciò rientra nelle nostre competenze”.

 

[Fonte: Adventist Record. Foto: Gerd Altmann da Pixabay]

Una nuvola nera di locuste

Una nuvola nera di locuste

Sciami di insetti voraci continuano a devastare le colture in Africa. L’esperienza di Mwikali. Gli aiuti di Adra.

Notizie Avventiste – Grandi sciami di locuste devastano pascoli, colture e campi di foraggi nell’Africa orientale da settembre 2019. Agricoltori e pastori in Somalia, Kenya, Etiopia e Uganda sono impotenti davanti alle nuvole di insetti che spogliano i loro campi di ogni vegetazione.

Mwikali è una contadina e vive nelle zone rurali del Kenya. Come molti residenti del Paese, mantiene la famiglia con ciò che produce nella fattoria di 10 acri. Il suo viso è molto triste mentre racconta gli eventi che hanno improvvisamente cambiato la sua vita e quella della sua famiglia.
“Nel pomeriggio di mercoledì 5 febbraio 2020, intorno alle 15.30, mio marito ed io eravamo seduti fuori casa dopo aver lavorato nella fattoria tutta la mattina. All’improvviso abbiamo visto uno stormo di uccelli sorvolare la nostra casa. Era qualcosa di molto insolito, soprattutto in questo periodo dell’anno. Pochi secondi dopo, un enorme sciame di locuste ha invaso la nostra fattoria. Erano così tante da sembrare una nuvola scura nel cielo! Sono scese rapidamente sulla nostra fattoria. Eravamo scioccati! Siamo agricoltori qui da tutta la nostra vita e in 57 anni non ho mai visto niente del genere!

Alla radio avevamo sentito parlare dell’infestazione in altre parti del Paese. Ora assistevamo in prima persona a questa piaga. Da dicembre dello scorso anno i notiziari parlano di luoghi come Mandera, ma non abbiamo mai pensato che le locuste sarebbero arrivate fin qui. Ero piena di disperazione perché mancava circa un mese al raccolto”.

Le locuste sono rimaste sulla fattoria per due settimane, devastando coltivazioni e alberi. Alcuni degli insetti sono morti, il resto si è spostato in avanti. Mwikali e la sua famiglia pensavano che fosse finita. “Eravamo sollevati” racconta “Gli insetti erano andati via! Questo era ciò che pensavamo, ma due giorni dopo, il 21 febbraio, abbiamo subito il più grande shock della nostra vita”.

Mentre Mwikali e suo marito attraversavano i campi, hanno visto che tutto intorno a loro era completamente coperto da milioni di ninfe nere. Lo sciame aveva deposto le uova che si erano schiuse. “Questi sono gli insetti più voraci che abbia mai visto” precisa Mwikali “Si stanno nutrendo di tutto, inclusi gli steli! Coprono un’intera pianta, la mangiano da terra, spogliandola completamente di qualsiasi sostanza verde. L’intera fattoria è infestata. Ogni giorno si schiudono nuove uova. È una situazione insostenibile!”.

Quando le locuste hanno invaso la fattoria, Mwikali e la sua famiglia hanno cercato disperatamente di scacciarle. Hanno fischiato, acceso fuochi e soffiato il fumo nella fattoria. I bambini delle scuole vicine sono stati rimandati a casa per aiutare le loro famiglie. Hanno suonato tamburi e barattoli per fare più rumore possibile, sperando di spaventare le locuste. Tutti i loro tentativi sono stati inutili.

Mwikali aveva piantato miglio, piselli, soia verde, sorgo, piselli bruni, patate dolci, mais e cotone. Aveva anche un orto dove coltivava pomodori, cipolle e angurie per la sua famiglia. Le locuste hanno distrutto tutto. “Di solito, il raccolto della mia mia fattoria è pronto per la fine di febbraio. Quest’anno mi aspettavo un buon raccolto. Ora è quasi tutto perduto”.

