Secondo recenti sondaggi pubblicati sul quotidiano Repubblica, il 59% degli italiani intervistati nel 2014 e’ d’accordo con la seguente dichiarazione: “la religione islamica costituisce un pericolo per tutti”.
In un recente comunicato dell’Unione italiana delle chiese avventiste si legge che “la Chiesa avventista italiana esprime vicinanza alle famiglie delle vittime, invita a respingere fermamente ogni tentativo di istillare l’odio e invita a impegnarsi con piu’ attenzione e cura nella formazione dei giovani”. Abbiamo chiesto a Davide Romano, direttore del dipartimento affari pubblici e liberta’ religiosa per l’Unione italiana delle chiese avventiste, un chiarimento su questo appello. Anche il gruppo di dialogo ebraico-cristiano-islamico (DECI) di Firenze si e’ espresso nei seguenti termini: “respingiamo anche ogni tentativo di chi in Italia e nel mondo voglia utilizzare i drammatici eventi di questi giorni per demonizzare ed emarginare i credenti musulmani attraverso la falsa equazione musulmano-terrorista. I violenti vanno isolati e perseguiti, la liberta’ di religione e di coscienza salvaguardata perche’ suprema garanzia di democrazia”. Abbiamo chiesto al pastore avventista Saverio Scuccimarri, membro del DECI di Firenze, un commento su questa dichiarazione e un suo parere sul pericolo di un accentuarsi dell’islamofobia nel nostro Paese
A Radio Voce della Speranza, dal quel giorno “maledetto” del 13 dicembre 2011, quando la mano omicida di Gianluca Casseri uccise Mor Diop e Modou Samb e ne feri’ altri tre, ci siamo presi un impegno che passo dopo passo e’ diventato qualcosa di piu’: “una promessa in cammino”, come quella bella e viva marcia dei 15.000 che si snodo’ autorevole e umanissima il sabato successivo alla strage. Cosi’ abbiamo provato a proseguire quotidianamente su quel cammino tracciato dal dolore e dalla speranza. Quest’anno dal gruppo di lavoro della radio e’ venuto alla alla luce un bellissimo motto:”DISABILITA IL PREGIUDIZIO” che a settembre ha dato vita al primo convegno: “Bambini e Disabilita’. La normalita’ di essere diversi”. Ecco allora che alla vigilia del 13 dicembre avere in studio Mamadou Sall, segretario “Associazione Senegalesi di Firenze e Circondario”, per la rubrica radiofonica “L’Altro-Binario” del venerdi’ e in collegamento telefonico la presidente Diye Ndiayie e’ come si dice un atto voluto e dovuto. Collegata come sempre con noi per questo appuntamento settimanale anche Radio Rvs di Conegliano con i contributi del pastore avventista Davide Mozzato e infine la telefonata del presidente del Quartiere 5, Cristiano Balli che ci parla di quello che l’amministrazione – insieme alla societa’ civile – si sta impegnando a portare avanti perche’ fatti cosi’ drammatici non si ripetano
Martedi’ 13 marzo in piazza Dalmazia a Firenze ancora insieme per non
dimenticare, a tre mesi dall’uccisione di Samb Modou e Diop Mor e il grave ferimento di
un altro giovane ancora ricoverato all’ospedale e che rischia di avere
una infermita’ permanente nell’uso delle gambe. Tutte e tre queste persone fanno parte
della Comunita’ senegalese, che si e’ sempre contraddistinta come una comunita’ aperta e pacifica all’interno della nostra citta’. Questa nuova deriva razzista e xenofoba e’ purtroppo continuata anche con altri gravissimi fatti che sono accaduti nelle ultime settimane a Firenze.
In piazza questa volta non si e’ vista la folla ma un piccolo, tenace gruppo di
cittadini, associazioni, rappresentanti di Comunita’ e per le istituzioni il vice presidente del Quartiere 5, Perugini. Qualcuno guardandosi intorno
ha borbottato, ‘meglio pochi ma veri’. Radio Voce della Speranza ha voluto essere presente a questo momento cosi’ significativo e con il suo inviato, Claudio Coppini ha raccolto numerose
testimonianze. Sentiremo le riflessioni di: Farbai Diufu, decano della comunita’ senegalese, Gianna Giunti, una cittadina fiorentina aderente alla rete antirazzista, Lina Beatriz Callupe Limay, presidente
della Comunita’ Peruviana di Firenze, Farhia Adid, rappresentante della comunita’ somala, Pap
Diaw, rappresentante storico della comunita’ senegalese fiorentina, Sandro Lombardi, responsabile della rete antirazzista a Firenze, Luisa Simonutti rappresentante di sinistra ecologia e Libertà,
Davide e Mariella due giovani cittadini che hanno voluto esserci per non dimenticare. Gian Franco Tommasini cittadino aderente ala rete antirazzista, Mauro Sbrillo rappresentante del coordinamento
regionale di auto-aiuto, Mercedes Frias gia’ parlamentare della Repubblica italiana.
Sabato 17 dicembre a Firenze, 20.000 persone hanno partecipato pacificamente
alla marcia organizzata dalla comunita’ senegalese per ricordare Samb Modou e
Diop Mor, le due vittime della furia razzista e assassina che martedi’ 13 dicembre ha colpito con fredda determinazione in piazza Dalmazia e al mercato di San Lorenzo a Firenze. Radio Voce della Speranza ha voluto essere testimone della
significativa risposta di solidarieta’ e fermezza che non solo i fiorentini, ma anche tante persone venute da tutta Italia, hanno voluto dare alla comunita’ senegalese, alla citta’, al Paese, e anche a coloro che continuano impunemente a far passare ideologie di morte. Il nostro inviato Claudio Coppini ha camminato in mezzo alle persone dando la possibilita’ a molte di loro di esprimersi sull’accaduto e sulle motivazioni della
loro presenza alla manifestazione.
Nel corso di questo cammino c’è stata l’opportunita’ di ascoltare alcune
voci delle comunita’ africane in Italia e anche voci della politica nazionale e locale, come Pape Diau, Niki Vendola, Mercedes Frias, Enrico Rossi, Cecil, Maurizio Landini, Stefania Saccardi, Francesco Bonifazi, Massimo Mattei, Alessandro Martini.
In questo numero di “Sfogliando il giornale” ci interroghiamo sull’omicidio razzista di Firenze e sui post che inneggiano a Casseri su internet. Paolo Naso, politologo e giornalista di fede evangelica, accusa la classe politica che e’ stata per anni al governo in Italia di aver “sdoganato” il razzismo, con misure legislative xenofobe, e con frasi e con gesta razziste, per ottenere facili consensi. Ma chi semina vento, raccoglie tempesta