Adra Argentina consolida le competenze sull’accoglienza dei rifugiati

Adra Argentina consolida le competenze sull’accoglienza dei rifugiati


L’organizzazione umanitaria avventista si è già occupata di 210 profughi di 35 nazionalità.

Notizie Avventiste/ASN – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) in Argentina ha partecipato, all’inizio di maggio, alla visita di studio del programma canadese di reinsediamento dei rifugiati, realizzata dai governi di Argentina, Brasile e Cile. L’incontro si è tenuto nella capitale del Canada, Ottawa, ed è stato organizzato dal Ministero dell’immigrazione e della cittadinanza del Paese e dal Global Refugee Sponsorship Initiative.

L’obiettivo della visita era quello di conoscere il programma canadese di reinsediamento fondato sul ruolo attivo della comunità locale nell’accoglienza dei rifugiati. Si tratta di un’iniziativa che ha attirato l’attenzione della comunità internazionale per il successo di questo modello di integrazione, e che nel 2017 si occuperà della sistemazione di 45.000 rifugiati nel territorio del Canada.

La delegazione argentina era composta dal direttore dei progetti di Adra Argentina, dal presidente della Commissione nazionale per i Rifugiati (Conare), dal presidente dei Caschi bianchi, dal coordinatore del Comitato per i rifugiati di San Luis e dai rappresentanti del Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo sociale della nazione. Inoltre, la delegazione era accompagnata dall’ambasciatore d’Argentina in Canada.

“Il bilancio della visita è stato più che soddisfacente”, ha affermato Elian Giaccarini di Adra Argentina, “Siamo rientrati con nuove idee ispirate da un modello di integrazione dei rifugiati che fornisce soluzioni durature per le persone costrette ad abbandonare i loro Paesi”.

In Argentina, Adra collabora con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unchcr), nel dare aiuto a rifugiati e richiedenti asilo tramite il suo centro di assistenza. Nel 2016 si è occupata di 210 persone di 35 nazionalità che avevano bisogno di protezione internazionale.

L’Agenzia ha collaborato anche, lo scorso 21 aprile, alla seconda Fiera di orientamento per rifugiati e richiedenti asilo, iniziativa che aveva lo scopo di facilitare l’incontro degli immigrati e l’accesso alle informazioni utili su risorse e servizi disponibili nella città di Buenos Aires. Quindi, Adra lavora per generare e accompagnare i processi di integrazione sociale delle persone in modo che possano costruire, in piena libertà, un nuovo progetto di vita in un Paese che rispetta la dignità e i diritti dei rifugiati.

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Un gruppo di studenti realizza libri di storie per i bambini rifugiati in Libano


L’università avventista lavora con World Vision alla produzione di stampa che aiuti i piccoli ad affrontare i traumi subiti.

ANN/Notizie Avventiste – Quando Sara Saunders, coordinatrice della didattica presso l’università avventista del Medio Oriente (Meu) a Beirut, ha lavorato a diversi progetti sociali con gli studenti, si è resa conto della necessità di libri contestualizzati per i figli dei profughi siriani. Dopo aver trascorso del tempo con i rifugiati, ha potuto constatare che la carenza di cibo, alloggio adeguato, assistenza sanitaria e l’interruzione del percorso scolastico avevano provocato conseguenze nei bambini di queste famiglie. Ha quindi cercato un modo per aiutarli ad affrontare la vita in queste condizioni.

La Saunders ha notato che i libri per l’infanzia presenti sul mercato riguardavano bambini e ambienti diversi da quelli dei rifugiati.
“Quando i bambini non si vedono nei libri che leggono, non si relazionano con le storie allo stesso modo”, ha dichiarato. Voleva che i bambini siriani sentissero che la loro cultura e la loro esperienza di vita fossero degne di essere rappresentate nei libri che leggevano.

L’idea è nata da una conversazione con Eliane Ibrahim, coordinatrice per l’istruzione di World Vision Libano (Wvl). Parlando insieme, è emerso che le scuole materne del Wvl non disponevano di materiale didattico per dare un’istruzione più completa ai bambini già pronti a imparare a leggere.

Saunders e Ibrahim hanno capito che le due istituzioni potevano combinare le competenze e le risorse per creare materiale originale e accessibile da produrre e distribuire; così hanno condiviso la loro idea con Lina Issa, del Meu, che si è unita volentieri al progetto.

Hanno organizzato un seminario nel campus universitario, a cui hanno partecipato artisti e grafici. Si è parlato di argomenti teorici, come la narrazione di storie che aiutino chi ha subito un trauma, le caratteristiche dei libri di qualità dell’infanzia per i lettori più precoci, l’integrazione della pianificazione tematica nel loro programma e le tappe di sviluppo dei bambini.