È grazie al lavoro nei campi che Mwikali nutre la famiglia e paga le spese scolastiche dei figli. Ora non sa cosa fare. Non ha da mangiare e i suoi tre ragazzi potrebbero essere costretti a lasciare la scuola.
“In questo periodo dell’anno, dovremmo ripulire la fattoria in vista delle piogge di aprile e tagliare i gambi di sorgo e miglio in modo che possano rigenerarsi. Ma cosa tagliamo? Le locuste hanno mangiato tutto. Ci svegliamo ogni giorno e proviamo a spruzzare le cavallette. Ma siamo preoccupati per la nostra salute perché non sappiamo se i pesticidi che utilizziamo sono sicuri per noi e i nostri bambini. Siamo da soli! Le locuste sono ovunque, nelle fattorie, nei cespugli e persino nei fiumi. Attingiamo l’acqua potabile dal fiume Kalange. Scaviamo buche nella sabbia per raccogliere l’acqua per uso domestico, ma ora la nostra fonte è contaminata. L’acqua è nera e puzza. Non abbiamo alcun metodo di trattamento e non sappiamo se sia sicura per il consumo umano”.

Le galline di Mwikali si nutrono di locuste che le fanno gonfiare e muoiono in pochi giorni. “Sono le locuste o i pesticidi? In vita mia non ho mai visto una simile moria del pollame”.

Mwikali pensa di vendere il suo bestiame dato che gli insetti hanno distrutto ogni tipo di foraggio per gli animali. “Non c’è pascolo dove portare capre e mucche. Quando i bambini hanno fame, si rivolgono alla madre. Con cosa li nutrirò? Non ho soldi per comprare da mangiare! Dovrò vendere mobilio, bestiame e altri beni per comprare del cibo. Il bestiame e le risorse disponibili non possono durare a lungo. Se la situazione continua, la mia famiglia dovrà dipendere interamente dalla generosità della gente per avere da mangiare. Siamo stati ridotti a dei mendicanti!”.

Adra Kenya, con la collaborazione di Adra Canada e dell’intero network dell’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso, è intervenuta in questo disastro. Sostiene le famiglie donando denaro contante per aiutarle a far fronte alle spese alimentari in questa emergenza. La generosità verso la missione di Adra continua ad aiutare le famiglie, come quella di Mwikali, a riprendersi dopo le devastanti perdite subite.

 

 

 

 

 

 

[Fonte Adventist Review]

Covid-19 nel contesto europeo

Covid-19 nel contesto europeo

Valérie Dufour: Non lasciamoci prendere dal panico.

Notizie Avventiste – La Regione intereuropea (Eud) della chiesa avventista ha diffuso un comunicato per avvertire le comunità nel vecchio continente sulla situazione del coronavirus.
“Mentre la malattia Covid-19 cresce nella Regione intereuropea, notiamo che i governi sanno essere molto rapidi nel prendere misure drastiche, come bloccare i territori, chiudere le scuole e altre istituzioni” ha affermato Valérie Dufour, responsabile dei Ministeri per la promozione della salute presso l’Eud.

In questo primo problema internazionale di salute all’epoca dei social e nel bel mezzo della cosiddetta “infodemia”, l’epidemia di informazioni spesso imprecise o false, non si sa ancora come si svilupperà la malattia e quando la diffusione del coronavirus finirà.
Al momento, spiegano dall’Eud, la condizione infettiva più diffusa in Europa è ancora l’influenza che colpisce milioni di persone ogni anno e ne uccide migliaia. Le precauzioni che possono aiutare a prevenire il contagio con il nuovo coronavirus sono utili anche per l’influenza.

«Non lasciamoci prendere dal panico per la malattia Covid-19, ma facciamo la nostra parte informandoci, attuando i consigli per prevenire il contagio, mantenendo uno stile di vita sano, considerando i possibili scenari e il loro impatto sulla nostra vita personale e professionale, oltre a prepararci alle misure che alcuni governi potrebbero decidere di adottare” ha dichiarato Valérie Dufour.

Eud e Adra Europa (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) condividono la lettera scritta da Peter Landless, direttore dei Ministeri per la promozione della salute presso la sede della chiesa avventista mondiale, lo scorso 19 febbraio.

