Quanta fiducia e speranza scaturiscono dal salmo 27, un salmo composto dal re Davide. Segui la riflessione di Andreas Mazza del Dipartimento delle Comunicazioni, Affari Pubblici e Pubbliche Relazioni della Divisione Intereuropea della Chiesa Avventista.
Cesare Zausa, studente della Facoltà Avventista di Teologia, ci racconta e commenta la storia di Iairo, che chiede a Gesù di guarire la figlia. Sembra tutto perduto, ma Gesù interviene in maniera straordinaria. Un invito, per tutti noi, a non perdere la speranza.
In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 06 luglio 2021, Claudio Coppini e Roberto Vacca commentano alcune notizie del giorno con il pastore avventista Michele Abiusi.
Tra i temi toccati: la valanga siamo noi che abbiamo smesso di pensare al futuro; quando l'amore salva la vita
Il pastore avventista Mihai Bumbar ci guida nella riflessione sul testo di Atti 16,25-28: «Verso mezzanotte, mentre Paolo e Sila stavano pregando e cantando inni al Signore, e gli altri prigionieri ascoltavano, all’improvviso ci fu un grande terremoto. La prigione fu scossa dalle fondamenta, tutte le porte si aprirono e le catene dei carcerati caddero a terra! Il carceriere, svegliatosi di soprassalto, quando vide le porte delle celle spalancate, pensò che i prigionieri fossero scappati e sguainò la spada per uccidersi. Ma Paolo gridò ad alta voce: “Non farlo! Siamo ancora tutti qui!”». Cosa ci insegnano questi versetti in merito al modo in cui possiamo tenere accesa la speranza anche in mezzo alle difficoltà della vita?
Dopo la Pentecoste di sangue in Nigeria e le recenti profonde divisioni che si sono verificate nella Chiesa ortodossa russa, è ancora possibile auspicare il dialogo ecumenico e interreligioso? Roberto Vacca lo ha chiesto a Erica Sfredda, presidente del SAE, Segretariato Attività Ecumeniche, un'associazione interconfessionale di laiche e laici per l'ecumenismo e il dialogo a partire dal dailogo ebraico-cristiano.
La seconda parte dell'intervista verte sulla sessione estiva del SAE: infatti dal 24 al 30 luglio si svolgerà ad Assisi la 58a Sessione di formazione ecumenica dal titolo "In tempi oscuri, osare la speranza. Le parole della fede nel succedersi delle generazioni". Il tema della comunicazione della fede tra le generazioni verrà quest’anno approfondito con una particolare attenzione al difficile tempo di cambiamento in atto: quali parole di speranza sappiamo trasmettere?
“Il salario del peccato è la morte”, ci dice la Bibbia in Romani 6:23, ma subito dopo leggiamo un messaggio di speranza: Dio ci dona la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. Di questo dono straordinario parliamo con la pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza.
Il pastore avventista Mihai Bumbar ci guida nella riflessione su Genesi 1,1: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra”. Si tratta di un testo molto breve, che però ci dice tanto su Dio. Seguendo il suo esempio, anche noi possiamo “creare” un progetto di vita e accendere la luce della speranza nel buio, una luce che illuminerà la nostra esistenza e quella di chi ci circonda.
La Bibbia ci racconta la storia di Iairo, capo della sinagoga, che ha chiesto a Gesù di andare a casa sua per guarire la figlia morente. Alcuni messaggeri però gli comunicano che non c’è più nulla da fare. Ma Gesù riaccende la speranza di quest’uomo: «E non permise a nessuno di accompagnarlo, tranne che a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero a casa del capo della sinagoga; ed egli vide una gran confusione e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: “Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme”. Ed essi ridevano di lui. Ma egli li mise tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui, ed entrò là dove era la bambina. E, presala per mano, le disse: “Talità cum!” che tradotto vuol dire: “Ragazza, ti dico: alzati!”. Subito la ragazza si alzò e camminava, perché aveva dodici anni. E furono subito presi da grande stupore; ed egli comandò loro con insistenza che nessuno lo venisse a sapere; e disse che le fosse dato da mangiare» (Marco 5:37-43). Cosa ci insegnano questi versetti ancora oggi?
Alessia Calvagno ne ha parlato con Isaac Afram, studente della Facoltà Avventista di Teologia
La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, commenta il testo di Marco 4:35-41. I discepoli erano in barca nel bel mezzo di una tempesta. Gesù stava dormendo, ma i discepoli lo svegliarono impauriti. A quel punto Gesù «svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci, calmati”. Il vento cessò e si fece gran bonaccia» (v.39). I discepoli poi «furono presi da grande timore e si dicevano gli uni gli altri “Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?”» (v.41). È il Dio Creatore. Perché sapere che Dio è il nostro Creatore è per noi fonte di speranza?
Karen Marra, cantautrice di musica cristiana, ci racconta il suo percorso artistico e di fede e ci parla delle sue canzoni “Let heaven come down” e “Vento”.
Maurizio Caracciolo, direttore delle Edizioni ADV, la casa editrice della chiesa avventista, ci suggerisce alcuni titoli da leggere per tenere accesa la speranza. Ci parla inoltre in anteprima di un nuovo libro che uscirà a maggio.
La pastora avventista tirocinante Liudmila Biscardi ci invita a riflettere su alcuni testi biblici che ci parlano dell’atteggiamento di Davide di fronte alla difficoltà.