Infine, i partecipanti hanno creato cinque titoli originali specificamente per i bambini dei rifugiati siriani in età scolare, poi i racconti sono stati testati con i piccoli siriani ospitati nel centro di apprendimento Adra in Libano.
“I bambini che accedono a questi racconti potranno usufruirne per imparare a leggere, vedere valorizzato e apprendere meglio il loro patrimonio culturale, elaborare e superare il dolore e la paura in maniera sicura e appropriata alla loro età”, ha dichiarato Saunders.

Tuttavia, i beneficiari di questo progetto non sono stati solo i bambini siriani. Lina Issa ha affermato che anche i suoi studenti del Meu hanno avuto l’opportunità di collaborare con un nuovo gruppo di persone e di conoscere le loro esperienze da un angolo diverso in un paese con una popolazione vulnerabile.
“Questa esperienza ha aiutato i nostri studenti a praticare le loro capacità di interazione sociale e l’amore nell’aiutare gli altri”, ha affermato Issa.

L’entusiasmo degli studenti per questo progetto ha impressionato il personale di World Vision Lebanon. “Lavorare con i ragazzi del Meu è stata un’esperienza incredibile per noi”, ha dichiarato Ibrahim, “È stata un’esperienza che ha insegnato molto al nostro staff “.

(Foto: Middle East North Africa Union)

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Gli avventisti del Nord America rispondono sull’accoglienza dei rifugiati


Il presidente della Chiesa negli USA: Non chiudiamo la porta che offre rifugio e la possibilità di una nuova vita agli stranieri in grande bisogno

Notizie Avventiste – Chiudere la porta ai rifugiati non può essere un’opzione; dare il “benvenuto”, etichettando le persone con la vergogna e il sospetto è inaccettabile; incitare alla paura sulla base dei pregiudizi è irresponsabile. È quanto ha scritto Daniel R. Jackson, presidente della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in America del Nord, in un recente articolo.

“Come seguaci di Gesù Cristo”, ha aggiunto, “dobbiamo accogliere tutti coloro che sono in cerca di rifugio. Nella Bibbia, Dio insegna all’umanità ad accogliere gli stranieri e a trattarli da pari, con amore, cura e rispetto. Inoltre, in Matteo 25, Gesù alza il livello e dice che dovremmo trattare gli stranieri meglio di noi stessi. Dovremmo trattarli come vorremmo trattare Dio. Siamo cristiani e crediamo che Dio ci inviti ad agire non solo a parole ma con i fatti. Dobbiamo prenderci cura dei minimi, vale a dire degli affamati, degli assetati, dei malati, dei poveri, dei prigionieri e degli stranieri o rifugiati. Dobbiamo prenderci cura di essi senza condizioni. Non c’è altra scelta.
Storicamente, gli Stati Uniti hanno accolto gli stranieri che approdavano sulle sue coste in cerca di una vita migliore. Io stesso sono uno straniero nel vostro paese. Non sono venuto in cerca di rifugio, ma a guidare la Chiesa cristiana avventista, che fa parte della famiglia cristiana delle comunità di fede”.

Il presidente Jackson, di origine canadese, ha quindi proseguito: “La nostra comunità religiosa, così come questo paese, è resa ricca dalla sua diversità. Infatti, secondo un recente rapporto del Pew Research Center, la Chiesa cristiana avventista è il gruppo religioso più diversificato, per razza ed etnia, negli Stati Uniti. Essa opera per rispondere alle esigenze dei rifugiati”.

ADRA e altre organizzazioni avventiste di volontariato sono in azione nel mondo per assistere le persone che fuggono da guerra, fame e violenza.

Ritornando agli Stati Uniti, Jackson ha continuato: “Sappiamo tutti che questo paese è stato costruito da immigrati e ha sempre risposto all’appello di includere coloro che cercano rifugio, sicurezza e una vita migliore. … Leader di questo paese vogliono chiudere le porte ai profughi di Siria e Iraq, che cercano disperatamente di salvare la vita delle loro famiglie. La retorica rovente… pianta i semi della paura. Alcuni vogliono dare rifugio solo ai cristiani. Altri vogliono chiudere completamente la porta alle persone provenienti da paesi e religioni che possono ospitare o produrre terroristi”.