“A dicembre 2019, una nuova e aggressiva forma di infezione respiratoria è stata scoperta a Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina” scrive Landless “e recentemente è stata nominata Covid-19. È prodotta da un coranavirus della stessa famiglia del virus che ha causato l’epidemia della Sars (grave sindrome respiratoria acuta) nel 2002-2003.

La trasmissione avviene attraverso la diffusione di goccioline quando le persone infette tossiscono o starnutiscono; queste accedono all’organismo attraverso le vie respiratorie (polmoni). I sintomi includono febbre, tosse, dolori muscolari, respiro corto e affaticamento; alcuni pazienti possono presentare diarrea e altri sintomi lievi o nessun sintomo. La progressione della malattia può portare a una polmonite grave con distruzione del tessuto polmonare. Il virus si è diffuso al di fuori della Cina e non vi è alcun modo di prevedere quanto sia grave questo focolaio. Molti Paesi hanno messo in atto misure di contenimento, tra cui la quarantena. Il periodo di incubazione è compreso tra 2 e 14 giorni. Il periodo di isolamento dagli altri è di 2 settimane.

Non esiste ancora un vaccino e il trattamento è sintomatico. Al momento non sono noti farmaci antivirali Covid-19. La produzione di un vaccino, sebbene prioritaria, può richiedere fino a un anno per dimostrare efficacia e sicurezza. Fonti di monitoraggio affidabili hanno osservato che coloro che non sono stati vaccinati contro l’influenza sembrano avere sintomi più gravi e risultati peggiori. È difficile valutare con precisione il tasso di mortalità per Covid-19 poiché non tutti i casi sono stati segnalati, ma attualmente sono stimati al 2%”.

Per prevenire la diffusione della malattia, è bene praticare le regole messe a punto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, recepite dal Ministero della Salute del governo italiano e segnalate qui da Notizie Avventiste.

[Fonte: EudNews]

Coronavirus. Appello alla preghiera dal presidente della chiesa avventista mondiale

Coronavirus. Appello alla preghiera dal presidente della chiesa avventista mondiale

La dirigenza valuta la situazione in vista dell’Assemblea mondiale programmata a Indianapolis a fine giugno.

Notizie Avventiste – La malattia Covid-19 si diffonde in vari Paesi. Sono circa 90.000 le persone con diagnosi di positività al nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) in 65 nazioni, e 3.000 i decessi nel mondo. “Tutto ciò suscita crescente apprensione nei viaggi, negli affari, nella sanità, nella programmazione delle riunioni e nella vita quotidiana in generale” afferma Ted N.C. Wilson, presidente della chiesa avventista mondiale, in un appello alla preghiera rivolto alla comunità globale.

“Come molti di voi sanno” continua il presidente “ultimamente ho già chiesto di pregare per la situazione creata da questa insolita malattia e ora ribadisco un appello speciale alla preghiera considerati gli sviluppi della Covid-19 in tutto il mondo. Continuate a pregare per i membri della nostra chiesa e per le popolazioni di molti Paesi, in particolare per coloro che hanno contratto questa malattia e per quanti hanno perso i propri cari. Cerchiamo di essere una forte testimonianza, condividendo l’amore e la cura di Cristo con i bisognosi in modo molto utile e attento alla salute”.

La diffusione del nuovo coronavirus ha messo a rischio numerosi incontri internazionali programmati nei prossimi mesi. Diversi eventi europei e in altri continenti sono stati annullati.

“Alcune persone hanno chiesto di sapere quali sono i piani per l’Assemblea mondiale della chiesa avventista che si terrà a Indianapolis, dal 25 giugno al 4 luglio” prosegue Wilson “I vertici della denominazione monitorano la situazione considerando i possibili scenari. Ogni sforzo verrà fatto per prevedere i migliori approcci da adottare in caso si sviluppino circostanze difficili, nella protezione della salute e nei viaggi. Al momento, sono ancora in vigore i piani attuali e di lunga data per quanto riguarda l’Assemblea mondiale 2020. Chiedo a tutti di pregare per ricevere da Dio guida e direzione in tutto ciò che facciamo”.