La Chiesa cristiana avventista condanna con forza gli atti terroristici di estremisti che hanno ucciso innocenti in tanti paesi del mondo. “Condanniamo questi crimini insensati contro l’umanità. Il ricorso alla violenza in nome di Dio o di Allah è sbagliato. Ma negare a donne, bambini e uomini innocenti in fuga da guerra, fame e malattia, un rifugio a causa della paura e del pregiudizio è altrettanto sbagliato.
Ciò non significa che le porte devono essere lasciate aperte senza controllo. Questo paese ha il diritto di difendersi dai militanti radicalizzati che vogliono portare terrore sulle sue sponde. E i profughi da Siria e Iraq devono passare attraverso un controllo rigoroso per entrare in questo paese”.

Concludendo, il presidente ha ricordato che “le persone in cerca di rifugio dai paesi mediorientali in guerra, siano essi cristiani o musulmani, sono figli di Dio, creati a sua immagine. Sono i nostri fratelli e sorelle e noi dobbiamo offrire loro rifugio senza discriminazione. Questa nazione, se si vogliono seguire i principi su cui è stata fondata, deve non solo accogliere gli stranieri, ma amarli, prendersi cura di essi e proteggerli. Dobbiamo fermare la retorica dell’odio e della paura. Dobbiamo smettere di dividerci in base a chi e come adoriamo. Per questo chiedo che non sia chiusa la porta che offre rifugio e la possibilità di una nuova vita agli stranieri in grande bisogno”.

 

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ADRA Germania aiuta i rifugiati in Grecia

Nel 2016, l’agenzia umanitaria avventista ha concentrato i suoi interventi in due campi profughi, Petra Olympou e Ktima Iraklis, con 1.500 persone.

EUDnews/Notizie Avventiste – La situazione umanitaria dei rifugiati in Grecia è ancora instabile. Molti vivono tuttora in rifugi di emergenza, in condizioni sempre più insostenibili. Per questo ADRA Germania (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) ha aperto un ufficio a Katerini per dare aiuto ai profughi nel lungo termine e alleviare i loro disagi.

Petra Olympou e Ktima Iraklis
Nel 2016, ADRA ha concentrato gli interventi in due campi profughi, Petra Olympou e Ktima Iraklis, occupandosi di 1.500 rifugiati in totale. Le condizioni di vita e la scarsa igiene nei campi hanno permesso la diffusione di malattie cutanee contagiose. Un team medico ha curato le persone colpite, disinfettato le loro tende e distribuito articoli per l’igiene. Inoltre tutti gli ospiti del campo sono stati informati sulle pratiche igieniche.

ADRA, in collaborazione con l’organizzazione non governativa IsraAID, ha formato cinque interpreti che hanno aiutato l’equipe medica e offerto assistenza psicosociale. L’agenzia umanitaria avventista ha anche aperto un magazzino dove è possibile trovare alimenti freschi e sani, e prevenire la malnutrizione.

Con l’arrivo delle temperature invernali, il governo ha evacuato il campo Petra Olympou, in collaborazione con ADRA e l’UNHCR. Le tende non erano infatti adatte al clima rigido di questo periodo, e i rifugiati sono stati trasferiti in alberghi e appartamenti vuoti nel nord della Grecia.

ADRA costruisce un nuovo campo profughi a Ktima Iraklis
Nel mese di dicembre 2016, Christian Molke, direttore di ADRA Germania, ha firmato un contratto con il governo greco per costruire un altro campo a Ktima Iraklis, situato in posizione centrale, con facile accesso a negozi, ospedali e scuole. Nel campo saranno istallati 85 moduli abitativi riscaldati, di circa 25 metri quadrati, forniti di elettricità, cucina e servizi igienici. Inoltre, ci saranno anche moduli adibiti a luoghi di aggregazione, lavanderia, scuola e ambulatorio.

Tutto ciò è stato progettato per garantire la privacy e la protezione delle persone, e fornire servizi che aiutino i rifugiati a diventare autosufficienti. Il campo profughi sarà pronto per la fine di febbraio e potrà ospitare 550 persone.

(Foto: Fulvio Zanettini)

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Bambini profughi siriani scaldano un campo dal freddo

I ragazzi rifugiati dell’Adventist Learning Center di Beirut hanno distribuito generi di prima necessità in un campo nel nord del Libano.

ANN/Notizie Avventiste – Ventisette bambini siriani rifugiati in Libano, che frequentano il Centro di istruzione avventista (Adventist Learning Center – ALC) a Beirut, hanno stipato un piccolo autobus e sono andati a donare vestiti, scarpe invernali e prodotti alimentari a coetanei di un campo a nord del paese.