Il presidente conclude il suo appello invitando a cercare conforto nel Signore e ad affidarsi completamente a lui in questo momento particolare, e cita il Salmo 37 che dice: “Confida nel Signore e fa’ il bene; abita il paese e pratica la fedeltà. Trova la tua gioia nel Signore, ed egli appagherà i desideri del tuo cuore. Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui, ed egli agirà” (vv. 3-5).

“Siamo nelle sue mani in qualsiasi difficoltà incontriamo” ricorda Wilson “mentre portiamo avanti la grande missione di annunciare Cristo, il messaggio dei suoi tre angeli e il suo ritorno. Grazie per le vostre preghiere”.

 

Il Ministro della pubblica istruzione della Liberia sostiene la campagna “Tutti i bambini del mondo a scuola”

Il Ministro della pubblica istruzione della Liberia sostiene la campagna “Tutti i bambini del mondo a scuola”

Notizie Avventiste – La campagna della chiesa avventista per garantire il diritto allo studio e l’accesso all’istruzione ai bambini e alle bambine si è diffusa in vari Paesi del mondo. In Liberia è arrivata al ministro della pubblica istruzione, Ansu D. Sonii, che ha espresso apprezzamento per questa iniziativa globale denominata “Tutti bambini del mondo a scuola”. In video, il ministro ha condiviso le sue opinioni sull’istruzione, un tema profondamente radicato a cui si interessa con passione.
“L’istruzione è la base di tutte le competenze” afferma Sonii “ed è necessaria per essere preparati in ogni ambito”.

Leggi anche: Tutti i bambini del mondo a scuola, la campagna in Italia

Il ministro Sonii è avventista e ha trascorso quattro decenni in servizio come esperto contabile, dirigente finanziario, docente e preside universitario. Conosce bene il valore dell’istruzione.

“Dobbiamo firmare la petizione per chiedere sostegno alla campagna al di là di ogni confine” è il suo appello.

Firmando la petizione si evidenzia l’impegno basilare di chiedere con urgenza al governo di rendere l’istruzione una priorità per i bambini in Liberia. “Se l’educazione è una priorità, verranno stanziate le risorse necessarie” spiega Sonii.

L’istruzione in Liberia ha subito gravi conseguenze a causa della guerra civile tra il 1989 e il 2003. Nel 2010, il tasso di alfabetizzazione nel Paese era stimato al 60,8%. La scuola è gratuita per gli studenti delle scuole elementari pubbliche, ma la maggior parte degli istituti non dispone di strutture adeguate.

Inoltre, circa il 40% degli alunni delle scuole elementari ha tre anni in più rispetto all’età scolastica appropriata. La Liberia è anche in cima alla lista dei Paesi con la più alta percentuale di abbandono scolastico, secondo un rapporto Unicef del 2016.

“Offrire un’istruzione di qualità a questi bambini permette di garantire accesso e uguaglianza, soprattutto alle ragazze. Si tratta di problematiche critiche, e quindi rivolgo il mio appello speciale a tutti gli uomini e le donne affinché firmino questa petizione” dichiara il ministro.

Nato in Liberia, Sonii conosce le conseguenze che i bambini senza istruzione dovranno affrontare e, come ministro della pubblica istruzione, vuole che tutti i minori del Paese abbiano l’opportunità di imparare.

“Uniamo le nostre mani e diventiamo quel pilastro fondamentale per il popolo di domani” conclude il ministro.

 

[Fonte Adventist News Network]

Moderne schiavitù. Più diffuse di quanto si pensi

Moderne schiavitù. Più diffuse di quanto si pensi

Notizie Avventiste – Le notizie sulla tratta e il traffico di esseri umani ci scioccano sul momento, ma poi tendiamo a dimenticare. Nell’università avventista inglese, Newbold College, si è tenuta una conferenza che ha presentato un quadro sulla schiavitù nascosta, e per lo più ignorata, dietro i titoli dei giornali della moderna Gran Bretagna.