È un progetto annuale con cui il Centro vuole esprimere gratitudine per le donazioni e il sostegno ricevuti da tutto il mondo. Per esempio, i bambini rifugiati dell’ALC hanno ricevuto giubbotti e stivali per la pioggia.

Ogni Natale il Centro dona ai bambini una scatola piena di cose utili. In occasione delle ultime festività, gli studenti sono stati stimolati a individuare un progetto per aiutare altre persone.
“Ciascuno dei nostri ragazzi ha alle spalle una storia di lutti e traumi, ma nonostante il loro passato, possono ugualmente imparare ad aiutare il prossimo”, ha affermato Alexis Hurd-Shires, direttore di ALC.

Molti di questi bambini vivono in case di emergenza, con genitori disoccupati che non sanno come pagare le bollette o mettere ogni giorno il cibo in tavola, eppure hanno svolto con diligenza il compito loro assegnato. Sono andati da amici e vicini di casa per chiedere se potevano donare qualcosa, essi stessi hanno rinunciato ad alcuni doni ricevuti, e così hanno raccolto vestiti e scarpe. In tutto sono riusciti a riempire 30 grossi sacchi di indumenti invernali.

Questo gesto di sacrificio dei bambini rifugiati ha commosso i dirigenti della chiesa.
“A volte noi doniamo il nostro superfluo. Mi ha colpito invece la facilità con cui altri sono disposti a condividere il loro necessario, sacrificandosi con gioia”, ha affermato Rick McEdward, presidente della Chiesa avventista in Medio Oriente e Africa del Nord.

Appena il pulmino si è fermato nel campo profughi dell’UNICEF, è stato circondato dagli occupanti delle tende. Scesi dal bus, gli studenti del Centro, vestiti con giacche, stivali da pioggia e caldi cappelli tirati sulle orecchie, sono rimasti scioccati nel vedere bambini a piedi nudi e donne che lavavano i panni fuori, al gelo. Anche i loro insegnanti sono stati colpiti da quelle scene.

“È stato veramente inaspettato”, ha commentato Giedre Asmar, insegnante di quarta elementare dell’ALC, “Quando i rifugiati del campo hanno notato la mia sorpresa nel vedere il tetto di una tenda che si era rotto sotto il peso della pioggia, mi hanno detto che le loro condizioni di vita sono tollerabili fino a quando non nevica”.
Dopo la loro visita, nel nord del Libano è iniziata la stagione della neve.

I bambini rifugiati del Centro d’istruzione avventista hanno distribuito i sacchi di vestiti, scarpe e cibo nelle varie tende e poi hanno trascorso un po’ di tempo con i profughi e osservato le loro condizioni di vita.
“Non c’è acqua corrente, sono senza tappeti sul pavimento, manca la scuola”, ha detto Mohammad, rifugiato siriano di 10 anni, che frequenta l’ALC.

Sotto gli alberi di ulivo, gli studenti hanno giocato a calcio con i bambini del campo, che non vedevano una palla da molto tempo, mentre i docenti si fermavano a parlare con gli adulti.

Un gruppo di bambini ha scoperto una ragazza, dietro una tenda, che cercava di accendere il fuoco per scaldare l’acqua e lavare i vestiti. Immediatamente si sono dati da fare per aiutarla a trovare altra legna e poi hanno badato al fuoco che bruciava sotto il contenitore di metallo.

Prima di partire per rientrare a Beirut, i profughi del campo si sono riuniti per salutare e un’anziana donna ha sussurrato al direttore dell’ALC: “Grazie. Per un paio d’ore ci avete fatto dimenticare la nostra situazione e dove siamo”.

[Foto: Chanmin Chung, Middle East and North Africa Union)

 

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Sud Sudan. Aggiornamento sui profughi accolti nella sede nazionale della Chiesa a Juba

csm_Sud-Sudan-profughi10.000 persone hanno trovato riparo e soccorso nella proprietà avventista.

Notizie Avventiste – La Chiesa cristiana avventista in Sud Sudan ha ospitato più di 10.000 rifugiati dopo i disordini ricominciati alcune settimane fa nel più giovane paese del mondo. Con lo scoppio della guerra in Sud Sudan, l’8 luglio scorso, un flusso di 7.530 persone ha invaso l’area di proprietà della Chiesa e dell’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) nella capitale Juba. Il numero di rifugiati nel complesso ha raggiunto, e ben presto superato, le 10.000 unità.