“Centinaia di migliaia di vite sono state rovinate, e la maggior parte di noi ne è allo scuro, come se fossimo ciechi. Alcuni hanno definito questa ‘cecità’ un peccato” afferma Helen Pearson nel suo articolo pubblicato su sito tedNews.

Suzette Jones dirige l’iniziativa Clewer, una risposta della chiesa anglicana alla schiavitù e al traffico di esseri umani. Nella sua conferenza ha affermato che gli strumenti per porre fine alla schiavitù esistono già all’interno della comunità locale. Tuttavia, sono in molti ad aver bisogno di capire quali sono le forme moderne di schiavitù. È necessario imparare un nuovo vocabolario.

Traffico e tratta
Il più ovvio è il traffico di esseri umani. individui senza scrupoli prendono quantità esorbitanti di denaro da persone disperate che vengono trasportate, a volte attraverso Paesi e continenti, sul retro di un furgone o di un container, e poi lasciate a sé stesse, magari in un’area di servizio autostradale, per trovare la propria strada. Alcuni hanno legami familiari o di altro genere, tutti scompaiono.

La tratta è una relazione a lungo termine basata esclusivamente sull’inganno. Le persone vulnerabili – coloro che cercano disperatamente un lavoro o vengono adescate quando escono dai banchi alimentari – sono oggetto di offerte fantastiche. Ricevono promesse di somme esorbitanti di denaro e cadono nella rete di boss ricattatori che li sfruttano e arrivano a controllare ogni aspetto della loro vita. Sono costretti a lavorare nel commercio del sesso o in altre “industrie”. Vengono privati della loro libertà e se provano a scappare sono inseguiti e minacciati. Alcuni sono stati persino sedati da bande criminali che hanno preso i loro reni. Le vittime di tratta sono spesso usate in settori che richiedono manodopera a basso costo, nella prostituzione e, naturalmente, nel traffico di droga.

County Lines
County Lines è una forma specifica di tratta nel Regno Unito, in cui ai giovani, spesso minori, vengono offerte quantità crescenti di denaro per trasportare pacchi di cocaina e altre droghe. Le vittime tipiche delle County Lines sono gli adolescenti poveri delle città, che non hanno una casa né sostegno familiare. Ad alcuni di loro vengono offerti pasti e riparo in cambio dell’attività legata alla droga.

Cuckooing
“Cuckooing è stato l’ultimo pezzo di vocabolario sconosciuto a molti tra il pubblico” spiega Pearson. Di cosa si tratta? È una forma di crimine in cui i trafficanti di droga si impossessano della casa di una persona vulnerabile, che potrebbe aver bisogno immediato di denaro, e con intimidazioni e svariate minacce, la privano lentamente della sua proprietà e della libertà. La casa viene così usata come base per lo spaccio di droga. Iniziata nel 2010, questa forma di tratta diventa un problema sempre più comune nell’Inghilterra meridionale.

La schiavitù umana, di ogni tipo, è in aumento ma spesso non riusciamo a vederla. “Il consiglio di Suzette è arrivato al momento dedicato alle domande del pubblico” spiega Pearson “Soprattutto bisogna usare gli occhi, conoscere le persone con le quali si ha a che fare. Cercare la trasparenza nella filiera dei prodotti delle aziende con cui ci confrontiamo”. La relatrice ha ripetuto diverse volte che “se qualcosa non ci sembra giusto, probabilmente non lo è”.

“I cristiani credono in un Dio che libera le persone, che apprezza la libertà e la giustizia” conclude Pearson “La relatrice ha terminato la conferenza con la Preghiera per la libertà e con le parole ‘Dio Padre della libertà che ci guidi nella vita, liberaci da ogni male e rendici portatori di libertà agli altri’”.

 

[Foto: Asun Olivan]

 

Le donne avventiste di Sydney contro la violenza domestica

Le donne avventiste di Sydney contro la violenza domestica

Notizie Avventiste – Oltre 400 donne provenienti da tutta Sydney si sono incontrate, vestite di bianco, per prendere posizione contro la violenza domestica durante la manifestazione “United Night 2020” organizzata dai Ministeri Femminili delle chiese avventiste della città.

“È bello vedere la risposta delle donne che sono arrivate indossando abiti bianchi a sostegno del movimento contro la violenza domestica. Insieme siamo una cosa sola, contro ogni forma di violenza nella nostra società” ha commentato Beryl Landers, responsabile dei Ministeri Femminili a Sydney.

L’evento non è stato tenuto solo da donne, ma sono stati coinvolti anche gli uomini. Il coro maschile “Men of Hope” si è occupato dei canti, di un rinfresco e di altri momenti del programma. “Un portavoce dei ‘Men of Hope’ ha parlato della forza delle donne e si è persino scusato a nome degli uomini che si comportano male” ha affermato Landers.

Durante l’incontro, oltre a messaggi spirituali e approfondimenti biblici, sono state presentate anche le statistiche sulla violenza domestica in Australia, che mostrano la gravità della situazione nel continente, dove in media una donna alla settimana viene uccisa dall’attuale o ex partner.

Molto preoccupante, rivelano le statistiche riportate dal sito “White Ribbon Australia“, è anche la mentalità di tanti giovani: uno su quattro pensa che sia abbastanza normale per i ragazzi fare pressioni sulle ragazze per fare sesso; un giovane su tre non pensa che controllare qualcuno sia una forma di violenza; un giovane su quattro non pensa che sia grave quando i ragazzi insultano o molestano verbalmente le ragazze per strada.

[Fonte: Adventist News Network. Foto: Adventist Record]

[Aggiornato il 28 febbraio]

Coronavirus. Appello alla preghiera dal presidente della chiesa avventista mondiale

Coronavirus. Primo avventista tra le vittime in Cina

Adra distribuisce nel Paese mascherine ed equipaggiamento protettivo per aiutare le autorità sanitarie a gestire la diffusione del virus.

Notizie Avventiste – In Cina, tra le numerose vittime del coronavirus vi è anche un avventista; e arrivano notizie di almeno altri cinque che lottano contro l’infezione. Molte chiese della denominazione si trovano a Hubei, la provincia dove ha avuto origine l’epidemia.

Adra (Agenzia avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) distribuisce nel Paese mascherine ed equipaggiamento protettivo per aiutare le autorità sanitarie a gestire la diffusione del virus che ha ucciso più di 1.000 persone, tutte in Cina tranne due, e causato 43.000 contagi nel mondo, ha spiegato Robert Folkenberg Jr., presidente dell’Unione avventista nel Paese del dragone.

Inoltre, i membri di chiesa aiutano gli operatori sanitari cinesi in ogni modo possibile. “I nostri fratelli e sorelle in Cina si affidano quotidianamente alla potenza del Signore” ha affermato Folkemberg Jr. in un messaggio via email “Fanno anche tutto il possibile per supportare gli ospedali e gli operatori sanitari in prima linea, in questo momento difficile”. Poi invita tutti a pregare per la popolazione: “Le vostre preghiere sono un sostegno molto importante per loro”.

In realtà si sa ancora poco sul coronavirus, isolato da un’equipe medica dello Spallanzani alcuni giorni fa . Si ritiene che inizi con la febbre, seguita da tosse secca e, dopo una settimana, da difficoltà respiratorie. Per evitare di contrarre il virus, si consiglia di lavarsi spesso le mani con sapone o gel, di non toccare gli occhi, il naso e la bocca, e di stare a un metro di distanza dalle persone che tossiscono.

Il presidente della Chiesa avventista mondiale, Ted N.C. Wilson, che di recente ha rivolto un appello alla preghiera per la Cina e gli altri Paesi colpiti dal coronavirus, ha affermato che le nuove restrizioni a causa dell’epidemia rischiano di interrompere l’opera missionaria della denominazione. “Può esserci un’interruzione dell’attività di testimonianza della chiesa ovunque le persone siano limitate a causa di disastri o sfide insolite” ha ragionato.