I combattimenti a Juba sono scappiati nel palazzo presidenziale, mentre il presidente Salva Kiir e i vicepresidenti Riek Machar e James Wani Igga erano riuniti per discutere la situazione della sicurezza e altre questioni relative all’attuazione dell’”accordo globale di pace sulla risoluzione del conflitto in Sud Sudan”, firmato nell’agosto 2015. Gli scontri si sono diffusi in altre zone della periferia di Juba.

La Chiesa cristiana avventista ha aperto le porte per dare rifugio e protezione alle persone in fuga dalle loro case. ADRA, tramite il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), ha distribuito alimenti d’emergenza alla popolazione: sorgo, farina, olio, zucchero e sale.

Persone provenienti da vicino e da lontano sono arrivate nella struttura avventista. I rifugiati hanno occupato verande, uffici e aree di parcheggio. Anche gli appartamenti dei dirigenti della Chiesa e dei pastori sono stati condivisi con gli sfollati.

La guerra ha spostato oltre 42.000 persone. Al momento, 33.000 persone, tra cui anche sfollati arrivati dal 2013, hanno trovato riparo nella proprietà delle Nazioni Unite, mentre gli altri sono nelle chiese di Juba. Negli scontri sono morti 300 soldati e 33 civili, ma il bilancio totale è ancora da confermare.

La situazione a Juba si è calmata di recente, anche se le persone continuano a lasciare la città con ogni mezzo possibile.

(Foto: dipartimento Comunicazioni Regione Africa Centro-Est)

 

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1.500 persone trovano rifugio presso gli avventisti in Sud Sudan

csm_ADRA_INTL_f4e9921e43ADRA affronta la situazione critica degli sfollati dopo la ripresa degli scontri nel paese africano.

ANN/Notizie Avventiste – Circa 1.500 sfollati si sono rifugiati nella struttura della Chiesa cristiana avventista e di ADRA (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) nella capitale del Sud Sudan, Juba, da quando la scorsa settimana è scoppiata nuovamente la violenza.

La maggior parte degli sfollati sono donne, bambini e anziani della comunità circostante. L’edificio della chiesa, le aule scolastiche e persino le verande coperte sono piene di persone che hanno chiesto rifugio. Le forti piogge hanno aggiunto ulteriori preoccupazioni, ma gli scontri continuano e ciò significa un probabile aumento del numero di sfollati in cerca di sicurezza.

L’emergenza su cui ADRA si concentra nell’immediato riguarda la distribuzione di cibo, acqua e kit per l’igiene personale; l’offerta di un riparo e di servizi igienico-sanitari adeguati; inoltre si occupa di altre necessità fondamentali dei rifugiati arrivati nella proprietà avventista.

Lo scorso sabato, 9 luglio, il Sud Sudan ha celebrato il quinto anniversario della sua indipendenza, ma il giovane paese è stato martoriato da molta violenza nella sua breve esistenza. Vi è anche una diffusa carenza di cibo quest’anno e alcune zone del paese sono sull’orlo della carestia.

(Foto: Adra International)

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Agire subito per risolvere la situazione dei rifugiati

logo-sabato-rifugiato-2016L’appello di ADRA alla comunità internazionale, ai politici, ai media, alle chiese e ai singoli individui.

Notizie Avventiste – In una dichiarazione ufficiale, l’agenzia umanitaria avventista, ADRA International, chiede impegno e azione immediata per risolvere la situazione dei rifugiati in Europa e nel mondo. L’invito a chiudere le porte al populismo e ai pregiudizi per accogliere chi fugge da persecuzioni, conflitti e carestie, riconoscendone la comune dignità umana. Tutti possono fare qualcosa, si afferma nel documento che pubblichiamo per intero.

Dichiarazione di ADRA in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato
In questa Giornata Mondiale del Rifugiato, più di 60 milioni di persone in tutto il mondo sono profughi interni, in cerca di asilo o che vivono come rifugiati in altri paesi. Le Nazioni Unite hanno definito la crisi siriana, che ha dislocato circa la metà della popolazione del paese, come la più grande emergenza umanitaria della nostra epoca.

ADRA è un’organizzazione umanitaria internazionale e come tale ha una lunga storia nell’aiutare le persone sfollate a causa di conflitti e persecuzioni. Tra il 2010 e il 2015 soltanto, ADRA ha assistito circa 5 milioni di rifugiati e profughi interni. Ora assiste i rifugiati, i richiedenti asilo, gli sfollati e i rimpatriati in Asia, Africa, Medio Oriente e nelle Americhe. ADRA risponde alla crisi siriana occupandosi dei bisogni dei profughi interni della Siria, e lavorando con i rifugiati e i richiedenti asilo in Libano, Grecia e in altre parti d’Europa.

Di fronte a questa crisi umanitaria senza precedenti e in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, ADRA rivolge un appello all’azione.

 Chiediamo alla comunità internazionale di trovare una tempestiva soluzione per il reinsediamento dei rifugiati bloccati in Grecia e in altre parti del mondo. Chiediamo inoltre alla comunità internazionale di affrontare le condizioni che portano le persone a diventare rifugiate. Chiediamo alla comunità internazionale di aiutare il governo siriano a trovare una soluzione pacifica al conflitto nel paese, e di affrontare i conflitti e la situazione dei diritti umani in altri paesi, che inducono le persone a fuggire.

Invitiamo i politici a rimanere fermi nelle proprie convinzioni e a non lasciarsi influenzare dal populismo. Ciò che è giusto e ciò che è sbagliato non cambia mai. La dignità e i diritti umani sono sempre gli stessi, indipendentemente dal mutare delle circostanze e del commercio.

 Chiediamo ai media di riferire in modo responsabile sulla crisi dei rifugiati e sugli eventi a essa correlati. Chiediamo che presentino un quadro degli eventi equilibrato, equo, che non alimenti le paure e i pregiudizi della gente.

Invitiamo le chiese a parlare nelle proprie comunità di quella che dovrebbe essere la risposta cristiana a questi eventi e del modo in cui seguire l’esempio di Gesù, anche in tempi difficili. Le chiese cristiane avventiste in Europa hanno collaborato con ADRA nei progetti a favore dei rifugiati nella loro collettività. Invitiamo le chiese a considerare quale ruolo possono avere nel raggiungere i milioni di profughi in tutto il mondo e nella nostra società.

Chiediamo alle persone di non farsi guidare dall’egoismo, dalla paura e dal pregiudizio. Sollecitiamo una risposta a questa crisi che sia condotta con intelligenza, solidarietà e nel riconoscimento della comune umanità e dei diritti umani. Crediamo che ogni individuo possa avere un impatto positivo sul mondo che lo circonda e che ci sia qualcosa che tutti possiamo fare per aiutare i rifugiati, si tratti anche solo di dire una preghiera per loro o di informarsi sulla situazione.

Per ulteriori informazioni sul lavoro di ADRA con i rifugiati e per leggere le esperienze di alcuni dei profughi che abbiamo incontrato, visitate il sito internazionale: www.adra.org/refugees.

Per saperne di più su che cosa fare per aiutare i rifugiati, vi invitiamo a sottoscrivere l’impegno sul sito.
Per scaricare le risorse (in lingua inglese) utilizzabili dalla vostra chiesa per dedicare un servizio di culto ai rifugiati, visitare:  https://www.adventist.org/en/information/special days/refugees

ADRA Italia verticalePer scaricare le risorse (in lingua italiana) utilizzabili dalla vostra chiesa per dedicare un servizio di culto ai rifugiati:
Clicca qui per il download del video n.1 in alta definizione (quando parte il video cliccare con il tasto destro e poi Salva con nome)
Clicca qui per il download del video n.2 in alta definizione (quando parte il video cliccare con il tasto destro e poi Salva con nome)
Clicca qui per il download del sermone
Per informazioni su ADRA Italia, visita: www.adraitalia.org

 

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Il network internazionale di ADRA, Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso, è il braccio umanitario della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno. Con il suo lavoro e i suoi progetti cambia la vita di tante persone in tutto il mondo, fornendo sviluppo sostenibile nella società e aiuto in caso di catastrofe. Per ulteriori informazioni, visitare il sito ADRA.org.

Adra Argentina consolida le competenze sull’accoglienza dei rifugiati

ADRA Germania offre protezione e istruzione ai bambini profughi in Iraq

ADRA-Germania-IraqNel 2015, la vita di circa otto milioni di iracheni dipendeva dall’assistenza umanitaria.

EUDnews/Notizie Avventiste – La popolazione irachena nei territori occupati dai gruppi terroristici vive con la minaccia di subire esecuzioni, torture, rapimenti e attacchi. Milioni di persone sono in pericolo di vita e sono costrette a lasciare le loro case. Ai bambini, l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) offre protezione e sostegno, e promuove l’accesso all’istruzione.

Nel 2015, la vita di circa otto milioni di persone in Iraq è dipesa dall’assistenza umanitaria. I bambini, in particolare, sono i più vulnerabili e i più direttamente colpiti dal conflitto in corso: hanno perso genitori e altri membri della famiglia, le loro case sono state distrutte, hanno vissuto la violenza e il caos. Inoltre, hanno urgente bisogno di cibo, ripari, alloggi, un ambiente a misura di bambino e cure mediche.