Comunque Wilson vede “un’importante opportunità per gli avventisti di mostrare la compassione di Cristo nell’aiutare gli altri che hanno paura o sono nel bisogno in queste insolite situazioni”.

“Ovunque siate nel mondo, sappiate che ogni situazione offre un’opportunità di testimonianza per la missione e di servizio alle persone nel nome di Gesù” ha affermato.

Ha quindi rivolto il seguente invito: “Pregate perché si riesca a contenere e ridurre questa grave malattia; pregate per la sicurezza di tutti in Cina e altrove, e per coloro che hanno perso i loro cari. Usate ogni occasione perché lo Spirito Santo operi tramite voi per avere un influsso positivo nella vita delle persone, mentre aspettiamo il ritorno di Cristo, ormai vicino”.

[Fonte: EudNews. Immagine: pixabay]

Si è spento Lothar Schmidt, padre dell’antialcolismo in Germania

Si è spento Lothar Schmidt, padre dell’antialcolismo in Germania

Lo annuncia l’ateneo avventista tedesco.

Notizie Avventiste –  L’Università avventista Friedensau, nei pressi di Magdeburgo in Germania, esprime cordoglio per la perdita del direttore dell’Istituto sulle dipendenze e docente di medicina sociale, prof. Lothar Schmidt. Si è spento lo scorso 2 febbraio, quattro giorni prima del 99esimo compleanno. Con le sue varie reti nazionali e internazionali, ha dato importanti impulsi all’istituzione dell’università.

Nato a Königsberg, Schmidt aveva studiato medicina presso l’Università Humboldt di Berlino e dedicato tutta la sua carriera professionale agli alcolisti, con un focus sugli adolescenti. Königsberg è l’odierna Kaliningrad, capoluogo e centro principale dell’oblast’ omonima, un’exclave russa tra Polonia e Lituania.

All’inizio degli anni ’60, Schmidt riuscì ad avere i primi posti letto per i tossicodipendenti in ospedale. In seguito contribuì alla creazione della clinica per le dipendenze “Haus Niedersachsen” a Dedelsdorf-Oerrel, vicino alla città di Wolfsburg, di cui è stato anche primario. È proprio in questo nosocomio che sviluppò il concetto rivoluzionario di terapia delle 12 settimane. È stato uno dei pionieri degli alcolisti anonimi in Germania, co-fondatore dell’Associazione per le dipendenze e scrittore dei testi più autorevoli in materia di alcolismo.

Il prof. Lothar Schmidt era primario del Dipartimento per alcolizzati dell’Ospedale ebraico di Berlino e presidente dell’Ufficio regionale di Berlino contro la dipendenza. Apprezzato anche a livello internazionale, ha tenuto lezioni fino a un anno fa. Per molti anni è stato vicepresidente della Commissione internazionale per la prevenzione dell’alcolismo (International Commission for the Prevention of Alcoholism and Drug Dependency – Icpa), un’agenzia delle Nazioni Unite. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo instancabile impegno a favore delle persone con disturbi di dipendenza, tra cui la Croce al merito della Repubblica Federale Tedesca.

Un quotidiano berlinese ha definito questo cristiano praticante, che per oltre 70 anni ha studiato l’alcolismo, il “papa tedesco dell’alcol”. Schmidt ha dichiarato di aver curato circa 300.000 persone alcolizzate nella sua vita e questa esperienza gli ha reso facile vivere da astemio.

Con lui, l’università avventista perde un professore appassionato, un combattente a favore di uno stile di vita libero dalle dipendenze e una persona critica che conosceva la sua fede in Cristo.

[Fonte Apd. Foto: Archiv “Adventisten heute”]

 

Tolleranza zero per la violenza domestica e gli abusi

Tolleranza zero per la violenza domestica e gli abusi

Lo ha affermato un esperto di salute mentale nel suo intervento sulla depressione, durante un vertice della Chiesa avventista in America centrale.