ADRA offre spazi in cui i bambini possono giocare, studiare con insegnanti professionisti e ricevere aiuto per affrontare i traumi causati dalle terribili esperienze vissute. In un campo nei pressi di Erbil, bambini fra i 3 e i 17 anni ricevono assistenza psicologica e sociale. ADRA si concentra in particolare sui bambini non accompagnati, su quelli con disabilità, ma aiuta anche donne single e vedove che hanno figli.

ADRA Germania è un’organizzazione non-governativa della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, fondata nel 1987. È riconosciuta come organismo umanitario non-profit. Dall’inizio della sua attività, ADRA Germania ha realizzato oltre 3.000 progetti di soccorso, assistenza e sviluppo in 40 paesi.

(Foto: ADRA Deutschland)

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Grecia. ADRA continua ad aiutare i rifugiati in 4 campi profughi

csm_12916826_796972053769975_6196366521136480144_o_30485ea79bTra i progetti anche l’acquisto di moduli abitativi e la creazione di un sistema educativo per i bambini in età scolare.

EUDnews/Notizie Avventiste – L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) della Regione Intereuropea (EUD) della Chiesa cristiana avventista opera in quattro campi nei pressi di Katerini, in Grecia, con diversi progetti di assistenza ai rifugiati. Un campo, nella regione settentrionale di Salonicco, ospita circa 1.500 persone, di cui più di 500 sono bambini, mentre i restanti tre campi della regione hanno fino a 400 occupanti.

I progetti sono legati alla fornitura di acqua e servizi igienici, alla distribuzione di cibo e alla salute. I medici volontari di ADRA offrono cure e assistenza sanitaria ad adulti e bambini. Inoltre vi sono servizi di sostegno psicosociale, di traduzione e l’organizzazione di attività sociali.

Anche se non ha un ufficio in Grecia e ha dovuto creare da zero la propria sede amministrativa e le risorse sul territorio, ADRA EUD vuole offrire soluzioni a lungo termine per i rifugiati. Infatti, progetta di acquistare moduli abitativi in sostituzione delle attuali tende, e di creare un sistema educativo per i bambini in età scolare.

“Pensiamo che queste persone dovranno rimanere più a lungo in Grecia di quanto si aspettano, perciò l’intervento sarà più lungo del previsto”, ha affermato Joao Martins, direttore di ADRA EUD.

Nel complesso, l’agenzia è grata per il sostegno ricevuto dal governo e dalle chiese locali, e per essere stata accettata dai rifugiati.
“Adra EUD è presente, abbiamo un progetto importante. Abbiamo a che fare con persone che hanno perso tutto e sono solo alla ricerca di un ambiente più sicuro in cui crescere i propri figli”, ha concluso Martins.

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Siamo le mani di Dio nella crisi dei rifugiati in Europa

Adventist-ADRA-hungary-1Gli operatori di ADRA Ungheria parlano della loro pena nel vedere i profughi disperati.

Victor Hulbert/Notizie Avventiste – Fatima è fuggita dalla Siria con i suoi tre bambini. Suo marito e suo padre sono stati decapitati in casa. Era alla disperata ricerca di pace e di un rifugio per i suoi figli. Non è mai stata la sua scelta o il suo desiderio quello di rimanere bloccata in un campo di transito dei rifugiati a Hegyeshalom, al confine tra Austria e Ungheria. È stata semplicemente la sua opzione meno-peggio.

Fatima è una delle decine di migliaia di persone assistite dall’agenzia umanitaria avventista (ADRA) in Ungheria da quando i rifugiati hanno iniziato a superare il confine nel mese di agosto 2015. Ora le frontiere sono chiuse e le restrizioni sono diventate dure, ma circa 10.000 rifugiati hanno attraversato l’Ungheria tutti i giorni per mesi.

Adventist-ADRA-hungary-2“Abbiamo visto famiglie con bambini piccoli che non potevano camminare spossati dalla stanchezza”, ha affermato Melinda Lőrincz, di ADRA Ungheria. “Padri e madri portavano i loro bambini e gli zaini con tutti i loro averi. I bambini piangevano anche perché esausti per la mancanza di sonno. Molti di loro si erano ammalati per il freddo, avendo dormito per terra all’aperto”, ha aggiunto.

In una tale situazione, “siamo le mani di Dio”, ha concluso Lőrincz.