Notizie Avventiste – Torben Bergland, psichiatra e direttore associato dei Ministeri per la promozione della Salute della Chiesa avventista, ha chiesto ai dirigenti della denominazione e ai leader sanitari di far rispettare la tolleranza zero nei confronti della violenza domestica e degli abusi sessuali che avvengono anche nelle comunità religiose. Si tratta di una grave minaccia per la salute mentale e il benessere della persona. Oltre a essere completamente anticristiano.

“Ciò che è dannoso per la salute mentale è l’esposizione a violenza, abbandono e abusi che sono ovunque” ha spiegato Bergland “Si manifestano all’interno delle case, luoghi che dovrebbero essere sicuri. Sono cose a cui dobbiamo prestare attenzione come chiesa. Non sono accettabili”.

“In quanto chiesa” ha aggiunto “dobbiamo avere tolleranza zero nei confronti della violenza domestica e degli abusi sessuali. Sono due delle maggiori sfide e minacce esistenti per la salute; e sono presenti in tutto il mondo, nessun luogo ne è esente”.

La denuncia di Bergland è arrivata nel terzo giorno del vertice sulla salute organizzato dalla Regione interamericana (Iad) della Chiesa, e tenuto a Punta Cana, nella Repubblica Dominicana, dal 22 al 25 gennaio.

La depressione
Lo psichiatra ha tenuto una relazione sulla depressione, malattia che può colpire chiunque, anche una persona che sembra vivere in circostanze relativamente ideali, ed è più comune nelle donne rispetto agli uomini.

Diversi fattori sono coinvolti nell’insorgenza della depressione, tra cui la biochimica, vale a dire le differenze di alcune sostanze chimiche nel cervello, e la genetica. “La depressione può essere ricorrente nelle famiglie” ha affermato “Ad esempio, nei casi di gemelli monozigoti, se uno ha la depressione, l’altro ha il 70% di probabilità di ammalarsi anche lui un giorno o l’altro nella vita”.

Altri fattori, secondo Bergland, includono la personalità o l’ambiente in cui si vive. Gli individui con scarsa autostima, che sono facilmente sopraffatte dallo stress o che sono generalmente pessimiste, sembrano avere maggiori probabilità di cadere in depressione. “L’esposizione continua a violenza, abbandono, abuso o povertà rendono alcune persone più vulnerabili alla depressione” ha precisato.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), sono oltre 264 milioni le persone nel mondo, e di tutte le età, colpite da questa malattia.
“La depressione fa parte dell’essere umano” ha spiegato Bergland “È una risposta comune ai problemi di questo mondo. È una malattia che influisce sulla qualità della vita e sulla capacità di agire. Le persone a volte pensano che la depressione sia solo una grande tristezza; invece è uno stato mentale complesso, spesso caratterizzato da disperazione, disprezzo di sé, isolamento, ansia, tristezza, colpa, vergogna e senso di vuoto”.

Dal 76% all’85% delle persone nei Paesi a basso e medio reddito (dati Oms) non ricevono alcuna cura per il loro disturbo. Mancano le risorse e gli operatori sanitari qualificati, ma dilaga anche lo stigma associato ai disturbi mentali. Nei Paesi di ogni livello di reddito, le persone con depressione spesso non ricevono una diagnosi corretta, mentre ad altri, che non hanno questo disturbo, viene sovente diagnosticata erroneamente e ricevono prescrizioni di antidepressivi.

Per Bergland, uno dei motivi che ha influito sulla mancanza di cura efficace della depressione è stato lo scetticismo delle comunità religiose nei confronti della psicologia. “Tradizionalmente, nella storia della psicologia, vi è stato un po’ di antagonismo tra religione e psicologia, e per questo motivo, molti cristiani sono diventati scettici nel cercare aiuto per quanto riguarda i problemi mentali”.

Ha infine concluso: “Dobbiamo essere più compassionevoli con le persone che soffrono di depressione sia nella chiesa sia nella società”.

[Fonte: Adventist Review. Foto: Nigel Coke, Inter-American Division News]

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