Gli operatori di ADRA hanno condiviso racconti simili da Serbia, Croazia e Macedonia. In tutta Europa, migliaia di volontari, chiese, pastori e gente spesso sconosciuta ma simpatizzante portano l’amore che Dio ha messo nel loro cuore e aiutano persone come Fatima.

Tünde Zohan, volontario di ADRA, ha ricordato la distribuzione di pacchi alimentari e di panini dopo le piogge in Ungheria e la pena provata nel vedere le famiglie esauste mangiare sedute in piccoli gruppi sul lato fangoso della strada.

“Abbiamo incontrato molte persone anziane e disabili, accompagnate e assistite dai loro parenti e familiari”, ha aggiunto Zohan, “Abbiamo incontrato bambini ammalati e adulti stanchi e febbricitanti. I medici volontari li hanno visitati e dato loro una medicina. Dentro di noi piangevamo nel vivere tutte queste situazioni”.

Fino a quando il confine non è stato chiuso, ADRA ha lavorato con la Croce Rossa e un ente di beneficenza locale per distribuire panini, frutta, acqua in bottiglia, abbigliamento, scarpe, coperte e sacchi a pelo.

Anche se l’ondata di profughi ora si è fermata, ADRA Ungheria continua la sua opera umanitaria, aiutando ADRA Slovenia a Dobova.

(Foto: ADRA Ungheria)

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ADRA offre aiuto ai rifugiati bloccati in Grecia per la chiusura delle frontiere dei Balcani

csm_Greece_Camp_2_bb50cefb4dCon la chiusura della “rotta balcanica”, che ha portato i profughi nei paesi del nord Europa, decine di migliaia di migranti sono costretti a vivere in condizioni estreme.

ANN/Notizie Avventiste – I confini balcanici sono chiusi ai rifugiati in cerca di protezione in Europa. L’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA International) ha rivolto gran parte della sua attenzione a rifugiati e migranti bloccati in Grecia, e a coloro che cercano asilo legale.

Grecia
La squadra di pronto intervento di ADRA ha iniziato a operare in Grecia nel mese di marzo. Il personale da ADRA Slovacchia ha distribuito kit igienici ai rifugiati a Idomeni, oltre a fornire sostegno psicosociale a molte persone nei campi, traumatizzate dalle esperienze vissute.

La rete internazionale di ADRA sta inoltre attuando un progetto più ampio in tre campi profughi, per continuare la distribuzione di kit igienici e la consulenza psico-sociale, ma anche per includere la distribuzione di alimenti freschi e opuscoli informativi.

Con le frontiere chiuse, la Grecia è diventata la prima linea della crisi europea. Quasi il 100 per cento dei rifugiati e dei migranti in viaggio dalla Turchia arrivano via mare sulle isole greche. Da lì, la maggior parte viaggia in traghetto per la Grecia continentale e per continuare il viaggio verso Idomeni, al confine con la Macedonia, e rimangono lì perché non sono autorizzati a passare.

I campi profughi in Grecia sono stati costruiti per essere una soluzione a breve termine per coloro che sono diretti verso altre destinazioni, ma le famiglie sono ospitate per lunghi periodi in condizioni deplorevoli. L’UNHCR stima che ben 44.000 migranti sono intrappolati lì, e il 60 per cento di quelli che ancora arrivano via mare sono ora donne e bambini che soffrono maggiormente per le lunghe code per il cibo, per i ripari inadeguati e per l’igiene.

Un accordo tra l’Unione europea e la Turchia ha aggiunto molta incertezza alla situazione già instabile: ci sono barche che hanno iniziato a riportare piccoli gruppi di persone in Turchia.

I richiedenti asilo
I nuovi rifugiati non possono attraversare le frontiere dei Balcani, ma molti rimangono in quei paesi in cerca di asilo legale. I numeri sono molto inferiori alle decine di migliaia di persone con le quali il personale di ADRA a avuto a che fare ogni giorno e settimana.

Alcuni esempi dell’opera di ADRA in questi paesi: ADRA Macedonia ha realizzato una zona giochi per bambini, dove i più piccoli possono giocare con i giocattoli, mentre i genitori, spesso madri che viaggiano da sole con i figli, hanno un momento di pausa. ADRA Slovenia lavora nei centri locali dove risiedono i richiedenti asilo. A causa del rapido cambiamento di strategia verso i rifugiati, ci sono molte lacune nel provvedere a questo gruppo di persone. Il centro di informazione di ADRA Serbia a Belgrado fornisce assistenza essenziale ai richiedenti asilo e li aiuta a usufruire dei servizi locali.

(Foto Adra International)

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